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La prima Repubblica Cinese e i Signori della Guerra

Nel documento Cina e Giappone dal 1895 al 1945 (pagine 76-95)

Le rivolte popolari e la nascita della Repubblica Cinese

III.3. La prima Repubblica Cinese e i Signori della Guerra

Le conseguenze economiche del Protocollo del 1901 chiusero la possibilità per la Cina di procedere in proprio ad un'industrializzazione, pubblica o privata che fosse, ad una modernizzazione che implicasse un massiccio investimento di capitali: il pagamento dell'indennità, alla quale si aggiungevano gli interessi dell'indennità stessa nonché quelli dei prestiti contratti in precedenza dalle autorità locali e centrali e gli interessi gravanti su di essi, costituì un drenaggio di capitale liquido continuo e capillare, in quanto operava attraverso i canali ordinari della tassazione.160 Così, con l'inizio del XX secolo, lo stato cinese aveva perduto tutto ciò che sessant'anni prima faceva di esso la sua potenza e la sua ricchezza.

Durante l'ultimo decennio della sua esistenza, la dinastia manciù si lanciò in un vasto programma di riforme. Tre furono i campi più importanti: l'istruzione, l'esercito, l'amministrazione delle istituzioni. L'iniziativa del movimento venne dalla Corte e da qualche alto funzionario come Zhang Zhidong o Yuan Shikai. La riforma esprimeva la volontà del governo di varare per proprio tornaconto una politica di modernizzazione.

Il fallimento della rivolta dei Boxer per la sconfitta inflitta dalle truppe straniere con il loro intervento non lasciò altra via, così si tentò di creare uno Stato moderno sviluppando la centralizzazione, la specializzazione e l'informazione. Tra le riforme che gli editti del gennaio 1901 annunciarono,

quella dell'insegnamento occupò un posto fondamentale161. Questa riforma,

reclamata da numerosi letterati nella seconda metà del XIX secolo, come è già stato menzionato nel primo paragrafo, iniziò nel 1898 da Kang Youwei e compì rapidi progressi tra il 1901 e il 1907. Il suo principale promotore fu Zhang Zhidong. Tra il 1901 e il 1906 si succedettero diversi editti

160 D. Twitchett, J. –K. Fairbank, op. cit., p. 375. 161 Ivi, p. 376.

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imperiali. Ispirandosi all'esempio giapponese, essi sovvertirono

completamente il sistema degli studi e degli esami. I candidati dovevano sostenere nuovi esami vertenti sulla storia della Cina e la conoscenza dei paesi stranieri, mentre il ―saggio a otto gambe‖ venne soppresso. Le accademie tradizionali furono trasformate in scuole organizzate sul modello di quello che Yuan Shikai aveva fondato nello Shandong. Il complesso delle nuove scuole doveva coprire l'insieme del paese nella loro gerarchia, seguire i diversi livelli amministrativi: scuole elementari nei distretti, istituti secondari nelle prefetture, collegi nelle province, e il corso terminava con il passaggio all'università, e più precisamente quella di Pechino che venne riorganizzata nel 1902. Tutto questo lavoro venne elaborato nel 1902 da Zhang Baixi e rivisto e completato da Zhang Zhidong nel 1904, questi regolamenti unificarono i programmi e gettarono le basi di un'organizzazione universitaria. Con tutti questi regolamenti e riforme nel maggio del 1906 venne creato anche il Ministero dell'Istruzione. Nel 1909 esistevano in Cina più di centomila scuole moderne, ma il funzionamento di queste scuole fu tuttavia ostacolato dalla penuria di professori competenti e dalla mancanza di manuali. Per questo Zhang Zhidong incoraggiò gli studenti cinesi a recarsi all'estero per istruirsi

o completare la propria formazione162. Però l'organizzazione degli studi

all'estero creava numerose difficoltà; la scelta delle materie e degli istituti, i rapporti tra studenti e autorità dei paesi ospitanti, il controllo del governo cinese sull'attività extrascolastiche degli studenti, il problema dell'impiego al ritorno in Cina e altri problemi. Ma il problema fondamentale e più grave

fu che gli studenti cinesi, emigrati per studiare, al rientro, invece di

162Le partenze furono numerose, particolarmente verso il Giappone, il paese più vicino e relativamente più familiare dei paesi occidentali. Il flusso aumentava di anno in anno: il numero di cinesi che continuavano in Giappone gli studi passò da 271 del 1902 a 15.000 nel 1907. La metà di questi studenti ricevevano borse di studio concesse nella maggioranza dei casi dai governi provinciali. Per esempio nel 1908 la provincia dell'Hunan mantenne 475 borsisti in Giappone, 103 in Europa e negli Stati Uniti. D. Twitchett, J. –K. Fairbank, op. cit., pp. 343 - 353

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contribuire alla restaurazione della potenza del governo imperiale, fecero il contrario, andarono a rafforzare le file dell'opposizione.

