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II.5 L E DUE VIE DELL ’O PEN A CCESS : G OLD ROAD E G REEN ROAD

II.5.1 L A STRADA D ’ ORO

Con i termini Gold Road (via aurea) ci si riferisce alla pubblicazione in riviste Open Access (Open Access Journals), che sono diverse dalle riviste tradizionali principalmente in quanto rendono gli articoli liberamente accessibili in rete.

In base ai diversi documenti analizzati, si può affermare che questo nuovo tipo di editoria si sviluppa per rispondere a due problemi principali. Il primo è rappresentato dalla seriales crisis pricing (la crisi del prezzo dei periodici che ha portato ad una diminuzione del numero delle riviste acquistabili dalle biblioteche, unita alla crescita esponenziale del numero delle riviste scientifiche)137. Il secondo punto è legato al processo di pubblicazione molto lento, che in particolar modo nelle STM crea problemi alla ricerca.

Ultimamente infatti il settore della comunicazione scientifica sente il bisogno di uno scambio continuo, si sente l’esigenza di uno scambio interdisciplinare. Questo può essere messo in pratica grazie

137Per un’analisi più approfondita su questo tema cfr. il primo capitolo del presente lavoro.

all’esistenza di elementi informali come blog, forum, wiki, e a livello formale con la diffusione di articoli in rete, depositi digitali open access e pubblicazione in riviste OA.

Altro aspetto fondamentale nella crescita del movimento si ritrova nella consapevolezza crescente da parte dei ricercatori delle possibilità offerte dal mezzo digitale: permette una disseminazione veloce delle ricerche scientifiche e, di conseguenza, una maggiore circolazione dei propri articoli e quindi maggiore possibilità di essere citati, che vuol dire (come si è più volte detto) un maggior impatto.

Dal punto di vista delle funzioni, alcuni studiosi ne attribuiscono quattro alle riviste scientifiche: registrazione, certificazione, consapevolezza, archiviazione. La prima serve per attestare il diritto di precedenza su una scoperta, la seconda per attribuire validità scientifica alla scoperta attraverso il processo di revisione tra pari, la terza permette alla comunità scientifica di riferimento di prendere conoscenza e coscienza della scoperta, mentre la quarta rende possibile la conservazione a lungo termine della scoperta. Le stesse funzioni vengono attribuite alle riviste open access, da cui si differenziano esclusivamente per il modello economico e la gestione dei diritti d’autore. A questo proposito, per le riviste OA non è necessario che l’autore ceda in esclusiva tutti i diritti patrimoniali della sua opera.

Parlando, invece, dei modelli economici bisogna sottolineare che le riviste open access sono definite ad accesso aperto perché la loro

fruizione è gratuita. In generale, si possono individuare tre categorie principali caratterizzate dal tipo di fruizione:

- le riviste oa completamente gratuite sia per chi scrive che per chi legge;

- riviste oa di fruizione gratuita, ma che richiedono un contributo all’autore dell’articolo per permettere la pubblicazione138

. Questo secondo metodo viene definito author-pays, ovvero paga chi scrive;

- riviste c.d. ibride, cioè riviste commerciali che offrono agli autori la possibilità di pubblicare con loro i propri articoli, ma utilizzando il metodo author-pays per la pubblicazione degli articoli.

Mentre per quanto riguarda l’aspetto economico, vengono proposti tre modelli che si distinguono in base al tipo di finanziamento scelto per il recupero dei soldi di pubblicazione139:

- finanziamento pubblico o privato;

- author-pays (di cui si accennava sopra);

- sponsoring consortium, che rappresenta il modello più recente e riguarda il consorzio di sponsor.

A seconda dei diversi ambiti disciplinari prevale un metodo piuttosto che l’altro. Ad esempio nelle scienze umane si predilige il primo modello di finanziamento (attingendo a fondi ministeriali e governativi), mentre nel campo della fisica sembra venga utilizzato maggiormente quello dello sponsoring consortium. In generale, nel

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Si ricordi che il metodo di pubblicazione digitale non è gratuito, per l’editore. 139

Si ricorda che le riviste ad accesso libero sono gratuite, di conseguenza è necessario per l’editore che intende prendere questa strada, riuscire a trovare i finanziamenti necessari per portare avanti la rivista.

campo delle STM prevale il modello economico dell’author-pays per la pubblicazione degli articoli ad accesso aperto140.

In Italia le riviste open access del settore delle SSH vengono finanziate con fondi istituzionali, questo comporta una quasi obbligatorietà di rendere le riviste gratuite sia per chi scrive sia per chi legge (per chi vi pubblica e per chi ne fruisce).

