1. LE IMPRESE DELLA MODA
1.4 Processi operativi nelle imprese del sistema moda “nel programmato”
1.4.2 Processo produttivo e logistico
In passato il ciclo produttivo e logistico era considerato la “macchina esecutiva” preposta alla realizzazione di qualsiasi “capriccio” dell’area prodotto, salvo accorgersi, nella fase di industrializzazione di non essere in grado di sostenerla. Oggi si tende a creare i presupposti per una maggiore integrazione tra i processi di sviluppo delle collezioni e produttivo-logistico, onde favorire la risoluzione anticipata dei problemi e l’ottimizzazione delle scelte sin dalla fase di concezione e industrializzazione del prodotto.
La fase dell’industrializzazione del prodotto è cruciale e deve rispondere a numerose domande, alle quali viene data risposta durante il briefing di collezione al fine di mettere a fuoco cosa dovrà essere creato e ad esso partecipano i responsabili delle principali
36
funzioni aziendali: stile, commerciale/marketing, gli acquisti e la produzione (vedi tabella 1.1).
TABELLA 1.1
Quesiti Attore principale Risposte: esempio
Cosa vuole il mercato? Marketing/stile Stile, funzionalità e materiali
innovativi
Cosa sviluppare o inventare? Tutti Applicare materiali tecnici
provenienti da altri settori
Come fare il prodotto? Stile/produzione Studiare come rendere i
materiali confezionabili e vestibili
Coerente con ciò che l’azienda sa e può fare?
Tutti Se sì = ok. Se no,
abbandonare o cercare aiuti esterni
Costi e tempi accettabili? Prod/acquisti Se sì = ok. Se no,
abbandonare o trovare
alternative
Quali materiali usare? Acquisti Definire i materiali più
appropriati in termini di vestibilità, producibilità, tempi e costo. Scegliere fornitori adatti
37 Come deve essre il ciclo
produttivo?
Produzione Definire il ciclo, gli strumenti
e lavorazioni adatti ai materiali, ai tempi, alla qualità e al capo
Quali aspetti influiscono su qualità, costi e velocità
Prod/acquisti Identificare gli aspetti più
rilevanti e determinare le procedure e i momenti di controllo
Fonte: nostra elaborazione da V. BINI, La supply chain della moda: strumenti per la gestione globale dell'impresa:
dallo sviluppo del prodotto al negozio, Franco Angeli, Milano, 2011, p.64.
Ogni azienda svolge questo processo in maniera più o meno strutturata. È importante precisare che dall’esito di questo lavoro dipenderanno aspetti fondamentali per il successo della collezione e dell’azienda come la qualità e l’affidabilità del prodotto, il costo e la velocità di esecuzione e quindi del servizio offerto.
È il caso di fare un piccolo accenno anche sui principali documenti di industrializzazione tipici del settore moda necessari per la gestione del processo produttivo a valle.
L’industrializzazione, per definire precisamente le caratteristiche del capo, deve produrre:
- i codici per ogni materia prima e prodotto finito;
- la misurazione di ogni componente del prodotto per ogni taglia.
I codici servono a determinare univocamente ogni elemento del processo produttivo. La misurazione di ogni componente del prodotto per ogni taglia è fondamentale per assicurare la vestibilità, che è sia una necessità produttiva, sia una formidabile possibilità di distinzione sul mercato.
38
Quando le misure sono definite viene redatta la scheda tecnica, cioè una tabella dove queste sono riportate per ogni taglia. La scheda tecnica indica le misure di ogni parte del capo.
Un altro documento fondamentale è la distinta base che contiene tutti i materiali necessari per la costruzione del capo e i loro fabbisogni per taglia e per colore. I consumi possono cambiare al variare delle taglie.
Altra attività base dell’industrializzazione è il costruire le indicazioni precise sul come fabbricare l’articolo. Queste informazioni vengono definite dai tecnici di produzione e il documento adibito a questo scopo è la scheda di produzione. Essa non è altro che le
“istruzioni di montaggio” del modello.
Le schede di produzione contengono anche l’indicazione delle macchine e attrezzi necessari alle operazioni e il tempo di ogni fase (definita dall’ufficio tempi e metodi di produzione). Su questi tempi si basano, in genere, le trattative per fissare i prezzi di manifattura con i produttori esterni e su di essi si pianifica il fabbisogno di produzione di un’azienda. Una volta che questi dati verranno adeguatamente costificati l’azienda avrà il costo totale industriale diretto, al netto di altri costi di consumo, che sommato ad altre voci di costo dirette e indirette va a formare la base per calcolare il prezzo finale dell’articolo. Per tali ragioni è fondamentale avere queste informazioni in maniera corretta e tempestiva.
Per quanto concerne la produzione in senso stretto sono due le modalità di gestione della produzione: per magazzino o per riga d’ordine.
La gestione per magazzino prevede che dal portafoglio d’ordine in essere a un dato momento si tragga una proiezione a finire delle vendite, ottenendo una stima del
39
portafoglio completo della stagione. Da questa stima vengono pianificati i lanci di produzione degli articoli da produrre al netto delle giacenze esistenti e della produzione già in corso. Nella gestione per riga d’ordine la pianificazione riguarda solo il portafoglio esistente30.
La programmazione della produzione è un altro aspetto da tenere in considerazione e questo processo si basa su quattro parametri fondamentali31:
1. il volume di lavoro che può essere noto o ignoto al momento della programmazione a seconda della modalità di gestione della produzione.
2. il vincolo delle scadenze di consegna che, anch’esso è diverso le si produce per cliente o per il magazzino, nel primo caso gli ordini devono essere evasi entro una data precisa.
3. la capacità produttiva che può essere finita o flessibile; quando si produce con stabilimenti propri si lavora a capacità finita e non si può ampliarla, mentre nel secondo caso c’è libertà di ampliarla o di limitarla. Nell’abbigliamento il problema è amplificato perché molte aziende producono capi molto diversi che necessitano di strumenti e competenze differenti. Quindi non si tratta di coprire una sola capacità produttiva, ma diverse a seconda delle caratteristiche dei capi.
4. la disponibilità dei materiali, perché senza materiali disponibili non si possono effettuare i lanci di produzione e di conseguenza non si produce nulla.
Una volta programmata la produzione si procede con il lancio in produzione, a seguire la fase di controllo qualità e l’invio a magazzino che organizza le spedizioni tramite un piano di spedizione. Tale piano definisce che cosa spedire in base agli ordini del cliente e
30 S. SAVIOLO, S. TESTA, Le imprese del sistema moda, RCS Libri, Milano, 2000.
31 V. BINI, La supply chain della moda: strumenti per la gestione globale dell'impresa: dallo sviluppo del prodotto al negozio, Franco Angeli, Milano, 2011, p. 177.
40
dipende dal tipo di produzione seguito: se è per riga d’ordine, il magazzino prodotti finiti è organizzato per box cliente e occorre verificare la convenienza di effettuare una spedizione al cliente in funzione della percentuale raggiunta di completamento dell’ordine; se la produzione è per articolo, allora il magazzino è organizzato per box articolo, e occorre valutare a quali clienti spedire la merce a disposizione in base a priorità commerciali ottimizzando, in ogni caso, i percorsi di consegna.