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DEI FONDI

Misura 2.2 “Valorizzazione della risorsa montagna”

6.2. Obiettivo 3 FSE

Destinatari Destinatari ad avvio attività Destinatari al termine

Totale approvati maschi femmine Totale maschi femmine Totale

1.136.198 535.253 563.605 1.098.858 518.144 573.063 1.060.774

Obiettivo 3 - POR Emilia-Romagna 2000-2006 situazione al 31 Marzo 2008 (in milioni di euro) Asse Assegnazioni

2000-2006

Approvato 2000-2006

Pagamenti

effettuati B/A C/A C/B Numero attività

approvate

A B C

Asse A 475.228 478.213 446.267 100,6 93,9 93,3 5.668

Asse B 115.887 122.662 112.111 105,8 96,7 91,4 2.090

Asse C 356.244 379.980 346.834 106,7 97,4 91,3 9.541

Asse D 212.068 270.099 208.484 127,4 98,3 77,2 10.558

Asse E 127.646 131.946 122.802 103,4 96,2 93,1 1.928

Asse F 37.122 37.510 36.839 101,0 99,2 98,2 51

TOTA- 1.324.195 1.420.410 1.273.337 107,3 96,2 89,6 29.836

ma soprattutto l’esistenza di una significa-tiva capacità progettuale di rispondere alle innovazioni di merito intervenute nella nuova programmazione FSE.

I dati fisici mostrano come i destinatari previsti nei progetti approvati (1.136.198) siano molto superiori alle previsioni medie contenute nel Complemento di programmazione.

Per quanto riguarda il genere, si rileva come le donne rappresentino il 51% circa dei destinatari dei progetti avviati. Escludendo la misura E1, inoltre, valori elevati si registrano in particolare per le misure D2 (55,8% circa sul totale), e C4 (55,3%). Il monitoraggio finanziario di attua-zione mostra una percentuale di pagamenti effettuati al 31 marzo 2008 pari al 96,2%, ciò fa ritenere possibile un saldo finale al 31 dicembre 2008 pari al 100% delle attività approvate.

L’Iniziativa Comunitaria Equal era finalizzata alla promozione di nuovi strumenti per combattere tutte le forme di discriminazione e disugua-glianza presenti nel mercato del lavoro attraver-so la cooperazione transnazionale. L’iniziativa ha promosso azioni di scambio delle migliori prassi sperimentate a livello europeo nel campo dell’occupazione attraverso strategie di intervento finalizzate a facilitare l’accesso al mercato del lavoro, sia per i gruppi sociali già in-seriti nel mercato, sia per quanti ne sono esclusi, con particolare attenzione alla situazione dei richiedenti asilo. Con la logica di rafforzare la capacità autonoma di un territorio a cercare una sua via di sviluppo, Equal ha coniugato interventi di politica sociale con le politiche del lavoro nella direzione della integrazione stabile tra questi due sistemi e dall’altra parte coniuga-re lo sviluppo locale con lo sviluppo sociale ed occupazionale.

L’iniziativa ha rappresentato un laboratorio di innovazione in cui si sono sperimentate metodologie, strumenti, prodotti e dispositivi in grado di incidere sulle politiche locali, nazionali e comunitarie.

Equal ha operato attraverso il finanziamento di Partnership di Sviluppo (PS), partenariati formal-mente strutturati composti da una pluralità di or-ganismi, con competenze ed esperienze diversi-ficate che definiscono congiuntamente obiettivi, ruoli e responsabilità di ciascuno per elaborare e realizzare azioni integrate nell’ambito degli Assi e delle Misure contemplate dall’Iniziativa. Le PS si distinguono in geografiche e settoriali:

le PS geografiche intervenivano in un’area

territoriale limitata, riunendo i soggetti chiave di quel territorio, ad esempio una città, una collettività rurale o un bacino di impiego (tali progetti sono stati approvati e gestiti dalle singole Regioni);

le PS settoriali si sono concentrate su una

de-•

terminata area tematica, settore economico o sulle cause di discriminazione nei confronti di particolari gruppi, senza riferimenti geografici predefiniti (tali progetti sono stati approvati e gestiti dal Ministero del Lavoro).

Gli interventi delle PS si sono sviluppati e rea-lizzati all’interno di tre Azioni:

Azione 1: creazione delle partnership di svilup-po e della cooperazione transnazionale;

Azione 2: realizzazione dei programmi di lavoro delle partnership di sviluppo;

Azione 3: networking tematico, diffusione di buone prassi e impatto sulla politica nazionale.

