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SULL’ECONOMICITA’ DELLE AZIENDE 3.1 Le premesse

3.3. Le principali evidenze empiriche

Passati in esame i diversi meccanismi con cui gli enti locali soci gestiscono le partecipazioni nelle società erogatrici di servizi di pubblica utilità, si devono evidenziare alcuni risultati. E’ opportuno riassumere i dati delle analisi sui singoli Comuni con la seguente tabella:

Udine Firenze Potenza Trento Napoli Palermo

Indirizzi su

nomine rappresentanti

Efficace64 Efficace Efficace Efficace Inefficace65 Inefficace

63 Fonte: Palermo,verso il fallimento l’azienda smaltimento rifiuti, il Sole 24 Ore. Giuseppe Oddo, 6

Aprile 2013.

64

Si intende la definizione di linee d’indirizzo puntuali e dettagliate.

89

Ruolo di

controllo

Valido66 Valido Valido Valido Poco rigoroso67 Poco rigoroso

Redditività partecipate

Ottima68 Ottima Ottima Ottima Negativa69 Negativa

Situazione finanziaria

Solida70 Solida Solida Solida Squilibrata71 Squilibrata

Produttività lavoro

Elevata72 Elevata Buona73 Elevata Insoddisfacente74 Insoddisfacente

Dal campione dei sei Comuni analizzati, si evince che vi sono quelli che hanno definito dei meccanismi di Corporate Governance puntuali e rigorosi, e quelli che hanno invece una struttura di governance meno rigorosa. Si considerano prima gli enti locali (Udine, Firenze, Potenza e Trento) che hanno definito una struttura ed una procedura di governance rigorosa e funzionale al fine di:

- rispettare gli adempimenti giuridici ed esercitare i diritti spettanti in qualità di soci;

- supportare le decisioni di gestione e svolgere efficacemente il ruolo di indirizzo;

- acquisire informazioni ed analizzarle per esercitare il controllo della gestione aziendale e della qualità del servizio erogato.

Questi Comuni hanno delle partecipate che presentano una situazione reddituale soddisfacente, una solidità finanziaria ed un buon livello di produttività del capitale umano. Gli altri due enti locali (Napoli e Palermo) oggetto della ricerca,

66 Si definiscono con chiarezza e precisione le attività che consentono lo svolgimento del ruolo di

controllo.

67

Le attività con cui effettuare il controllo non sono state ben disciplinate almeno fino agli ultimi regolamenti approvati, che dovrebbero garantire una maggiore efficacia dell’attività di controllo negli esercizi a venire.

68

ROI,ROE e ROS assumono in media segno positivo e valori soddisfacenti nel triennio considerato.

69

Gli indicatori di redditività assumono in media segni negativi nel triennio considerato.

70 Posizione finanziaria netta, quoziente di tesoreria secondario e quoziente di indebitamento assumono in

media valori positivi.

71

Posizione finanziaria netta, quoziente di tesoreria secondario e quoziente di indebitamento assumono in media valori che connotano uno squilibrio finanziario e patrimoniale.

72 Il valore del rendimento del fattore umano è in media maggiore di 3 nel triennio 73

Il valore del rendimento del fattore umano è maggiore di 1,8 nella media dei tre esercizi considerati.

74

90 presentano una struttura del governo delle partecipate poco rigorosa: le nomine dei rappresentanti sono state effettuate spesso sulla base dei rapporti fiduciari e quindi frequentemente sono stati scelti soggetti che non avevano competenze in merito alle scienze gestionali; e le modalità di controllo sull’andamento della gestione aziendale non sono mai state individuate in maniera precisa e rigorosa se non con gli ultimi regolamenti approvati di recente. Le partecipate di questi due Comuni presentano: squilibri finanziari, incapacità reddituale e bassi livelli di produttività del fattore lavoro. Da queste analisi, si può cogliere un collegamento tra governance e perfomance aziendale: infatti, ai comuni che hanno un modello efficace di governo delle partecipate sono correlate performance economico-finanziarie positive delle realtà aziendali controllate; mentre agli enti locali soci, che hanno meccanismi di governance meno efficaci e rigorosi, sono correlate performance economico-finanziarie delle partecipate negative. Nonostante i risultati evidenziati, non si può affermare che il sistema di governo delle partecipate di uno dei casi analizzati è quello ideale in termini assoluti. Ricollegandoci alla definizione di Corporate Governance75, bisogna ribadire che i meccanismi di governo devono essere individuati sempre in funzione del contesto sociale, culturale ed economico in cui saranno applicati; però questa situazione non esclude la possibilità di definire delle best practice che possono essere funzionali ad un miglioramento dell’efficacia dei meccanismi di governance. Con riferimento al campione analizzato, si può evidenziare che le modalità di controllo esercitate dal Comune di Firenze76 sono definite in modo puntuali e rigorose, garantendo l’efficacia di tale ruolo con conseguenti effetti positivi sulle performance aziendali, pertanto potrebbero essere viste come una “pratica ottimale” a cui gli amministratori locali possono far riferimento compatibilmente con la specificità della realtà amministrata. In merito alle linee di indirizzo sulla nomina dei rappresentanti del Comune presso enti ed aziende, la best practice potrebbe essere associata a quanto stabilito dal Comune di

75

Si rimanda al paragrafo 2.1.

91 Udine77, perché definisce meticolosamente gli indirizzi da rispettare per garantire una nomina idonea all’incarico e quindi non sulla base di un rapporto fiduciario sindaco-nominato; ovviamente anche in questo caso, le linee di indirizzo possono essere importate da altri enti locali purché vi sia fatto l’adeguamento alla specifica realtà dell’amministrazione locale. Dalla ricerca emerge anche un dato importante circa la produttività del fattore lavoro: elevate differenze in tre comuni virtuosi su quattro ( ad eccezione di Potenza che ha livelli di produttività accettabili) rispetto ai comuni di Palermo e Napoli. Si può giungere ad una correlazione tra governo delle partecipazioni e produttività del lavoro, infatti in cinque casi analizzati sui sei totali, il sistema di governance che garantisce efficace ed efficiente gestione delle partecipazioni azionarie impatta positivamente sulla produttività delle risorse umane. Questa situazione porta a delineare uno scenario ove l’ente socio, che efficacemente esercita il proprio ruolo di indirizzo e controllo, riesce a garantire la scelta delle risorse umane più idonee e quindi più produttive, e ciò va a beneficio del raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario a valere nel tempo.