Anno 17, Dalli- pre la fijfia et fida Cinofura- Trovava fi dì queB'
an-fco degli Officiali. ^ Din(tor di FaoImì u Fadre t M a f f a , quel facon-do componitore della Hi Boria Indiana : Rettore
Crifio-foro Elia zelanti fimo della fua (ompagnia , 0
aman-tifitmo di quella del Giesù : Vicerettore Arrigo Ferre-rò : Primo Configliere Sigifmondo da Etti : e tutti gli altri Confratelli egualmente proelmi al fervi fio di Dio,
0 de' Padri. Perche , da pari voluntà portati, compo-Anno 1580. Mem.rero per quella grand' Opera vna grandi filafomma, col deiiaC0mp.pag.31. ^ ^^ ^ ijSo. comincio vna parte del Tempio
ad ojfitiarfi : indi nel 'Rettorato di Dominìco Cotterio ,
Anno ,594. M e n , ™ *gg>»»fi dd l fic*»to fi** J>'r Ornarlo ;
Pad.Magn. pag.34. pQQQ dapoi altri Scutt mille trecento al medefimo fin z» . Anno 1606 Annii? Dell'Anno poi 1606. mettendofi mano all' altra parte
liter^ rnaBufcr.Col- della Chiefa, fatto il Rettorato del Senatore Carlo Calti-ìalafcnr'SaSfio , tram io quetta memoria nel! Annue Lettere del
ta poftrema partis folleggio: Sono ftate potte quelF Anno le
fon-adhuc re'ftabàt^^fe- damen ta di quella parte del l empio che
retta-^a
esDmi
epauiit- ua à fabricare: quali tutto di elemofine delia
daiitas erogauir. Compagnia di San Paolo. Talché nejfiun pub
mi-rar quel Tempio, che non ammiri la beneficenza, anzi la magnificenza et generofità de' Confratelli Paol'mì.
Quinci, ficome fin da principio la [ompagnia di San "Paolo profefsb tanta vnione con quella del Giesù ( come cifouu'tene di hauere accennato)che neancora dopo la Mor-te , di qualunque dreno nodo reciditrice, non volle far
diuoriio da lei: cosi nelf ijìeffo Tempio doue que' R eh fio-fi defonti hanno rtpofo, elejfio-fie la Sepultura de' Confratelli :
Dai fogliaccio degli & pcr confequente, dell'Anno ij8j.vdita nel foto Con*
Ordinamenti della * J A figlio
Della Compagnia di San Paolo ; i j i
figlio la propofittone del prenominato (ri fio foro Elia Refi Comp. fo tt o li 14.
\tore in quell' Anno, tutù conferirono ad abbellire nell' Lu2ll0l$8y. tfìeffo Tempio con magnifica adornatura vna CA
PEL-LA propia , dedicandola al loro (èApoftolo. Fù lor dunque ajfegnata da' "Padri quella che nello tngrejfo del Tempio immediatamente fi offerijce dalla diritta : laqua-le allora , mentreche vna fola parte della Qhiefa fi off-ciaua, era immediata allo Aitar Maggiore, 3 fi
chia-mava la Capella de' Santi Protettori : ilqual Titolo, con le Reliquie loro , fù pofcia transferito al Grande oAl-iare. Fecerui adunque arricchir lo Schifo et le pareti da ogni lato di vaghe Stuccature , illuminate dt oro ingui-fa, che la dìticate\za de' rilieut non vien disformata dall'
Oro ; come altre molte fi veggono , doue con l'oro fi au-vili fi e il prezzo della Scultura. Trà quegli aArabef-chì fon' intercetti alcuni Spati), ne' quali da nob'tl penel-lo vtggonfi efprejfe le grandi aAttiont del Santo zApofi tolo : la cui maettofa imagine dipinta tutta in pie 3 in profpettiua, nel gran Quadro fopra ( Altare : par che nell'attitudine della Per fina et nel fimbiante, faccia ve-dere agli occhi fieffì la gravità dell' Animo, 3 la
pro-fondità de penfiert. V) ci que fa Opera del 1607. dalla Anno ÌSO7. Mc r o.
perita 3 liberal mano dì Federigo Zuccaro da Vrbtno, ^gn.pag.38.
