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4. Il commento traduttologico

4.1 Analisi traduttologica

4.2.2 Fattori linguistici: livello della frase e del testo

4.2.2.1.1 Organizzazione sintattica

4.2.2.1.1.1 Ipotassi e paratassi

La presenza delle registrazioni originali delle indagini telefoniche è l’elemento che caratterizza l’eterogeneità della sintassi del prototesto: il racconto del dottor Wang Zhiyuan e della voce narrante (voce fuori campo) utilizza le strutture sintattiche della lingua scritta soprattutto perché, seppur oralmente, stanno trasmettendo dei concetti come se stessero leggendo un copione, un testo scritto. Nelle registrazioni telefoniche, invece, si tratta di un canale orale caratterizzato da un registro decisamente più colloquiale.

La natura del prototesto fa sì che dal punto di vista sintattico questo possa essere separato in due sezioni distinte: la “narrazione” del dottor Wang Zhiyuan e della voce fuori campo che, attraverso un linguaggio a volte giornalistico e a volte soggettivo e aneddotico, raccontano lo svolgimento delle indagini, contestualizzandole negli eventi e nelle citazioni politiche del tempo, si caratterizza di uno stile prevalentemente ipotattico e fa largo uso di frasi subordinate. Al contrario, le indagini telefoniche, presenti nella loro versione originale nel prodotto audiovisivo, si caratterizzano di un’organizzazione sintattica perlopiù paratattica, in cui vengono privilegiate frasi brevi e caratterizzate da rapporti di coordinazione.

Durante il processo di traduzione e produzione dei sottotitoli interlinguistici si è cercato, dove possibile, di mantenere invariate le caratteristiche sintattiche del prototesto.

Tra le congiunzioni maggiormente presenti nel metatesto si possono citare le coordinative copulative “e”, “anche”, le coordinative avversative “ma”, “però”, la disgiuntiva “o”, usata sempre al posto di “oppure”, e le subordinanti causali “perché” e “poiché”, la condizionale “se” e la consecutiva “quindi”.

4.2.2.1.1.2 Punteggiatura e divisione dei sottotitoli

Nei sottotitoli aperti presenti nel prototesto si nota la totale assenza di punteggiatura: non è raro, infatti, trovarsi di fronte a un sottotitolo composto da due, tre frasi che nella traccia sonora sono distinte dalla presenza di tratti soprasegmentali (pausa), mentre a livello testuale non sono separate da alcun segno di interpunzione che indichi la fine di una frase e l’inizio della seguente, ma vengono unicamente distinte attraverso una spaziatura maggiore tra i caratteri che le compongono. È anche

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possibile trovare frasi la cui forma esclamativa o interrogativa sia riconducibile soltanto all’uso di particelle. Data la mancanza di una regolamentazione precisa in merito, nel metatesto è stato scelto di inserire tutti i segni di interpunzione, poiché ritenuti un valore aggiunto e soprattutto facilitano la comprensione dello stesso, non causando particolare distrazione nello spettatore finale.

Il ricorso all’uso della punteggiatura nel testo di arrivo è stato reputato necessario non solo in quei casi in cui nel sottotitolo sovraimpresso in lingua cinese fossero presenti due o più frasi separate semplicemente da spaziatura, ma anche e soprattutto per adattare la grammatica cinese a quella italiana: la lingua cinese, infatti, fa ampio uso di particelle modali che determinano le sfumature di significato della frase e che, spesso poste alla fine della stessa, svolgono la funzione che in italiano viene affidata alla punteggiatura, in particolar modo per quanto riguarda le frasi interrogative ed esclamative.

0:14:52.80,0:14:54.80 可是 1999 年以後呢 Ma dopo il 1999?

Questo è un esempio in cui si nota chiaramente l’assenza di punteggiatura nel sottotitolo in lingua cinese, cui si contrappone la presenza del punto interrogativo in quello in lingua italiana. In questo caso la particella che dà un tono interrogativo alla frase cinese è ne 呢, che, oltre a essere una particella interrogativa, è anche una particella finale assertiva, sostitutiva del predicato e può indicare un’azione in corso o una pausa.

