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Historia della venerabilissima compagnia della fede catolica, sotto l'inuocatione di San Paolo nell'augusta città di Torino

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H I S T O R I A

Della Venerabilifsima Compagnia

DELLA FEDE CATOLICA,

Sotto l'Inuocatione

DI SAN PAOLO

Nell'Augufla Città di Torino.

GSGSGS

Defcritta dal Conte

D. E M A N V E L E T E S A V R O

CaualierGran Croce de' SS.Mauritio e Lazaro,

Patritio Torinefe.

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A L L A R E A L E A L T E Z Z A

D I M A D A M A

CRISTIANA DI FRANCIA

Ducheffa di Sauoia, Reina di Cipri

f

AOLO Celebre Iureconfulto , volendo dar la definìtìone del Teforo 9diffè effer vn'antico

Depofito di coje pretiofe, delle quali non vera prelfo a viventi memoria niuna . Tali >

A L T E Z Z A R E A L E , fono ftatt^»

fno al giorno d'hoggi le Opere della noBra Compagnia di S. Paolo ; peroch' ella confor-me al precetto Evangelico, ha fatte le Opere fue in modo; che^> alla fmiflr a mano non peruenijfe nomadi ab, che dalla dfr a soprava . Laonde, dipoi che fu dal Diurno Spirito fondata, da pochi è fato conofciuto il feto InBituto ; & à molti degli fuoì medefimi Figliuoli rcBaua incognita l'oc cafone e fine della fua Origine. CMà quell'i Beffo Sapienti/fimo Iddio , ilquale in vn tempo ordino che le buone Opere fi temffer celate 3 in vn altro fiabilt che douejfero palefarfi > e metterfi come fiaccola ac-cefa fui candeliere in vifia di tutti ; acciò con quelle reftafftL* glorificato /' Eterno firn Padre . Quefio , R E A L E A L

-TEZZA, è fiato il motivo, ch'ha (pinta la Compagnia mfi tra da qualch' anni in qua , à procurare ìf Rhrouamsittd di quefto antico Depofito, delle Opere pretiofe di Carità da effe^

amm'mifirate ; ma vana è (lata ogn' ìnduBna inuixl : orni

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diligenz,a, finche è piacciuto alla Diurna "Bontà di condurci a ricercar San Paolo in San Paolo , & il Te/oro della Ca-nta , nella erudita Penna del Conte e Caualier Gran Croce D. Emanuel Te/auro , periti/fimo Ritrovarne de pretiofi Depofiti delle antiche Erudiùoni, delle quali apena vi refiaua memoria. Hor dunque che ritrovato l'habbiamo , rkonofeen-do Ì obligo impofio dalle Leggi Feudali à chi con mdvBria ritrova Tefori ne luoghi Sacri ò Beligtoff , eh e di confi-gnargli al fvo Principe, come cofa à lui douuta3 et da' Cuoi

Rega-li dipendente; Veniamo a piedi dell'A. V. R. et con ogni più Umi-le e dmoto ojjequio, con quefia rìuerentemente glieUmi-le confeuniamo. Gradi fica V A. V. T^ vero Efemplare della Carità, e Benefattrice tnfigne delle Opere da lei ammimfirate, qucBo piccolo testimonio della noftra oJferuanz>a ; che la mitra Qtmpagnia non ce/farà di continuare àporger le fue humìli fupplicationì à S. D. M. per la conjeruatione dell'Augvfìifima fua Per fona, e dì quella di S.A.R,, N offro Signore ifperando col me^o della prudenttfmafua Di retttom dello S tato,e Magnanimifuoi Confeglìfii vedere di giorno tn giorno maggiormente Babilita et ampliata la Santa Fede Ca-ioltca, accrefictuto l' homre e riverenza dell' Augusti/Timo SA-CRA MENTO. DELL' EVO ARISTE A ;e con mano li-berale abbondantemente feccorfi i Poveri, maffime Vergognofi, à maggior Gloria di Dio; che fono ifinìprincipali dell'Infiituto di quefia noBra Compagnia. Dall'Oratorio della quale facciamo a V. A. bumilijfima eprofondijfima riverenza, li z. Decm-bre i6f7.

Dì VA. E

Humìlifs. e Fedelìfs. Sudditi, e Deuotijs. Oratori

(9)

All'llluftrifs. (f Eccellentifs. Signore » I L S I G N O R

G I O V A N F R A N C E S C O B E L L E T I A ,

Configliero di Stato, e di Finanze*

Prefidente del Ducato di /Monferrato :

Et Secondo dell*Eccellentifs.Senato di Piemonte.

R E T T O R E

Della VenerabiliJJìma

C O M P A G N I A D I S A N P A O L O .

Z>. Emanuele Tefauro. Felicità.

' E V A N G E L I C A Facondia ne' Pergami * il Teologico Stile dell' Epiftole ; gli aU trufi Oracoli delle Profetie \ i chiari Lampi del Papere infufo ; & il raro (lu-pare dc'fourahumani Miracoli: tutte veramente fur laudi à San Paolo f o -pta ognaltro douute. Ma quefte non furono pertanto da lui nouerate intra' fuoi Farti , ne

o f rentate nel fuo Trionfo ; come l'hauere hauuto C O N F R A -T E L L I I M I -T A -T O R I D E L L E SVE O P E R E . Peroche,fico-me niuna cofa maggiorPeroche,fico-mente di(ìdero> che di vedere in al-trui l'Imagine delle (ueVirtii;&: da quella fimiglianza nacque

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ìrnìtaiem mrì tUote ^ Fratellanza ; com'egli dichiarò in quelle Parole: Imì-FRATRES: &ob- tate vi priego le mìe Opere, ò miei Confratelli : & ojjeruate colo-wbZLT/jfvid* ro che meÌll° fi Mimano alla mia Idea: così di n i u n ' a l t r a

vsFgrwm vojlram. cofa godeua , di niuna fi gloriaua , feflon di veder que* Ad Philippe»/. j. v i u i simolacri di fe medefimo : di que' foli facea pompa:

in quegli fi fpecchiaua & fi applaudeua, teneramente

di-F RAT RE s mei cendo l o r o : Voi ò Cariami miei Confratelli , Jìete l'vnico

Cau-2>7vM:m*utV& d l° m W ' C°r 0 m m i a ' V o'e n d o esprimere in brieui

no-Cottona me*. c c : & l'Humiltà forte capace di Superbia ; l'Ilaria

fac-AdPhilipp*»/.4. to enfiare come orgogliofo Pauone, il mirarfi dintorno la {Iellata Ruota di così chiari e cari Imitatori . Se

haucf-fe hauuto à priuarfì per vgual tempo, ò della Compagnia de* fuoi Confratelli, ò della Compagnia de'Beati: hauria lafciati quelli pei formar quegli alla fua Idea: ficom'egli fferto fi profferì di effere Anatema per gli fuoi Confratel-li ; che hi I'vltimo sforzo del vero A m o r e . Che fe cotan-to gloriofo e giubilante il rendeua vna piccola cotan-torma di pezzenti Confratelli, sbucciati apena dal gufcio del Gen-tilefimo: volenterofi veramente; ma idioti ancora, & im-perfetti Capirti delle fu e Virtù; com'ei foùenre" ne li ram-p o g n a : qual Trionfo di gaudio, qual'incremento di Bea-titudine , qual Corona di G l o r i a , deu'ei riceuere colafsù nell'Empireo; mirando in quefta Cirtà , dentro vn facro O r a t o r i o , vn nobilirtimo Cerchio di pietofirtìmi Confra-telli; portare in fronte il fuo N o m e , adorar col cuore il fuo Nume , cantar con la voce le fue laudi, profeffar neli' Anima le fue Virtù ; & ad cfempio di tutto il Mondo Crif-t i a n o , imiCrif-tar con ApofCrif-tolici faCrif-tCrif-ti le fue grand'Opre? Io certamente non mi faprei quale Obietto più aggradetiole fi poceffe giamai prefentare, ne a Confratelli di San Pao-lo , che l'Opere di tal Maeftro : ne à sì gran Maeftro, che l'Opete fue così al viuo imitate da' fuoi Difcepoli ; che non paiono de'Difcepoli, ma del Maeftro. Hor quefte, sì per

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com-compiacere agli ftefii Confratelli , amoreuoliffioii miei Cpmpatrioti : come per glorificare quel grande Apollo Io - mio Tutelare : ho io ricerche, Se con la mia penna ricoltc

da' primi natali della Compagnia fino al prefente gior-no : Se quelle con tutto 1* animo offerifco ad vn tempo alla Compagnia Se à San P a o l o , mentre le offerifco alla Eccellenza Voltra jficome dcgnilfimo Capo da cui la Com-pagnia di S. Paolo riceue il mouimento : Se in cui fi vnif-cono le Virtù de'Confratelli , Se quelle di San Paolo roe-defimo . Ballerebbe quel feruido Zelo della Santa Fede Cacolica ; eccitato da S. P a o l o , Se profeffato da V. E. per fuo Inftituto: Se quella fuifeerata , Se veramente Paolina Carità , con cui à mille morti ella cfpofe per momenti la fua Perfona per dar vita alla Patria, quando dal conta-giofo afflato tniferabilmente fu tribolata . Ma proua maggiore e quella di vnire in fe lleffa quelle marauiglio-fc D o t i , il cui raro accoppiamento in quel Diuino Apof-tolo ammirarono i Santi; c i o è , la continua Occuparione in feruigio de' Prolfimi , con la continua Applkationc a* feruigi di D i o ; la Criftiana libertà n e ' C o n f i g l i , col

reue-rentiflìmo offequio al fuo Principe: la fomma Dottrina, con la fomma Pietà ; fiche la Scienza Se la ConJcien^a , che fon due Numi affini , ma fouente fra fe calcitranti ; nel petto di V . E . viuono infcparabili, 8e perpetualmente con-cordi. Ma n o n e dell'Arte l'inteffer Panegirici nella Hif-toria : ned'altro Suggetto homm* io propollo , che la fim-plice Relatione delle OPERE della Compagnia, lequali fole lodano gli Operatori. Et quefte , per è-rouar l'Ordine

nell o Infinito , Se la Breuità nello Immenfo , ho io riftrette negli Otto Capitoli feguenti;

Numero di Perfettione , prefago di Eterna

(12)

o

Rigine & Inftitutionc della Compagnia di San Pao-lo. Pag. i .

