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Capitolo 3. La pausa

4. La visione dell’amministrazione Bush

4.1 Politica verso l’Europa dell’Est

Il primo discorso presidenziale fu quello del 17 aprile ad Hamtramck.347

Scowcroft descrive la preparazione del discorso concentrandosi su tre aspetti: il primo era chiarire quale fosse la posizione americana rispetto l’Europa dell’Est; il secondo era che tipo di supporto l’amministrazione Bush avrebbe potuto dare alle riforme; il terzo era chi avrebbe scritto il discorso.

Il primo punto Scowcroft sostiene fu il più semplice da dirimere: l’amministrazione aveva già deciso di fare dell’Europa orientale un soggetto attivo della politica americana e non un semplice strumento per la politica verso l’URSS.348 Hutchings spiega in cosa consistette in pratica il cambiamento della politica americana. Per anni Washington aveva usato la politica di ‘differenziazione’ per decidere quali paesi dell’Est Europa sostenere; questa politica premiava qualunque paese che “a) distanced themselves from Soviet tutelage or b)embarked on a path of internal liberalization”. Sostanzialmente quindi era indifferente il motivo per cui il paese si allontanasse dalla madre sovietica, purché ci fosse un movimento centrifugo rispetto al polo sovietico. Nel 1989 questo approccio, secondo Hutchings, diveniva controproducente. Infatti sostenere chi si distanziava da Gorbaciov, voleva dire sostenere i regimi che si opponevano alla perestroika e alla riforme. 349

Scowcroft a tal proposito chiarisce che la politica di differenziazione portata avanti da Washington negli anni precedenti andava ripensata. La sua proposta fu rifondare i presupposti rispetto ai quali differenziare, ovvero appoggiare un tale stato piuttosto di un altro. Se fino a quel momento il criterio discriminante era stato la minore o maggiore indipendenza dall’URSS, nel 1989, afferma Scowcroft l’appoggio statunitense doveva andare a quei paesi dell’Europa dell’est che “were more vigourous in undertaking internal political and economic reforms.”350

347

“Since it was only April, the speech on Eastern European policy would have to be made prior to the commencement season. The White House planners cast about an appropriate venue. They hit upon the town of Hamtramck, Michigan a Detroit enclave and a natural for the speech. Its hallmark was patriotism, it had a high concentration of families with ties to eastern Europe, and it had a lots of Reagan democratic blue-collar workers. It was the right place to talk about change inside the soviet union and our aspirations for Poland’s freedom. Bush, Scowcroft, A World Transformed, pg 48

348

Bush, Scowcroft, A World Transformed, pg 48 349

Hutchings, American Diplomacy, pg 37 350

Bush, Scowcroft, A World Transformed, pg 38; qualche pagina dopo Scowcroft ribadisce il concetto: “The practical effect was that we would be looking more at internal political and economic reforms of these states, and less at their foreign policy behavior as the criteria for US support”. Bush, Scowcroft, A World

L’effetto sperato doveva essere incoraggiare altri paesi verso la via delle riforme: “this would further encourage the governments of Eastern Europe toward reform, with the hope of reaching our long term goal of freeing the region as a whole”.351

La politica Americana era di supporto ove il paese dimostrasse di voler intraprendere un cammino serio di riforme politiche e economiche.

Quale tipo di supporto era possibile?

Gli USA del 1989 non erano certo gli USA della fine della seconda guerra mondiale. Pensare una specie di piano Marshall per l’Europa Orientale era totalmente fuori discussione; inoltre gli anni ‘70 avevano insegnato che sostenere economicamente un paese senza le strutture necessarie equivaleva a buttare un mucchio di soldi.

Sulla questione si scontrarono l’opinione del ministro dell’economia Nicholas Brady, pronto a premiare solo riforme di stampo prettamente economico, e quelle di Baker e Scowcroft che ritenevano le riforme di stampo politico parte integrante di un processo “toward an open society, of which economic reform was an integral part”. Toccò quindi al presidente dirimere la controversia:

I was convinced that we simply had to encourage Poland with substance; rhetoric would do little to guarantee their movement toward greater political change and openness. Although the economic conditions in Eastern Europe were so bad that the usefulness of aid might be limited, we had to try. I directed that I wanted to see aid proposals.352

Sulla questione di chi doveva redigere il discorso si aprì un vero e proprio dibattito. Alla fine la prima stesura fu affidata a Rice e a Mark Davis (Chief speechwriter). In ogni caso la bozza venne rivista più e più volte, e lo stesso presidente volle seguire passo passo la formulazione del discorso. Bush ricorda che volle ad esempio che il testo contenesse una risposta alle proposte lanciate da Gorbaciov nel dicembre 1988, e che dal discorso emergesse che gli USA sostenevano il processo di riforma avviato in URSS.353

351

Bush, Scowcroft, A World Transformed, pg 38-39

Esso, inoltre, doveva essere la risposta ai negoziati polacchi e più in generale ai cambiamenti che stavano trasformando l’Europa dell’Est; il discorso venne così pronunciato il 17 aprile, giorno in cui veniva legalizzato in Polonia il sindacato Solidarnosc.

