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3.1.1. LO SCENARIO COMUNITARIO

La relazione della Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo del 19871, il documento Agenda 21 di Rio De Janeiro del 1992, il “Quinto Programma politico e d’azione della Comunità europea a favore dell’ambiente e di uno sviluppo sostenibile” del 1993, il Sesto Piano d’azione per l’ambiente “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta” della Commissione europea del 1999 e le sue successive revisioni2 affermano che le attività umane dovrebbero attenersi ad un modello di sviluppo che sostenga il loro pro-gresso nell’intero pianeta, anche per un futuro lontano. In tale contesto lo sviluppo sostenibile è stato definito come “uno sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare le proprie “.

A distanza di alcuni lustri e di molteplici intervalli di affinamento e progresso con Lisbona nel 2000 (Piano Strutturale di Sviluppo Economico e Sociale), la Conferenza di Johannesburg ed il Consiglio europeo di Barcellona del 2002 il principio di sostenibilità da astratta aspira-zione, è stato elevato a modello di sviluppo, almeno tendenziale, di vera e propria strategia, di paradigma, di ogni e qualsiasi linea, azione, di sviluppo, almeno quando concepito come sviluppo di qualità.

In questo ultimo anno l’Unione Europea ha dunque rafforzato la sua Strategia Europea sullo Sviluppo Sostenibile (EU SDS) del 2006 iden-tificando la Produzione e Consumo Sostenibili (SCP) come una delle sfide chiave che devono essere implementate nel contesto dell’impegno

1 Nota come Relazione Brundtland.

2 Le revisioni sono intervenute rispettivamente nel 2002 e nel 2006.

a lungo termine della Commissione Europea nei riguardi dello Sviluppo Sostenibile.

Dopo la Conferenza europea delle Agende 21 Locali “Inspiring Futures - Aalborg +10”3, dove i governi locali e regionali presenti - e tra questi la Regione Emilia-Romagna - hanno sottoscritto gli “Aalborg Commitments” e assunto impegni più stringenti tesi a fissare target qualitativi e quantitativi per l’implementazione dei principi di sostenibilità a livello locale, si è tenuta a Siviglia dal 21 al 24 marzo 2007, la Quinta Conferenza Europea delle Città Sostenibili (le Agende 21 locali). Nei quattro giorni di esposizioni, dibattiti e tavole rotonde i quasi 1700 delegati (sindaci, assessori, scienziati ed esperti di tutti i paesi europei), hanno fatto il punto sui processi di sviluppo sostenibile nei territori e nelle comunità locali europee, mettendo in evidenza che, pur in presenza di un considerevole aumento delle buone pratiche e dei percorsi partecipativi, il tema della sostenibilità stenta ancora a entrare nell’agenda politica dei vertici internazionali e nella pratica concreta dei Governi nazionali.

La Regione Emilia-Romagna, presente con una numerosa e qualificata delegazione delle amministrazioni locali emiliano-romagnole presieduta dall’Assessore regionale all’Ambiente Lino Zanichelli, si è confermata come una delle regioni italiane più attive, con il più alto numero di enti pubblici che aderiscono formalmente alla Campagna Europea Città Sostenibili, nonché all’Associazione Coordinamento A21 locali Italia-ne (34 soci e 12 sostenitori).

A livello internazionale l’importanza del rilancio di specifiche strategie educative integrate con le politiche di sostenibilità, ribadita dalla Conferenza di Johannesburg 2002, ha portato alla proclamazione del Decennio dell’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile 2005-2014 da parte

3 La Conferenza si è svolta in Danimarca nel giugno 2004.

dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Dichiarazione n. 57/257 del 20 dicembre 2002), che ha individuato nell’UNESCO l’organismo responsabile della promozione del decennio.

In questo contesto si inserisce la Strategia UNECE (United Nation Economic Commission for Euro-pe) per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS), che si pone come quadro di riferimento e di orientamento per le politiche dei vari paesi aderenti, volto a supportare l’introduzione del concetto di sviluppo sostenibile nei vari sistemi educativi (formale, informale e non formale) e a sviluppare metodologie, strumenti e competen-ze adeguate.