Invece nella riforma militare, nel 1901, la potenza militare della Cina si fondò su forze armate di origine e natura molto diverse. La formazione più antica era quella degli Stendardi Manciù, la cui missione principale era difendere la dinastia e far rispettare lo statuto privilegiato degli occidentali163. L‘armata dei Battaglioni Verdi (luying), creata per servire come ausiliaria agli Stendardi, era costituita da truppe provinciali cinesi e rappresentava più una forza di polizia che di combattimento. Queste unità regolari erano in pieno declino, il parassitismo e la corruzione, la frequente collusione con le bande di briganti, faceva sì che questi eserciti non funzionassero. Le perdite subite durante la rivolta dei Boxer avevano mostrato la debolezza degli eserciti cinese e l'urgenza di una riforma militare. Nel luglio 1901 Liu Kunyi e Zhang Zhidong indicarono le modalità di tale riforma: scioglimento dell‘armata dei Battaglioni Verdi, adozione di un armamento moderno, l'addestramento delle truppe secondo i metodi occidentali, creazione di uno Stato maggiore imperiale e di scuole

militari164. Ma nessuno di questi provvedimenti mirava a centralizzare

l'organizzazione militare, e il potere continuava a essere sempre nelle mani degli alti funzionari provinciali: l'applicazione della riforma dipese dalla loro buona volontà.

Dopo la morte Li Hongzhang, Liu Kunyi e di Ronglu, Yuan Shikai, come governatore generale dello Zhili, detenne dal 1901 al 1907 il posto principale delle riforme. Con l'appoggio del governo centrale, egli creò l'Armata del Nord, conosciuta come Armata Beiyang, che nel 1905

163 Queste truppe non erano uniformemente distribuite sull'insieme del territorio: le concentrazioni più importanti si trovavano a Pechino, nello Zhili e in Manciuria. M. Bastid, M. Clarie Bergère, J. Chesneaux, op. cit., p. 135.

164La corte approvò la maggior parte di questi provvedimenti e pubblicò alcuni decreti: gli esami militari tradizionali furono aboliti, i governatori generali dovettero creare accademie militari delle province e formare nuove unità che rispondessero ai canoni occidentali concernenti le truppe attive e le truppe di riserva, le prime destinate a formare la base del futuro esercito moderno e le seconde a servire come rifugio per le forze tradizionali che a mano a mano venivano licenziate. Ivi, p. 136.

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comprendeva sei divisioni dotate di equipaggiamento moderno, di istruttori giapponesi e di un corpo di ufficiali di valore formatisi all'estero e nelle nuove scuole aperte delle province, in particolare a Baoding. In più Yuan aveva un esercito di tipo personale, i cui componenti erano dei devoti di Yuan e che legavano la loro carriera alla sua e che più tardi diventeranno dei signori della guerra, primi ministri o presidenti della repubblica. Nell'Hubei anche Zhang Zhidong riuscì a organizzare delle unità moderne paragonabili, ma meno numerose, a quelle di Yuan. Solo in queste due province la riforma si realizzò e sviluppò regolarmente e dette risultati, invece nelle altre province l'evoluzione fu molto più lenta. Nel 1906 venne creato il Ministero della guerra, ma questo non bastò ad imporre una centralizzazione dell‘esercito.

Nelle riforme amministrative e istituzionali invece vennero creati all'interno delle vecchie strutture amministrative delle commissioni e degli

uffici che in seguito si trasformarono in Ministeri165. Il regolamento

dell'amministrazione centrale, promulgato nel novembre 1906, rivide le funzioni dell'insieme dei ministeri, il cui numero salì a dieci con quelli di recente creazione; venne soppressa la regola dell'equilibrio nell'attribuzione dei posti tra Manciù e Cinesi e venne condannata l'abitudine del cumulo delle cariche, abituale tra gli alti funzionari. Uno di loro era proprio Yuan Shikai che diede le dimissioni allora da sette posti importanti che deteneva oltre alla carica di governatore generale dello Zhili. Questa riforma tentò una specializzazione dei compiti amministrativi, economici e giudiziari ai diversi livelli gerarchici. La riforma delle istituzioni, che si sviluppò tra il 1905 e il 1911, introdusse nel sistema politico cinese alcuni elementi del regime parlamentare, mirando anche a rafforzare la coesione della nazione

intorno al potere centrale166. Per esempio l'editto del 1 settembre 1906, con

165 Ministero degli affari esteri 1901, del Commercio 1903, della Polizia 1906, dell'Istruzione 1906 e della Guerra 1906. M. Bastid, M. Clarie Bergère, J. Chesneaux, op. cit., pp. 137-139.

