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CAPITOLO 3 D ISEGNO DI RICERCA

3.5 Il processo di ricerca

La ricerca si è articolata in 3 fasi temporali.

La prima fase è stata dedicata alla costruzione dello strumento di ricer-ca.

Le altre due fasi all’assunzione dei dati. Vediamo quindi sinteticamente le 3 fasi.

Fase 1

- febbraio/maggio 2009. Individuazione degli strumenti di ricerca e loro costruzione: storie brevi descrittive d’incidenti critici di servi-zio sociale (Fook, Ryan, Hawkins, 1997; Flanagan, 1954) e inter-vista non direttiva (Fideli, Marradi, 1996).

Predisposizione della “taratura” dello strumento di ricerca individuato su 18 soggetti (+ 2 n.p.) di varia estrazione sociale e lavorativa.

I soggetti ai quali sono state sottoposte le vignettes (Fook, Ryan, Ha-wkins, 1997)sono stati individuati nelle regioni del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino Alto Adige secondo criteri prossimità al nostro contesto interpersonale.

Sei soggetti partecipanti alla ricerca avevano ricevuto una formazione come assistente sociale.

Questa prima fase è riassumibile schematicamente nella tabella tab. 2

Tab. 2 - Taratura vignettes descrittive

Fase di ricerca Svolgimento compito Periodo 2009 Sesso (*) Cod. Formazione di assistente sociale Provenienza 1 febbraio maggio x 01 si Regioni . Friuli V. Trentino A.A. Veneto 1 x 02 no 1 x 03 no 1 x 04 si 1 x 05 si 1 x 06 no 1 x 07 no 1 x 08 si 1 x 09 no 1 x 10 si 1 x 11 no 1 x 12 no 1 x 13 no 1 x 14 no 1 x 15 no 1 x 16 no 1 x 17 no 1 x 18 si 1 n.p. x 19 no 1 n.p. x 20 no

(*) il genere non è indicato per motivi di opportunità Fase 2 e 3

- novembre 2009/settembre 2010. Somministrazione (fase 2) delle due vignettes descrittive ai 24 assistenti sociali del gruppo di ricer-ca (tab. 3).

Tab. 3 – Somministrazione vignettes

Fase Svolgimento compito

vignettes Periodo 2009/ 2010

Codice Sesso* Anzianità servizio Ente*

2 si Novembre 2009 AA1 x ≥5 x 2 si novembre BB2 x ≥5 x 2 si novembre CC3 x ≥5 x 2 si dicembre DD4 x ≥5 x 2 si gennaio EE5 x ≥5 x 2 si gennaio FF6 x ≥5 x 2 si gennaio GG7 x ≥5 x 2 si gennaio HH8 x ≥5 x 2 si gennaio II9 x ≥5 x 2 si febbraio LL10 x ≥5 x 2 si marzo MM11 x ≥5 x 2 si novembre NN12 x ≥5 x 2 si dicembre OO13 x ≥5 x 2 si dicembre PP14 x ≥5 x 2 si gennaio QQ15 x ≥5 x 2 si gennaio RR16 x ≥5 x 2 si febbraio SS17 x ≥5 x 2 si febbraio TT18 x ≥5 x 2 si marzo UU19 x ≥5 x 2 si marzo VV20 x ≥5 x 2 si marzo ZZ21 x ≥5 x 2 si marzo JJ22 x ≥5 x 2 si settembre KK23 x ≥5 x 2 si Settembre 2010 YY24 x ≥5 x

(*) il genere e l’Ente di appartenenza non sono indicati per motivi di opportunità Alla somministrazione seguiva (dopo circa 20-30 giorni) l’intervista (fase 3) ai medesimi soggetti (tab. 4).