La Strategia UNECE definisce l’ESS come “un processo permanente che interessa l’individuo lungo l’intero arco della vita” e precisa che l’ESS è un concetto ampio che trae origine dall’educa-zione ambientale, ma che non si limita ad essa e, inglobandola, rafforza quell’approccio integrato che mette in relazione diverse tematiche da affrontare sia a livello locale che globale, come la cittadinanza attiva, la pace, la democrazia, i diritti umani, lo sviluppo equo e solidale, la tutela della salute, quella delle pari opportunità e quella cul-turale, la protezione dell’ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali. In sintesi si può affermare che obiettivo strategico generale della educazione alla sostenibilità è porsi al centro dei processi di cambiamento, diffondersi nel territo-rio, creare nuova cittadinanza, essere anticipatri-ce, sperimentatrianticipatri-ce, palestra per praticare futuri sostenibili possibili.

A livello italiano la Strategia UNECE viene pro-mossa dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio ed è stato costituito il Comitato Nazionale Italiano per il Decennio dell’educa-zione allo sviluppo sostenibile (DESS UNESCO Italia), al quale la Regione Emilia-Romagna ha aderito e contribuisce partecipando al Comitato Scientifico. Il Comitato UNESCO Italia sviluppa un

programma annuale di attività, anche in collabo-razione con le Regioni e i Sistemi regionali INFEA riconosciuti come interlocutore per l’attuazione del decennio sui rispettivi territori, per la cui attuazione verrà prossimamente sottoscritto un “Protocollo d’intesa per lo sviluppo delle attività per il Decennio ONU per l’educazione allo sviluppo sostenibile, tra la C.N.I. UNESCO e le singole Regioni”, secondo lo schema approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni il 28 febbraio 2008.

A livello nazionale, dove a partire dal 2000 una intensa attività delle Regioni ha consentito di mantenere e sviluppare programmi coordinati di attività sul territorio, nell’ultimo biennio si è registrato un rinnovato interesse per le politi-che ambientali ed educative politi-che ha portato le istituzioni centrali, regionali e locali a condividere nuove strategie e linee d’azione, contenute e descritte nei documenti “Orientamenti e obiettivi per il nuovo quadro programmatico per l’edu-cazione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile”, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni in data 15 marzo 2007, e “Nuovo Quadro Program-matico Stato-Regioni e Province autonome per l’educazione all’ambiente e alla sostenibilità”, ap-provato dalla Conferenza Stato-Regioni in data 1° agosto 2007 (n. rep.161/CSR). Il documento

“Nuovo Quadro Programmatico” prevede diversi livelli integrati di azione (nazionale, interregiona-le e regionainterregiona-le) e per ciascuno individua specifici servizi e attività di competenza.

Contestualmente all’approvazione del Docu-mento sopracitato la Conferenza Stato-Regioni ha sancito un Accordo (n. rep.162/CSR) che impegna i sottoscrittori a rilanciare il processo di concertazione in materia di INFEA e di ESS, mediante la sottoscrizione di specifici Accordi di Programma sostenuti finanziariamente da entrambe le istituzioni e riferibili alle annualità 2007-2009.

3.1.2 AZIONI INTRAPRESE A LIVELLO REGIONALE

Da diversi anni, in armonia con Agenda 21 e coi programmi dell’Unione Europea, la Regione Emilia-Romagna ha cominciato a sperimentare nuove politiche ambientali di tipo preventivo:

sistemi di incentivazione per la riduzione della produzione di rifiuti e la raccolta differenziata;

protezione delle aree protette; promozione dell’EMAS in imprese pubbliche e private;

promozione dell’educazione ambientale e alimentare, ecc. Inoltre si è dotata di nuovi strumenti di monitoraggio e di verifica delle azioni per migliorare la qualità ambientale quali la Relazione sullo stato dell’Ambiente.

Il secondo Piano di Azione ambientale 2004/20064, definito nel corso del 2004 dalle strutture regionali con il concorso di Province e portatori di interesse, mantiene e aggiorna gli obiettivi strategici e il quadro di insieme delle conseguenti azioni da realizzare, alla luce dei problemi ambientali persistenti ed emergenti rispetto al precedente Piano. Lo fa sulla base della verifica dell’evoluzione del quadro norma-tivo, dei processi attivati e dei risultati ottenuti con il primo Piano.

