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Politica, rischio e partecipazione del cittadino Gaetano Borrelli

4 La partecipazione del cittadino

Strettamente connesso al tema della sostenibilità è quello della partecipazione del cittadino. Nell’ottica delle convenzioni internazionali, infatti, i due argomenti sono sempre trattati insieme. Negli ultimi anni i metodi di partecipazione e il loro uso da parte delle amministrazioni a tutti i livelli hanno avuto un notevole impulso. I metodi di partecipazione del cittadino sono molteplici e sono ben sperimentati nei paesi industrializzati. Di seguito si presenta un breve florilegium .

Hearing pubbliche: sotto questo nome viene indicato un insieme di meccanismi partecipativi. Esse tendono ad essere strutturate come forum aperti, in cui i membri del

2 Tratto da Messer Milione... Internet, Territorio, Turismo, Comunicazione, a cura di Anna Rosa Montani, Liguori Editore.

pubblico interessati ascoltano i temi oggetto delle riunioni. Le hearing hanno lo scopo di illustrare l’argomento e cercare il coinvolgimento individuale e della comunità. Sono un utile strumento di informazione diretta a livello locale. Le public hearing sono consigliate in quei casi dove l’oggetto della partecipazione del cittadino non rientra negli interessi comuni. Sono necessarie quando l’argomento è la tecnologia, si pensi ad un impianto per lo smaltimento dei rifiuti, una centrale elettrica o ad esempio alle coltivazioni di OGM. Scopo di questo metodo è quindi fornire una base di conoscenza comune sulla quale impiantare il processo di partecipazione. Il vantaggio evidente è quello di raggiungere in un solo momento un gran numero di persone, mentre lo svantaggio è quello relativo alle note tematiche della minoranza rumorosa per cui durante l’assemblea non tutti riescono a d esprimere una propria opinione.

Sondaggi pubblici: possono essere di complemento alla partecipazione pubblica, che si esprime attraverso le hearing, in quanto forniscono un quadro più rappresentativo dell’opinione pubblica senza il momento della presentazione in pubblico. Attraverso il sondaggio è possibile ricevere una grande quantità di opinioni, sebbene in forma anonima. La forma anonima consente infatti di eliminare la possibile inibizione dovuta al parlare in pubblico, ma contemporaneamente non consente risposte ad personam. Inoltre, richiede l’utilizzo di buone pratiche metodologiche al fine di ottenere risultati validi. Negoziazione delle regole: è un meccanismo istituzionale che si basa sulla rappresentatività degli interessi organizzati, è utile per la partecipazione dei cittadini e come mezzo per risolvere conflitti che possono derivare dalle scelte politiche e tecniche. Questo metodo è stato molto usato, ed istituzionalizzato, nei paesi nordamericani per risolvere dispute relative alla presenza di popolazioni differenti. Ad esempio, in Canada è stato utilizzato per le dispute tra indigeni e governo sul passaggio nelle terre dei primi dei grandi oleodotti. Il metodo si basa sulla rappresentazione degli interessi. Le diverse categorie sociali coinvolte presentano, tramite loro rappresentati, una agenda di richieste che vengono “mediate”. Il governo sceglie un negoziatore, accettato da tutti, che medie tra le varie esigenze e presenta la sua proposta, se possibile condivisa. Il vantaggio sta nella accettazione preventiva delle regole, mentre lo svantaggio può derivare dal ritiro della delega o da tempi troppo lunghi che portano ad una perdita di interesse e di legittimità.

Comitati cittadini di revisione: rientrano tra i meccanismi che consentono al pubblico inesperto di partecipare a decisioni che investono questioni complesse come quelle ambientali. Questa strada è stata spesso indicata dai cittadini residenti come uno degli strumenti più efficaci di partecipazione alle scelte di politica territoriale locale. In genere i Comitati affiancano le Amministrazioni Locali, fornendo loro un supporto sociale alle decisioni. Il vantaggio sta nel fatto che i membri del Comitato sono riconosciuti come cittadini informati e competenti, mentre lo svantaggio sta nel fatto che l’accettazione delle Amministrazioni della loro presenza limita la libertà politica di scelta degli Amministratori.

