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Valutazione Ambientale Strategica

3.3.7 PROGRAMMA EUROSOCIAL

EUROsociAL è un programma di cooperazio-ne tecnica dell’Uniocooperazio-ne europea finalizzato a promuovere la coesione sociale nei Paesi lati-noamericani attraverso il rafforzamento delle politiche pubbliche e della capacità istituziona-le nella gestione delistituziona-le stesse.

Questo avviene, soprattutto, attraverso la co-struzione di reti di amministrazioni e istituzioni pubbliche in grado di condividere esperienze e sviluppare scambi in cinque settori prioritari:

amministrazione della giustizia, politiche del

fisco, del lavoro, dell’educazione e della salute.

Si tratta di un approccio innovativo, orientato a costruire contesti che favoriscano il confron-to e il trasferimenconfron-to di conoscenze, meconfron-todi e strumenti di gestione e lo sviluppo di processi di riforma a vari livelli.

Il Programma aveva una dotazione finanziaria di 36 milioni di euro e, nel dicembre 2004, è uscito il bando per l’attuazione di EUROsociAL che prevedeva la costituzione di quattro con-sorzi nei settori: amministrazione della giusti-zia, fisco, istruzione e salute. Per ogni Consorzio era previsto un finanziamento massimo di 6 milioni e 425mila euro e la presentazione, alla Commissione, di un Piano d’azione annuale.

L’Azienda Sanitaria e Sociale Regionale ASSR partecipa alle attività del Consorzio EURO so-ciAL Salud Fortalecimiento del sector salud en Latinoamérica como vector de cohesión social che si articolano in 5 aree tematiche: sviluppo dei sistemi di protezione sociale relativamente alla sanità; gestione degli ospedali; servizi sani-tari di base, di qualità e con accesso efficiente ed equo ai farmaci; politiche di sanità pubblica e controllo dei rischi e promozione di politiche per la salute nelle comunità e per i settori più vulnerabili e esclusi.

La componente italiana in EUROsociAL, rappre-sentata dal Consorzio dalla Fondazione Angelo Celli di Perugia, è composta al momento dal Ministero della salute e da un gruppo di tre Regioni: Emilia-Romagna, Toscana e Umbria.

Alla componente italiana è stato affidato il coordinamento della quinta area di attività con particolare attenzione all’uso delle tecnologie informatiche e della comunicazione.

Sono stati predisposti rapporti sulla situazione italiana in particolare sull’assistenza sanitaria di base e schede di buone pratiche soprattutto

8Decisione n. 1719/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006 pubblicato su GUUE L 327 del 24 novembre 2006.

e, per il 2008:

L’ Anno europeo del dialogo interculturale

Combattere la violenza contro le donne

Lo sport come strumento di promozione della

cittadinanza attiva e dell’inserimento sociale dei giovani

La promozione di stili di vita sani attraverso

l’attività fisica e lo sport

La preparazione dell’Anno europeo della

crea-•

tività e dell’innovazione (2009) e delle elezioni per il Parlamento Europeo.

Le cinque azioni previste dal programma hanno lo scopo di realizzare i suoi obiettivi generali e specifici. Tali azioni sostengono progetti a scala ridotta che garantiscono la partecipazione attiva dei giovani, la visibilità e l’impatto dei progetti a livello europeo. Si tratta di progetti locali, regionali, nazionali o internazionali, com-presi progetti simili di paesi diversi partecipanti che sono messi in rete.

L’azione Gioventù per l’Europa si prefigge prin-cipalmente di potenziare gli scambi tra giovani con la prospettiva di aumentare la loro mobilità rafforzando il loro sentimento di cittadinanza europea. L’accento è posto sulla partecipazione dei giovani sia che si tratti di progetti di sensi-bilizzazione alle diversità sociali e culturali e di comprensione reciproca sia che si tratti della preparazione e del controllo del rafforzamento della loro partecipazione, in particolare ai livelli linguistico e interculturale. Gli scambi si basano su partenariati transnazionali.