Opera Prima. La frequenza de" Santi Sacramenti, & i!

fof-tenimento della Fede Catolica. Pag. 39.

Opera Seconda. L'introduttione della Compagnia di Giesu

in T o r i n o : le S c u o l e , & le Miflioni. Pag. 51.

Opera Ter^a . L' Erettione della Congregatione della

Beariftima VERGINE ANNVNTIATA , che hà dato lume e vita alle altre. Pag. 94.

Opera Quarta. Il Soccorfo de' Poueri Vergognofi.La C o m

-pagnia delle Humiliate per feruire a' Poueri. Il Mon-te di Pietà. Pag.i 13.

Opera Quinta. La Cafa del Soccorfo delle V e r g i n i .

L'Of-ficio Pio ; contenente le Mefle cotidiane : Dorar Ver-gini : Veftir Pouere : Ricouerar le Rifuggite alla Santa Fede. Efeguir le Pie Difpoficioni de' Tettatoli. Pag.i 30.

Opera Sega. Voti e Deuotioni per publico beneficio:

principalmente per gli fuoi Principi. Oratorio della Penitenza, ò fia della Buona Morte. Pag. 1 4 7 .

Opera Settima. Templi & Edifici in honor di Dio. Capella

di S . P a o l o , & Sepultura de' Confratelli della C o m -pagnia. Pag. 165.

Opera Oltana. Direttion de' Negotij Temporali in

ferui-gio di Dio & del Proffimo. Collegferui-gio de' Conuit-t o r i : Albergo delle V i r Conuit-t ù : Hofpicale della CariConuit-tà:

& Monte della Fede. P a g . 1 7 7 .

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(13)

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O R I G I N E

1

Et Inftitutione della Compagnia

D I S A N P A O L O

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OD EVA la Santa Ch'tefa nel prin-cipio del Secolo paffato la maggior fe-licità che per l' addietro hauejfe gia-mat fentita ; quando vn repentino ac-cidente le cagionò la più tragica ri-uolutione eh' ella prouato hauejje nella più fiera perfecutìon de Tiranni : £5* che più l'ajfiiggeua, non da' pagani, ò "Barbari; ma dà propri figliuoli da lei caramente nutriti, fi vide opprejfa.

"Proruppe dell'Anno 1/17. in vn'angolo della Sajfonia An. ifi7. per vn piccolo difpetto Monadico l Herefia di Martin

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8 Origine; & Inftitutione

rogo tutu le Conffituùoni ApoBoliche , i Decreti de Con-etiti, le Traditioni della Chiefa ; derife le Theologiche Dot trine ; abruciò per man del Carnefice il lus Canonico ; dannò il lus Ciuile , come fauor e mie à Vffoui e Reli-giofi : e tolto ogni Oracolo Diuino, ei folo fpediua per

indu-bitato Oracolo ogni fuo palfij), e fceleratopenfiero. Quin-ci tolto del Mondo ogni precetto di Santa Chiefa, & ogni Ugge Humana e Diuina ; e fciolto il freno ad ogni libi-dine , vituperò le Religioni che tanto tempi l'bauean pa-fciuto ; e difcacciando i ^Monaci, muoio i beni de' CMo-na fieri: &fiCMo-nalmente perduto il rfpetto a Dio, lo perde a' Principi ; infognando efier cofa ripugnante alla Euan-gelica libertà (offrir la DMonarchia laicale, dopo hauere

abattuta la Monarchia Spirituale, eh'è affai più nobile. Rìmafe attonito il Mondo, che vn folooApofiata haueffe credito di Jereditare tutte le Verità Euangelichs , confer-mate col viuo(angue de' <JM attiri, & con la chiara lu-ce d'infiniti Miracoli : ma vie maggior marauiglia fù, ch'vna sìpernitiofa e pazza Dottrina trouaffe in vn mo-mento tanti Dotti feguaci, e tanti clamidati propugnatori.

Volarono da ogni lato della Germania le penne più eru-dite à fu a difefa : e fonarono l'armi di molti Principi contra l'Imperador Carlo Quinto , perche fantamente fi oppofe a' nuou 't dogmi : & henche quejìe ricaddero [opra gli Beffi Principi di Bronfuicca, di Hafsia, (f di

Safo-nia,che haueano affunta laprotettione di quel ribaldo : que-Bi nondimeno, ò per fouerchia clemenza, ò per fouerchia fiacchezza del Vincitore , prefiamente rime (fi in libertà,

(15)

Della Compagnia dì San Paolo.

>

15*

(efare, fempre pofcia perfeuerarono rubelli à Dio. Quefia Itcentioja nouità ,ficome fogltono i mali efem-pl't, commoffe tutti gli humori turbulenti di Europa : &

da quella fola Scuola d'iniquità, sfarfallo vna monftruo-fa moltitudine di Herefiarcht ; tutti fra lor difiordi, ma

tutti concordi contro alla Chiefa Catolica , & alla Potefi tà "Pontificia & Laicale. Scoppiò ben tofto nella Turin -gtA l'Herefia di ^Andrea far loft adio, che venduto l'Ar-cidtacomto perfimonia, in quegliJleJJìpergami doue hauea mille volte predicato la Fede Catolica,preconizzò le Fa-ttole di Lutero ; ma nel progrejfo vergognando/i di effer Dtfcepolo , dichiaro (fi correggitor delfuo Maeftro : & prouò gli errori di lui con errori molto più enormi :

ri-nouellando ì Herefia di "Berengario che totalmente nc-gaua la prejenza (orporale di Crtflo nel Sacramento,

laqual Lutero non hebbe ardir di negare : (3 con la vo-ce co' libri trafigge ndofi l'vn l'altro ; dalle fcolafttche tenzoni di quefti due corrotti' ngegni,nacque la fiera guer-ra de' Sacguer-ramentari, in cui non e certo fe fiverfajje più inchiofiro ne' libri, ò più fangue ne' campi. D'altra par-te ad vn par-tempo nella Silefia Nicolò Stochio ottimo e pronto parlatore, infuhando à Lutero perche hauejfe annullate le

leggi Canoniche per far fe foìo Legislatore : con nuoua He-refia Foriera dell'Ateifmo, riduffe la legge Cri/liana al fol dettame di natura ; e riaprendo la Scuola degli

Ana-battifti e degli Entufiaftici, fiata chiufa di lungo tempo ; fece agutfa di mandre brutali le Femine, i Figliuoli,

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no-8 Origine; & Inftitutione

me di Euangelica libertà , condannò à morte ogni Ma-gtjìrato , ogni Giudice Ecclefiaftico ò Secolare, chiaman-doli Tiranni delle confidente, & inimici della natura .

An. i f 21. Surf e poco dapoi nel Palatinato Filippo dMelantone, che

ancor verde di anni e difenno, ardì con petulanti apolo-gie condannare i Teologi della Sorbona che hauean con-dannate le majjìmt di Lutero: ma per far chiaro anch' effo il fuo nome con l'incendio del Tempio di Dio, com-pilò la Confefsione eAugufìana , vgualmente vituperata

dà (atolici e Luterani ; che majeherando ha Herefia de' Trotefianti, cagionò tante guerre Ciutli e tante firagt ned'

An. 1522. Alemagna . Non fa ì anno intero , che nella Heluetia

Huldarico Zuinglio di Pafior del Popolo, fattoft lupo ra-pace ; incasellando molte chimere à quelle di Lutero e

dMelantonecorruppe il maggior numero de (anioni , indi accendendo quefli ad opprimere li cinque (anton ta-to li ci : (3 combattendo in perfona con la voce con la fpada per dar animo a' fuoi con l'vna, e torlo agli auuer-fari con l'altra ; nella prima battaglia fa morto, e il fuo

caàauefe fìillante di ferite, perpublico decreto condan-nato alle fiamme , hebbe chiaro trionfo qual meritaua. Nel tempo ifiejfo rtfuegliojfi nella "Boemia l'Herefia degli Huffìt't fio fila Falde fi, à quali vna lunga & otiofa pace hauea rintuzzato il veleno , come il verno ade firpt, Onde al caldo delle guerre de' Trote fanti ricouerando forze & ardire, r'tuolfer l'armi contra il fuo'Re, &

contrada (hiefa ; colorando la ribellione col titolo di gìuf ' ta difefa delle proprie confcienZg : ad ejempio di quel

Zif-ca lor Capitano ; che, cieco degli occhi e della mente, cento

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Della Compagnia dì San Paolo.