, I- > • n r 6 1 • • r» millefimo del
che ai que tempi era (tato chiamato con altri dt pari ha- Quadro. ma dal Duca Carlo il Grande ; per far nella fua
Log-gia vn cimento dìpenellì da difperar (Arte, 3 ingelofir
la Natura . Era il Zuccaro entrato due anni davanti Dai iib.de'riceumi
nella (ompagnia di San Paolo : onde com et portava—a fotto
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et come proffiaua vrt Injìituto limofwieve ; per fart—» una hmofina pretiofa, dono San Paolo a San Paolo» Vten circondata la ìmagine del Santo da un marmo-reo Ornamento di Architettura di Corinto , com egli fempre in Corinto hebbe il fuo Cuore. Quattro
Colon-ne di un Colon-nero uenato a bianco , reggono la Colon-nera fron-te di fron-terfo paragone, con bianchi finimenti di fettoni 0 di figure : 0 nel bianco Fregio, corrente fra' l nero del-la Cornice et dell' Architraue fi legge quefia Inferii« tione da me à richefia loro dettata.
SOCIEPAS SANCTI FAVLI, IN NVMERVM PIORVM QPERVM HVNC ETIAM PATRONI CVLTVM
PREPONITI
Ne qui fermandofi la Magnificenza de1
Confra-telli , imprefero ancora quel tanto ammirato Orna-, >
mento dello AITAR PRINCIPALE, che fian-cheggiato da' grandi Termini in fembianza di
Che-rubini foftenenti un ricco e figurato Frontfpicto y
chiude nel mezzo in campo fpatiofio una Gloria C'e-lette di marauigliofa fcultura. Quiui la Glorio fa Ver-gine Madre, fedendo in un fublime Trono di
nuvo-li , fa trono del fuo grembo al fuo Bambino : 0
d'o-gni ntomo vn tripudio di Angeli fedenti fopra' grup-pi di nubi, con diuerfi muficalt' njlrumenti le
applau-de : 0 facendo ueder / armonia che non fi ode ; un finto Paradifo inuoglia i riguardanti del uero.
An-cor non era di quel tempo ritornata in quefie contra-de l'Arte di [midollare i Monti per vettir gli
Della Compagnia di San Paolo ; i j i
ri di marmi : effendo allo firepito dell' arme fuggita d'Italia ogni beli' Arte. Ma benche quel lauorio fia di legname, non inmd'ia pertanto i Marmi à Paro : facendo vedere , come vna vii materia poffa
diueni-re impdiueni-retiabile . Talché ancora in Milano i Padri del Giesù haueuano di vn tale Ornamento arricchito il loro e.Altare 3 filmandolo afiai più , che fe fofie Ila-to di fine pietre : peroche (vna e l'altra fu Opera di que' Taurini, che venuti di oAlemagna , furono in quefio genere si gran Maefari , che tolfero A difcepo-li la fperanza di pareggiardifcepo-li. Due grafie fece fubìto quella Sacra Imagine al loro Autori. L'vna chevn de' Fratelli Taurini, meglio che Pigmahone, innamo-rato detta fua Scultura 3 tanto fi ajfettionò à quel Gìesu , che nella Compagnia di Giesù finì fua vita.
L'altra, eh1 efiendefi gli Confratelli di San Paolo
di-nifi fra loro le Parti, 0 la fpefa di quell'Opera; Sviar- Mem.Pad.Magnan,
cantcmo Magnano giacente infermo,contribuì cwquan-ta Scuti per la Imagine detcwquan-ta Vergine : 0 à quella diuotamente votatofi, immantenente ricuperò la
(àlu-te. Molte altre Spefe caritatiue in honor di Dio 0
de' Santi Protettori fecero ì Confratelli in quella Chie-fa : ne' ricchi parati de' Sacri Altari : nette folennità detta lor Chiefa con Mufiche, 0 Luminari : ne' pieto-fi 0 ingeniopieto-fi apparati del Sepolcro ne' giorni Santi, che prefero da' Padri del Giesù il cominciamento
del-la fra Pompa ; 0 nel vago Teatro delle Quaranti hor e
del Carnovale, per temperare con quel Sacro Spettacolo il licentìofo abufo de Baccanali ; profane rdìquìe del
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Gentile fimo intra Cr'tfììani. Ufidlequalt Opere fi
con-i . Corìnth. 9. Ora- formarono al genio del loro Apofìolo , come habbiam
nibus omnia fa&us, fait0 \lqual fi facea tutto à tutti per faluar tutti.