Si è ritenuto necessario che la Regione debba coordinare direttamente specifici ambiti ed azioni di carattere innovativo e sperimentale al fine di:

ottimizzare l’uso delle risorse organizzative e

finanziarie nel campo delle azioni integrate volte a promuovere lo sviluppo sostenibile e la sensibilizzazione, responsabilizzazione e partecipazione dei cittadini;

promuovere esperienze in rete e fortemente

interconnesse tra di loro, al fine di garantirne

4 Delibera Consiglio Regionale n. 634 del 22 dicembre 2004 (scaricabile dal sito www.ermesambiente.it – cliccare icona Un futuro sostenibile).

una ricaduta omogenea attraverso il coordi-namento e la diffusione delle best practices sul territorio;

raccordare con maggiore efficacia i

program-•

mi nazionali e regionali in atto.

In particolare gli ambiti di intervento diretto riguardano:

l’adeguamento tecnologico, il completa-1.

mento e la manutenzione straordinaria delle reti di monitoraggio delle diverse matrici ambientali;

la promozione e sostegno alle gestioni 2.

improntate all’efficienza ambientale delle amministrazioni locali (Green Public Procu-rement; Contabilità Ambientale; sistemi di gestione ambientale negli enti locali - EMAS 2);

l’Informazione ed Educazione Ambientale 3.

(INFEA);

la partecipazione a progetti di cooperazione 4.

internazionale;

le ricerche e sperimentazioni in materia di 5.

ambiente e di sviluppo sostenibile;

interventi sperimentali per la mobilità so-6.

stenibile e per il miglioramento della qualità dell’aria;

azioni sperimentali per l’attuazione delle 7.

linee guida del Progetto Gestione Integrata delle Zone Costiere anche con attenzione allo sviluppo delle energie alternative.

Nel corso del 2007 sono state ultimate le azioni del Piano di Azione Ambientale 2004/2006 e si è provveduto alla costruzione del Nuovo Programma triennale, Terzo Piano di Azione Ambientale per un Futuro Sostenibile della Regione Emilia-Romagna 2008-2010, che si è conclusa nel luglio 2008 con l’ approvazione da parte della Giunta Regionale della proposta da sottoporre all’Assemblea Legislativa.

Il terzo Piano di Azione Ambientale per un Fu-turo Sostenibile della Regione Emilia-Romagna

in sintonia, anche in termini di opportunità con le indicazioni del Sesto Piano d’Azione am-bientale dell’Unione Europea e della Strategia d’azione nazionale, adotta l’individuazione di sei Aree prioritarie entro cui articolare: l’analisi dei problemi e delle criticità, la definizione degli obiettivi generali e, dunque, degli obiettivi specifici e l’individuazione delle azioni da intraprendere.

Le sei Aree prioritarie sono:

cambiamenti climatici e energia pulita 1.

trasporti sostenibili 2.

consumo e produzione sostenibile 3.

conservazione e gestione delle risorse 4.

naturali

ambiente e salute 5.

istruzione e formazione.

6.

INFEA

Dal 1° settembre 2007 è intervenuto un cam-biamento organizzativo di rilievo nelle strutture regionali che gestiscono la materia dell’edu-cazione ambientale e dell’agenda 21 locale: le competenze relative a queste attività, insieme a quelle legate alla Comunicazione dell’ente, sono state infatti accorpate e attribuite al nuo-vo Servizio Comunicazione ed Educazione alla sostenibilità individuato, all’interno della DG Organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica, quale struttura trasversale di sup-porto all’intera attività della Regione Emilia-Ro-magna, a dimostrazione della volontà di confe-rire una attenzione particolare alla integrazione dei temi della comunicazione pubblica e sociale con quelli della educazione alla sostenibilità e della partecipazione dei cittadini.

Nell’ambito della programmazione nel campo dell’educazione ambientale prevista dalla Legge regionale n. 15/96, nel 2007 si sono con-cluse con un bilancio molto positivo le azioni previste dal terzo Programma regionale INFEA 2005/2007, finalizzato a sviluppare una politica

di educazione ambientale sempre più integrata con le politiche e i programmi regionali per lo sviluppo sostenibile.

