• Non ci sono risultati.

IV. UOMINI, LIBRI E RICERCHE

12. TRA OTTO E NOVECENTO

Nell’ultimo Ottocento si posero le basi dei moderni studi sul rito ambrosiano. Cerniera tra il vecchio il nuovo fu Giovanni Maria Dozio (1798-1863), al quale si devono le prime edizioni moderne di testi medievali come l’Expositio mattutini officii e il Liber celebrationis misse

ambrosiane di Giovanni Bello de Guerciis213. Dei molti studi inediti del Dozio fu erede – sebbene

non diretto – mons. Marco Magistretti (1862-1921), maestro delle cerimonie, cultore di studi storico-ecclesiastici e di memorie milanesi, specialmente per quanto riguarda il rito ambrosiano. Al Magistretti si debbono edizioni ancora fondamentali di molti antichi monumenti del rito ambrosiano come l’edizione commentata di Beroldo (1894), di un pontificale in uso presso la cattedrale (1897), del manuale R (1904-1905), del Liber notitiae di Goffredo da Bussero (1917). Se gli scritti editi mostrano tutta la sua importanza, bisogna ricordare di lui anche i numerosi scritti

210 Su Gaetano Oppizzoni si veda RUGGERI, Gaetano Oppizzoni, 2557. Per la storia della biblioteca capitolare in questi anni, cfr. RUGGERI, Documenti, 856-857 e 881-883, Appendice I, documenti 8-10.

211 RUGGERI, Documenti, 857.

212 Il catalogo dei libri manoscritti è pubblicato da RUGGERI, Donazione, 454-459.

213 Ordinato presbitero nel 1821, insegnò scienze bibliche e sacra eloquenza al seminario teologico di Milano; il 15 marzo 1839 fu nominato dottore della Biblioteca ambrosiana, di cui divenne poi anche viceprefetto. Si dedicò agli studi medievali sia nell’ambito della storia locale, sia nello studio del rito ambrosiano, pubblicati specialmente nei volumi editi sotto il titolo di Cerimoniale ambrosiano a partire dal 1855 (qui apparve per la prima volta, ad esempio, l’operetta del De Guerci). Spesso amava definire il rito ambrosiano «sacro deposito anzi che nostra proprietà» NAVONI, Giovanni Maria Dozio, 187-188.

142 inediti, ancora da esplorare quasi totalmente, che occupano una trentina di cartelle dell’Archivio del Capitolo metropolitano214.

All’opera di Marco Magistretti e dell’amico Achille Ratti si deve anche la pubblicazione nel 1913 del Missale ambrosianum duplex: in quest’opera sono posti in sinossi il proprium de tempore del Messale ambrosiano secondo l’edizione del card. Pozzobonelli (1751) e quello secondo la nuova

editio typica del 1902. Nell’apparato critico i due curatori fecero confluire tutti gli studi preparatori

per la nuova edizione approntati da mons. Antonio Maria Ceriani (1828-1907)215.

Al Ceriani si rivolse la Congregazione del rito ambrosiano allorché si volle promuovere la pubblicazione dell’edizione tipica del Messale ambrosiano, dopo circa duecento anni da quella precedente, che risaliva all’episcopato del Pozzobonelli (1751) e non forniva adeguate garanzie di genuinità: erano state infatti operate ingiustificate mutazioni rispetto ai più antichi messali ambrosiani. La Sacra congregazione dei riti di Roma con decreto 17 luglio 1877 approvò che “Nil vetat quominus veluti typus, aliquis e vetustioribus codicibus assumatur, qui venerandam ambrosiani ritus vetustatem pressius referat”. Il lungo lavoro che comportava la revisione del messale fu condotto praticamente dal solo Ceriani e durò oltre un ventennio. Egli procedette ad accurato studio e raffronto di manoscritti dei sec. IX-XII – in particolare del messale di Biasca del sec. IX cconservato all’Ambrosiana – cercando di ripristinare per quanto

possibile, i testi più antichi della liturgia ambrosiana216.