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15*

ami auant't armò t Boemi contra i Catolici ; vìnte molte battaglie, ordinò che la fua pelle [piegata [opra vn tamburo, animajje i rubeUt alla battaglia ; et combattè più

volte morto che vino . Il fiuffeguentt anno cominciò An,I*2?;

à rifonar nelDelfinato il fremito di GuglielmoFerraùf Sacerdote facrilego, (3 Predicator per uerfi ; ma di tanta energia nel declamare, che le fue voci non pareuano vfeir da vn petto humano y ma da vna machina dì ferro [pi-rante fiamme . Quelli hauendo richiamati al mondo gli [penti errori di Paolo Samofateno circa lo Jpirito Santo;

& degli Elee fatti à fauor de rinegaù per timor de'torme»* ' ti : & perciò difìerrato dalla Francia àfuon di tromba»

ne andò qua là come Furia infernale dominando

fiam-me di Herefie & ribellioni. Egli non andar molti fiam-mefty ÀD:

che ancor nelle Fiandre vn' idioti/fimo rappezzator di pannilaht, prefe coraggio di (ujcitar PAcademia de

Li-bertini : che accumulando tutte le Sette ticentiofe in vna Setta ; e sfiorando di tutte il più Jacrilego, fece vnHercr fu fila delle dannate Herefie de' Gnoftici, Catabaptt£ìt, VOr

lentintant, e LA/lamchet : acclamando per buon (atolico chi de beni de Catolici hauejje fatto maggior rapina^.

Diete anni di paufa hauean fatto quefte noueUe, parendo gran marautglia che tanto indugia/fé quel Secolo à parto? tir nuou 't Monfìr 't ; quando nel Toitù venne in luce il più diabolico e monftruofo "Parto di tutti glt antipafsatì.

Quefit fù Giouanni (alutno , che venduti due Benefìci Ecclefiafìici, di mùgli Ecclefiafiici fi dichiarò nimico ca pitaUJfimo : ben che contrario di maffìme fpecolattue à

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-8 Origine; & Inftitutione

Teroche drizzando per dìuifa nel libro delle fue diaboli-che In flit ut ioni vna Spada fiammante,col Motto, NON VEZfl PACEM EMITTERE SET) GLA-DI VM , fù autore della facinorofa fattione degli Vgo-noti : così nominati, o dalla Porta di Tors doue fi rauna-uano : ò da quella imagtnaria larua del Re Vgo di cui fi feruian le fifutrici per ifpauraccio a "Bambini. Quefii

tran gli Apoftol't di (aitano 9 che mandati da lui, qual qua , (3 qual là , Jpargeuano per la Francia horrori (3 errori: ( f i empìeuano le Ville (3 le (ittà di rapine,di Jìra-gt, efacrilegi. "Pafsofinalmente ntJT ijìefsanno agufa dì vn fuoco volante quella maledittione infin nella Gran Bretagna, benche d'tuifa dal noflro DM ondo. Ter oche il Re Henrico Ottauo, dopo hauerefritto ei medefimo contra Lutero, (3 riceuutone dalla Santa Sede ilgloriofo Titolo di Protettor della fede : finalmente rifcaldato con lettere e mefsaggi dà Principi Proiefianti ; ma più dalla propria cupidità di quelle adulterine nofjze, le quali pofcia fa-ttilo , tronco egli flefso con la fpada del carnefice : caccio i Beltgiofi, (3 occupò gli lor poderi: dannò l'autorità del Pontefice, (3 dichiarò fe flefso Pontefice del fuo Regno : citò nel fuo Pontificato San Tomafo (antuarienfe (mar-tirizzato ben quattrocent' anni avanti da Henrico fe-condo) à render conto del fuo martirio,(3condannò al fuo-co le fue ofsa, che dagli Re pafsati erano fiate pienamen-te adorapienamen-te : empiè le (ittà di morti, ò di pienamen-terrori : fabricò di fuo pazzo dettato vn nuouo (atechfmo : diuenendo vgualmente ridicolo àperfidi (3 àfedeli, perche forza-va altri à credere tante cofe, non credendone efso muna.

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Della Compagnia dì San Paolo.

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15*

Ma bénche prof per a (f impunita parejfe al Mondo la fua (celerai e^za: non è pereto che le Apostoliche, mau.

Udì tt toni, agufa del fuoco de minatori,copertamente operando in tjpatio dt tempo , non habbta fatto il fua fiocco in quefio (ecolo»

In cosi fatta gufa la tìerefia fra corto [patio di tempo contamino gran parte del Mondo Cristiano>

dt giorno in giorno , £3 (èrpenda di Pro-vincia in ProPro-vincia : anzi in ciafcuna Prouincia mil-le differenti Herefie fra loro incompat ibili fi compati-vano , fabrtcandojì ognuno la fua Religione a fuo ca-priccio : laqual diuerfità ( certtfiìmo argomento della

menzogna ) farla bafiata per distruggerle tutte, non potendo durare ciò che dtficorda • fe non le h ave fi e uni-te Iodio comune contra la Chuni-tefa Romana , (3 V in-gordigia delle rapine. Ma non parve à tanti Here-fiarcht di h aver fatto nulla, mentre ( Italia era

fan*-1 utti anelavano a fpignere le trionfati Quadrighe al Campidoglio : Roma , principio della Chiefa, era la fine de lor dfegni : ne giamat fperauano tal vittoria,

fi prima non traheuano al lor partito (Augufta di TbT rino • che come dà Romani fu giudicata (antimuro dell Italico Impero contra (muafione de Barbari', co-si contro al( inuafion degli Heretici, quefia pareva il propugnacolo della Catolica Fede. Qua dunque

unita-mente applicarono i lor penfieri : por procedere or-dinatamente ancor nel male , fi configliarono di

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8 Origine; & Inftitutione

Zeri Heretici, più facilmente potea riceuere le lor mal-uagge influenze. A quefio difegno ueniuan molto in acconcio alcuni auanzi degli H eretici Faldefi, che di gran tempo hauean ficuro nido nelle Valli di Lucerna,

Angrogna, e Sanmartmo tra le Alpi Cottie (3 lo Jvia-ritime • munite di nudi e inac e filili dirupi, incate-nati col Delfi nato : e sboccando nel Piemonte da quefi

( altra parte, potean sì facilmente infeflarlo, come di-An.iny. fender/i. Con la medefima ageuolezza riufcì loro la

ribelhon di Geneua, bella e nobil Città, fedente fiopra il Lago Lem ano, congiunto al Cantan de1 Ber ne fi già dichiarati per (Herefia. Artefice della riuolta fù quel barbaro Huomo Guglielmo^ Ferraù di cui fi e detto • che con la fua energia concito il uulgo alle armi con-tro alla Chiefa , e à fiaccheggiare i "Templi e i Mona-fieri : indi à furore cacciarono il Clero, i Rehgiofi, et

il lor Vefiouo Pietro delia Balma, chiaro di (àngue £3 di Virtù, ma di pouero cuore : profanarono i luoghi fa-cri, rupper leImagirii e1 Simolacri de' Santi, calpesta-rono ( AuguftiJJìmo Sacramento • £3 (aitar di pietra fòpra cui fi confecraua trafcinarono co giumenti al pie

delle forche. AH ultimo a [ir in fero i Nobili à cambiar fede, o fede; (3 cancellarono il nome e (armi del Duca di Sauoia Carlo il Buono : e ad una uoce gridando LIBERTA EVANGELICA -, drizzarono di quell'infame giorno una publica (3 eterna memoria. Riceue il Duca le dolenti noue Ile delfi ero fatto in To-An.iyjy.io. rino al decimo di Ago/io 1535. £3 benche con fubìto af

(21)

Della Compagnia dì San Paolo.

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15*

dalla penuria (3 dalla propria confidenza : nondi- . meno multiplicando i foccorfide Ber ne fi, e dell'altre P

ro-ttine'/ e Heluetiche loro confederate, anzi di tutte le Sette confpiranti à lor difefa con le perfine , con armi, et col denaro ; fù aflretto dt rompere il cor fi alla vittoria.

A quefio haldanzofi efempio, ancor Lofanagentil (itta, An. x^c. if. di poco lontana à Berna, tre mefi dapoì dfcaccio il

Vefco-uo , e il Clero ; (3 occupati' lor beni, non trai afflando ni un veftigio d'empietà, ver fio gli altari, et le 1 magmi de Santi, della Vergine, et del Redentore : gridata libertà, ribello aU'iftejfo Duca . indi congiunte le forze, occupa-rangli il Ducato dì Chiablès, ti Taefe di Ges a Faus, et ìa più bella e florida parte degli fuoi Stati Oltremon-tani . Fù fubìto la Città di Geneua per l'opportunità et fortezza del [ito , (3 per la vicinità de (ollegati, et per il paffiaggio delle Alpi, eletta da Calumo per fua

Se-de, et per LM etr opali della Herefia, et franco A filo di tutti gli Apofiati et de Rubelli. GMa fegut vn fatto, che reco a' (atolic't alcuna fperanZg > che il gjuSìo Iddio, ìlqual per gli' mpenetrabilt fuoi fecreti pareua non ba-tter conofciute le proprie ingiurie ; volejfie rfuegltare ti fuo fdegno . "Peroche per fintenza di (diurno e del fuo