Focus Group: la tecnica dei focus group è molto simile a quella delle public hearing ma viene utilizzata in maniera più ristretta. In generale vengono formati due gruppi: al primo vengono forniti una serie di informazioni rilevanti, ad esempio su un progetto che coinvolga l’uso di alta tecnologia, mentre al secondo non vengono fornite informazioni. Il metodo prevede alla fine la raccolta dei pareri di entrambi i gruppi e si misura in questo modo il peso della informazione data ad un solo gruppo. Il vantaggio è quello di poter agire su piccoli gruppi mentre lo svantaggio sta nella scarsa rappresentanza sociale dei gruppi coinvolti.

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EASW (European Awareness Scenario Workshop). Di questo metodo, di cui porteremo di seguito degli esempi applicativi, si discuterà più approfonditamente.

5 Conclusioni

Il rischio è un costrutto sociale perché la razionalità umana è da un lato legata ai contesti storici, ai valori, agli interessi e alle ideologie e utopie e dall'altro tende verso l'universalità. Essa è sia soggettiva che oggettiva. È allora all'interno di questa confusa complessità della razionalità che il concetto normativo di rischio deve essere definito. Non si può infatti togliere il "rischio" dal suo coinvolgimento nel contesto e considerarlo allo stato puro.

Questa definizione pone un problema tecnico perché elimina il concetto di rischio inteso come probabilità statistica di un evento indesiderato e inoltre pone un conflitto politico perché la decisone sulla accettabilità diviene un tema che attiene alle azioni dei governanti. In questa ottica il conflitto politico sui rischi deve considerare:

1. livelli accettabili di sicurezza e di rischio

2. un diverso bilanciamento nella distribuzione sociale dei vantaggi e svantaggi dello sviluppo di una tecnologia

3. ostacoli e timori di tipo strategico nazionale e internazionale connessi con i mutamenti nei modelli di sviluppo

4. timori di crisi economiche e paure per la stabilità sociale 5. timori sull'allargamento dello spettro partecipativo e decisionale

Sono quindi necessarie una serie di azioni per favorire la politica e la ricerca sul rischio: 1. strutturazione di alcune linee preliminari di ricerca nel campo della innovazione politico-istituzionale in relazione ai processi partecipativi, informativi e di accettabilità e consenso della gente

2. individuazione di nuovi concetti e modi stessi di fare politica: prendono sempre più corpo a tal fine le cosiddette "politiche attive"

3. avvio di ricerche sociali nel campo della percezione dei rischi tecnologici e delle teorie culturali sui rischi dello sviluppo tecnologico. Avvio di ricerche psicosociali sui mutamenti valoriali e culturali inerenti al rapporto uomo-ambiente

4. potenziamento delle capacità di monitoraggio e lettura delle situazioni e dinamiche sociali, sia a livello macro che micro-territoriale

Ritengo per concludere che la politica non abbia posto ad oggi le giuste domande, senza le quali escludiamo delle giuste risposte. Quelle che seguono sono le domande, mentre non sono in grado di dare le risposte:

1. Perché decisioni governative su attività di larga scala sono inaccettabili per segmenti significativi di popolazione?

2. Perché rischi associati a certe attività attirano maggiormente l'attenzione pubblica di altri?

3. Premesso che ogni attività tecnologica unisce in maniera non districabile vantaggi e svantaggi, come si determina che un livello di sicurezza è sicuro abbastanza? 4. Quali sono i criteri per valutare comparativamente politiche di gestione di

differenti rischi?

5. Come affronta e risolve una società il problema di convivere con rischi che sono invisi a segmenti significativi di essa?

6. Come vengono bilanciate, nelle decisioni sui rischi, questioni di equità e giustizia sociale?

7. Come si possono spiegare le discrepanze apparenti tra rischi "calcolati" e rischi “vissuti”?

6. Quando il rischio viene espresso in una probabilità per una conseguenza, come pesiamo i due fattori?

7. Quale è l'influenza del contesto istituzionale e storico-culturale dei corpi decisionali?

8. Come si tiene conto della percezione pubblica dello stesso processo decisionale inerente ai rischi?

Riferimenti bibliografici

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