o
150x
0,75x
0,08x
0,10x
500=
6'
0,15x
0,20x
700=
210,75
x
176=
132Totl,.Je l90Cg._
I pnntoni sui quali agiscono gli arcarecci sono i due rappresen-tati in F G ed H I nella figura l a della tavola IV. Questi due pun-to n i distano da asse ad asse di metri 3,30; mentre i due J( L ed F G sono distanti di metri 3,36, ed i due H I ed M N di metri 3,24 purf\ da asse ad asse. Segue da ciò che si possono ritenere siccome gravitanti, sul puntone
F G
le azioni prodotte da arcarecci lunghi3,36 3,30 - 3"' 33 2
+
2 - ' 'sul puntone H I le azioni prodotte da arcarecci lunghi
?,30
+
3,24-3"' 272 ·<z - ' •
Si può quindi ammettere: che agiscano sul puntone F G
il peso 285
X
3,33=
949Cg. dove hovasi l'arcareccio l (Tav. VI, Fig·. la),» 354
X
3,33=
1179 ciascuno degli arcarecci 2, 3, 4 e 5,>) 190
X
3,33=
633 » l'arcareccio 6;e che operino sull'altro puntone H I (Tav. IV, Fig. Ja)
il peso 285
X
3,27=
932Cg. dove travasi l'arcareccio l (Tav. VI, Fig. 1"),J> 354
X
3,27=
1158 " ciascuno degli arcarecci 2, 3, 4 e 5,190
X
3,27=
621 l'arcareccio 6.61. Pesi gravitanti sui puntoni. - I pesi gravitanti sui puntoni sono quelli che loro vengono trasmessi dagli arcarecci e che già vennero determinati nel precedente numero, più il peso proprio.
Ammettendo che i puntoni siano di sezione costante, il loro peso
8 8
-pro·prio si trova distribuito in modo uniforme da un'estremità al-l'altra, noi però per semplificare le operazioni che dobbiamo fare supporremo: che il peso di ciascun puntone si possa scomporre in sei parti applicate sulle verticali passanti pei centri delle sezioni trasversali deg-li arcarecci, ed individuate coi numeri l, 2, 3, 4, 5 e 6 (Tav. VI, Fig-. }a); che sulla verticale l operi il peso della parte di puntone 1 ung·a l metro ; che su Ile verticali 2, 3, 4, e 5 ag-iscano i pesi di porzioni di puntone lunghe metri 1,50; che sulla verticale
o
si trovi applicato il peso della parte di puntone lunga metri 0,90. Fisseremo in chilog-rammi 800 il peso del metro cubo del leg-name dei puntoni, ed asseg-neremo alla loro sezione retta la forma quadrata col lato di metri 0,30.Per questi dati si avrà: che il peso di ogni metro lineare de puntoni è dato da
0,30
X
0,30X
800=
72Cg.;e che per ciascuno di essi si avrà:
Il peso
)
di
1,oo x
72= nr:g.
1,50
x
72=
1080,90
x
72=
65sulla verticale l, sulle verticali 2, 3, 4 e 5, imlla vet·ticale G.
Ag·giungendo alle azioni trasmesse dagli arcarecci ai puntoni, azioni g·ià state tt·ovate nel precedente numero, i pesi ora dedotti, si ottiene: che sul punto F G (Tav. IV, Fig-. la) gravitano i pesi
949
+
72 = l02JCg in l (Tav. VI, Fig-. Ja), 1179+
108=
1287 » 2, 3, 4 e 5,633
+
65=
698 » 6;e che sul puntone H I (Tav. IV, Fig-. }n) operano pesi
932
+
72=
l004Cg. in l (Tav VI, Fig. Ja), 1158+
108 = 1266 , 2, 3, 4 e 5,621
+
65=
686 ) 6.62. Azioni dei puntoni sul muro di cui vuolsi verificare la stabilità. - Per determinare queste azioni si supporrà: che cia-scuno dei due puutoni sia ridotto al suo asse B 6 (Tav. VI, Fig·.
l•); che sia esso appoggiato per le estremità, coll'appog·gio
infe-- 89 ..,...
riore fatto in modo da impedirne lo scorrimento in basso; e che sia caricato dei pesi stati trovati alla fine del precedente numero, operanti nelle direzioni delle verticali l, 2, 3, 4, 5 e 6.