L’azione ha anche lo scopo di sostenere le iniziative dei giovani favorendo in tal modo il loro spirito d’iniziativa, d’imprenditorialità e di creatività per progetti da essi concepiti e ai quali partecipano attivamente.

I progetti di partecipazione alla vita democrati-ca che favoriscono la cittadinanza e la com-prensione reciproca dei giovani entrano altresì nel campo di tale azione. Essi sostengono il

coinvolgimento dei giovani nella vita della loro comunità ai livelli locale, regionale, nazionale o internazionale oltre che progetti e attività fon-dati su partenariati internazionali destinati allo scambio di idee, di esperienze e di buone prassi a livello europeo per quanto riguarda progetti locali e regionali.

L’azione Servizio volontario europeo si prefigge di potenziare la partecipazione dei giovani a diverse forme di attività di volontariato all’interno e all’esterno dell’UE nella prospettiva di sviluppare la solidarietà tra i giovani, di pro-muovere la loro cittadinanza attiva e di favorire la comprensione reciproca.

Sostiene:

il giovane volontario che partecipa ad

un’at-•

tività non remunerativa e non remunerata a beneficio della collettività in un paese che non sia quello di residenza per un periodo da due a dodici mesi;

i progetti di volontariato che coinvolgono

gruppi di giovani che partecipano collettiva-mente ad attività locali, regionali, nazionali, europee o internazionali in taluni settori come la cultura, lo sport, la protezione civile, l’ambiente e l’aiuto allo sviluppo;

le attività di formazione e la consulenza per

i giovani volontari, di coordinamento tra i partner e le iniziative che hanno lo scopo di valorizzare l’esperienza acquisita dai giovani nel settore del servizio volontario europeo.

Copre le spese del volontario, la sua assicura-zione, le spese di soggiorno e di viaggio oltre che, se necessario, un aiuto supplementare per i giovani svantaggiati.

Gli Stati membri e la Commissione controllano che siano rispettate le norme di qualità che comportano una dimensione relativa all’istru-zione non formale (preparaall’istru-zione dei giovani sui piani personale, interculturale e tecnico e sostegno personale continuo), la realtà del sviluppare il loro sentimento di appartenenza

all’UE;

incoraggiare la loro partecipazione alla vita democratica in Europa;

rafforzare la loro mobilità in Europa;

sviluppare l’apprendimento interculturale;

promuovere i valori fondamentali dell’UE;

incoraggiare lo spirito d’iniziativa, d’imprendi-torialità e di creatività;

garantire la partecipazione al programma dei giovani svantaggiati, compresi i giovani disabili;

assicurare e promuovere il principio di pari opportunità tra uomini e donne nella parteci-pazione al programma;

offrire possibilità di apprendimento informale e non formale avente una dimensione europea e creare possibilità innovatrici nel campo della cittadinanza attiva.

L’obiettivo generale Sviluppare la solidarie-tà dei giovani ha lo scopo di promuovere la tolleranza tra i giovani; esso contribuisce così a rafforzare la coesione sociale mediante i due obiettivi specifici seguenti:

favorire il loro impegno personale con attività di volontariato a livello europeo e internazio-nale;

associare i giovani alle azioni di solidarietà dell’Unione europea.

L’obiettivo generale Favorire la comprensione reciproca dei giovani di paesi diversi compren-de i seguenti tre obiettivi specifici:

sviluppare gli scambi e il dialogo interculturale tra i giovani dell’UE e dei paesi vicini;

favorire la qualità delle strutture nazionali di sostegno ai giovani, oltre che il ruolo delle persone e delle organizzazioni che lavorano nel settore della gioventù;

sviluppare progetti transnazionali di coopera-zione tematica che coinvolgono i giovani e le persone che lavorano nel settore della gioventù.