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fi-Origine & Indiamone

lo non recò alla fomma delle cofe confequenTa muna. h Tutù quejtt infortuni) fuccejjtu'amente cumulati vn su l'altro a quel buon Principe, fauortrono fommamenti > contra lui le premeditate rfoluùoni di Francefco Primo Re di Francia . Te roche ancor non hauendo concotto il naturai difiderio della vendetta contra l'Imperador Carlo Quinto, pr e fu vn friuolo prete Ho contra il Duca di Mila-no ; hauealt per que giorni dichiarata la guerra, et de (li-naio vn grandi (sima efercito contra quel Ducalo dipen-dente dal fiero Imperio. Onde feruendofi a profitto fuo delle fciagure del Duca di Sauoia ; con preghiere armate il richiefe di vn libero et ficuro p a faggio per gli fuoi Stati, et di vna Piazza d'arme nella Città di Torino. Il Du-ca , ficome Zio del Re, £5 fuddito dell'Imperadore ; non po r tendo compiacere al Nipote, fenfa fallir fede al Signor Diretto : (3 preuedendo vguale il danno del "Piemonte , ò confenùjfe, ò negafse : giudicò migliore l'oprar fecondo ragione, et commetterne l'euento aUa Prouidenza Di-urna . Laonde prima che Ce/ariani ; più intefi alla conferuatìon di Milano, che del Piemonte ; fofsero in fia-to di foccorrere ti Duca Carlo , già il Re Francefco oc-cupata la Sauoia, face a con ogni celerità calar le fue Erup-pe di quà dalle Alpi. Il pio Duca, Erup-per non veder

fa-An. in*. 2f. Fe- crificati al bellico furore i fuoi Popoli , fcrijfie à tutte le

Pingonti'n Augufta. Troutncie del Piemonte, Si difendettero finche

pa-fub eo anno, rette loro di poterlo far con profitto : ma

ve-dendoli foprafatri, cedettero alla forza con

fo-lenne protetta , rtterbando per miglior tempo

T amore > & la fede al fuo S i g n o r e I n d i lafciato

(23)

Della Compagnia dì San Paolo. > 15*

in Torinò Luàouico dì Sauoia. (onte dì Panca/ieri con al-cun prefidio ; al ventefimoquinto del feguente Marzo ,fi ritraffe con la Famiglia et alcune Squadre Cefariane,

à Vercelli. Nonpaffar molti giorni dopo la fua parti- Primo Aprile^*. ta , che ecco ade Porte di Tonno gli Araldi del Re con

tutta la nimica Otte, condotta dal Marchefe di Saluz-zo, antico auuerfario della Re al Cafa di Sauoia ; da Fi-lippo Ciabotto Signor di "Brione, et da Guglielmo Conte di

Fuftmberga : minacciando fuoco e fangue à (ittad'tni fe immantinente cancellata la (roce Bianca , non drizza-vano ì Gigli-d'Oro su le fue porte. Era la Città di quel tempo mal fornita di ripari e di Popolo : (3 molti an-tiueduto il pencolo y l' hauean fchifato con la fuga alla protettion de loro (olii : onde l'euidenza del pericolo mojfe il Duca à fcriuere da Germano Vercellefe à Sin-dici e Reggitori della Qittà, Di prouedere alla lor fa-Iute conforme ali' ordine dato alle altre Pro-uincie. oAlqual comandopiù che alle forze nimichi»

obedendo i (ittadin 't, protejìarono con publico

Indumen-to degli tre Aprile, ch'elsì per qualunque atto non An. in<?. intendeuano di derogare a' priuileggi della Città, Pinfg£n-in Auguft -ne all'antico poffeflo de'Principi di Sauoia. Così

(24)

Gouer-ff »

8 Origine; & Inftitutione

nator delle Arme Imperiali nel LMilanefe , ribello con-tra il Re dì Francia ; & poco dapoi neU' ajjedio dt Car-magnola da vn colpo dt bombarda fù vccifo.

Somma fella fecero (tduino e Lutero e tutti Congiu-rati di quefia muiaùon del Piemonte : peroche , ficomz^ nella Francia le Sette loro hauean trouato potenti/fimi

! fautori ; et molti Officiali dell'efercito Regio, con la

mag-gior parte de Soldati, erano flati dalla libertà Vgonota , ò dal nome fpetiofo di Riformata Religione allettati : così (aluino Jì vide nata nelle mani vna grandifsima op-portunità dt Jpargere in Torino pervia de fuoi

Mini-Bri le fue maluagge fementi. Ilche , fenfa perderui molto tempo incominciarono à praticare , con il pretefto di confermar nel nuouo rito i Franceji et gli oA ternani della lor Setta con priuati ragionamenti > (3 con hereti-che radunanze ; doue con molta facondia et fimulata pie-tà predicauano i loro dogmi. Ma non trouarono quef-ta Città così difpofia à ricevere le loro impreffionì cornea quell'altre. Peroche , Jicome dal giorno ch'ella riceue la Nicephor. i.i.c.19. luce Vangelica dall'ApoBolo San Barnaba, primo Vefi Itai!n'1'1'dc Resno couo della GaUia Cifalpina, come fcriuono gli autori : mai

pofc'ta non contaminò di profano errore, ne di macchia hereùcale il candor della fua Fede : così al primo fibilo di quefie nouità, tutta di horrore et di zelo fi commoffe.

Et perche à que giorni, il (ardinale Innocenzo Cibo Arciuefeouo di Torino,per non renderfi diffidente viuea lontano : ne i MiniBri Vgonotì temean la Toteftà Ec-clejiaft'tca contra cui guerreggtauano : il fon figlio della

(25)

Della Compagnia dì San Paolo.

>

15*

tenente Regio, che comandatia in affenza del LMaì'tf-calco Anehaldo : e/ponendogli in vn memoriale dell'anno

i r * ? . H a u e r

prelentitoxhe alcuni infetti di Set- Ana t+j. Dalla co.

* T ' « _ . I pw del tnemorule

ta Luterana dentro T o n n o , vituperando 1 co-

reg

ift

t

ata.

mandamenti della Santa Chiefa , operauano cor

le fcandalofe contro alla Fede Catolica, &

con-tro all' iftefia Maeftà Regale. Onde lo

luppli-cauano per i'honor di Dio & del R e , à dar gli

ordini portati dalla Giullitia humana eDiuina

contro à cai delinquenti. Rfpofe benignamente il

Bottieres, con lettere patenti dell' vndecimo di

Mar-Zp, CT' eflend' egli ben' informato della mente ^ i ^ p S .

del R e : col parer dei Configlio et del

Gouerna-tor della Città 5 ordinaua agli Officiali Regij di

alsiftere al Suffragalo di Monfignor

1

Arciuef-couo : il qual pregaua à volere con l'interuento

del Padre Inquifitore prendere mformationi, et

fommariamente procedere contro a'

delinquen-ti 3 accioche quefdelinquen-ti reftaffer punidelinquen-ti, il culto

Di-urno intero, òc gli altri ammoniti dal lor'

efenv-pio.

Con quefio pronto riparo, et con la vigilanza et buo-ni ordibuo-ni degli Ecclefiaflici et de' Cittadibuo-ni, il mal

talen-to degli Vgomt 't per alcun tempo fù fuffocatalen-to. >

poco vi contribuì la morte di Lutero, fueceduta tre an- i8.Febr. i y4s .

ni dopoij apunto nel gran Climaterico della fua vita, che fù Climaterico ancora alla fua Setta. LMorì come vtffe,

(26)

8 Origine; & Inftitutione

quel pefiifero fpirito , Rimafe ancor l'Herefia tramorti-ta per quella morte, come deplorano gli fuoi Panegirici ; mancando quel gran fomento a' Pxotefianti di Alemagna, che dauano il moto et la quiete agli Hereticì di tutti gli altri Regni : talché ancora in "Piemonte perderono affai di forze et di baldanza* Ma foprauenne tofìo vn altro accidente, che toglie altretanto di forze et di coraggio agli buon Catolici ; cioè la morte del Re Francefco. "Princi-pe veramente au'tdo troppo di gloria et di Regni : talché fù Cimato capace di vfurpar la Monarchia dell' Vniuer--fo ; fe non fi foffe fcontrato in Carlo Quinto . Ma

Prin-cipe Zelanùjfimo per altro della (atolica Religione, et ve-ramente degno del Titolo di Crifiianifiimo ; peroche ne per le inCanze de Principi Protefianti, ne per l'efempto del

Re d'Inghilterra, ne per gli propri' ntereffi del Regno,mai non potè piegarfi alle contrarie opinioni : anzi con editti Jèueri, et con eftremi fupplicij tenne falda la Fede contra

i Sacramentari, che hauean diffeminato libelli infami con-tra la Sanùjfima EucariCia : proteCando et giurando nel puhlico "Parlamento, che fe il luo braccio dritto

fol-le ftato affetto di quella pefte, egli fteffo

l'ha-ria troncato . Laonde effendoglt fucceduto nel Regno

Henrico fuo figliuolo ancor gjoumetto ; gli Vgonoti della Francia, della Heluetia, di Geneua, et delle Falli, cospi-rarono più fieramente à ritrar profitto dal cambiamento, che fempre à Regni è pericolofò. Si accrebbe pofcia fiam-ma à fiamfiam-ma per infiigationi di Teodoro "Beza ; huomo di grande ma peruerfa dottrina, che venduti anch'effo per fmoma gli fuoi Benefici Clericali, et rifuggito in

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Della Compagnia dì San Paolo.