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il quale venne proclamata l'adesione del trono al principio costituzionale, la necessità di rafforzare i legami tra governanti e governati, poi nel settembre e ottobre del 1907, i nuovi editti previdero la convocazione di un'Assemblea Costituzionale (Zi Zheng Yuan) e di Assemblee Provinciali deliberanti (Zi yi ju), attraverso le quali sarebbe stato possibile apprendere la tecnica dei dibattiti parlamentari. Nell‘agosto del 1908 vennero

pubblicati i ―Principi costituzionali‖167, un progetto redatto affrettatamente

che si ispirava alla costituzione giapponese, che qui rifletteva il carattere poco democratico ed in cui il Parlamento aveva una funzione puramente consultiva, senza alcun potere decisionale; il termine per la preparazione del regime costituzionale era fissato a nove anni. La creazione delle assemblee consultive provinciali era prevista per il 1909, quella dell'assemblea nazionale per il 1910. La morte dell'imperatrice Cixi nel 1908, di poco preceduta da quella di Guanxu, portò ad un completo mutamento del personale governativo. Il successore dell'imperatrice era un bambino, Pu Yi, pronipote dell'imperatrice, il quale regnò dal 1909 al 1912 con il nome Xuantong, ma non potendo usare il potere, il padre dell'imperatore, il principe Chun, assunse la reggenza. Egli si attorniò di principi manciù conservatori e allontanò i principali consiglieri di Cixi: Yuan Shikai e Duan Fang e Zhidong, che morì nel 1909. La scomparsa di un'imperatrice la cui autorità era riconosciuta, anche se la cui volontà non era sempre fedelmente eseguita, il ritiro o la morte di uomini di Stato che l'avevano ispirata e sostenuta, lasciarono non molte speranze di successo alla politica delle riforme.

La trasformazione parziale dello Stato e dell‘economia generò nuovi gruppi sociali. La borghesia affaristica nacque nei porti aperti dalla fusione di elementi diversi: negozianti e mediatori impegnati nelle operazioni di commercio estero, banchieri, il cui numero si moltiplicò con lo sviluppo

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degli istituti, industriali, meno numerosi, che in generale si occuparono sia

di attività finanziarie che commerciali e, infine, compradores168.

Tutti questi cambiamenti furono senza dubbio importanti nel creare la società che nei primi anni del XX secolo è stata descritta come «Giovane Cina»169.

Il movimento rivoluzionario del 1911 fu in gran parte opera di Sun Yatsen e motivato essenzialmente da sentimenti anti-mancesi. Nato vicino a Canton nel 1866, egli trascorse una parte della sua vita e della sua infanzia alle Hawaii. Prima studiò presso una missione e diventò cristiano e poi si specializzò come dottore a Hong Kong. In giovane età si interessò alle possibili modalità di rinnovamento della Cina e offrì le sue idee a svariati funzionari inclini alle riforme, compreso Li Hong Zhang, che ignorarono i suoi suggerimenti. Visto che nessuno gli dava retta Sun abbandonò le innovazioni e mentre si trovava a Honolulu nel 1894 formò un gruppo rivoluzionario, la Società per Ristabilire la Prosperità della Cina170. I suoi membri provenivano principalmente dal Zhongshan, il distretto dove Sun era nato, vicino a Canton. Nell'anno successivo organizzò un'altra sezione della società a Hong Kong, nel marzo del 1895, dopo la disastrosa guerra con il Giappone, lui e i suoi più stretti sostenitori formularono un piano per impadronirsi della sua città natale in ottobre. Questa loro idea supponeva che la Cina fosse pronta per la rivoluzione e che le società segrete e i gruppi di banditi si sarebbero sollevati in rivolta appena i ribelli avessero acceso la scintilla iniziale. Il complotto fu però scoperto e Sun fuggì in

Giappone con una taglia sulla testa171. Non sarebbe tornato in patria, a parte

brevissime incursioni, per più di 16 anni. Per pochi anni successivi viaggiò

168 I compradores avevano la funzione di intermediari tra il pubblico cinese e gli uomini d'affari occidentali con il Giappone. Furono spesso chiamati ad assumersi grandi responsabilità: selezionavano i clienti cinesi, garantivano per i contratti sottoscritti con essi, autenticavano i pagamenti effettuati in valuta locale. In tutte queste operazioni godevano della massima autonomia. M. Bastid, M. Clarie Bergère, J. Chesneaux, op. cit., p. 147.