L’obiettivo generale Migliorare la qualità dei sistemi di sostegno delle attività dei giovani e le capacità delle organizzazioni della società civile nel settore della gioventù ha lo scopo di:

contribuire alla messa in rete delle organizza-zioni;

sviluppare la formazione e la cooperazione

delle persone che lavorano nel settore della gioventù;

stimolare l’innovazione in materia di attività in

favore dei giovani;

migliorare l’informazione dei giovani,

compre-•

so l’accesso dei giovani disabili;

sostenere progetti e iniziative a lungo termine

degli organismi regionali e locali;

favorire il riconoscimento

dell’apprendi-•

mento non formale e delle qualifiche che ne derivano;

favorire lo scambio di buone prassi.

L’obiettivo generale Favorire la cooperazione europea nel settore della gioventù riguarda la cooperazione europea nel settore della gioven-tù tenendo conto degli aspetti locali e regionali e si articola in quattro obiettivi specifici, ovvero:

incoraggiare lo scambio di buone prassi e la

cooperazione tra amministrazioni e responsa-bili politici;

incoraggiare il dialogo strutturato tra i

re-•

sponsabili politici e i giovani;

migliorare la conoscenza e la comprensione

della gioventù;

contribuire alla cooperazione tra le varie

forme di volontariato dei giovani a livello nazionale e internazionale.

Oltre alle priorità strutturali del programma, quelle annuali sono state, per il 2007:

L’ Anno europeo delle pari opportunità per

• tutti

Il miglioramento delle condizioni di salute dei

• giovani.

che i responsabili politici. Le attività possono riguardare:

la promozione della cooperazione e dello

scambio di idee e di buone prassi oltre che la creazione di reti necessarie ad una migliore comprensione e conoscenza della gioventù;

l’organizzazione di conferenze da parte delle

presidenze dell’Unione europea e della Setti-mana europea della gioventù oltre che il so-stegno agli obiettivi nel settore della gioventù mediante il metodo aperto di coordinamento e del Patto europeo per la gioventù;

la cooperazione tra le attività di

volontaria-•

to nazionali e internazionali per i giovani volontari;

i seminari che riguardano le questioni sociali,

culturali e politiche organizzati per i giovani;

lo sviluppo della cooperazione politica e della

cooperazione dell’UE con altri organismi internazionali (Consiglio d’Europa e Organiz-zazione delle Nazioni Unite.

Il programma “Gioventù in azione”:

le attività della Regione Emilia-Romagna Il Servizio Cultura, Sport e Progetto giovani della Direzione Cultura, Formazione e Lavoro favorisce la partecipazione degli enti locali e delle organizzazioni giovanili della regione ai microfinanziamenti disponibili attraverso Gio-ventù in azione, la principale fonte di co-finan-ziamento per i programmi giovanili europei.

Prioritariamente sono da segnalare:

Per quanto riguarda la dimensione

euro-me-•

diterranea del lavoro giovanile i programmi della Fondazione Anna Lindh, con sede ad Alessandria d’Egitto e con la quale il Servizio Cultura, Sport e Progetto giovani ha fatto da tramite per gli enti locali e le associazioni giovanili interessate a sviluppare cooperazioni con i paesi della riva sud del Mediterraneo.

L’Anno Europeo del Dialogo Interculturale

(AEDI) 2008, con un esplicito ruolo di primo piano dei giovani, è stato istituito dal Parla-mento europeo e dal Consiglio nel dicembre 2006. Scopo dell’AEDI è favorire il dialogo interculturale, incoraggiando l’identità e la cittadinanza europea attraverso l’esplorazione del nostro ricco patrimonio culturale e l’ap-prendimento da tradizioni culturali diverse.

Uno degli otto eventi principali organizzati in Italia si è svolto a Ferrara, nell’aprile 2008, nella Fiera internazionale del Restauro: Patrimonio culturale e dialogo interculturale.

