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III.2 L E U NIVERSITY P RESS

III.2.2 P ISA U NIVERSITY P RESS

La casa editrice dell’Ateneo pisano è di recente formazione221 . Si insedia l’11 aprile 2012 e viene inaugurata il 1 ottobre 2012. Nella presentazione si legge:

«nasce con l'obiettivo di valorizzare da un punto di vista editoriale l'ampia e multiforme produzione culturale dell'Ateneo e del territorio pisano. La società intende diventare un punto di riferimento all'interno del panorama dell'editoria universitaria italiana, garantendo sia un'ampia distribuzione del proprio catalogo, sia una qualità editoriale pienamente conforme ai parametri scientifici riconosciuti a livello di valutazione della ricerca»222.

La forma societaria scelta è a Socio unico Università di Pisa223.

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Il motivo della scelta risiede nel fatto che la candidata ha svolto il periodo di tirocinio formativo presso la casa editrice.

221

In realtà prima della fondazione della Pisa University Press la casa editrice dell’Università di Pisa era la PLUS. Questa è attualmente in liquidazione.

222

http://www.pisauniversitypress.it/chi-siamo.html 223

È utile sottolineare questo aspetto in quanto si deve tenere presente che le UP non scelgono di utilizzare tutte la stessa forma societaria, ma, come è stato possibile conoscere attraverso l’intervista al Direttore Editoriale della Pisa University Press, in Italia esistono principalmente tre modelli societari: totalmente pubblica, s.r.l. o articolazione del Servizio Bibliotecario di Ateneo.

Nel Regolamento delle UPI si legge che «possono aderire al Coordinamento UPI le Univerity Press che siano direttamente controllate e/o il cui capitale sociale sia di proprietà, direttamente e/o per tramite di società da essa controllata, per almeno il 25%, di una Università Italiana o Straniera, che rilasci titoli aventi valore legale in Italia, o equipollenti». Cfr. http://www.universitypressitaliane.com/regolamento.html

La pubblicazione è articolata in manualistica di testo, atti di convegni, saggistica, monografie e pubblicazione inedita. Si pone come uno strumento utile ai docenti universitari che abbiano voglia di valorizzare e diffondere i risultati dei propri lavori di ricerca affidandosi ad una UP. In linea con le University Press di stampo anglosassone, le proposte editoriali vengono giudicate da un Comitato Scientifico che, in caso di giudizio positivo, ne permette la pubblicazione. Da un incontro224avuto con il professor Panizza, Direttore editoriale della casa editrice, si è potuto comprendere come si effettua la valutazione delle proposte editoriali. In particolare esistono due possibilità principali: pubblicazione di un lavoro all’interno di una collana della Pisa University Press225

, o pubblicazione di un’opera indipendente226. Dunque essenzialmente si rivolge ai docenti, ma si apre anche a possibili pubblicazioni da parte di ricercatori, dottorandi o cultori della materia, purché abbiano la referenza di un docente universitario come garante per la pubblicazione.

La composizione della Pisa University Press si può dividere concretamente in due parti: il Comitato Scientifico227e il Consiglio di Amministrazione228.

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Per il contenuto dell’intervista integrale si rimanda aòòa sezione 2 dell’Appendice. 225

In questo caso l’autore propone il suo lavoro al giudizio dei membri del comitato della collana e in caso di giudizio positivo l’opera verrà pubblicata all’interno di quella particolare collana.

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Della valutazione di opera come lavoro indipendente rispetto ad una collana se ne occupa il Comitato Scientifico della casa editrice e in caso di valutazione positiva l’opera entrerà a far parte del catalogo della Pisa University Press.

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Il Comitato Scientifico è composto attualmente da undici professori: Umberto Breccia (docente ordinario di istituzioni di diritto privato), Giuseppe Buttazzo (docente ordinario di analisi matematica), Ada Carlesi (prorettore al bilancio), Amelio

Si è visto più volte come le nuove tecnologie rappresentino una nuova opportunità da sfruttare in campo editoriale. A questo proposito è stato chiesto al Direttore Editoriale come hanno affrontato il cambiamento causato dal digitale e quali siano le prospettive future. Il professore ha spiegato come ancora in Italia i costi per la produzione editoriale digitale siano molto alti, soprattutto nella fase iniziale (contrariamente all’idea da molti condivisa secondo cui la produzione digitale abbia costi inferiori rispetto a quella tradizionale). Anche all’interno delle stesse Università, infatti, sia docenti che studenti non usufruiscono propriamente degli strumenti offerti dalla tecnologia per lo studio e la didattica, ma prediligono per la maggioranza dei casi ancora il materiale tradizionale, in particolare quello cartaceo (l’utilizzo dei Personal Computer, per esempio, è spesso utilizzato esclusivamente per la redazione di relazioni, tesi, power point o per la ricerca di materiale aggiuntivo, ma in definitiva lo studio vero e proprio è rappresentato da materiale cartaceo). La casa editrice si pone comunque in una posizione di apertura nei confronti delle nuove tecnologie e del loro sfruttamento.

Dolfi (prof. Ordinario presso il dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale) , Raffaele Donnarumma (prof. Associato di Letteratura Italiana Contemporanea), Gianfranco Fioravanti (attualmente in pensione, prof. Ordinario presso il dipartimento di Filosofia), EwaKarwacka (docente presso Ingegneria edile e architettura), Giacomo Lorenzini (prof. Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali), Enrico Moriconi (prof. Ordinario presso il dipartimento di Filosofia), Saulle Panizza (docente. Ordinario presso il Dipartimento di Istituzioni, Impresa e Mercato) e Paolo Rossi (prof. Ordinario presso il Dipartimento di Fisica). 228

Il Consiglio di Amministrazione composto dal Presidente: la professoressa Ada Carlesi, l’Amministratore delegato: il Dottor Riccardo Grasso e anche dal professor Francesco Barachini, il Dottor Giovanni Stea e la Dottoressa Giovanna Mariani.

Aderisce al progetto sperimentale di deposito legale per le pubblicazioni elettroniche che ha preso avvio nel 2012 e avrà durata tre anni, con lo scopo di promuovere la sperimentazione dell’archiviazione nelle Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e di Firenze.

Alla domanda sulla differenza tra la casa editrice dell’Ateneo pisano e le altre UP presenti in Italia, il prof. Panizza ha tenuto ha sottolineare che la società appartiene totalmente all’Università di Pisa229.

Cosa significa? In altri termini, vi è una condivisione completa degli obiettivi tra la casa editrice e l’istituzione universitaria. La missione della Pisa University Press è impostata sull’aspetto divulgativo scientifico e culturale e non commerciale.

Dunque la UP dell’Università di Pisa rappresenta da una parte un esempio della volontà dell’istituzione di riprendere le redini delle proprie produzioni senza affidarlo ad imprese esterne, dall’altra il desiderio di alcuni docenti che hanno sostenuto e creduto nella formazione dell’University Press, reinvestendo eventuali utili nella propria attività editoriale.

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III.3 EDITORIA SCIENTIFICO-ACCADEMICA E TUTELA DEL DIRITTO