>

15*

m'yfù mandato come Apofìolo k far le pratiche nel Pie-monte dal fuo Califfo, Caluino , a cui dopo alcun tem-po fuccefje nello heretical Patriarcato. Cumulò le

fiiagure la morte del buon Duca Carlo in Vercelli:. l? Agofto ilqual benché lontano con la perfino , prefente

nondi-meno con /' animo et con /' arme • ricuperando hor una • . hor altra piazza del Piemonte 3 £3 infefiando hor

con afeedi, hor con ifìratagemi, hor con affiniti la fua Citta di T'orino 3 obligaua 1 Trancefi di leuare à Cit-tadini ogni prete fio di rivolta : fra quali uedeano che quello della uiolata 'Religione farebbe flato il più gra-ne . Ne pafifarono molti giorni , che il Mali fiale 0 di Br fiacco Luogotenente del Re in Piemonte , forprefe

et faccheggìo Vercelli, et ne inuolò tutto ilTeforo Du- «*Nouemb.«fii.

cale : £3 benché fra due. giorni • [cacciato dagli Spa-r gnuoh 3 nondimeno grande fgomento recò à T orinefe3

non filo per il timor del fuo rigore 3 ma perche nelle fue Truppe depredatrici , molti eran quegli che foleuano efirciiar quel gemo libertino contra la Chiefa . Anzi nella Corte del Re , già tanti bisbigliamene fe udiua-no tra Sigudiua-nori ; e tanti Miniflri fitto infinto di pie-tà, Ipalleggi au a no la Herefia, che (animo religiofo del Re più non fapeua in cui fedarfi. Onde raccontano, che hauendo addtmandato à Francefco di Cohgnì Gè* ncral dell' Infanteria , et fratello de IP Ammiraglio 3 qual opinione hauejje della Mejja : £3 hauendogli ejjò

rifpofio, che gli par e a co fa mala et empia : il Re acce-fi d'ira, ben acce-fi rattempero di ucciderlo di fua manó3

(28)

16 Origine & Infittimene

Così da tutte le parti moltipltcauano à Torme fi le angofcie et gli fpauenti : quando una infinita et improuifa allegrezza recarono à quel Popolo le feli-ci nouelle della glorio fa Vittoria , che il nuovo et in-vitto fuo Duca Emanuele Filiberto General delle Ar-i.Agof- mi Spagnuole nelle Fiandre , hauea rapportato a San

Quintino : augurandone ciafcuno che finalmente da quella gran palma douefie nafcere la dolce Pace: £3 per confequente il ritorno di Torino e degli altri luoghi al fuo Principe naturale ; con ilche farian cef-fati tutti li timori dell'Herefia, celandola necejfita del

comertio con le Truppe infette di quel contagio . Ne quefte fperanze pareano mal fondate. Peroche, oltre aff ejferfi guadagnata per gli Spagnuoli in quella Vit-toria una sì famofa et forte Piazza frontiera della Piccar dia [opra la Somma , che apriua all' Efercito Hifpano un'ampio et efpedito camino infino alle Porte di Parigi : (3 oltre all'ejferfi prefo dentro alla Piaz-za Gafpare di Collignì , grande Ammiraglio della Francia , Gouernator della Ficcardia, principahffìmo ma coperti fsimo Mecenate degli Vgonoti : che con ge-nerofio firatagema di mutate wfegne , fi era lanciato dentro à quelle mura per fofìenerle : le cirtonfianze della Vittoria furono più confiderabili che l'ifiefja Vit-toria , per V intera disfattione del poffentifisimo

eferci-to , che Anna di Memorami Gran Conteftabile della Francia conduceua a foccorfo. Reftar prigioni , tra' morti, Giouanni di Borbone Duca di Anghien , fra-tello del Re di Nauarra 3 (3 il Vifconte di Turenna

(29)

Della Compagnia dì San Paolo.

>

15*

Genero del Contsftabile : tra unii, /' iftefio

Contefla-fci/c co/ Figlimi minore ; peroche il fuo Primogenito, co/

principe dt (onde, e/ alquanti Cavalli sbaragliati fuggi-rono a Guìfa. Fur prefi oltre à quelli, il Duca di Mon-penfieri, // Z)»C4t// LongawHa, il Duca di Niuerfi fratello

del Duca di Mantova, il Malifcalco di Santandrea, // Rfngrauio che comandaua gli Alcmani, i £o»/ì <// iìoc-ci a foco, et di Rociìoc-ciaforte y diece Maeflri di Campo, mero granàiffimo di Cavalieri di gran marca, c/ Ca-pitani : con tutte le armi, infegne , efìendalì , c&c

Vincitore fur'inviati a Nizza , et dedicati a NoBra Signora della Vittoria . Dopo quefio gran fatto cffendo venuto al Campo il Re Filippo ( poiché ! Imperador.fuo Padre gli anni avanti fi era feqveprato dall'Impero e dal

Mondo) et inchinatogli/i davanti il Duca Emanuel Fi- TonOn vita Etna»;

liberto per baciarli la mano : il Re teneramente l'abbracciò,

e d'tjje :

Anzi le voftre mani iì deono baciare ,

che mi hanno (ottenuto il mio Regno. Hor

co-me la fortuna allor che incomincia a favorire, ò

disfavo-rire altrui , affetta di mojlrarfi coPante ; non fù l'anno AJIj ^ ^ intero, che donò nelle mani aU'ijìeffo Duca un'altra Vit• ifys. toria di non minor confeqvenza , contra l'altro Efercito

del Re ài Francia > condotto dal Malifcalco di Termes per occupar le maremme tra Grauelinga e (aleffi.

Gran-diffima fù ancor quefia rotta ; ejfendovì reflati quattro mila de nimicifopra il campo, e quaji tutti gli altri pri-gioni ,* tra'quali fù condotto l'ijìejjo Termes carico di

(30)

famofif-I

18 Origine & Inftitutione

fimi (japi ; oltre al numero grande dì Officiali e di fpogl 'te. Quejh fucctjfi partorirono apunto quel frutto, che il Mon-do difideraua ; peroche la Pace generale parue necejjaria à vinti, et ifpediente à Vincitori. A quegli, perche tra fvna e l'altra fconfitta , la Francia fi trouo fneruata di CauaHeria, et priua di tanti efpertt e valorofi (ampioni, che ogni cofa era piena di duolo del mal nceuuto , et di fpauento d'altropiggiore . A quefli, perche potendo met-tere in ficuro lo Stato di Milano, et delle Fiandre ; giu-dicavano gran prudenza il far fine di vincere , prima che la Fortuna facejfe fine di fauorire. Ma quel ch<L^ maggiormente difpofe il 'Re Filippo a pofar l'arme , fù vna lettera , che ITmperador farlo Quinto fcrijje di fuo Lib. 2. de vita Era. t Q ai Buca Emanuel Filiberto dal fuo romitorio ;

Philib. pag. 121. t & ^ . n

rapportata da Giouanm Toji nella fua Htfioria . Per-c'toche, dopo le honoreuoli congratulationi della Vittoria, et li felici auguri) di maggiori profperita; l'ammoniua.

Non ìniuper bitte, ne dette orecchio à coloro che attenerebbono il giouenil luo genio à tirar' in lungo la guerra, con la fperanza di nouelli trion-fi. Si ricordalle che Marte é comune,et incer-ti gli euenincer-ti dette battaglie. L e guerre.douerfi cominciare per necefsità , maneggiare con ftre-nuità, et finire con celerità: & perciò ferma-mente fi perfuadelFe, che da quella gran Vitto-ria non potea ritrarre più gloriofo frutto , che terminando la guerra con vna pace ficura. Fi-nalmente confiderafle, che vn Principe Crif-tiano de veramente attenerli da ogni mala.

opra 3

(31)

Della Compagnia dì San Paolo. > 15* opra 3 ma principalmente dallo fpargere il (an-gue de' Criftiani. L'autor della (an-guerra, edere infieme autor de' mali che da lei nafcono : ne il General dell'armi, benche 111 (e giudo et atti-nente, non e (Ter libero dalle colpe, che (i com-mettono dal fuo efercito 3 le quali fono innu-merabili . Che quefte cole gli ftauano continuo dinanzi agli occhi 3 & ne ammoniua lui, come vn vecchio Padre ammonifce il Figliuol caro : <3t gli feriti ea quella lettera con molte lagrime agli occhi, & con molti gemiti dauanti à Dio .

Tra-paffarono le vifeere al Re Filippo quelle parole : confede-rando quanto fean differenti i configli che fi danno a' pie di vn Crocifijfo, da quegli chefer'tceuono in vn Configlio

di guerra . Ma quel che maggiormente autoreggio

quef-ti ricordi, fù l'auuifo della morte dell'iBeffo I m p e r a d o r t ^ ? foprauenutogli pochi giorni dapoi delle fue lettere. Pero- ettcm 'ln8,

che, et le ultime parole che più altamente s imprimono ; (3 la profonda me Bitta, che mitiga la baldanza ; (3 il timor della herefia, che fi venta dilatando fra l'armi ; (3 il difiderio che il Concilio di Trento veniffea capo ; difi pofero il Re Filippo a confentire alla pace : laqualfù

trat-tata dagli jìeff prigioni per mezzo del (onteftabile ; (3 finalmente conchtufa nel Caftello dì fambresì all'

vndeci-mo di Aprile igfg*

La Fama di quefia pace precorrendo ( ficome fuole a principio ) le fue circonfìanze, colmo di tanto giubilo /

(32)

