L’ospedale di Tosamaganga è di proprietà della diocesi cattolica di Iringa, con la quale l’ONG Medici con l’Africa Cuamm collabora dal 1967, sulla base di un accordo stipulato con la Diocesi e con il Governo locale. Medici con l’Africa CUAMM riceve a sua volta fondi e finanziamenti per molti progetti da privati o da altre associazioni, come recentemente la MIDAC Spa (azienda leader nella produzione di batterie trazione, avviamento e stazionarie con sede a Soave) per la realizzazione inaugurata il 28 gennaio 2012 della nuova sala parto, o l’Azienda Farmaceutica Sella per sostenere le cure ostetriche a mamme e bambini.
Il bacino d’utenza dell’ospedale è l'Iringa District Council, che si estende per un’area di 20.576 kmq, di cui tuttavia meno di 10.000 sono abitati: il resto è occupato da parchi nazionali, foreste, montagne rocciose e acqua. Il distretto conta all'incirca 275.000 abitanti, di cui 40.000 bambini sotto i cinque anni e 65.500 donne in età riproduttiva. La sola città di Iringa conta circa 110.000 abitanti.
Oltre all’ospedale religioso di Tosamaganga, nell’area sono attivi anche 5 Centri di Salute, di cui 4 governativi e 1 affidato ad una ONG, e 58 dispensari, di cui 42 governativi, 14 diocesani e 2 privati. Ad Iringa è presente inoltre una clinica privata e un ospedale statale, a cui tendenzialmente viene comunque preferito l'ospedale di Tosamaganga. Da quello che ho potuto percepire raccogliendo voci in giro, la qualità del servizio nell'ospedale di Iringa è inferiore; essendo pubblico magari offre servizi a un costo inferiore rispetto a quello di Tosamaganga ma se non ha fondi non fornisce alcun servizio. Sono i pazienti che devono portare in ospedale i medicinali e gli strumenti necessari alla loro terapia, e questo è il destino di un po' tutti gli ospedali statali, in un Paese che nel 2009 ha investito il 5,1% del PIL nella salute pubblica (fonte: WHO). Si può semplicemente ma efficacemente sintetizzare: c'è l'ambulanza ma non la benzina. Nonostante vi siano quindi quasi una settantina di strutture sanitarie, è quasi esclusivamente l’ospedale di Tosamaganga ad affrontare le
complicazioni gravi legate al parto ed eventualmente i tagli cesarei.
Il sistema sanitario tanzaniano prevede diverse figure, di tipo medico e paramedico, anche se la distinzione non è così fiscale, in quanto non è raro trovare personale non laureato che svolga mansioni che in altri sistemi sanitari (quelli occidentali) sarebbero considerate di pertinenza esclusivamente medica. Nel 2005 ogni 10.000 persone era presente 0,1 medico (media regionale 2,5) e 2,4 tra infermieri e ostetriche (media regionale 9,1). (Fonte: WHO)
Nello specifico, le figure operanti nel sistema sanitario tanzaniano sono:
-Rural Medical Aid: un paramedico responsabile del servizio sanitario svolto in un dispensario.
-Medical Assistant: lavora in ospedale assistendo medici laureati o dirige autonomamente un centro di salute.
-Assistant Medical Officers: rispetto al Medical Assistant vengono aggiunte responsabilità nel campo della chirurgia ostetrico-ginecologica e addominale. La formazione è di tre anni.
-Doctor: lavora negli ospedali con competenze di vario livello e nei diversi settori (Pediatria, Ostetricia, Ginecologia, Chirurgia, Medicina Interna, Sanità Pubblica, Amministrazione Sanitaria). Il corso di laurea prevede sei anni, di cui un anno di tirocinio in ospedale.
-Specialista: opera in ospedali di livello superiore e, pur esercitando varie mansioni, si specializza in un settore particolare diventandone esperto. La Scuola di Specializzazione dura tre anni ed è necessaria la laurea in medicina.
-Nurse e nurse-midwife: personale infermieristico con due anni di formazione. -Nurse Aid: è alle dipendenze dell’infermiere o del personale superiore; la formazione è di un anno.
Le scuole per la formazione del personale richiedono un test d'ingresso.
Nell’Ospedale di Tosamaganga, attenendosi al Report di Alberta Bacci del 2012, lavorano 104 figure sanitarie qualificate, tra le quali anche un ginecologo locale nel Reparto di Maternità. La presenza di uno specialista in questo ospedale è piuttosto rilevante. Solitamente gli specialisti preferiscono lavorare in ospedali importanti nelle grandi città, tanto più che il ginecologo dell'ospedale di Tosamaganga non risiede in loco, la sua famiglia vive a Dar-es-Salaam (a 500 km da Iringa) e lui la raggiunge non
appena gli è possibile. Uno dei motivi per cui ha accettato di lavorare a Tosamaganga è che il CUAMM aggiunge mensilmente un extra al suo stipendio.
L’ospedale, a cui si accede percorrendo un viale di eucalipti in terra battuta (che viene spazzato quotidianamente) è suddiviso in sette padiglioni principali, collegati tramite un porticato, ed è costituito da cinque Reparti, con una capienza totale di 158 posti letto (attingo questi dati dal Report di A. Bacci del 2012) distribuiti come segue:
-Reparto Maschile: 30 letti -Reparto Femminile: 33 letti
-Reparto Maternità: 40 letti e una sala parto -Reparto di Pediatria: 46 letti
-Reparto di Chirurgia: 14 letti più la Sala di Chirurgia principale che comprende altri 9 letti e si trova in un’ala privata dell’Ospedale.
I pazienti ambulatoriali accedono ad un dipartimento separato comprendente: la Clinica degli Adulti (Adult Clinic), il Centro di Salute Riproduttiva e dell’Infanzia (Reproductive and Child Health), il Centro di Cura e Trattamento (Care and Treatment Centre), l’Unità TB, l’Unità di Salute Dentale, la Chirurgia Minore.
I servizi diagnostici accessibili sono invece il Laboratorio di Analisi e la Radiologia. Secondo il Report annuale del CUAMM, nel 2012 le visite ambulatoriali sono state 13.151, i ricoveri 6.006 e gli interventi chirurgici maggiori 960. Per interventi chirurgici maggiori si intendono le operazioni che hanno luogo in sala operatoria con anestesia generale o loco-regionale.
Il nuovo Reparto di Maternità è di recente ricostruzione (2011) e conta 40 letti per degenze, una sala parto, un’area per la rianimazione del neonato, una sala operatoria per i tagli cesarei e una sala travaglio.
La decisione di costruire un nuovo Reparto di Maternità è stata presa dal CUAMM in seguito ad un significativo aumento negli ultimi anni di ricoveri ospedalieri, che di fatto superavano la capacità del reparto, con conseguenti mancanze nella qualità delle cure e nei servizi igienici. Essendo il miglioramento delle cure materne e neonatali uno dei principali obiettivi del CUAMM per la Tanzania, è stato deciso di costruire una struttura adeguata ai servizi richiesti.
Attualmente il Reparto di Maternità è molto attivo, in quanto quasi la totalità delle donne del luogo si rivolgono all’Ospedale per il parto e per le prime cure neonatali.
Secondo il Report annuale del CUAMM nel 2012 sono stati assistiti 2.154 parti, di cui 609 cesarei, e sono state effettuate 1.568 visite prenatali.