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I rischi infortunistici e per la salute associati alle lavorazioni agricole sono aggravati per i lavoratori stagionali dalla temporaneità dell’occupazione e dalla conseguente difficoltà di usufruire di una completa informazione/formazione e di sorveglianza sanitaria, nonché da altri fattori quali il ricorso preponderante a manodopera stra-niera e la difficoltà di offrire alloggi adeguati e igienicamente sicuri. Inoltre i lavo-ratori stagionali sono impiegati prevalentemente nelle operazioni di raccolta di frut-ta e orfrut-taggi, che sono concentrate in brevi periodi e che richiedono un consistente impiego di personale non specializzato e quindi spesso non addestrato.

Nella Tabella 2 sono presentati i principali rischi per i lavoratori in funzione della coltura.

Agricoltura: salute e sicurezza sul lavoro a 100 anni dall’introduzione della tutela assicurativa

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Tabella 2: Rischi professionali per coltura (tratta da Regione Veneto, 2012, modificata)

Coltura Mansione Periodo Rischi

Seminativi Addetto alla raccolta manuale marzo-aprile (pisello), Movimentazione manuale luglio e settembre (fagiolo dei carichi (MMC), Posture Patata, Autista trattrice e operatori agosto-settembre Vibrazioni, rumore, movimenti

pomodoro ripetuti, rischio terzi

Patata, Addetto alla raccolta manuale da giugno a ottobre MMC, posture pomodoro

Foraggiere Addetto alla raccolta estate Vibrazioni, rumore, rischio terzi

(mais ceroso, meccanica medica - prati)

Fragole in serra Addetto alla raccolta Aprile, settembre MMC, condizioni climatiche Fragole in serra Addetto al caricamento Aprile, Settembre MMC

sul camion

Vite Addetto alla potatura Gennaio, febbraio Movimenti ripetuti, sovraccarico arti superiori, posture

Vite Addetto alla Febbraio-marzo Movimenti ripetuti, sovraccarico

legatura arti superiori

Vite Autista mezzo raccolta Agosto, settembre, Vibrazioni, rumore,

meccanica uva ottobre rischio terzi

Vite Addetto alla raccolta manuale Agosto, settembre MMC

uva (20-30 gg)

Alberi da frutto Addetto alla potatura Gennaio, febbraio Movimenti ripetuti,

(melo, pero, sovraccarico arti superiori,

pesco, albicocco, posture

ciliegio, kiwi)

Alberi da frutto Addetti alla raccolta mediante Estate MMC, condizioni climatiche,

(melo, pero, carro raccogli frutta semovente rumore, vibrazioni

pesco, albicocco, (20-30 gg) ciliegio, kiwi)

Alberi da frutto Addetti alla raccolta manuale Estate MMC, condizioni climatiche (melo, pero, (20-30 gg)

pesco, albicocco, ciliegio, kiwi)

Alberi da frutto Addetti alla raccolta manuale Estate Condizioni climatiche (melo, pero, tramite beans trainati (20-30 gg)

pesco, albicocco, ciliegio, kiwi)

5.2 Rischio da sovraccarico biomeccanico

In tutte le attività del settore agricolo esistono numerose operazioni in cui è presente il rischio da sovraccarico biomeccanico: movimentazione manuale dei carichi, movimenti ripetuti, posture incongrue. I danni che ne possono conseguire sono a carico della colonna vertebrale (ernie discali, lombalgie, discopatie) o di muscoli e articolazioni (tendiniti, patologie di ossa e articolazioni). Ciò che rende però tale rischio particolarmente rilevante per i lavoratori stagionali è sicuramente la carente o assente applicazione di quanto previsto dal titolo VI del d.lgs. 81/08, da un punto di vista sia delle misure di prevenzione e protezione sia della sorveglianza sanitaria;

vanno sicuramente citati i carichi di lavoro spesso molto elevati e concentrati nel tempo, la mancanza delle necessarie pause di recupero, il mancato uso di attrezza-ture idonee a ridurre il carico di lavoro.

Ciò significa quindi che è indispensabile tutelare i lavoratori introducendo misure procedurali che impongano sforzi controllati e limitati, misure organizzative e misu-re tecniche che pmisu-revedano, per esempio, l’ausilio ove possibile di strumenti di solle-vamento automatici.