Equal si è sviluppata nell’arco del periodo 2000-2006 mediante l’attivazione di 2 Fasi ed attuata con due Avvisi di gara nazionali (maggio 2001 e giugno 2004). In questo ambito, la Regione Emilia-Romagna ha selezionato i progetti delle PS geografiche di propria com-petenza ed ha ammesso a finanziamento di-ciannove progetti con un costo complessivo di 26.285.171 euro nella prima fase3 e 26 progetti per un costo complessivo di 27.824.925 euro nella seconda fase4.

3 Deliberazione della Giunta Regionale n. 2052/01.

4 Deliberazione della Giunta Regionale n. 1672/04.

avviso Asse 1 Occupabilità n.

prog.

Asse 2

Imprendito-rialità

n.

prog. Asse 3 Adattabilità n.

prog.

Asse 4 Pari Opportunità

n.

prog. Totale Tot prog.

1° 7.974.160 6 7.383.465 4 7.974.160 7 2.953.386 2 26.285.171 19

2° 7.661.590 8 7.285.729 6 9.553.829 8 3.323.776 4 27.824.924 26

totale 15.635.750 14 14.669.194 10 17.527.989 15 6.277.162 6 54.110.095 45

I risultati della Prima Fase (svoltasi nel periodo 2001/2004) hanno mostrato in modo conver-gente e concorde, il carattere “flessibile” dell’Ini-ziativa, la sua struttura a “progettualità aperta”

che ha permesso di finanziare programmi per lo più estranei alla tradizionale progettualità del FSE, di sollecitare i partenariati a relazionarsi con il territorio in forma integrata con le altre fonti di investimento pubblico e privato. Inoltre, la logica del partenariato ha innescato processi di integrazione tra soggetti diversi, provenienti dai settori del lavoro, della formazione, del sociale, tra soggetti pubblici e soggetti privati, tra soggetti profit e no-profit in un sistema che incoraggia l’aggregazione di permanenti reti istituzionali, territoriali, settoriali, transnazionali.

I risultati della Seconda Fase (svoltasi nel periodo 2004/2008) hanno confermato e rilanciato queste peculiarità. L’accresciuto numero di progetti finanziati dalla nostra Regione (19 nella Prima Fase e 26 nella Seconda Fase) sono il risultato visibile di un crescente impegno e di un apprezzabile investimento che si sta riservando al tema dell’inclusione sociale come istanza generalizzata di integrazione dei diversi

canali in cui si dipanano le politiche di welfare, nonché come leva positiva e sostenibile dello sviluppo economico.

Nella seconda fase sono stati presentati 46 pro-getti e ne sono stati finanziati 26. Le tematiche prese in considerazione da ciascuna PS, oltre ad essere coerenti con la strategia italiana di attuazione di Equal includono e completano molti degli obiettivi di policy avviati dall’Ammi-nistrazione regionale con la programmazione del FSE 2000-2006, nella quale, a fianco alle iniziative destinate a favorire particolari target svantaggiati, quali i disabili o le donne, hanno trovato spazio azioni destinate ad affrontare i processi di marginalizzazione che interessano fasce ancora troppo ampie di popolazione, tra cui un crescente numero di immigrati.

I progetti finanziati hanno visto coinvolti complessivamente, 215 soggetti dei quali 26 aventi il ruolo di soggetti referenti dei rispettivi progetti e 189 aventi il ruolo di partner. Risulta interessante osservare la differente tipologia dei partners che compongono i 26 partenariati dei progetti:

per il 18,52% gli enti di formazione;

per il 15,87% i Comuni

per il 15,87% gli organismi appartenenti al terzo settore, le associazioni di volontariato e i servizi sociali;

per l’11,11% le associazioni di categoria

I 26 progetti approvati dalla nostra Regione hanno una durata media che oscilla dai 24 ai 36 mesi.

Lo stato di avanzamento della spesa è stato complessivamente abbastanza in linea con

l’an-damento fisico dei progetti. Nel mese di luglio 2008, a fronte di un massimo anticipabile di euro 26.067.281,13, risulta erogato un importo complessivo par ad euro 24.213.736,44.

Principali tipologie di attività realizzate Al 30 giugno 2008 sono 1.958 le attività avviate (individuali, aula, seminari formativi, seminari tematici e tirocini): 1.090 sono i percorsi indivi-duali; 282 le attività consulenziali; 323 i percorsi di tirocinio; 197 le attività d’aula; 66 i seminari tematici e formativi.

Nelle attività realizzate sopra indicate sono stati coinvolti 6.375 partecipanti (per partecipanti

vengono intesi tutti coloro che hanno frequentato i percorsi indicati. Talvolta alcuni di essi possono anche avere partecipato a più attività).

I 6.375 partecipanti, si possono raggruppare per tipologia di percorsi avviati come sotto riportato:

Modalità e strumenti di diffusione e pubblicità

Le attività di comunicazione poste in essere hanno assunto una valenza strategica poiché erano dirette a dare visibilità sul territorio

regio-nale delle sperimentazioni condotte, a diffon-dere modelli e buone pratiche, a sensibilizzare gli attori del sistema.