I dati riassuntivi disponibili dei finanziamenti attivati durante l’ultimo anno, fino alla scadenza del 1 giugno 2008, per l’Emilia-Romagna con

“Gioventù in azione” sono riportati di segui-to e – considerando che per il passaggio da

“Gioventù” a “Gioventù in azione” sono saltate le prime due scadenze, di febbraio ed aprile 2007, e per l’Azione 5 anche quelle del 1 giugno e 1 settembre 2007 – si mantengono in linea con la media degli scorsi anni.

partenariato o la prevenzione dei rischi.

L’azione Gioventù per il mondo contribuisce allo sviluppo della comprensione reciproca e all’impegno attivo in uno spirito di apertura sul mondo. Quest’azione permette di sostenere progetti organizzati con i paesi terzi che hanno firmato gli accordi con l’UE nel settore della gio-ventù, come lo scambio di giovani e di persone e di organizzazioni che lavorano nel settore della gioventù. Essa sostiene anche le iniziati-ve che rafforzano la comprensione reciproca, la solidarietà e la tolleranza dei giovani e la cooperazione nel settore della gioventù e della società civile in tali paesi.

Per quanto riguarda i paesi terzi il programma fa una distinzione tra i progetti organizzati con i paesi vicini (paesi che rientrano nella politica europea di vicinato (PEV), la Russia, i paesi dei Balcani occidentali) e quelli organizzati con gli altri paesi terzi. In tal modo sono particolar-mente privilegiati gli scambi di idee e di buone prassi, lo sviluppo di partenariati e di reti e lo sviluppo della società civile.

L’azione Sistemi di sostegno alla gioventù supporta:

gli organismi attivi a livello europeo, le

orga-•

nizzazioni non governative che perseguono uno scopo d’interesse generale europeo e sono implicate nella partecipazione attiva dei giovani cittadini alla vita pubblica e alla socie-tà e all’attuazione di azioni di cooperazione europea in tale settore;

il Forum europeo della gioventù e le sue

attività come ad esempio la rappresentanza degli organismi che si occupano della gio-ventù presso la UE, la sua funzione di centro di informazione presso i giovani o il suo contributo al nuovo quadro di cooperazione nel settore della gioventù. Le risorse annuali di cui il Forum può disporre non son inferiori a 2 milioni di euro anche se il suo bilancio deve

essere finanziato da fonti non comunitarie per almeno il 20%;

la formazione e la messa in rete di persone

che lavorano nel settore della gioventù come ad esempio i responsabili di progetti o i con-siglieri dei giovani. Il sostegno può riguardare ad esempio gli scambi di esperienze e di buone prassi, le attività di partenariato e di reti durevoli e di grande qualità;

i progetti per stimolare l’innovazione e la

qualità, i nuovi metodi in tale settore;

le azioni di informazione destinate ai giovani

e alle persone e alle organizzazioni che lavo-rano in tale settore, ad esempio le azioni che migliorano l’accesso dei giovani alle formazio-ni pertinenti e ai servizi di comuformazio-nicazione. Si tratta ad esempio di portali europei, nazionali, regionali e locali che s’indirizzano ai giovani o di misure a favore della partecipazione dei giovani alla preparazione e alla diffusione di consulenza e di prodotti comprensibili, convi-viali e mirati relativi all’informazione;

i partenariati con gli enti regionali o locali il

cui finanziamento verte sui progetti e le attivi-tà di coordinamento;

il sostegno alle strutture che attuano il

pro-•

gramma: le agenzie nazionali o gli organismi assimilati (coordinatori nazionali, rete Euro-desk, piattaforma euro-mediterranea della gioventù, associazioni di giovani volontari europei);

la valorizzazione del programma e la sua

attuazione da parte della Commissione me-diante l’organizzazione di eventi (seminari o conferenze) o azioni di informazione.