8 Origine; & Inftitutione

il Prìncipe naturale non era fpento. Ma indoppib il lor r amari co dapoiche intefero diftintamente, che nella re-fa degli Stati al Duca Emanuel Filiberto , Torino con

altre cinque Piazze forti, cioè Chieri, Ciuaffo, VìUa-noua , Tinarolo > e Saudiano , reflauano nelle mani del Re dì Francia , fino a tanto che lepretenfioni del Rg non foffro gtudic talmente difcuffe. Et più affai moltiplico il lor timore circa la Religione, quando mtefcro che

nel'Par-lamento et nella Corte dì Parigi , molti già fi fcopr'wano nonché fautori, ma profeffori del Caluinefemo . Et benche il Re rifoluto di farne publico efempio, hauffe già impri-gionati nella Bajìiglta cinque de più dotti et più peruerji Bar lame nt ari : nondimeno mentre di hoggi in domane con

io.Luglio jy^. gwàiciali cauiUation't fi prorogaua il gmdicio ; foprauen*

.ne la tragica morte dell' ìjlejjo Re , difajìrofamente trafitto da vna fcheggia dì lancia nello incontro di vna publica e lieta gtoflra per le nozze della Figliuola et della Sorella. Morte altretanto funejìa a' Catolici, quanto gioconda agli

Vgonoti. Ter oche in quella età giouenile del Re Fran-cefco Secondo fuo Figliuolo, i Fratelli di Guìfa , prefe le redine delgouerno , allontanarono dalla Corte il (ontefta-bile y e i gran Signori : iqual 't animati da Calumo, e fo-mentati dà "Principi Trotefìanti di Alemagna ; per effe-re foff nuti dagli Vgonoti, altutto fiffnneroal lor partito. . Onde, ftbene i Guifi armati di fanto zelo in fui

princi-pio , per ultimare il gtudicio conti a i Parlamentari pri-gioni , et per procedere contra gli altri attìnti di fai fa

Re-ligione, aprifjero un rigorofo Tribunale, fitto Vocabolo di

Camera ardente : nuHadimeno vedendofi concitata

(33)

Della Compagnia di San Paolo.' 21

4 v J

vna grandi [[ima procella , giudicarono più cauto con fi-glio il y effluir gli prigioni alle lor fegge ; (3 promulgare à

nome del Re vn generale indulto di ogni paffato delitto di An.iitfo.ii.

Mar-Religione, mediante l'emendatone da quindi manzi. Ne Uh

quefio baffo , perche gli f piriti già commojp ( aprejffo à quali la clemenza giudicata fiacchezza, tnuece di ojfequio hauea cagionato difpregio ) non trucidafjero per infidiz^ hor uno hor altro di que Senatori, ch'erano fiati più ri-gorofineTor pareri contro a'Prigioni ; onde horama't nefi (un degli altri ofaua di andare à Parlamento. Anfi nel-la (fongiura dt oAmboifa ( che fù orditura di (alut no) per atterrare i Gufi, tramarono il parricidio contra la

if-tejfia Ter fina del Re, della LM.adre, ci de Fratelli : fe id-dio prouido, proteggendo gli protettori della Fede, non ha-ueffie riuerfata la tragedia jopra gli autori. Ma trop- j po caro coffo a' (atohci quel poco fangue rubelle : peroche filleuatì ad vn tempo tutti gli Vgonoti e Libertini per tutto il Regno, cor fero felionefcamente ogni Prouincia Saccheg-giarono ogni luogo fiero e profano ; empierono di Brage le Brade, t Templi, e palagi : (3principalmente in Valenza a in Lione, dopo vn publico [accomanno , lafciarono im-preco ogni efimpio di crudeltà con tìtolo di Religiofa ri-forma. Adequali fielerateZze crebbe loro il cuore per

l'in-tempeBiua morte del Re Francefco Secondo ; che apena jet j.Decemb. mefi non foprauijffe al Padre . Era lequali riuolutioni,

vedendo 1 Gufi dfpregiata la pupillar età del Re Carlo Nono, e tutto il Pregno titubante ; induffero la Reina à dar pace agi 1 H er etici per dar pace alla Corte : public andò quel

(34)

22 Origine & Infti tu tione

itone : per cut fi ordino à pena delia vita , che' (afolici e' non Catolici pacificamente vìueffiro ; ne quejh fi chi ama fi-fiero Vgonoti: ne i Predicatori ne' pergami dìcejjer co fa che poteffe irritarli. Guadagnato quefio gran punto ; /'

Ammi-raglio e "Principi della fattione auuerfà , dall' alfenza de' Gufi prefero l'opportunità d'importunar la Reina, accwche per puhlica tranquillità permettere in tutto il Regno la

li-bertà di confidenza . $Alla quaiopra molto ben feruì loro il Gran Cancelliere dell'tìofpitale : peroche ficome a lui più che ad altri fi fidaua la perplejfia Rema : (3 egli per al-tro fiotto fallaci parenze coprendole il proprio genio, era di fuori tutto Catolico, e dentro tutto Heretìco : così cotl-> fante parole configliò la Reina di (cegliere da tutti li

Par-lamenti della Francia il fior de Dotti , et de Periti, per ventilare sì gran negotio , e ritrouarui di comune affienii-mento alcun ripiego. Quefio conchiufò, oprò egli Beffo che i Parlamenti mandajfero à fua fcelta i Deputati, no-minando in ifpetie coloro eh' egli conofcea più tnclinati al partito degli Vgonoti. 'Raunati dunque co/loro in

San-germano alla prefinza della Reina, et de Princìpi, ordì come fapo del (onfiglio il fuo preambolo di tal tenore.^ ,

Se hauer maifempre lodato il parere di Marco Cicerone, ilqual Iblea biadmar Catone, perche in vn (ecolo corro ttifsimo pronuntiaua (entenze sì rigorofe , come le viuefle in mezzo alla ideal Republica di Platone. Douerfi procurar lempre, che dcome la (carpa al piede, così le leggi d com-mifurino al tempo. Saper certamente, che mol-ti fenmol-tirebber male fe in quel congredb fi

(35)

Della Compagnia dì San Paolo.

>

15*

tiafle vn ripiego più volte riprouato : ma come

ne' morbi de' corpi, così ne' morbi delle

Repu-bliche, douerfi ordinare i rimedi conforme al

bi-fogno . Edere adunque il fine di quel Senato il

diiiberare,fe da più efpediente permettere la

nuo-ua Setta, ò totalmente sbandirla. Edere vtbcio

de' Sacri Teologi il diffinire qual Religion da la

migliore: qui non trattarli di approuare vna

Re-ligione controuerla, ma di ordinare

vnaRepubli-ca dilordinata . Ne parergli aflurdo che in vna

Città Cridiana cohabitino pedone etiamdio non

Cridiane : douendod laper viuere in pace con

quegli che fon fuori del grembo di Santa Chiefa.

Fecero applaufo tutti' Giudici al giudicìo di colui che / hauea (ubornati gli loro voti ; (3 la fomma

facon-dia fù giudicata fomma prudenza. Talché il Senato non vfici, che non ne ufcijfe quel vergognofo decreto del

fettimodecimo di Genaro, che riuocando tutti gli editti *7-Genaro iy61.

di Francefco Primo, Henrico Secondo9 e Francefco Se-condo contra gli Heretici 3 permejfe nel Regno à qua-lunque Setta la libertà di Confidenza. Et benché la Rema hauendo dipoi conofciuta la malitia del Confi-gliero lo di fc acci afe di Corte 3 non fù perciò in tempo

di riparar gli effetti del mal Configlio.

(36)

2

4

Origine & Indiamone

Emanuel Filiberto : godendo fi vn tranquillo figgi orno nella delitioja Citta di Nizza, mentre Torino ancor fi teneua dal Re di Francia. Ala non fù troppo lun-go il fuo ripofo : peroche finite apena , le guerre hoBili e Reali, conuennegli ricominciare vna guerra interina Pingon. in Auguf- et feruile contra gli Heretici delle vicine Valli, che rifi

roan?Bo^erl& ioan! Caldati con lettere et foccorfi dà Calumifh 3 rotto ogni TonfusinVitaEm.jfreno di obedienza a Dio et al Principe , traboccarono

nel Piemonte 3 (pargendo libelli e dogmi contro à San-ti SacramenSan-ti, et contro al Clero . Et oltre a ciò, que-fti foli all'arriuo del Duca non mandarono

lorDeputa-ti à giurar fede : ne agli ordini Ducali obediuanofienon comefe fofiero di vno frano. Il Duca per eftirpar la mala gramigna dalla radice, diliberò di afjediar Cal-umo dentro Geneua : ma perche dura e difpendfofa era (imprefa per la fortezza del luogo , et per la liga con gli Cantoni : £3 egli hauea portato [eco dalle Fiandre più fama che denari, et più meriti che guiderdoni 3

fpe-ài Gafipare Ponziglione fuo Secretarlo à Papa Pio Quarto, di poco tempo auanti creato Pontefice 3 fuppli-cando Sua Santità à alcun fuffidio ad vna imprèfa

tanto importante alla Santa Chiefa. Molto commen-dò il Pontefice la dihberatìon del Duca 3 £3 canfejjollt grandiffimc obligationi à nome della Crifiianità 3

mofi-trandofi pero afiai dolente di noi poter [occorrere, ha-uendo per gli pafiàti difordmi ritrovato efiaufto 1Era-rio di San Pietro , £3 efienuate le forze della Chiefa. Tonf.!ib.2.pag.i43 Ma in tefiimonio della paterna affettione mandò

(37)

Ordì-Della Compagnia dì San Paolo. > 15*

Ordinario aprejfola fua Per fona. Il Duca dunque non potendo fare quel che penfaua , pensò di fare quel chepo-teua : perche tralafciato il difegno di Geneua , fol driz-zò l'armi contro a Falde f i , commettendone l'imprcfa à Giorgio Cojìa (onte della Trinàta , la cut fedeltà et valo-re hauea ne ' tempi calamito/i continuamente fperimentato*