Tra le principali realizzazioni dell’anno:

incentivazione del lavoro in rete tra CEA con

l’attivazione e il cofinanziamento di 8 proget-ti “Laboratori per l’attuazione del Programma INFEA 2005/2007” e di 12 progetti di “Con-solidamento e potenziamento di specifiche attività e servizi dei CEA sul territorio”;

finanziamento di 16 progetti proposti da reti

di scuole di ogni provincia (buone pratiche per i consumi sostenibili e la sostenibilità am-bientale – 78 istituti scolastici e 1250 classi);

completamento della ricerca regionale sui

dieci anni di attività di educazione ambientale dalla L.R. 15/96 (Ricerca EA 10+): realizzazione di un Convegno di presentazione dei risultati della ricerca sui “Saperi, consapevolezza e comportamenti ambientali degli studenti in ER” (SANA, Bologna 15 settembre 07); condu-zione di 9 Focus group provinciali con gli attori del territorio, sulle prospettive di evoluzione del sistema INFEA e presentazione degli esiti nel Seminario “L’evoluzione dei Centri di Educazione Ambientale in Emilia-Romagna”

(Ecomondo, Rimini 9 novembre 07);

aggiornamento del data base “Sistema

infor-•

mativo regionale di educazione ambientale”

(on line dal luglio 2007) che documenta progetti e attività dei CEA della Regione;

ultimazione del Progetto “Curricolo

ambien-•

tale della scuola” – fase II Rete scuole sosteni-bili e sito web (Bando FSE) in collaborazione con ex-IRRE e pubblicazione degli esiti in un volume della collana Quaderni INFEA;

continuità ai progetti L’ambiente si laurea

(con università), Scuole sostenibili (con ex-IRRE), Vetrina della sostenibilità (con impre-se e associazioni), e implementazione dei relativi siti web;

integrazione tra attività di comunicazione

specifiche del sistema INFEA e Piano di azione ambientale per un futuro sostenibile 2004/06 (e in generale con tutte le attività di comunicazione per lo sviluppo sostenibile), dando continuità e coordinando - in collabo-razione con i Servizi Stampa e informazione della Giunta, Risanamento atmosferico e Tu-tela risorse idriche - le campagne “Liberiamo l’aria” e “Acqua risparmio vitale” e gestendo e potenziando i servizi informativi del Portale Ermesambiente;

produzione e diffusione di materiali didattici

per insegnanti ed educatori (sviluppo della collana dei Quaderni INFEA che raccolgono e diffondono le migliori elaborazioni del sistema; realizzazione e diffusione del libro/

Agenda 2008 sulla educazione agli stili di vita e ai consumi sostenibili; due numeri mono-grafici della rivista Centocieli; collaborazione con la rivista “Infanzia” per la produzione di un numero monografico dedicato all’EA nella scuola dell’infanzia della regione; ecc.);

partecipazione a fiere ed eventi con

alle-•

stimento di specifici stand (SANA, , Ecoap-pennino, ecc.). In particolare a Rimini è stato allestito il padiglione “Ecomondo Education”

con il coinvolgimento di molte DG regionali, agenzie, scuole, CEA. Decine le iniziative (10 laboratori cui hanno partecipato oltre 5000 studenti, 2 convegni sul curricolo ambientale e 1 seminario dei CEA).

realizzazione della Campagna “ConsumAbile

- Anche i consumatori salvano il clima”” con allestimenti in tutta la regione in occasione della giornata mondiale UNESCO dedicata al risparmio energetico e nell’ambito della Fiera Ecomondo (Rimini, novembre 2007).