Un altro caso di particella interrogativa modale finale, di cui si fa ampio uso nel teso di partenza, è ma 嗎 per la cui resa in tutte le sue occorrenze si è ricorso al punto interrogativo.

Anche la particella ba 吧, nella sua accezione di esortativa finale che sollecita una riposta affermativa, è stata sostituita nella lingua italiana dal punto interrogativo:

0:22:09.50,0:22:13.20 您是哪個北京市紅十字會是吧

È la Croce Rossa di Pechino?

In questo caso, chi sta chiamando si aspetta che il suo interlocutore gli confermi la sua identità, per questo non si tratta di una domanda vera e propria, altrimenti riportata con la particella ma 嗎, ma di una domanda retorica di cui già si conosce la risposta.

Il punto esclamativo è stato, invece, utilizzato per riportare in lingua italiana l’enfasi data dalla particella finale assertiva a 啊 della lingua cinese, che può essere anche usata per esprimere assenso, approvazione, dubbio o sospetto e per richiamare l’attenzione dell’interlocutore.

133 0:15:07.00,0:15:11.50 多大的數量啊 180 多倍

Una quantità impressionante! Più di 180 volte tanto.

Il sottotitolo che segue è un esempio di come la punteggiatura sia servita a distinguere la presenza di due frasi visibilmente separate nel sottotitolo cinese soltanto da spaziatura.

0:28:57.50,0:29:05.00 他們既然這樣做了 那就說明他們有一批隨時可以取器官的人

0:28:57.50,0:28:59.00 e se questo è possibile,

0:28:59.00,0:29:05.00 allora significa che c’è un gruppo di persone da cui prendere gli organi al bisogno:

Nella resa italiana delle due frasi costituenti il sottotitolo cinese è stato, invece, ritenuto opportuno l’inserimento della virgola e soprattutto la divisione delle frasi in due sottotitoli distinti. Le considerazioni che hanno portato a queste scelte traduttive e di sottotitolazione sono essenzialmente due: in primo luogo, come già precedentemente affermato, l’inserimento della punteggiatura non è stato ritenuto un fattore di distrazione o di ostacolo alla fluidità di lettura, ed è stata, quindi, applicata in tutti i sottotitoli in cui si è ritenuto giusto farlo. In questo caso, infatti, oltre che sottolineare ulteriormente la divisione delle frasi, già evidente data la loro disposizione in due sottotitoli diversi, la virgola serve a marcare la pausa del parlante, che non è un fattore da dare per scontato ogni qualvolta che il suo discorso viene diviso in più sottotitoli.

Vari studi sottolineano l’importanza della coordinazione tra il sottotitolo e il discorso e il sottotitolo e la scena, che devono essere presenti simultaneamente sullo schermo. Il caso contrario porterebbe il lettore a domandarsi sulla veridicità dello stesso o comunque costituirebbe un elemento di distrazione.188 La simultaneità, che nella maggior parte dei casi è richiesta tra voce, immagine e testo, nel caso in cui siano presenti i sottotitoli in lingua originale, deve comprendere anche questi ultimi, aggiungendo un ulteriore grado di difficoltà alla realizzazione del prodotto finale.

Il secondo motivo per cui si è resa necessaria la realizzazione di due sottotitoli a fronte della presenza di uno solo in lingua originale è puramente spaziale: se le due frasi fossero state inserite in un solo sottotitolo, questo avrebbe raggiunto la lunghezza di due righe una delle quali si sarebbe sovrapposta al sottotitolo cinese già presente, e non sarebbe stata leggibile. L’esempio presentato non costituisce un caso isolato: in presenza del sottotitolo in lingua cinese, ogni qualvolta che la frase in italiano avrebbe raggiunto la lunghezza di due righe, tempo a disposizione permettendo, questa è stata

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separata in due sottotitoli diversi, mentre in caso contrario si è ricorso a strategie di condensazione o riduzione.