169 J. A. G. Roberts, op. cit., p. 430. 170 Ivi, p. 443.

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molto cercando sostegno per i suoi piani. Durante la permanenza a Londra nel 1896 sarebbe stato preso dal personale della legazione cinese e rispedito in Cina per il processo per l'esecuzione, se non fosse riuscito a mandare di nascosto una lettera, in un cesto della lavanderia, a un suo vecchio insegnante, il quale avvisò le autorità per ottenere il rilascio di Sun172. Questo incidente lo persuase sul suo destino e alimentò le sue speranze che la Gran Bretagna avrebbe sostenuto il movimento rivoluzionario. Sun prese contatto anche con Kang Youwei e Liang Qichao, i riformatori del 1898, ma non riuscirono a stabilire una coalizione comune. Nel 1900 tentò un‘altra rivolta a Huizhou, a est di Canton. All‘inizio questa protesta ricevette il sostegno del popolo, ma fu sconfitta facilmente a dimostrazione che un movimento popolare aveva poche possibilità di successo contro le forze comandate dai Qing, cioè che il popolo cinese non aveva fiducia in questi movimenti.

Nello stesso tempo anche altre figure e gruppi ribelli rivoluzionari entrarono in scena. Tra i primi vi fu Zou Rong, ispirato da Tan Sitong, il martire delle riforme dei Cento Gironi del 1898 che era stato giustiziato. Zou era stato mandato in Giappone per studiare e apprendere la via giapponese alla modernizzazione. Al suo rientro in Cina scrisse un trattato nel quale faceva riferimento alla «cattiva amministrazione degli ambiziosi, tribali avidi Mancesi»173. Il trattato fu pubblicato a Shanghai con il titolo ―L‘esercito rivoluzionario‖ e portò Zuo Rong a essere processato e imprigionato. Egli morì in carcere prima di aver ricevuto la sua sentenza. Un'altra figura di rilievo fu Qiu Jin, che proveniva da una famiglia dell‘alta borghesia dello Zhejiang. Nel 1903 decise di lasciare il marito e i figli per andare da sola a studiare in Giappone. Con questa decisione stava consapevolmente intervenendo a favore dei diritti delle donne, unendo questa causa a quelle del nazionalismo. Mentre si trovava a Tokyo conobbe

172 Ivi, pp. 67-80.

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un importante membro della Società di Ristabilimento dello Zhejiang. Decise così di tornare in Cina dove iniziò a insegnare nello Zhejiang, mentre nello stesso tempo si interessava alla progettazione della

rivoluzione con la Società di Ristabilimento174. Quando il complotto fu

scoperto, non compì alcun tentativo di fuggire. Rifiutando di confessare, venne torturata e giustiziata nel 1907.

Un altro gruppo importante tra i rivoluzionari fu quello dello Hunan, perché l‘alta borghesia di questa provincia aveva guidato la resistenza alla rivolta dei Taiping. Lo Hunan era stato anche testimone delle più importanti esplosioni di sentimento popolare anti-stranieri che fu espresso nelle forme più diverse, come le attività di società segrete o gli attentati contro gli stranieri.

Alla fine degli anni Novanta del 1800 diverse società segrete si riunirono insieme manifestando sentimenti anti Qing e con l‘unico obiettivo di porre fine all‘impero dei mancesi. Questa unione e questo odio culminò nel dicembre del 1906 con la rivolta Pingliuli, guidata dalla società segreta del Gelaohui, ma soppressa piuttosto facilmente dalle truppe inviate da Zhang Zhidong. Dalla sconfitta in questo scontro, i rivoluzionari impararono i limiti delle società segrete e spostarono i propri sforzi alla conversione dei militari alla causa rivoluzionaria. Questa idea o evoluzione di avvicinare i membri dell‘esercito alla causa rivoluzionaria venne presentata da Huang Xing, che proveniva da Changsha, la capitale provinciale dello Hunan. Mentre studiava in Giappone, sentiva la continua occupazione russa della Manciuria, decise di ritornare nell‘Hunan per organizzare la Huaxinghui, la Società per la Rinascita della Cina, tra i suoi membri fondatori vi era anche

174Diventò un personaggio noto anche per il suo modo di vestire perche indossava abiti maschili, portava una corta spada e spesso inveiva contro altri studenti per la loro apatia. Tra i suoi eroi vi era Sofia Perovskaya, impiccata per la sua partecipazione all‘assassinio dello Zar Alessandro II. Da lei e da altri, Qiu Jin imparò come un‘eroica élite potesse risvegliare una popolazione dormiente e come un eroe dovesse essere disposto a morire per la causa. http://www.shaoxing.gov.cn/en/0307/10350.htm

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Song Jiaoren, che ebbe un ruolo importante più tardi nella rivoluzione del 1911.