Un accurato bilancio complessivo dell’attività non solo del triennio, ma di tutti dieci anni di attività regionale dalla promulgazione della

Legge 15/1996, è stato condotto attraverso la conclusione di una complessa indagine (Ricerca EA 10+)5 che ha consentito di disporre di un quadro di sintesi delle esperienze di educazio-ne ambientale sviluppate in Emilia-Romagna in attuazione della L.R. 15/96 (oltre 500 progetti realizzati dalle strutture del territorio e 100 azio-ni di sistema promosse dal Servizi regionali, cir-ca 10 milioni di euro investiti complessivamen-te da Regione, Stato ed enti pubblici) articolato per Programmazione triennale, per tipologia di attività, per tipo di utenza, ecc., e ha rappre-sentato un valido supporto di riferimento per la costruzione della nuova programmazione INFEA 2008/2010 e la individuazione delle linee di sviluppo del sistema regionale INFEA.

A seguito di una intensa fase di consultazio-ne avviata su proposta della Commissioconsultazio-ne regionale L.R. 15/96 nei primi mesi del 2008, si è giunti alla costruzione partecipata del nuovo Programma regionale INFEA 2008/2010, proposto dalla Giunta regionale all’Assemblea legislativa con atto n. 1217 del 28 luglio 2008.

Il programma, che si basa sull’assunzione degli obiettivi generali definiti dai documenti internazionali e nazionali dedicati all’ESS (DESS UNESCO, Strategia UNECE, indirizzo nazionale per l’ESS Stato-Regioni) e si coordina con le programmazioni regionali in materia di sosteni-bilità e in particolare con il Piano d’azione am-bientale “Per un futuro sostenibile” 2008/2010,è articolato in 10 Aree di azione/obiettivi operati-vi, e ha quali obiettivi fondamentali: la evoluzio-ne del sistema regionale INFEA, da perseguire attraverso la maggiore integrazione delle sue componenti, lo sviluppo di forme permanenti di coordinamento tra le educazioni alla sosteni-bilità di tutti i settori regionali, la promozione di una cultura della sostenibilità.

5 I diversi Report in cui si articola la Ricerca e rappresentato la documentazione di riferimento per la costruzione del Programma INFEA 2008/2010 sono scaricabili dal sito /www.

ermesambiente.it/infea/.

AGENDA 21 LOCALE

Dal 2002 la Regione partecipa attivamente all’attività della Associazione nazionale Coordi-namento Agende 21 italiane (che ha sede a Mo-dena) attraverso il coordinamento del gruppo di lavoro CEA 21 e, dal 2007, anche attraverso la presenza nel Direttivo dell’Associazione.

Nel 2007 sono proseguite le attività di im-plementazione e sviluppo da parte degli enti pubblici già impegnati a promuovere e realizzare processi di A21L in Emilia-Romagna ed è proseguita l’opera di coordinamento, networking e promozione sostenuta dal nuovo Servizio regionale Comunicazione, Educazio-ne alla sostenibilità. Tra le attività principali è stato realizzato un report di sintesi dei risultati dell’indagine di aggiornamento al 2006 del

“Monitoraggio dei processi di Agenda 21 locale in corso in Emilia-Romagna (Quaderno di Documentazione A21L n. 6), i cui esiti sono stati presentati alla Quinta Conferenza Europea delle Città Sostenibili che si è tenuta a Siviglia dal 21 al 24 marzo 2007.

Alla Conferenza ha partecipato una numerosa e qualificata delegazione delle amministrazioni locali emiliano-romagnole, presieduta dall’As-sessore regionale all’Ambiente Lino Zanichelli, che ha anche presieduto la Tavola rotonda

“Il ruolo delle regioni nella promozione dello sviluppo sostenibile e degli Aalborg Commit-ments”.

Sono stati anche organizzati nove Focus Group, condotti a livello provinciale, sul tema

“Governance e Sviluppo Sostenibile locale”, che hanno coinvolto circa 100 rappresentanti di 10 categorie di soggetti organizzati e non, imprese, comitati, ordini professionali, sinda-cati, associazioni di categoria, associazioni di volontariato, scuole e università. Il Rapporto di sintesi (Quaderni di Documentazione A21L n. 7) è stato presentato e discusso nell’ambito di un

Seminario sul tema Governance, Partecipazione e Processi decisionali per lo Sviluppo Sostenibi-le locaSostenibi-le. che si è tenuto a livello regionaSostenibi-le nel giugno 2007. Tutti gli elaborati prodotti sono consultabili e scaricabili dal sito www.regione.

emilia-romagna.it/agende21.