Commento Globale del racconto “Il principe di Thing Zda”
7. c oltivare il “ Fiore dell ’ onestà ”
Dopo la Transizione (v.), vediamo questo lavoro come viene verificato da parte del principe, che ha una visione globale delle cose. La favola stupisce perché c’è un cambio di punto di vista.
Arrivò il giorno dell’udienza.
Anche nella Transizione (v.), il tempo che abbiamo finisce.
Quando raggiunse il palazzo con il suo vaso senza pianta, vide che tutte le altre pretendenti avevano ottenuto buoni risultati.
Parlo di me, ma penso che anche voi lo avete potuto vedere: ho colti-vato, ho fatto, ma non ho avuto un soldo bucato dalle istituzioni per le mie iniziative! Gli altri, pur essendo degli imbroglioni, hanno ottenuto successi, finanziamenti. Però l’importante è andare al palazzo con il proprio vaso, non bisogna né vergognarsi, né altro, ma sentire che anche quello è un valore. Lo dico a tutte quelle persone che hanno bisogno di sentirsi un bel fiore visibile agli altri. Anche un vaso senza pianta, senza fiori, ma pieno di tutta l’energia e l’affetto che ci ho messo, è importante; di quello devo essere orgoglioso, anche se non ho concluso niente. Questo è il Me.Me. (v.) che è presente qui.
Decine e decine di fiori, uno più bello dell’altro, in una gran varietà di forme e colori.
C’è la storia, ma in che modo? In una maniera imbrogliata, finta, virtuale, cioè sono persone di cui non ti puoi fidare ciecamente. Perché se uno va per farsi vedere, ti imbroglia e ti fa vedere le cose che piacciono a te perché vuole ottenere dei risultati, ma quello è un risultato fiction e imbrogliato. Anche questo è bello: arrivare a dare valore a vasi senza piante, perché dentro ci sta ben altro rispetto a quello che è visibile.
Ma ecco il momento tanto atteso: il principe entrò e osservò ciascuna giovane con grande diligenza e attenzione.
La persona metastorica (v.), o l’In.Di.Co. (v.), verso di noi non ha criteri politici o altro. Ciò che è storico è selettivo, ha dei criteri di confronto-differenza, ma ciò che è metastorico (v.) spesso seleziona persone senza valore. Dobbiamo considerare la saggezza che l’In.Di.Co. (v.) è presente un po’ dovunque.
Dopo averle esaminate tutte, annunciò il risultato della gara: la figlia della serva sarebbe diventata la sua sposa!
Lo spirito metastorico (v.) della figlia, che ha resistito alle chiamate del vecchio, a ciò che vuole mantenere le cose statiche, viene premiato.
Poi, con voce tranquilla, il principe chiarì la ragione di quella scelta.
Se ci pensate, l’Impero romano era grandioso, controllava tutto, sembrava eterno, ma in realtà è stato sostituito dai Barbari, cioè da popolazioni marginali dell’Impero, chiamati così perché, dal greco che significa “balbuzienti”, erano quelli che non sapevano parlare il latino, la lingua dell’Impero.
“Questa fanciulla è stata l’unica ad aver coltivato il fiore che l’ha resa degna di diventare imperatrice: il fiore dell’onestà”.
Il criterio non è come l’hai prodotto, ma come ci hai lavorato. Le ali la farfalla le ha non perché sono variopinte o perché sono bellissime, ma perché ci ha lavorato per farle. Uno può aspettare anche tanti anni per mettere le ali. Noi, invece, vogliamo processi veloci come il virtuale, ma le cose della vita hanno il loro tempo.
Cosa l’ha resa degna di diventare Imperatrice? “Il fiore dell’onestà”.
Per capire meglio che significa “onestà”, vi voglio dire un’altra parola che ha la stessa radice. “Onestà” ha la stessa radice di una parola che tutti vorremmo, qual è? “Onore”. “Onestà” e “onore” hanno la stessa etimologia. Leggetela così: l’onore a chi si dà? Darti onore significa che ti venero, ti lodo, ti esalto perché hai delle virtù eccelse, delle competenze importanti. Ma per avere l’onore dall’Imperatore, dall’In.Di.Co. (v.),
devi essere “onesto”. Onesto significa che devi rispettare quelli che sono i meccanismi della vita, devi saper suonare le diverse note, ma tutte, non puoi fare il virtuale e imbrogliare! L’imbroglio crea le bolle finanziarie ma, dopo che lo facciamo agli altri, gli altri ce lo fanno a noi, perché sono cose transitorie.
Perché è stata onesta? “Onesta” significa che non è uscita fuori dai meccanismi della vita per imbrogliarsi. Qual è la premessa? È proprio quello che la madre non è riuscita a fare, cioè l’accettazione del negativo:
il negativo che non era uscito niente, il negativo che era stata incapace, che non aveva prodotto niente. Non si è fatta fermare dal negativo, ma ha fatto tutto quello che per lei era importante fare. Non era importante il riconoscimento dall’esterno ma, potremmo dire, sviluppare le ali, perché se non sviluppi le ali non voi mai.
Perché, secondo voi, per l’Imperatore è importante questo “know-how”? Perché quando diventi Imperatore non è che basta che parli; devi confrontarti con gli imbroglioni, con i “figli delle tenebre”, con chi ti vuole fregare, con chi vuole imbrogliare, e questa volta devi essere tu ad intervenire. Di chi ti puoi fidare? Di chi conosce queste cose ma, in realtà, rimane in una visione globale, non si fa psicotizzare da questo, dà valore ai meccanismi della vita. Questa è l’onestà. Io do onore agli onesti, non mi sono mai messo dalla parte dei più forti, dei familiari, di me stesso.
“Tutti i semi che vi ho consegnato erano sterili, e da essi non sarebbe mai potuto nascere nulla”.
Oggi, quante persone si trovano che sono diventate sterili perché non hanno saputo coltivare bene le cose sterili senza gonfiarle! Hanno voluto illudersi, imbrogliarsi. C’è un tempo in cui il sogno si sgonfia, perché l’In.Di.Co. (v.) privilegia il fiore dell’onestà, gli onesti. È tutto l’opposto di quello che avviene oggi, ma non ci dobbiamo scoraggiare.