SULL’ECONOMICITA’ DELLE AZIENDE 3.1 Le premesse
3.4. Riflessioni conclusive
L’indagine descritta aveva come principale obiettivo l’evidenza degli effetti del sistema di governo delle partecipazioni dell’ente locale socio sull’economicità delle partecipate. Dal campione su cui è stata effettuata l’analisi, e visti i risultati, si può affermare che in tutti i casi vi è correlazione tra le due variabili. Pur con le dovute precauzioni visto il numero di comuni analizzati, la ricerca può dunque essere utilizzata per cercare di focalizzarsi sull’aspetto della governance, ignorata dai Comuni per molti anni, ma in realtà determinante per le performance delle aziende partecipate. Si deve cercare di sensibilizzare gli amministratori locali su questi aspetti, perché i meccanismi di governance delle partecipate, che consentono al Comune l’efficace svolgimento del ruolo di regolatore del servizio pubblico e di socio-azionista della società erogatrice, attengono alla verifica e al monitoraggio delle performance dal punto di vista:
92 - Economico: si fa riferimento all’analisi degli scostamenti tra obiettivi fissati in fase di programmazione ed i risultati conseguiti dalla società. In questo modo l’ente tiene sotto controllo il rendimento del suo investimento nella partecipata.
- Patrimoniale: si fa riferimento al valore che la società riesce a conseguire nel tempo che è strettamente correlato alla capacità di raggiungere il successo competitivo. Queste valutazioni sono importanti per l’ente socio con riferimento alle scelte di mantenimento o di dismissioni (parziali o totali) delle partecipazioni.
Il modello di governance potrebbe diventare la “strumento” per rimuovere quello che è stato definito il “peso” degli enti locali78; cioè la svolta per poter fare delle partecipate una fonte di reddito, in quanto i riflessi di una buona governance delle partecipate sono quelli del miglioramento delle performance aziendali con la conseguente generazione di utili, che confluirebbero nelle casse comunali al momento del bilancio consolidato. In questa prospettiva, le aziende pubbliche di proprietà dei Comuni diventerebbero una fonte di finanziamento; capaci dunque di garantire risorse finanziarie da investire per il miglioramento continuo dei servizi. Sulla base delle analisi e riflessioni fatte, sembrerebbe che la chiave per risolvere il trade-off tra socialità ed economicità sta proprio nella definizione della struttura di governo delle partecipate. Infatti, con riferimento alle partecipate dei quattro comuni “virtuosi”, la situazione reddituale, finanziaria, patrimoniale e produttiva evidenziata, correlata all’efficacia della governance stabilita dall’ente socio, dimostra che è possibile avere società erogatrici di servizi di pubblica utilità che riescono a raggiungere l’equilibrio economico- finanziario a valere nel tempo nonostante l’interferenza dei costi connessi al soddisfacimento degli interessi sociali. Inoltre l’incidenza della governance sull’economicità delle partecipate, a conferma di quanto emerge dai risultati della ricerca, viene evidenziata anche dallo stesso Legislatore: infatti la previsione normativa dell’articolo 147-quater del TUEL79
è indirettamente l’ammissione da
78
Si veda l’introduzione.
93 parte dello Stato dell’importanza delle modalità con cui viene definito il controllo sulle società partecipate (non quotate). L’ente socio deve dunque prendere atto del suo ruolo, del suo essere “fonte primaria del potere aziendale”80, e assumersi la responsabilità di chi è al vertice della piramide del governo societario. Questa presa di “coscienza” del proprio ruolo, ha impatti positivi sulla risoluzione delle problematiche ordinarie e straordinarie di Corporate Governance81 perché:
- limita l’opportunismo del management attraverso il controllo (concomitante ed ex-post) sull’attività posta in essere dalla gestione e attraverso il controllo ex-ante garantito dalla scelta di soggetti con elevate competenze in relazione all’attività aziendale;
- tutela l’interesse pubblico attraverso un servizio rispettoso degli standard qualitativi prefissati e attraverso un’erogazione realizzata nel rispetto dell’economicità.
Stando a quanto affermato sopra, sembra che la soluzione alle partecipate non è legata alla privatizzazione totale delle stesse, anche perché su quelle che sono in una situazione di perdita cronica nessun privato sarebbe disposto a rischiarci risorse finanziarie; piuttosto la soluzione è dentro ai meccanismi con cui l’ente socio esercita i suoi diritti di proprietario e il suo ruolo di regolatore. Quindi prima di intraprendere una soluzione di “exit”, cioè di uscita dalla compagine sociale, si dovrebbe analizzare e migliorare il modo con cui si governano le partecipazioni.
In conclusione, è opportuno fare una riflessione sul sistema di amministrazione e controllo più adatto per le società controllate dal Comune. Considerate le caratteristiche delle unità economiche che erogano servizi di pubblica utilità, sarebbe funzionale la scelta del sistema dualistico82. Questo sistema di amministrazione e controllo, introdotto nel nostro ordinamento giuridico con la riforma del diritto societario del 2003, è di derivazione tedesca83; esso si
80
Si rimanda al paragrafo 2.3.1.