5.3 Il lavoro all’aperto: rischi da condizioni climatiche estreme

Un altro rischio tipico delle attività di raccolta è quello dovuto alle condizioni cli-matiche, che possono condizionare enormemente le condizioni di benessere, salute e sicurezza dei lavoratori stagionali ed essere in taluni casi responsabili sia di malori sia di una più elevata probabilità di accadimento degli infortuni. In particolare, il caldo può avere effetti nocivi sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, incidendo sulla diminuzione delle prestazioni mentali e fisiche. Nei giorni di caldo afoso, soprat-tutto nelle ore centrali della giornata, i tipici malori dovuti al caldo possono mani-festarsi con sintomi quali vertigini, mal di testa e affaticamento. Purtroppo, non sono rari i casi di forme anche gravi come il “colpo di calore” e “il colpo di sole”. Al fine di tutelare la salute di tali lavoratori sarebbero fondamentali già minime misu-re di pmisu-revenzione e protezione: esecuzione dei lavori con maggior fatica fisica in orari con temperature più favorevoli, disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro per evitare la disidratazione, messa a disposizione di mezzi di protezione individuali quali un cappello a tesa larga per la protezione di capo, orecchie, naso e collo, e abiti leggeri di colore chiaro e di tessuto traspirante; pause durante il turno lavorativo in un luogo fresco od ombreggiato.

A tutto ciò va aggiunta l’esposizione alla radiazione solare ultravioletta (canceroge-no di Gruppo 1) in quanto responsabile di effetti anche gravi sulla salute, sia a breve che a lungo termine (danni alla pelle, aumentato rischio di insorgenza di cancro, danni oculari).

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5.4 Il rischio chimico

Un problema particolarmente rilevante è dovuto al fatto che spesso non vi è né con-sapevolezza del rischio, né sufficiente conoscenza degli effetti nocivi per la salute né uso di idonei dispositivi di protezione individuale. L’esposizione a sostanze chimi-che si verifica essenzialmente nelle attività di utilizzo di prodotti fitosanitari, disin-fettanti, disinfestanti e detergenti, durante le lavorazioni meccanizzate del terreno, la raccolta e la lavorazione dei prodotti che comportano la movimentazione di pol-veri animali. Più che gli effetti da intossicazione acuta da prodotti fitosanitari, molto rari, vanno sottolineati gli effetti cancerogeni, gli effetti sulla riproduzione e quelli neurologici.

5.5 Il rischio biologico

Rilevante può essere il rischio biologico, dovuto principalmente alla trasmissione di agenti patogeni da parte di animali (zoonosi), con possibile insorgenza di gravi pato-logie quali brucellosi, dermatomicosi, leptospirosi. Ferite anche piccole, sporche di terra, possono comportare il contatto con la spora del tetano; per questo problema, la vaccinazione è la profilassi più efficace per evitare lo sviluppo della malattia ed è importante che venga effettuato un richiamo ogni 10 anni.

Il lavoro nei campi può inoltre comportare il contatto con insetti e zecche, artro-podi che, oltre a provocare in alcuni casi gravi reazioni allergiche (per esempio lo shock anafilattico provocato da imenotteri), possono anche essere vettori di agenti infettivi (vedi lavoro sugli Agenti biologici emergenti e riemergenti in questa stessa monografia).

Soprattutto in presenza di soggetti allergici, è fondamentale disporre di misure di primo soccorso.

Si cita inoltre, come problematica aggiuntiva per i lavoratori stagionali, la mancan-za di servizi igienici e di alloggi adeguati e messi a norma che possono aggravare l’e-sposizione a rischio biologico.

5.6 Il rischio infortunistico

Il ribaltamento del trattore (per errato carico, eccessiva pendenza, manovre brusche, ecc.) costituisce l’evento al quale può essere attribuita la quota principale di infor-tuni mortali in agricoltura. L’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012, pubbli-cato nella Gazzetta ufficiale n. 60 del 12 marzo 2012, ha previsto una specifica abi-litazione per l’utilizzo di diverse attrezzature di lavoro, compresi i trattori agricoli e forestali. Per la necessità di tale abilitazione e per altri fattori organizzativi, non è comune l’adibizione di lavoratori stagionali alla guida di tali mezzi. Nonostante ciò, i trattori costituiscono unitamente alle altre macchine agricole, un rischio rilevante per i lavoratori stagionali anche se adibiti alla raccolta di frutta e ortaggi in quanto

la presenza delle macchine nella medesima area di lavoro, per esempio per il tra-sporto della frutta raccolta, può comportare la possibilità di contatto con parti calde o taglienti o in movimento o l’investimento del lavoratore.

Infortuni gravi o mortali possono accadere anche per caduta dall’alto di gravi, e in particolare delle rotoballe se accatastate non correttamente, o del lavoratore stesso, come può avvenire per esempio per errato posizionamento delle scale contro gli alberi da frutta. La prevenzione di questi eventi necessita della fornitura di adegua-ti disposiadegua-tivi di protezione individuale (DPI) e attrezzature e nell’adozione di ido-nee procedure di lavoro. Per i lavoratori stagionali la mancanza di uno specifico addestramento per esempio circa le corrette modalità di utilizzo delle scale portati-li può costituire una particolare criticità.

Altri infortuni possono avvenire per esempio per l’utilizzo di attrezzature di lavoro (strumenti di taglio, motoseghe, ecc.) o per il contatto con gli animanti di alleva-mento, con conseguenze la cui gravità dipende anche dalla fornitura o meno ai lavo-ratori degli idonei DPI.