Lo studioso J.C. Guédon propone come ottimo esempio di finanziamento pubblico la piattaforma brasiliana SciELO (Scientific Electronic Library Online). Una piattaforma open access che raggruppa circa 300 titoli OA facenti capo a dieci paesi diversi. È considerato un buon esempio in quanto crea vantaggi in termini di visibilità e di disseminazione delle risorse grazie alle possibilità offerte dai consistenti finanziamenti che permettono di sostenere e gestire le piattaforme digitali. Utilizzando le parole di Guédon:

«SciELO dimostra inoltre una grande capacità di tenere bassi i costi di produzione. […] SciELO è stato in grado di offrire 160 titoli ad accesso aperto nel 2005 con solo un milione di dollari. Con quasi il triplo degli investimenti, Canada e Québec hanno finanziato all’incirca lo stesso numero di riviste di scienze umane e sociali, ma tutte a pagamento»141.

Un dato di particolare rilevanza riguarda l’ottenimento da parte di alcune riviste OA di un Impact Factor più elevato all’interno delle discipline di riferimento.

Un esempio di politica a favore dell’OA è stata adottata dall’Università di Harvard nel 2009. Viene proposto un programma

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Alcuni autori sottolineano come la richiesta da parte dell’editore del pagamento per la pubblicazione sia sempre piuttosto elevata, tra i 2440 dollari e i 1350 dollari a seconda della rivista in cui si pubblica. Cfr. M. Cassella, ivi, pag.59

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denominato Harvard Open Access Publishing Equity (HOPE), secondo cui i finanziamenti vengono emanati, in via preferenziale, nei confronti dei ricercatori che hanno deciso di pubblicare ad accesso aperto i propri articoli. Questo rappresenta anche un metodo per riuscire ad ottenere i fondi per finanziare gli autori che devono sottostare alle politiche economiche come quella dell’author-pays.

Il terzo modello descritto sopra, definito ibrido, viene criticato in quanto considerato un modello attraverso il quale gli editori (non necessariamente scientifici), continuano ad ottenere benefici dalla pubblicazione degli articoli. Antonella De Robbio la definisce la Red Road (strada rossa) per distinguerla dalle altre due proposte dalla BOAI. L’autrice sostiene che questo tipo di pubblicazione non apporti alcun beneficio alla causa portata avanti dal movimento OA. Ma quale sarebbe, invece, il beneficio di pubblicare utilizzando la via rossa? Secondo altri autori e bibliotecari permetterebbe, nel lungo periodo, di aumentare il raggio di pubblicazioni. Quindi, in un’ottica di lungo periodo, equivale ad ottenere vantaggi diretti e immediati. In altre parole, permetterebbe l’allargamento e l’aumento del numero delle riviste disposte a pubblicare articoli OA (anche se editori non scientifici ma commerciali) e in questo modo si potrebbe arrivare ad una diminuzione del prezzo delle riviste e del prezzo da pagare per la pubblicazione di un articolo per l’autore, grazie ad un mercato più ampio e variegato.

Per quanto riguarda i vantaggi di pubblicare in riviste OA, per i ricercatori come autori, pubblicare su questa tipologia di riviste

porta diversi benefici. Primo fra tutti la possibilità di distribuire in rete il proprio lavoro, che determina una maggiore visibilità142. Alla visibilità è collegata, in maniera diretta, la possibilità per gli autori di ottenere un maggior numero di citazioni per il proprio lavoro di ricerca.143 L’aspetto citazionale è molto importante per i ricercatori (come si è provato a spiegare nella prima parte del lavoro). Il maggior numero di citazioni permette al ricercatore di migliorare la propria condizione e reputazione all’interno della comunità di ricerca. Questo, in termini bibliometrici, equivale a dire che le citazioni permettono di aumentare il fattore di impatto sia per il singolo ricercatore (attraverso il calcolo dell’h-index), che per la rivista in cui l’articolo viene pubblicato (Impact Factor).144

Oltre agli aspetti appena analizzati, si può considerare la pubblicazione su riviste OA come una sorta di esercizio praticato dal ricercatore per prendere confidenza con il mondo dell’editoria scientifica.

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Grazie al protocollo OAI-PMH (Open Archives InitiativeProtocol for

MetadataHarvesting o Protocollo per il raccoglimento dei metadati dell'Open ArchiveInitiative) viene garantita la circolazione dei contenuti. Il protocollo OIA-PMH

è sviluppato dall’Open Archives Initiative (OAI) come infrastruttura di comunicazione per l’Open Access. Viene utilizzato per raccogliere i metadati dei documenti in archivio, cercando di permettere e costruire servizi che utilizzano i metadati provenienti da archivi diversi. Come dire che OAI-PMH è un archivio generale al cui interno sono contenuti tutti i riferimenti derivanti da altri archivi: un insieme di metadati provenienti da altri metadati.

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A proposito del vantaggio citazionale offerto dall’utilizzo di riviste open access, alcuni autori sostengono che il vantaggio non sia uniforme per tutti i campi di ricerca scientifica, ma anzi dipenda molto dalla disciplina di riferimento.

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Per un’analisi approfondita del tema riguardante la valutazione quantitativa si veda il primo capitolo del presente lavoro.