352

Bush, Scowcroft, A World Transformed, pg 49; sull’argomento si veda anche pg 48.

353

Bush, Scowcroft, A World Transformed, pg 50-51; rispetto al fatto che gli sua volevano il successo di

Gorbaciov nel discorso si legge: “let no one doubt the sincerity of the American people and their government in our desire to see reform succeed inside the Soviet Union. We welcome the changes that have taken place, and we will continue to encourage greater recognition of human rights, market incentives, and free elections.” Remarks to Citizens in Hamtramck, Michigan, 1989-04-17, http://bushlibrary.tamu.edu/research/public_papers.php?id=326&year=1989&month=4 ; sulla preparazione del discorso si veda ad esempio: Memorandum from Rice, through Blackwill, to Gates, “Press Packet for Presidential Statement on Poland”, 10.04.1989, NSC, Rice, 1989-1990 Subject Series, cf00716-007, Poland

Da subito il presidente denunciò la vera causa della mancanza di libertà in Europa: il negoziato sugli armamenti era semplicemente la punta di un iceberg. La divisione europea era basata sul conflitto politico:

For almost half a century, the suppression of freedom in Eastern Europe, sustained by the military power of the Soviet Union, has kept nation from nation, neighbor from neighbor. And as East and West now seek to reduce arms, it must not be forgotten that arms are a symptom, not a source, of tension. The true source of tension is the imposed and unnatural division of Europe.

Con queste poche parole Bush non solo voleva ridirezionare le relazioni USA-URSS verso un negoziato ad ampio spettro che includeva il futuro dell’Europa Orientale, ma rispondeva alle aperture di Gorbaciov e sfidava il new thinking del nuovo segretario. Ancora più chiaro il concetto nel seguente paragrafo:

East and West are now negotiating on a broad range of issues, from arms reductions to the environment. But the Cold War began in Eastern Europe, and if it is to end, it will end in this crucible of world conflict. And it must end -- the American people want to see East and Central Europe free, prosperous, and at peace.

Dopo questa specie di preambolo rivolto più all’URSS che all’Europa dell’Est, Bush introdusse la politica di differenziazione:

With prudence, realism, and patience, we seek to promote the evolution of freedom –(…). In recent years, we have improved relations with countries in the region. And in each case, we looked for progress in international posture and internal practices (…).354

Quindi sottolineò il ruolo della Polonia e dell’Ungheria in questo movimento verso la liberalizzazione dell’Europa. Richiamò espressamente i due paesi e i roundtables agreements355

I problemi che i paesi dell’Europa dell’Est stavano affrontando, continuava nel discorso il presidente, erano vastissimi e il cammino ancora molto lungo. Tuttavia gli USA avrebbero fatto la loro parte, in modo prudente e in linea con gli interessi americani, per promuovere le riforme e la democratizzazione.

354

Sulla politica di differenziazione si veda anche May 27, 1989, Meeting with Ciriaco De Mita, Prime Ministry of Italy, http://bushlibrary.tamu.edu/research/pdfs/memcons_telcons/1989-05-27-- De%20Mita%20[2].pdf

355

“Some regions are now seeking to win popular legitimacy through reforms. In Hungary, a new leadership is experimenting with reforms that may permit a political pluralism that only a few years ago would have been absolutely unthinkable. And in Poland, on April 5th, Solidarity leader Lech Walesa and Interior Minister Kiszczak signed agreements that, if faithfully implemented, will be a watershed in the postwar history of Eastern Europe. Under the auspices of the roundtable agreements, the free trade union Solidarnosc was today -- this very day, under those agreements -- Solidarnosc was today formally restored. And the agreements also provide that a free opposition press will be legalized, independent political and other free association will be permitted, and elections for a new Polish senate will be held. These agreements testify to the realism of General Jaruzelski and his colleagues, and they are inspiring testimony to the spiritual guidance of the Catholic Church, the indomitable spirit of the Polish people, and the strength and wisdom of Lech Walesa.” Remarks to Citizens in Hamtramck

Democratic forces in Poland have asked for the moral, political, and economic support of the West, and the West will respond.

Il presidente affermò che l’amministrazione stava completando la revisione della propria politica verso la Polonia, e stava considerando le modalità più opportune per aiutare il paese.

