III. Probabile autobiografia di una generazione
III.6. In principio fu Vico?
A sostegno della nostra ipotesi, vi sono comunque altri elementi. Il primo non è affatto probante, ma sembra in ogni caso utile a suggerire quello che, con parole debenedettiane potremmo chiamare un «sincronismo involontario». Mi riferisco al passo del già citato saggio sulla Poesia, dove un ormai maturo Croce difende il proprio sistema appellandosi alla generale accettazione di un altro improntato alla circolarità:
È singolare che, mentre si accetta e si celebra insigne scoperta la «circulatio sanguinis» nell’organismo fisiologico, si rilutti all’idea della circolarità spirituale, che pure è stata una delle più antiche che siano rifulse alla mente umana, e da un grande filosofo italiano venne elevata e principio di spiegazione dello spirito e della storia come «corso e ricorso».329
Quest’ultimo riferimento al concetto vichiano di «corso e ricorso» aprirebbe, di per sé, un campo d’indagine a cui il nome di Jung risulta tutt’altro che divagante; ne accenneremo tra poco, per il momento basti osservare come anche l’introduzione ai Tipi psicologici ricorra al noto sistema della meccanica cardiaca per spiegare gli atteggiamenti mentali di introversione ed estroversione che, com’e’ noto, sono alla base della tipologia psicologica:
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Tali opposti atteggiamenti sono in primo luogo null’altro che due opposti meccanismi: un’espansione diastolica per afferrare l’oggetto e una retrazione sistolica con conseguente svincolamento dell’energia impegnata nell’oggetto. Ogni uomo possiede entrambi i meccanismi quale espressione del suo naturale ritmo vitale e non è certo un caso che Goethe per designarli è ricorso ai concetti fisiologici dell’attività cardiaca.330
Proviamo ora a sviluppare, seppur brevemente, quell’accenno al pensiero di Giambattista Vico. Sappiamo quanto la sua lezione sia stata preziosa per Croce, il quale ha dedicato all’argomento vari studi.331 Non potendo inoltrarci in un campo complesso e articolato come quello del confronto tra i due filosofi, ci limitiamo a registrare qualche diretto riferimento alla fonte vichiana, in stretta relazione alla dinamica dei distinti. Alla teoria dei corsi e ricorsi, ad esempio, Croce si rifà non solo nella citazione già proposta, ma anche quando espone il modo in cui, oltrepassata la quarta fase, lo Spirito ritorna alla prima:
Così il termine estremo della serie si ricongiunge [...] col termine primo, e il circolo si richiude, e il percorso ricomincia: il percorso che è un ricorso del corso già fatto, onde il concetto vichiano, espresso con la parola, dal Vico resa classica, di «ricorso».332
All’autore della Scienza nuova Croce riconosce anche il merito di aver elaborato una concezione della poesia come forma di conoscenza ben distinta da quella intellettuale e precedente a essa: una sorta di «Logica poetica» improntata alla
330
TP, pp. 17-18.
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Ricordiamo brevemente: La statua di G.B. Vico e la filosofia a Napoli, Napoli, Pierro e Veraldi, 1900; Giambattista Vico primo scopritore della scienza estetica, Napoli, Detken & Rocholl, 1901; A proposito dell'estetica di G. B. Vico, Bologna, Zamorani e Albertazzi, 1902;
Iscrizioni latine di Giambattista Vico, Napoli, s.n., 1904; La filosofia di Giambattista Vico, Bari,
Laterza, 1911 (più di ogni altro in questo elenco, il testo ha avuto diverse edizioni successive); La
dottrina del riso e dell'ironia in Giambattista Vico, Napoli, F. Perrella e C., 1912; Intorno alla vita e al carattere del Vico, Napoli, Giannini & figli, 1913; La vita di Antonio Carafa scritta da G. B. Vico, memoria letta all'Accademia di Scienze morali e politiche della Società Reale di Napoli,
Napoli, Sangiovanni, 1923.
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fantasia, la quale «è tanto più forte quanto più è libera di raziocinio».333
Passando al fronte junghiano, salta subito all’occhio un articolo dell’aprile 1943, dal titolo L’arte nella psicologia di C.G. Jung con un riguardo al Vico: autore, Oreste Macrì.334 In quelle pagine, comunque, non appare un’esplicita proposta di Vico quale fonte non dichiarata della struttura dei Tipi psicologici: la riflessione si concentra piuttosto sulla nozione di “archetipo”. A occuparsi dell’argomento, secondo quanto riferisce Aldo Carotenuto, sono stati anche Michel David, nel suo noto studio del ’66, e pochi anni più tardi lo psicologo Fernando Dogana.335 Nel 1973, inoltre, la «Rivista di Psicologia Analitica», ospita un saggio di James Hillman dal titolo piuttosto invitante: Plotino, Ficino e Vico,
precursori della psicologia junghiana.336
I riferimenti potrebbero ovviamente moltiplicarsi, ma direi che già questi siano utili a sostenere la plausibilità di un nesso Vico-Jung. Altrettanto plausibile potrebbe essere l’idea che sia proprio il filosofo della Scienza Nuova il comune antenato di Croce e di Jung, il proverbiale anello mancante che spiega la similarità dei loro sistemi di pensiero; tale tesi richiederebbe però dimostrazioni che non è qui possibile svolgere senza andare smaccatamente “fuori tema”.
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Ivi, p. 239.
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Cfr. ORESTE MACRÌ, L’arte nella psicologia di C.G. Jung con un riguardo al Vico, «La Ruota», IV, aprile 1943, pp. 110-116. La notizia di questo articolo è tratta da JCI, p. 58. Ad Aldo Carotenuto, Macrì ha riferito parole che sembra utile riportare, per comprendere meglio il quadro culturale dell’epoca in cui lo stesso Debenedetti scriveva i suoi primi saggi: «Dentro la mia generazione letteraria, operante specialmente a Firenze dal 1934 con il movimento che fu detto dell’ermetismo, era vivissima l’eco della grande disputa tra Freud e Jung. Nell’aspetto neosimbolista di detto movimento credo di essere stato l’unico a orientarmi per Jung, con il quale i miei coetanei confondevano la seconda topica freudiana» (JCI, p. 58).
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Cfr. MICHEL DAVID, La psicoanalisi nella cultura italiana, Torino, Boringhieri, 1966; e FERNANDO DOGANA, Il pensiero di G.B. Vico alla luce delle moderne dottrine psicologiche, «Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria», XXXI, 6, novembre-dicembre 1970, pp. 514- 530. Le informazioni sono tratte da JCI, p. 210.
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Cfr. JAMES HILLMAN, Plotino, Ficino e Vico, precursori della psicologia junghiana, «Rivista di Psicologia Analitica», IV, 2, 1973, pp. 322-340. Anche in questo caso, si deve la notizia a Carotenuto (JCI, p. 257).
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