L’azione Sostegno alla cooperazione europea nel settore della gioventù ha come scopo l’organizzazione di un dialogo strutturato tra le varie parti in causa nel mondo della gio-ventù, ad esempio i giovani, le organizzazioni e le persone che lavorano in tale settore oltre

Azione 1 Azione 2 Azione 3 Azione 4 Totale

Gioventù

Strutture di sostegno per i giovani

257.234,00 315.411,80 95.382,00 71.100,00 739.127,80

Paesi terzi, in particolare nei novi Stati membri coinvolti.

Le attività progettuali sono state organizzate lungo quattro macro aree:

1) Analisi del quadro legislativo a livello na-zionale, regionale e locale delle politiche di integrazione, e identificazione dei progetti di integrazione e selezione delle migliori pratiche nei settori di: Cittadinanza, parte-cipazione e diritti politici; Comunicazione interculturale e ruolo dei mediatori; Bambini;

Donne; Partnership pubblico private a sup-porto dell’integrazione.

2) Sviluppo della conoscenza e comprensione della dimensione regionale e locale della politica di integrazione, e informazione degli sviluppi della politica europea di immigrazio-ne.

3) Favorire il networking tra gli attori interessati al settore per favorire l’incontro tra potenziali partners e la partecipazione a futuri bandi comunitari.

4) Attività di disseminazione attraverso sito web newsletters e altro materiale divulgativo.

Sono stati realizzati un report contenente i risultati dell’analisi comparata e un database di raccolta delle buone pratiche dei partner.

Sono state inoltre organizzate due conferenze internazionali di informazione e formazione a Bruxelles, sei seminari tematici, ospitati nei Paesi partner del progetto.

Il progetto è nato dalle attività della rete ERLAI (European regional and Local Authorities on Asylum and Immigration), primo e unico network europeo in tema di immigrazione ed integrazione che ha rafforzato la cooperazione tra più di una trentina di Governi regionali e lo-cali, provenienti da 8 Stati membri (Cipro, Italia, Germania, Grecia, Slovenia, Spagna, Svezia, Re-gno Unito). La rete ha promosso la circolazione

delle informazioni su politiche e finanziamenti comunitari, favorendo lo sviluppo e la parteci-pazione a progetti europei, attraverso incontri e seminari a Bruxelles.

Il progetto europeo ERLAIM ha pertanto rafforzato le attività della rete, attraverso azioni specifiche che hanno contribuito ad ampliare la piattaforma di dialogo a livello europeo, all’in-dividuazione di buone pratiche e allo scambio di esperienze e informazioni in materia, allo sviluppo di modelli innovativi di integrazione.

Gli altri partners del progetto sono: Yorkshire and Humber European Office (UK), Junta de Andalucia, Diputacio de Barcelona e Fundacion Comunidad Valenciana (ES), Senate of Berlin (DE), Municipalità of Nicosia (CY), Prefecture of Ileia (GR), Slovenian Business and Research Association (SI).

ERLAIM “European Regional and local Authorities for integration of migrants”

Durata: diciotto mesi - 15 dicembre 2006 - 15 giugno 2008

Capofila: Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali

Risorse finanziarie complessive: 484.960 euro

contributo comunitario: 230.000 euro per la RER

struttura regionale coinvolta: Servizio Politi-che di Accoglienza ed Integrazione Sociale sito web: http://www.emiliaromagnasocia- le.it/wcm/emiliaromagnasociale/home/im-migrazione/Erlai/Presentation/Erlaim.htm Il totale dei finanziamenti ottenuti in

Emilia-Ro-magna per l’ultimo anno è quindi di 739.127,80 euro - di cui 873.616,41 euro nel 2006, con tutte le scadenze regolarmente mantenute dall’Agenzia Nazionale, e 691.132,96 euro nel 2005.

Per completare il quadro delle risorse attiva-te sui programmi giovanili europei sono da menzionare quelle specificamente dedicate all’informazione, attraverso i circa 300 sportelli Informagiovani diffusi su tutto il territorio regio-nale e le nove strutture Eurodesk – a Bologna - Pianoro, Concordia sulla Secchia (MO), Modi-gliana (FC), Modena, Ferrara, Parma, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini - Riccione – specializzate nel fornire informazioni sui programmi giovanili comunitari.