Intanto i Torineji con infinito ramarico fenttua-no gli temuti effetti delle rmolutioni della Francia et del Piemonte : peroche, et per le pratiche di (alterno ; (3 per il libero traffico della foldatefca Fgonota ; (3 per il publi* co editto della libertà di confcien%a ; già fi vedeano celebra-re insù gli occhi le profane (ene da' MiniJlrtHecelebra-retici : (3 ribombar dalle catedre le facrileghe et ingiumfe declama* tieni contra il Sanùffimo Sacramento et contra il Clero• Laonde i Reggitori della (ittà, e tutto il Popolo, inacerbi-ti, et da punture amariffìme trafitinacerbi-ti, concordemente dtli-berarono dt ributtare à forty i LMiniftri Heretici , ò fpegnere /' Herefia col proprio fangue . Quefio propofito fù da loro al J\Qontio , e dal 3\Qontio al Pontefice Pio

Quarto, fignificato : ilqualepaternamente li confortò con iy.Nouemb. vn Breue degli quindici di Nouembre , dicendo . Che

con molta confolatione hauea vedute lettere da loro fcritte al Vefcouo di Geneua Nontio

Apos-tolico: Se conofciuto quanto fofler diuoti e pie-tofi figliuoli della Chiefa 3 Se odiatori degli He-retici et degli A pollati : & come haueffero fer-mato 1' animo à foftener fino alla morte quella Fede che i lor maggiori hauean fòdenutaj & efsi nel Battefimo proreflata : & non voler giamai

D fepa- ^

(38)

' 26 Origine Se Inditutionè

«

fepararfi dalla deuotione etobedienza vedo la

Sede Apoftolica . Che non poteua fenon

(om-mamente collaudal e quella ìnhgne pietà 3 Se

ral-legrarli con loro, che dalDonator di ogni bene,

& Padre de' lumi,haueflononceuuto vn si gran

dono . Eflèr veramente vn certilsimo pegno

della Milencordia Diuina,in tempi tanto

protei-Ioli,attenerli fermamente à quella Pietra l'opra*

cui fondata haueua il Saluator la fua Chiela :

ia-qual tanti altri da' contrari venti agitati haueano

abandonata. Queìla loro codanza edere fora*

mamente grata a S. D. Maedà . PerieueralFer

dunque in vn cosi Fanto e (aiutare proponimene

to: Se diligentemente fi guardaifero dalle in(i

r

die dei nimico dell' Human genere , et de' (uoi

Min diri : Se à più potere ftudiaflerìi di

prefer-uare la lor Città da ogni contagio hereticale.

Peroche in tal guifa prbuederebbero alla falute

loro & de' lor poderi : Se alla quiete &

tran-. q milita della Patria, Finalmente per meno deb

1

lailor fede Se .deuotione, (ptraflero à (uo rempo

que

?

benefieiji et quegli aiuti dalla Santa Sec e,che

da vna pietofa Madre alpettar deuono i buoni

e pi et od Figliuoli. Inanimiti dallo fpirito di quefia

lettere paterne i 7 or inefi, vollero ancofarprona fe col raccorfo immediato al Re Carlo ,et con l'accennarli mo-de/i amen te qli lor Jentimcnti, fi fi(fe potuto rimediar con

quiete al difordine ; peroche in ogni euento farebbero giufi tificate le rifoluttoni loro aprejfo A DIO , et al Mondo •

(39)

Della Compagnia dì San Paolo.

>

15*

Tenuto adunque vn gran (fonfiglio, eiej]ero a queft'amba-fciata Giouanni Antonio Paruopaffu difcreto et autor

ern-ie Genùlhuomo Torinefe ; cut dern-iedero vna Injìrutùont

autentica fatto adi 23 di Genaro dell' Anno 1/62. col ^^iniwiol memoriale indrizzato al Re, di quella forma. Eller fi n,c & Memoriale

r l i / i- • • T T • " /1 cheli confcrua nell

intridi nella Citta di 1 orino certi Huomini ltra- Archilo

deiiacit-nieri che fi chiamauano Miniifri 3 iquali predica-

*

uano leggi nuoue , & forme di viuere differenti

da quelle in cui lino à quel giorno i Cittadini

erano flati nutriti. Quelle nouità poter

fommi-niflrare manifefla cagione di feditiofe diuifioni à

pregiudicioloro, et del Popolo3 Se forfè ancora

di S. M. Criftianifsima 3 il cui feruigio

richiede-ua vna perfetta vnione degli habitanti.

Ch'ef-fendo quella Città vna importante frontiera

dell'Italia , piena di. Prefidio e di Popolo 3 non

potea fulsiflere lenza il comercio delle Prouincie

circonuicine : ilqual farebbe toflo intercifo, fe

in effa perauentura feguiffe alcuno fcambio di

Religione. Supplicauano pertanto S. M. <Sc

tut-ti i Regi) Magiflratut-ti per feruigio di Dio et

quie-te del Popolo, à degnar fi di comandare , che sì

fatti Miniflri immantinente lgombraflero : &

con ordini efficaci prouedere a difordini che

po-trebber feguire dal lor foggiorno . Rifedeua in-»

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Paruo-2 § Origine & Inltitutiòne

paffù l'efporre i finimenti del pnblito, et riportarne leA prouifwm Resali, con quella, re fentto deli 24. Febraro.

24. Febraro jr <;6i. I J < 1 J • x f r'

Refcritto lotto il II Re non intendere, ne voiere che alcun

ivjmil-Meraonaic.

t r o c

j

p

a

nuoiia Religione lia nceuuto ne

teie-rato nella Città di 'Forino Se fe alcuno vi loll

fe entrato , comandaua che lubitamentelotte

cacciato. Sopra che li manderebbono le

proui-fioni necefìàne ai Signor di Bordilione Goueiv

natore Se Luogotenente Generale del Re in

Pie-monte . In conformità del Dee reto rijpofe il Re a'

fitta-Lettere del R e alla d'i m Ì °U 0 l i M m f i ' F r O U l l ì a r e a d

città. Ggm bandaio ìlqual potette auuenire a' luoi

ama-ti Suddiama-ti delia Città di Torino per le nouità che

vi fi commciauano à fare, hauea Pubitofcriiro al

Gouernatorej con ordine efpreflo che niun

Mi-nili ro àrditte per l'auuenire di far prediche ne

raunanze publiche ne priuate, ne fuori ne dentro

là Città: anzi douette far loro comandamento

di vfcime lubito fuori, lotto pene di gaftigo sì

rigorofo che gli altri à loro fimili ne

prendereb-bero efempio. Perilche rimettendo à lui tutto

il penfiero, pregaua i Cittadini à credere

lo-pra quefio fatto tutto quello che S. M.

halie-na incaricato al lor Deputato, come le

Fvdilfe-rò dalla propria R eal Perlona.

L'eftto felice di quel raccorfo, comprouato dalle diligen-ze del Bar dtlione, et daU'ilìeffo effetto ; baffo per colmar di allegrezza il ftmplice Popolo ; ma non per tranquilla-re interamente l animo de' più oculati, iquali £3 per gli

(41)

Della Compagnia dì San Paolo. > 15*

efmpti di Francia e d'Ai emagna, et per lapajfata fperten• za dopo il primo raccorfo, conojceuano la perfidia de Minfirt H eretici : che quantunque talvolta, con finto. ojjequio cedtfife al tempo; nondimeno, doue vna volta ha -uea fermato ti piede , mai pofeia ne per timor dì editti, ne per rigor di fupplicij nel ritrahtua . Et oltre à ciò) [ag-giornando nella Otta sì gran numero di Officiali diguer-,

ra e di toga , tqmh vfan do la concejfa libertà ,Jcoperta-mente prof filmano il Cai urne fimo , et annitrivano à beni, del fiero : oltre alùfmpio loro che valea per mille predi* che, mal fipotea purgar la Città da que diabolici Infirut-tori , fe gh eficutortdd Regio Decreto della mede/ma le-pra erano ammorbati.Onde necejfiariamentefi conchiudeu*

che gli Ordini del Re, dopovn brieue interuaUo, non ha-rebbero maggior forza in vna fitta lontana, di quella che haueuano hauuto nel centro della Francia et della forte, dopo tante ftragj e tante catafie ancor fumanti. QueBzj> confideration't accefero nel petto di fette zelanti/fimi Citta- ,t"

di ni vn generofo et pietofo infanto di fare anch'ejfi ira lo- Dai libro autentico

ro vna /anta confpiratwne per foBener viuamente la Fe- J'paoio.pag8}!3 ^ de Catolica ; primieramente col publico efempio di,

religione opere totalmente contrarie à quelle de-gli Vgonoti : dipoi col propolito di elporre anca le proprie vite al laeriheio , quando per l'inlo-lenza de' rubelli così richiedefle il leruigio di Santa Chieda. Que/li furono Giouanni Antonia Aibolco Auuccato, Pietro della Rotta Capita-no, Battifta Gambera Canonico, Nicolò Vrlio Caulidico, Benedetto Valle Mercatante, Nicoli»