And we will not act unconditionally. We're not going to offer unsound credits. We're not going to offer aid without requiring sound economic practices in return. And we must remember that Poland still is a member of the Warsaw Pact. And I will take no steps that compromise the security of the West.356

Gli aiuti erano condizionati alla volontà polacca di riformare il proprio sistema economico e politico; inoltre il presidente sembrava suggerire come l’appartenenza al patto di Varsavia non potesse non essere considerata dall’amministrazione. Bush spiegò in cosa sarebbe consistito l’aiuto degli USA alla Polonia. Come ricordano Bush e Scowcroft, ci volle tutto l’impegno del presidente e dell’amministrazione per riuscire a convincere il segretario del tesoro Brady, e più tardi il Congresso, che gli aiuti alla Polonia e all’Ungheria erano nell‘interesse degli Stati Uniti. Nel discorso si legge: "Now the Poles are now taking steps that deserve our active support”.

Il presidente avrebbe quindi proposto al Congresso di estendere lo “status di nazione favorita” alla Polonia (MFN), e ai paesi del G-7 di sostenere la nascita del libero mercato e ridurre i debiti del paese.357

In ogni caso Bush e Scowcroft ammettono che le risorse erano esigue : “the long shopping list of incentives for reform laid out in the speech made embarrassingly obvious our lack of resources to provide real rewards for Eastern Europe. While it was a start, any serious observer would see that the response was not really enough to address the magnitude of the problem facing the economics of Eastern Europe”358

356

Remarks to Citizens in Hamtramck

I due autori continuano nel loro resoconto ricordando le due lezioni che stavano emergendo dalla situazione polacca, sottolineate nel discorso: "If Poland's experiment succeeds, other countries may follow.” Interessante che venisse usata la parola esperimento, non riforma o rivoluzione;

357

Remarks to Citizens in Hamtramck

358

Bush, Scowcroft, A World Transformed, pg 52; la lunga lista nel discorso appare così: “I will also ask Congress to join me in authorizing the Overseas Private Investment Corporation to operate in Poland, to the benefit of both Polish and U.S. investors. We will propose negotiations for a private business agreement with Poland to encourage cooperation between U.S. firms and Poland's private businesses -- both sides can benefit. The United States will continue to consider supporting, on their merits, viable loans to the private sector by the International Finance Corporation. We believe that the roundtable agreements clear the way for Poland to be able to work with International Monetary Fund on programs that support sound, market-oriented economic policies. We will encourage business and private nonprofit groups to develop innovative programs to swap Polish debt for equity in Polish enterprises, and for charitable, humanitarian, and environmental projects. We will support imaginative educational, cultural, and training programs to help liberate the creative energies of the Polish people.” Remarks to Citizens in Hamtramck

l’esperimento per eccellenza nella tradizione americana era stato quello delle tredici colonie americane nella loro lotta per l’indipendenza dalla tirannica Gran Bretagna e per l’affermazione di una repubblica federale e democratica. Con ogni probabilità, parlando di esperimento, e non di rivoluzione o riforma, si stava connotando positivamente e quasi abbracciando e accogliendo il processo di democratizzazione polacco. Come l’esperimento americano aveva aperto le porte ad un’epoca di rivoluzioni in Europa e in Sud America, così sarebbe stato per l’esperimento polacco. Tuttavia proprio perché ogni rivoluzione può essere un evento tanto positivo quanto negativo, gli USA dovevano differenziare:

And while we must still differentiate among the nations of Eastern Europe, Poland offers two lessons for all. First, there can be no progress without significant political and economic liberalization. And second, help from the West will come in concert with liberalization. Our friends and European allies share this philosophy.

Il discorso si concluse dichiarando che la speranza, di veder realizzato il sogno di un’Europa unita e un’Europa Orientale democratica e libera, non era solo nell’interesse americano e europeo, ma anche sovietico:

The Soviet Union should understand, in turn, that a free, democratic Eastern Europe as we envision it would threaten no one and no country. Such an evolution would imply and reinforce the further improvement of East-West relations in all dimensions -- arms reductions, political relations, trade -- in ways that enhance the safety and well-being of all of Europe. There is no other way.

Gli USA stavano affermando che la nuova Europa dell’Est era possibile e che non era in conflitto con l’URSS. D’altra parte si sottolineava la volontà americana di supportare la nuova Europa Orientale. Così facendo gli USA stavano accettando che parte di essa da sfera esterna diventasse territorio di frontiera: un territorio sul quale era possibile proiettare i propri ideali. Non ancora sfera interna però, visto che il processo di democratizzazione e il passaggio al sistema di mercato non era completato e considerato il legame esistente con il Patto di Varsavia