Del Ceriani si ricorda anche la Notitia liturgiae ambrosianae, descrizione dell’ordo missae ambrosiano secondo i manoscritti e le prime edizioni a stampa, ivi pure descritti217.

Sono questi gli anni della diffusione a livello europeo del cosiddetto ‘movimento liturgico’, movimento ricco di implicazioni storiche, teologiche e culturali. Si diffuse anche a Milano, specialmente nell’ambiente ecclesiastico: molti chierici si sono formati alle lezioni di mons.

214 Nacque a Milano. Compì gli studi presso il Seminario arcivescovile di Milano e ricevette l’ordinazione sacerdotale il 20 dicembre 1884 per le mani dell’arcivescovo mons. Luigi Nazari di Calabiana, il quale lo nominò già dal gennaio 1885 vice cerimoniere della cattedrale: in ciò dando corso alla propensione per gli studi storico-ecclesiastici del Magistretti, manifestata fin dagli anni del seminario. Dal 1890 assunse la carica di cerimoniere e la mantenne fino al 1905 per diventare canonico ordinario del Capitolo maggiore. Proprio in questi anni, libero dalle incombenze dell’ufficio di cerimoniere, potè maggiormente dedicarsi agli studi storici. Dal 1919 divenne anche bibliotecario del Capitolo metropolitano, carica che esercitò per breve tempo, a causa del sopraggiungere della morte, avvenuta nella notte fra il 20 e il 21 novembre 1921. Cfr. NAVONI, Marco Magistretti, 305-307 e la bibliografia ivi citata. Le edizioni di Magistretti sono edizioni critiche che risentono di tutti i limiti dovuti alla loro vetustà, ma sono insuperate in quanto uniche esistenti per quei testi (se si fa eccezione per alcune poche edizioni parziali, pubblicate dal Tomea, delle vite di alcuni santi del Liber notitiae). Si tratta, nell’ordine di: MAGISTRETTI, Beroldo; ID., Pontificale, ID., Manuale, MAGISTRETTI-MONNERET DE VILLARD, Goffredo da Bussero. Liber notitiae. Per gli scritti di Magistretti si veda Scritti

inediti, 237-240.

215 Achille Ratti nacque a Desio il 31 maggio 1857; ordinato prete il 20 dicembre 1879, si dedicò agli studi di carattere storico e filologico. Fu dottore e prefetto della Biblioteca ambrosiana (1907-1914) e della Biblioteca Apostolica Vaticana (1914-1918). Nel 1918 fu nominato visitatore apostolico di Polonia e Lituania e dovette cessare la sua attività erudita. Fu arcivescovo di Milano per pochi mesi tra 1921 e 1922, quando fu eletto papa col nome di Pio XI. Cfr. RUGGERI, Pio XI, 390-391. Antonio Maria Ceriani nacque a Uboldo nel 1828; ordinato prete nel 1852, dal 1855 fu alla Biblioteca ambrosiana, della quale divenne prefetto nel 1870. Erudito nelle lingue classiche ed orientali, fondò la collana del Monumenta sacra et profana, per pubblicare il contenuto di molti codici della Biblioteca ambrosiana. Morì il 2 marzo 1907. RUGGERI, Antonio Maria Ceriani, 139-141.

216 RUGGERI, Antonio Maria Ceriani, 140.

143 Adriano Bernareggi, che dal 1920 cominciò a tenere presso il seminario diocesano l’insegnamento di liturgia non più come corso pratico, ma con un taglio storico-teologico. Nel 1925 mons. Cesare Dotta, rettore del seminario del duomo, fondò la rivista Ambrosius col sottotitolo di «Bollettino liturgico ambrosiano»: sulle sue pagine si possono leggere innumerevoli studi di taglio erudito o storico-critico di storia liturgica. Spiccano i nomi della generazione successiva specialmente coi lavori giovanili di Enrico Cattaneo e Pietro Borella. In questo humus culturale e nell’insegnamento di questi maestri si radicano le generazioni successive di studiosi218.