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3o Origine &-Infti tu tiene

Boìsio Sarto, oc Ludouioo Nafi Libraio : confidati

che al loro efempio molti de' fittadi ni et habitatori vinta-mente fi accingerebbero alla medefima imprefa. Quelle furo-no le fette pietre fondamentali di vn pietofo ìnlìauto, ore-feiuto dapoi sì felicemente in feruigio di Dio, che l'ifìeffo

nu-mero fettenario de' Fondatori, dimojìraua quella efiere fon-danone dello Spirito Santo. Et quando pure il trifio fermen-to della Herefia fojfie baflafermen-to à corrompere vna Città; vguaU mente intera [aria rimafà la gloria di Dio nella pietà rtlìret-ta in quel piccol numero,come nella diuifa in tutto il Popolo. Et quefia fola ragione accennata dal Santo Apoftolo Paolo , fmorza la marmiglia, perche Iddio quafi non curante^»,

habbia permejjo in tanti Regni e Proumcie le fcandalofes ribellioni alla Santa Fede. Peroche, ficome vna piccola ejalatione affiliata da' freddi nuuoli, per naturale antipe-, rifìafi maggiormente s'infiamma e luce : così la Fede in vn Prima ad Corinth. ~> . . . . r> r \ ; ; • »• i V

ii. 19. oportet &c ptccol rejiduo di buon [atolici tra la moltitudine degli p'robad funt mani' Heretici, molto più fsrue e rifpknde, di quella, che fpar-fefti fianc. \n molti nella fomma tranquillità della Chiefa ,

incomin-ciaua à intiepidire. Anzi le iftejffi Città rubelli che pro-uocauano le fiamme vindicatrici ; per la pietà di que An. n f f j . u . Gen.pochi non furono dall'ira Diuina cancellate. oAdunatofi

Dai

ì.bro della

có-

adunque neflA CAfA del prenominato Auuocato Albofco il

pagnia. pag.2. . } ^ r . . V ma A 77

piccolo ma feruorojo Jtuolo ; (3 invocata l affi/lenza dello Spirito Santo ; quiui fi collegarono con reciproca fede in—> vn Qorpo Spirituale ordinato alla propia falute et alla—* maggior Gloria di Dio , fiotto ti Titolo di COMPA-GNIA DELLA FEDE CATOLICA. Così co-minciarono } come in vna facra pale lira, ad efercìtarfi in

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Della Compagnia dì San Paolo.

>

15*

privato et poi nel publico alle opere di ogni pietà (rifila-rla : (3 €on l efcmpio et con la voce accendevano i tiepidi,

confermavano i vacillanti, riprendevano ifùbornati, atter-rivano gli av ver fari ; £3 dalla converfation di qu e pochi, nafceva la conucrjion di molti • talché i promotori della Herefia fi videro attraverfata la ftrada alle lor diaboliche perfuafiotti da vn piccai branco dt rtjolvtt Colleghi.

Tanto fu cara à Dio quefl'opera ( come hauea lor pre-fitto il 'Pontefice) e tanto accette le orationi et le lagrime

da loro (parfe per la falute dela Patria pericolante; che la Divina bontà fecondò la pietà loro con vn jaluieuoliffmo et inopinato jucceffo, ilquale in gran parte tirò fuor di pericolo la Catolica "Religione . Quefio fu la rejìitution

dt Torino al fuo Fgttimo Signore. Opera veramente Di-urna anzi che humana : peroche da tutti i politici eli' era connumerata fra le cofe più facili à fperarfi che ad otte» nerfi; attef» la importanza del poffejfo ( che aprejfo i Pruìù cipi fuoi talhora premiere ad ogni dritto) et la fotti li tà de' LMinifiri nel colorare fi poffejfo con molte imaginarte pretenfioni. Et quantunque le folliate infianze et

prù-denti/fimi nègotiat 't del Vefcouo di Tolone hauefjero à gran* T o n f . d e v i t a E m . di(fimo fiento ottenuto , che t Deputati del Re et quei detfjfi iib,z*

'luca comuni fero in Lione per difcutere le ragioni dell' Pmgon. fub anno vna e dell'altra parie /conforme al (apitolato dt Cambre- 's6x' A usu f t x

-sì : nella quale aringhiera fi vdirono t più valenti Iuri fi per ut dt quel Secolo ; aAntonio (a udori e, etP tetro

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8 Origine; & Inftitutione

gli Auuocati, e neffun Giudice ; ne l'vm ne l'altra par-te fi volle confcjfar vinta . tra dunque da tutti difper aio il cafio , quando la Diurna ejMaefla nelle cui mani fino i cuori degli Re, m fife il cuore della Reina Reggurice a pofporre ogni politico interejje alla giuftitìa della caufa, et

al mento di quel Duca ; che nelle preacennate \oUeuatio * ni degli Vgonoti, hauea refi al tig di molti & rileuati fer-6lm 15. Agofto. wgi. Onde con vn prectfo refcritto à nome del *JRe} dato Pingon. Auguf.fub m fi/oes 2 y fa Ago fio ij62- comandòa'

Gouernato-Tonfus-mVitaEtn. ri

di douere indicamente reltuuire al Duca i

o-pt»hb.u.pag.

H

b.

T i n 0 j

Ciuaiio, e Oneri, e Villanoua :

prometten-do Ì'iftéfio di Pinarolo e Saudiano , prometten-doue le cofe

della Francia fodero più tranquille : ficome in efi

fitti dopo alcun tempo , quelle ancora gli fur refi dal tìenrico Ter\o: parendo che ti Fato haueffie a fludio preor-dinate le perdite di (arto il "tuono, per crefcer gloria al Figliuolo , riconofiendo gli Stat , non tanto dàlia heredtta-ria fortuna , quanto daUa propheredtta-ria Virtù & valore. Fù dunque aprejfo à molte & cautllofe tergtuerfation't del

ii.Decemb, i rj$0Yfa\tQm refo Torino al duodecimo di Decembre dell'ifi

fùb§co"n«o.USUfta tejì Anno : & due giorni poi, foprauenuto il Duca con

pochi Caualieri, & chiamati li Sindici e "Decurioni della fatta , riceuè il giuramento della fedeltà fin&a pompa : trionfando nondimeno gloriofamente ne' cuori di tutti' Cit-tadini , che ti riceuerono quafi Hume liberatore ; ficome.

phiiìbectus. per fatai prefagio portaua l'amore , & la liberta nella

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Della Compagnia dì San Paolo.

>

15*

offendo finalmente con la guernigtone [ìrantera dileguata

La ciurma de' lor Adin fin: £3 ordinate inguifa le cofe

politiche et militari, che almeno allo fcandalo de* loro ejercitij pub li ci , parca per fempre ogni camino ficura-tneme sbarrato. Ada non perciò fù manco necefiaria (opera incominciata dalla Compagnia (opradetta : non rtchiedendófi minor virtù nel confieruare il bene, che nel procacciarlo. Et oltfe à ciò le iterate ribellioni de7 Valdefi vicini, fempre vinti et da vincere, come con-federati d GèneUefi, et Berne fi 3 £3 così perfidi , che frefcamente haueuano infidiato alla Perfona del Duca

et del Principe nel lor foggiorno di "Rvuoli: (3 la (ce-lerà ta volpinerìà di Calumo et di Beza, che fempre fi flauano vegghiandò negli agguati : £3 finalmente la fantafia di alcuni efulcerata dalle pafiate imprcfioni,

ch'erano come fimi dt herefia, coperti d7 hipocrtjia: tutte eran cofe che richiedevano vna fomma Virtù, et attenu-ti filma diligenza ne Cittadini , per abatter opre con

opre , et vincer arte con arte. Profegutrono adunque con maggior animo i feruorofi Compagni

(incomincia-to difegno : £3 perche vn si gran Corpo fenza Capa farebbe fiato monfiruofo 3 fi eie fiero vn Padre

Spiritua-le dalla cui direttione Spiritua-le lor pioto fe opre hauejjero il

mommento. Quefiifù il Padre Fra Pietro da

Quin-tiano dell Ordine de Predicatori, Predicator del

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8 Origine; & Inftitutione

efercitij vn Oratorio nel luogo iBeffo del Capitelo > ne C hi o fi ri anteriori del lor Conuento. Quivi adunque coi beneplacito del Vicario Archiepi(copale nell'abfinza dell' Arcmefc ovo Ce fare Cibo3 fi congregarono gli fette ay. Genaro i f < q . Spirituali Campioni al ventefmoquwto di Cenato del

Dai libro della com j ytf ^. giorno a punto dedicato alla Conuerfion dell' dafspcretario*Feii- Apoftolo San Paolo, ilqua( haueuano eletto per Tir ce. pag. 3. talare et Tutelare Amocato per la uniformità dello

Jn Attuto 3 come quegli che fù fcelto da C ritto per pro-pagare m tutto il Mondo la Santa Fede. Laonde da

indi ite auanti con due nomi correlatiui fu chiamata

Daii'ifteffo libro. Compagnia delia FEDE CATOLICA dal fuo

Infatui : (3 Compagnia DI SAN PAOLO dal

fuo Protettore. Quindi , ficomevn anello tocco dalla calamita , per fecreta virtù traendo (altro , forma una longa catena 3 cosi à quelli pochi Fratelli tocchi da Divino Spirito, fuccefsiuamente aggiugnendofi altri Con-fratelli 3 in brteue tempo pervennero al perfetto nume-ro di Settanta dal medefimo fpirìtoinfiinti, per coope-rare unitamente à quel gran fine * Che perciò nel noe* uimèmo loro non fù hauea riguarda allo jplendcr del fanguty ò del grado 3 ma al feruor dell animo et al feruigio Diuino : talché formando vn Corpo

elemen-tare di

Caualieri , Iureconfulti, Soldati,

Mer-catanti, Artigiani,et etiamdioLauoratori campeb

t r i , indifferentemente prefedendo ò foggiacendo rcon ' fomma Concordia e pace /conforme al canfigho del fuo

V c iT s c a aminuha Apaftéo , fol nelle opere di Carità fentivano emulai

ritatem, annidami- tionewlndi a Ili quattordici di Aprile di nvouo

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