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1. LE IMPRESE DELLA MODA

4.4 TERZA PARTE: PROCESSO E STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E

4.3.4 Il “Progetto Collezione”

Un altro aspetto rilevante nel cambiamento intrapreso sta nell’oggetto principale della programmazione. Il focus della programmazione si sposta dall’essere solamente l’azienda nella sua globalità alle collezioni, con la linea uomo del brand LARDINI al centro, dato il suo maggior peso relativo sulle altre collezioni, e alla stagione.

La collezione dovrebbe essere vista sempre di più come un progetto con le sue logiche e i relativi strumenti per la programmazione e gestione dello stesso.

Sotto questo aspetto vale la pena fare un approfondimento perché, proprio in tal senso, si è intrapreso un percorso di miglioramento nella programmazione e gestione della collezione in Lardini.

Il punto di partenza del “Progetto Collezione” è l’ideazione della proposta di collezione e sviluppo della stessa con la realizzazione dei campionari.

Fino alla seconda metà del 2017 le collezioni venivano gestite esclusivamente dall’area stile senza una programmazione ben definita, ovvero senza documenti formalizzati e condivisi. Questo portava spesso alla proliferazione di prototipi, all’eccessivo numero di

196 vedi Paragrafo 2.4.3; Paragrafo 3.4.2

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campioni realizzati e/o allo sbilanciamento della struttura della collezione, oltre all’eccessivo numero di varianti modelli-tessuti con l’inevitabile aumento dei costi specifici di realizzazione del campionario e, indirettamente, l’aumento dei costi di complessità e di varietà tipici delle aziende della moda197.

Da qui la richiesta da parte degli stessi responsabili dell’ufficio stile di un cambiamento di approccio nella gestione della collezione, con la necessità di uno strumento che, una volta redatto e condiviso, potesse dare una linea guida nella struttura della collezione. Più in particolare: nella composizione e nel numero di modelli realizzati; nel numero di tessuti proposti (varianti modello-tessuto-colori); nel numero di realizzazioni del campionario e nella costificazione del “progetto collezione”, con l’obiettivo di avere un riferimento di budget di spesa.

197 Vedi paragrafo 1.2.3 e paragrafo 3.2.3

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Sulla base delle esigenze dell’ufficio stile ho impostato un modello su un foglio excel (vedi TAVOLE 4.6 – 4.7).

TAVOLA 4.6 – Riepilogo proposta di Collezione

Fonte: nostra elaborazione

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TAVOLA 4.7 – Budget di Collezione (Costi di Campionario)

Fonte: nostra elaborazione

La Tavola 4.6 rappresenta il riepilogo della proposta di collezione di una determinata stagione. La struttura è quella di una tabella a doppia entrata dove nelle righe troviamo le categorie merceologiche e nelle colonne gli agenti/mercati per i quali la collezione viene realizzata per poi essere spedita nelle varie sedi per la campagna vendite. In sostanza, questa tabella ha come output il numero di capi campionario che si intende realizzare o che sono stati realizzati nella stagione presa a riferimento. Viene utilizzata a preventivo, quindi in fase di budget, quando viene definita la struttura di collezione, e a consuntivo nel momento in cui la collezione è stata effettivamente realizzata.

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La Tavola 4.7 ha l’obiettivo di esprimere il costo della realizzazione del campionario.

Infatti, troviamo nelle colonne le voci di costo più rilevanti che vengono sostenute per realizzare la collezione: acquisto tessuti, acquisto prodotti finiti, costo modelli, costo prototipi, costo delle lavorazioni, costo degli accessori (es. bottoni, fodere, adesivi, tele, ecc…).

Tale modello risulta particolarmente utile in sede di budget perché esprime un costo parziale e globale della collezione, dando un “tetto di spesa” del campionario che si intende realizzare, il quale è influenzato da più variabili espresse nel modello:

- N. di capi campione della proposta di collezione - Serie di campionari che si intendono realizzare

- Quantità e qualità di tessuti e accessori che si intendono acquistare - Complessità nelle lavorazioni (data dal costo unitario delle lavorazioni)

- Differenziazione della proposta rispetto alle passate stagioni (rappresentata dal n.

di nuovi modelli e prototipi da realizzare).

Il costo dei tessuti è dato dal prodotto tra il numero di pezze da acquistare (varietà), la lunghezza media della pezza (forza contrattuale nei confronti dei fornitori), il prezzo al metro (qualità, ricercatezza).

Il costo dei prodotti finiti acquistati prodotto tra il prezzo unitario e le quantità che si intendono racquistare.

Il costo di prototipi e modelli è dato dalle quantità per il prezzo medio per ogni realizzazione. Lo stesso discorso vale per il costo delle lavorazioni. Per gli accessori viene stimato un prezzo unitario complessivo per ogni capo realizzato. Chiaramente, il numero

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dei capi realizzati viene “pescato” dalla tabella sopradescritta, la quale esprime il numero di capi che si intendono realizzare.

Anche questo prospetto viene utilizzato sia a preventivo che a consuntivo.

In alcuni casi la collezione LARDINI uomo viene divisa in due uscite: “pre-collezioni” e

“main”. La prima viene presentata al mercato circa 2/3 settimane prima della fiera “PITTI UOMO” nella quale viene presentata la collezione completa “main”.

In questo caso viene effettuato anche un controllo concomitante: sulla base dei capi realizzati per la “pre-collezione”, con i relativi costi consuntivati, e i capi che si andranno a realizzare per la “main” con i relativi costi previsti; si effettua una proiezione a finire per stimare i costi complessivi di campionario che si avranno a collezione completata.

Dalla scorsa stagione (AI 19/20) si è deciso di aggiungere un ulteriore documento chiamato “programma di collezione” (merchandising plan) che per motivi di riservatezza non esporrò in questo lavoro in maniera dettagliata, ma il contenuto può essere riassunto in questi punti:

- Categorie merceologiche e modelli da riproporre - Nuovi progetti

- Struttura della collezione contenente: funzione d’uso delle linee proposte, categorie merceologiche, varianti modello-tessuto-colore, fasce prezzo (sell-in e sell-out)

- Mercati nei quali proporre la collezione e relativo investimento

- Timing delle attività con relativo responsabile (viene utilizzato il diagramma di Gantt)

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- Riepilogo sintetico del numero capi realizzato (corrisponde al prospetto visto in Tavola 4.6)

- Budget di costo, cioè tetto di spesa per la collezione (corrisponde al prospetto visto in Tavola 4.7).

I modelli e documenti suesposti, oltre a descrivere in modo analitico la struttura della collezione, guidano e formalizzano il processo di definizione e realizzazione della proposta di collezione. Detto processo coinvolge l’area stile e la funzione marketing/commerciale che, in maniera condivisa effettuano scelte importanti per la definizione della struttura della collezione, in termini di: modelli, varianti, fasce prezzi, ecc. Ciò al fine di rendere la collezione efficace; ridurre i costi legati all’eccessiva varietà e complessità della stessa; restare nei limiti del tetto di spesa definito.