La sconfitta della Russia subita per mano del Giappone, il maltrattamento degli immigranti cinesi negli Stati Uniti, la controversia sui diritti delle ferrovie in Cina, tutti questi eventi furono sfruttati per aumentare la coscienza nazionale e favorire la rivoluzione, in particolare tra gli studenti cinesi in Giappone. Fu a questo punto che Sun Yatsen ritornò dall‘Europa e incontrò Huang Xing. Dall‘incontro nacque la Tongmenghui, l‘Alleanza Rivoluzionaria. Sun fu scelto come capo, ma questo non tanto per il suo successo come rivoluzionario, o per il suo contributo ideologico, ma per la sua esperienza a trattare con le potenze occidentali e per il sostegno che avrebbe potuto ottenere da alcuni importanti occidentali e giapponesi175. L‘Alleanza Rivoluzionaria adottò i suoi obiettivi politici che erano espressi in un documento programmatico. Nel documento si annunciava un piano descritto in quattro punti: scacciare i Mancesi, risollevare la Cina, fondare

la Repubblica ed equiparare la proprietà terriera176. Nel manifesto era

inclusa anche la bozza di un avanzamento in tre fasi verso un governo democratico. Subito dopo la rivoluzione il paese sarebbe stato posto sotto la legge militare, e si pensò che il governo provvisorio, che avrebbe guidato il paese, si sarebbe basato su uno statuto provvisorio e poi nei sei anni seguenti sarebbe cominciata la fase finale, l‘introduzione di una costituzione democratica. Si ebbero diversi tentativi per rovesciare la dinastia tra il 1907 e il 1908, ma fallirono tutti. Fu solo nel 1910 che la cosa diventò seria, quando Huang Xing prese contatti con le unità del Nuovo Esercito a Canton. Intanto la dinastia Qing, adottando le riforme, pensava di ingannare la popolazione cinese, ma esse non potevano soddisfare le

175 Dopo essere stato scelto alla direzione del Tongmenghui, in novembre Sun Yatsen presentò un programma rivoluzionario che si basava su tre principi fondamentali che erano: l‘unita nazionale, la Democrazia, e una vita migliore per il popolo. Questi tre punti erano fondamentali per la Cina nella teoria del Sun Yatsen. J. Moreno, China

Contemporànea 1916 – 1990, Madrid, Istmo, 1992, pp. 17 - 19.

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esigenze del popolo. Nel maggio 1911, non tenendo conto dell‘opposizione popolare, il governo dei Qing decretò, su istigazione degli imperialisti, la nazionalizzazione delle grandi linee ferroviarie. Le azioni dovevano essere acquistate in contanti al 45-46% del loro valore, in cambio sarebbero state

emesse obbligazioni177. Dopo questa decisione immediatamente nel

Szechuan, Hunan, Kuangtung e Hupeh si ebbero agitazioni contro quella nazionalizzazione, ritenuta soltanto un‘appropriazione a favore dei padroni stranieri. Nel Szechuan le truppe governative aprirono il fuoco sui dimostranti, negli scontri rimasero uccisi una quarantina di persone che manifestavano contro il decreto. Nonostante le perdite, verso la metà di settembre i contadini assediarono la capitale del Szechuan, Chengtu. Nella notte del 10 ottobre 1911 anche a Wuchang scoppiò l‘insurrezione organizzata dalla Wenhsuehshih «Associazione Letteraria» e dalla Kungchiinhui «Lega per una marcia in comune», che operavano clandestinamente in seno alle forze armate178. Alla rivoluzione presero parte sia gli studenti che gli operai, per la conquista di Hangchow e di Hanyang da parte delle armate rivoluzionarie.

I soldati rivoluzionari erano male equipaggiati, senza preparazione militare, inesperti, ma come dice il rapporto della rappresentante della Russia zarista in Cina, queste truppe compensavano col loro coraggio fanatico la mancanza di preparazione, e fu questo che assicurò loro la vittoria decisiva179. La rivoluzione vittoriosa si espanse rapidamente in tutto il paese, nel giro di un mese vennero instaurati governi militari rivoluzionari nelle province del Hunan, Kiangsi, Shensi, Shansi, Yannan, Kiangsu, Chekiang, Kweichow, Kuangsi, Kuangtung, Anhwei, Fukien, Shantung, Fengtien e Szechuan. I delegati di questi governi militari locali, che si

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