Oltre a momenti pubblici (seminari, convegni,ecc.), sono state realizzate attività afferenti l’attivazione e/o l’implementazione di siti internet, nonché l’aggiornamento dei siti attivati in Equal I fase. In tale ambito sono stati realizzati il potenziamento della rete hardware e software, lo studio di loghi e delle brochure informative, la redazione di articoli da diffonde-re su quotidiani locali, la diffonde-redazione di materiale informativo e pubblicitario.

Si può sintetizzare, con il grafico sotto riportato, la situazione dei siti internet attivati da parte delle PS dell’Emilia-Romagna:

la maggior parte delle PS (

18) ha attivato un

sito correlato al proprio progetto in ambito nazionale;

18

PS hanno attivato siti e pagine web in ambito transnazionale in collaborazione con i partners europei;

5

• PS hanno ritenuto di implementare notizie relative al proprio progetto “Equal” all’interno del sito già esistente appartenente al proprio soggetto referente.

Le azioni e i risultati prodotti nell’ambito dei progetti Equal, sono rinvenibili nella parte del sito appositamente dedicata all’iniziativa Equal (http://www.form-azione.it/form-azione/equal.

htm ).

Alcune considerazioni sui risultati dei pro-getti conclusi

I risultati conseguiti hanno evidenziato come la tipologia di azioni intraprese sul territorio hanno attraversato trasversalmente diversi livelli di governo e di erogazione dei servizi, tra cui politiche locali di sviluppo, tipologie di interventi formativi, azioni di sostegno che possono rimuovere i fattori di ostacolo all’inse-rimento lavorativo mediante l’accesso a misure di politica attiva.

Tutto ciò rileva il notevole sforzo compiuto dalle singole PS e dagli attori coinvolti (istituzio-nali, economici, della cooperazione, del mondo imprenditoriale e sindacale) nel creare nuovi percorsi e piste di lavoro, nell’aver definito una struttura di attività che vede convergere, lad-dove possibile, il quadro legislativo nazionale e regionale di riferimento e le strategie regionali di settore.

Le principali aree d’impatto presenti nei

proget-ti finanziaproget-ti dalla nostra Regione, sono state le seguenti:

Inserimento e reinserimento lavorativo di

gruppi svantaggiati

Adeguamento delle competenze

• /formazione

continua e permanente Rafforzamento delle

imprese sociali e avvio di

partnership territoriali di sviluppo socioeco-nomico

Pari Opportunità

e mainstreaming di genere

Di particolare rilevanza, tra le altre, l’area del disagio sociale quale tema trattato in numerosi progetti. Tale area è costituita da diverse fasce della popolazione regionale che presentano caratteristiche molto differenti tra loro, sia per motivi riconducibili all’origine del disagio, sia per ragioni legate al suo carattere permanente e di gravità.

Transnazionalità: un valore aggiunto La dimensione transnazionale rappresenta un valore aggiunto al programma di lavoro nazionale in quanto contribuisce ad innovare le pratiche, le politiche e i sistemi di riferimento.

Obiettivo è stato di promuovere il trasferimen-to di know-how tra gli Stati membri, integrando le sperimentazioni realizzate dalla partnership a livello nazionale con le attività di cooperazione transnazionali.

Nella II Fase il principio della cooperazione transnazionale ha trovato, dunque, attuazione sia mediante l’implementazione dei rispettivi Accordi di Cooperazione Transnazionale, sia mediante la partecipazione ad eventi, con-ferenze, seminari e gruppi di lavoro a livello europeo tra cui Gruppi Tematici Europei, gruppi trasversali, ecc.

Nella seconda fase la transnazionalità ha interessato anche i 10 paesi che sono da poco entrati a far parte dell’Unione europea. Com-plessivamente, negli Accordi di cooperazione

Interreg III5 aveva come obiettivo il rafforza-mento della coesione economica e sociale nell’Unione europea e lo sviluppo equilibrato del territorio comunitario. L’iniziativa prevedeva tre forme di cooperazione: IIIA transfrontaliera per zone situate lungo i confini interni ed ester-ni della U.E.; IIIB transnazionale per raggrup-pamenti predefiniti di regioni e Stati membri;

IIIC interregionale per collaborazioni fra regioni dell’intero territorio comunitario, e disponeva, per l’intero periodo 2000-2006, di una dotazio-ne finanziaria di 4.875 milioni di euro. Per l’Italia il FESR finanziava il 50% del costo totale degli interventi, la restante quota era coperta dal Fondo di Rotazione e, laddove previsto, finan-ziamenti aggiuntivi da parte delle regioni con modalità diverse nei tre tipi di cooperazione.

6.4.1. SEZIONE A:

COOPERAZIONE