Considerando innanzi tutto il puntone F G (Tav. IV, F'ig-. la) e supponendolo diseg·nato nella figura l" della tavola VI colle verti-cali l, 2, 3, 4, 5 e 6, si costruisca il poligono delle forze O 6 (T a v.
VI, Fig. 2a) portando in esso le lunghezze
01, f2, 23,
3 4, 45 e 56 rappresentanti rispettivamente, nella scala di metri 0,01 per tonellata, i pesi di 1021, di 1287, di 1287, di 1287, di 1287 e di 698 chilogrammi. Scelto un punto P come polo, si conducano i ragg·i PO, Pl, P2, P3, P4, P5 e P6; e, mediante il poligono funicolare I II III IV V VI VII, si trovi il punto VII per cui deve passare larisult~nte di tutti i pesi indicati. Trascurando l'attl'ito fra le facce della trave e dell'appoggio superiore le quali sono in contatto, la pressione che quella esercita su questo sarà diretta secondo la retta 6 A normale all'asse B 6 incontrante in A la verticale passante pel punto VII e, unendo il punto A col punto B, si troverà in AB la direzione dell'azione del puntone contro l'appog·gio inferiore.
Conducendo nel poligono delle forze le due rette O a e 6 a rispetti-vamente parallele ad AB e ad A6, ai otterrà nella lunghezza O
a
l'intensità dell'azione ultima indicata e, costruendo il triang·olo ret-tangolo Oba avente per ipotenusa Oa, il cateto
Ob
orizzontale ed il catetobi
verticale, si avranno rispettivamente in questi cateti le componenti orizzontale e verticale dell'azione del puntone consi-derato sul muro. La prima di queste componenti risulta di chilo-grammi 1430, e la seconda di chilogrammi 4300.Venendo ora al puntone H I (T a v. IV, Fig·. l•), si osserva: che esso ha la stessa lunghezza e la stessa inclii)azione del puntone FG;
che le verticali, determinanti le linee d'azione dei pesi sollecitauti, hanno le stesse posizioni, tanto nell'uno, quanto nell'altro dei due puntoni; che il rapporto fra i due pesi operanti su due verticali corrispondenti, uno appartenente al puntone H I e l'altro al pun-tone F G, è approssimativamente costante ed eguale a 0,98; e che per conseguenza le due componenti c.rizzont.ale e verticale dell'a-zione del puntone H I sull'appoggio inferiore, ossia sul mura di facciata, con molta approssimazione si possono ritenere date da
1430
X
0,98=
l401Cg,4300
x
0,98=
4214.Allo stesso risultato si giung·e portandb (Tav. VI, Fig. la e 2•) in
9 0
-06' la sommn di tutti i pesi gravitanti sul puntone di cui si parla, condncendo O a' e
ffa'
rispettivamente parallele ad AB e ad A6, costruenrlu sniflì'
il triangolo rettangolo O b' a' col cateto "èi"""F oriz-zontnle e col catetoVa'
verticale, e misurnnrlo colla scala della figura 2" le lunghezze dei cateti ulti1ni indicati.Ria~sumendo e arrotondnndo le cifre, abbinmo: che le spinte oriz-zontali dei puntoni sul muro di facciata sono
l43QCg quella prodotta dal puntone .F'G (Tav. IV. Fig. l•),
1400 H l;
cht~ le pres~ioni verticali sullo stesso muro risultano
430Qrg. quella prodotta dal puntone FG,
4210 ) H I.
63. Porzione di vòlta operante sul muro di cui vuolsi verifi-care la stabilità. - Il locale, che veri'o la facciata è chiuso dalla pnrte di muro per cui ci ~inmo accinti a verificare la stabilità, è coperto da una volta a padiglione, ossia da nnn vòlta colla super-ficie cl'intradosso costitnita d:1 quattro fusi cilinrlrici; e si può rite-nere che il muro in qni~tiune sopporti, delle quattro parti della vòlta intiern, quella soltanto ehe trovasi sn esso impostata.
Nella figura 3" clellll tavola VI è rnppresentata nella scala di metri 0,05 per ogni metro, ossi<~ nella scala di
26,
l la sezione trasversalepassante pel punto più alto della superficie d'inlraclosso della parte di volta indicata: e si ha nel triangolo AB C la metà dell'area da essa copel'la, ed in A' B' la relta secondo cui il piano della eletta sezione taglia il pavimento dei sottotetti.
64. Operazioni preliminari alla determinazione dell'azione