81 Si richiama il capitolo 2. 82
Si rimanda alla lettura: Il sistema dualistico. Vincoli tipologici e autonomia statutaria. Cariello Vincenzo (a cura di), Giuffrè Editore, 2009.
94 caratterizza per la presenza di un consiglio di sorveglianza nominato dall’assemblea dei soci, il quale è ad un livello gerarchico intermedio tra gli azionisti ed il consiglio di gestione (a cui è affidata l’amministrazione ed i cui componenti sono nominati dai consiglieri di sorveglianza). La preferenza verso questo modello, è legata all’ottica del rafforzamento della governance delle partecipate che si può realizzare attraverso lo stesso: infatti si potrebbero nominare nel consiglio di sorveglianza soggetti portatori di interessi diversi (lavoratori, politici di opposizione, esperti in materia economica-giuridica, cittadini-utenti ecc.); inoltre la presenza di un organo intermedio tra l’ente socio e l’organo esecutivo permette di ridimensionare l’interferenza della politica sulla gestione aziendale e quindi di garantire un controllo sulla condotta aziendale più indipendente ed oggettivo, e quindi più efficace.
95
BIBLIOGRAFIA
Anselmi Luca, Percorsi aziendali per le pubbliche amministrazioni. Giappichelli,Torino, 2003.
Baroni Daniele, Enti locali e aziende di servizi pubblici. Assetti e processi di governance. Giuffrè, 2004.
Bertini Umberto, Scritti di politica aziendale. Giappichelli, Torino, 1995.
Bianchi Martini Silvio, Di Stefano Giancarlo, Romano Giulia, La governance delle società quotate. Franco Angeli, Milano, 2006.
Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione, Le società a partecipazione pubblica, 2012 - Dipartimento Bilancio.
Campa Giuseppe, Lezioni di scienza delle finanze. UTET Università, 2013.
Caramiello Carlo, Di Lazzaro Fabrizio, Giovanni Fiori, Indici di bilancio. Strumenti per l’analisi della gestione aziendale. Giuffrè, Milano, 2003.
Cariello Vincenzo, Il sistema dualistico. Vincoli tipologici e autonomia statutaria. Giuffrè, 2009.
Corte dei Conti, sezioni riunite in sede di controllo, Attuazione e prospettive del federalismo fiscale, audizione presso la commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
Ferraris Franceschi Rossella, Enrico Cavalieri, L’azienda: forme, aspetti, caratteri e criteri discriminanti. Edizioni Kappa, Roma, 1995
Garzella Stefano, Il sistema d’azienda e la valorizzazione delle potenzialità inespresse. Una “visione” strategica per il risanamento. Giappichelli, Torino, 2005.
96 Garzella Stefano, Il governo strategico dell’azienda. Giappichelli, 2012.
Giannessi Egidio, Interpretazione del concetto di azienda pubblica in Saggi in memoria di Gino Zappa, pagine 1025-1100. Giuffrè, Milano, 1961.
Marasca Stefano, Marchi Luciano, Riccaboni Angelo, Controllo di Gestione. Metodologie e strumenti. Collana Amministrazione, Finanza e Controllo. Knowità, 2008.
Musgrave Richard, Finanza pubblica, equità, democrazia. Il Mulino, Bologna, 1995
Oddo Giuseppe, Palermo,verso il fallimento l’azienda smaltimento rifiuti. “Il Sole 24 Ore”, 6 Aprile 2013.
Ricciardi Raffaele, La mina dei mancati incassi dei Comuni. Una società partecipata su tre è in perdita. “La Repubblica”, 6 Marzo 2014. Romano Giulia, Rigolini Alessandra, La strategia di governance, Capitolo 10 in Michele Galeotti, Stefano Garzella (a cura di), Il governo strategico dell’azienda. Giappichelli, 2012.
Romano Giulia , Strategie aziendali e quotazione in borsa. Giuffrè, Milano, 2012.
Sostero Ugo, Ferrarese Pieremilio, Analisi di bilancio. Strutture formali, indicatori e rendiconto finanziario. Giuffrè, 2000.
97
SITOGRAFIA
www.comune.udine.it - Sito istituzionale del Comune di Udine. www.comune.firenze.it - Sito istituzionale del Comune di Firenze. www.comune.potenza.it - Sito istituzionale del Comune di Potenza. www.comune.trento.it - Sito istituzionale del Comune di Trento. www.comune.napoli.it - Sito istituzionale del Comune di Napoli. www.comune.palermo.it - Sito istituzionale del Comune di Palermo.
www.gazzettaufficiale.it - Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014).
www.interno.gov.it - Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (TUEL), decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 aggiornato.