Vanno ricordate, inoltre, le iniziative svoltesi nell’ambito della rete delle regioni europee per le politiche giovanili ERY e in collabora-zione con altre DG della Regione; tra queste la partecipazione al seminario internazionale No barriers. Lower Silesia for NGOs. Ten regions for youth politics 2007-2013, organizzato nell’ otto-bre 2007 dalla Bassa Slesia e l’organizzazione della Fiera della mobilità giovanile, svoltosi nel maggio 2008 a Rimini.

L’importanza della mobilità giovanile e la necessità di incrementarla, sono state ribadite dalla Commissione europea con la presenta-zione, il 10 luglio 2008, della relazione Making Learning Mobility an Opportunity for All9 che raccomanda di allargare considerevolmente la gamma delle occasioni di mobilità a beneficio non solo degli studenti universitari ma ai giova-ni in generale, compresi i tirocinanti, gli studenti delle scuole secondarie, nonché i giovani mana-ger, artisti e volontari, e di adottare misure volte

a eliminare gli ostacoli alla mobilità esistenti.

Propone anche una nuova formula di partena-riato – tra l’Unione europea, gli Stati membri, le Regioni, gli istituti d’istruzione, le imprese e la società civile – per favorire la mobilità.

3.3.9 PROGRAMMA

INTI - INTEGRATION OF THIRD COUNTRy NATIONALS

Il programma comunitario INTI finanzia progetti pilota e azioni preparatorie volte a promuovere l’integrazione, negli Stati membri della UE, dei cittadini di paesi terzi. Persegue inoltre l’obietti-vo di promuovere il dialogo con la società civile, sviluppare modelli di integrazione e di buone prassi nel settore dell’integrazione europea per l’istituzione di reti a livello europeo.

Attivo per il periodo 2003-2006 aveva una disponibilità finanziaria di circa 5 milioni di euro all’anno.

Dal 2007 INTI confluisce nel programma quadro sulla solidarietà e gestione dei flussi migratori per il periodo 2007-2013 che dispone di quattro diversi fondi: Fondo europeo per i rifugiati, Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi, Fondo europeo per i rimpatri e Fondo europeo per le frontiere esterne.

La partecipazione della Regione al Program-ma INTI

Il Servizio Politiche di Accoglienza ed Integra-zione Sociale della DireIntegra-zione Generale Sanità e Politiche Sociali è stato capofila del progetto ERLAIM “European Regional and local Autho-rities for integration of migrants” che aveva l’obiettivo generale di contribuire, attraverso l’attivazione di interventi strutturali, analisi comparative, conferenze e workshop, all’im-plementazione di politiche di integrazione dei migranti, intendo, in tal modo, favorire l’inte-grazione di cittadini immigrati provenienti da

9http://ec.europa.eu/education/doc/2008/mobilityreport_en.pdf.

partners Associati: De La Warr Pavilion, Bexhill-on-Sea, Fabrica Gallery, Brighton, University of Sussex (UK).

EMEyP European Museum Educa-tion and young People

Contratto n. 07-ITA-01-GR04-00343-1 Durata: ventiquattro mesi: ottobre 2007 - settembre 2009

Capofila: Towner Art Gallery, Eastbourne (UK)

Risorse finanziarie complessive: 20.000 euro struttura regionale coinvolta: IBACN

MAP FOR ID Museums as places of intercultural dialogue ha l’obiettivo di sviluppare le po-tenzialità dei musei come luoghi di dialogo interculturale e di promozione di un impegno più attivo con le comunità di cittadini stranieri presenti sul territorio.

MAP FOR ID Museums as places of intercultural dialogue ha l’obiettivo di sviluppare le po-tenzialità dei musei come luoghi di dialogo interculturale e di promozione di un impegno più attivo con le comunità di cittadini stranieri presenti sul territorio.