Tab. 4 - Interviste

Fase Interviste Periodo 2009/ 2010

Codice Sesso Anzianità servizio Ente

3 si Novembre 2009 AA1 x ≥5 x 3 si dicembre BB2 x ≥5 x 3 si dicembre CC3 x ≥5 x 3 si gennaio DD4 x ≥5 x 3 si gennaio EE5 x ≥5 x 3 si gennaio FF6 x ≥5 x 3 si febbraio GG7 x ≥5 x 3 si febbraio HH8 x ≥5 x 3 si febbraio II9 x ≥5 x 3 si marzo LL10 x ≥5 x 3 si aprile MM11 x ≥5 x 3 si novembre NN12 ≥5 x 3 si dicembre OO13 x ≥5 x 3 si dicembre PP14 x ≥5 x 3 si gennaio QQ15 x ≥5 x 3 si gennaio RR16 x ≥5 x 3 si febbraio SS17 x ≥5 x 3 si febbraio TT18 x ≥5 x 3 si marzo UU19 x ≥5 x 3 si marzo VV20 x ≥5 x 3 si marzo ZZ21 x ≥5 x 3 si marzo JJ22 f ≥5 x 3 si settembre KK23 m ≥5 x 3 Si Settembre 2010 YY24 m ≥5 x

Le fasi 2 e 3 si sono manifestate in questo modo: dal contesto di rileva-zione dei dati attraverso le vignettes (fase 2) si faceva un’analisi e rifles-sione del materiale assunto e si ritornava al contesto di ricerca con l’intervista non direttiva (fase 3).

Da qui si ritornava al contesto di analisi del materiale testuale emerso dalla fase 3, per addentrarsi ulteriormente nel contesto di ricerca sul

cam-po con un’altra intervista ad altro soggetto (e analisi del materiale raccolto con le vignettes) e così via.

L’organizzazione del materiale raccolto, la codifica, la definizione sempre più calibrata della domanda di ricerca avveniva processualmente a mano a mano che i criteri semantici delle codifiche si saturavano, o altri campi semantici erano tralasciati in vista dell’identificazione della catego-ria concettuale principale.

Il materiale testuale prodotto si è costituito così in 48 testi scritti diret-tamente dagli assistenti sociali e da 24 interviste trascritte dal ricercatore.

Il corpus testuale complessivo è costituito da 72 testi.

I dati testuali sono quindi emersi attraverso due situazioni di raccolta dei dati (fase 2 e 3 della ricerca, tab. 3 e 4).

Ogni assistente sociale ha eseguito quindi un doppio compito (sommi-nistrazione delle vignettes come prima situazione e intervista non direttiva come seconda situazione) per la produzione del materiale testuale di ricer-ca.

La prima situazione (fase 2, tab. 3) di raccolta dei dati è avvenuta con la sottoposizione a ogni assistente sociale di due brevi testi descrittivi (i medesimi testi per tutti i 24 assistenti sociali) di situazioni problematiche critiche (individuate attraverso la “taratura” del testo, tab. 2) presentate in

prospettiva di analisi della situazione secondo il punto di vista dell’assistente sociale.

Tale scenario critico si è in parte ispirato alla tecnica di Flanagan (1954) (come tecnica di situazione incidentale per far emergere i dati) con delle nostre modifiche.

Rispetto all’originale tecnica di Flanagan abbiamo mantenuto le se-guenti caratteristiche:

- la descrizione di una situazione problematica ove potevano emer-gere (anche in maniera non esplicita) cause o concause che la de-finivano. Il grado di problematicità non è stato del tutto delineato ma lasciato all’interpretazione, riflessione e percezione dell’assistente sociale;

- individuare gli aspetti problematici percepiti dall’assistente sociale come maggiormente salienti (rispetto ad altri) secondo la prospet-tiva d’appartenenza al proprio servizio professionale (area mino-rifamiglia);

- permettere agli assistenti sociali oggetto della ricerca di individua-re all’interno delle bindividua-revi storie descrittive la distinzione delle va-riabili in gioco influenti sul problema e quelle maggiormente rile-vanti. Con tale demarcazione l’assistente sociale ha individuato il problema o i problemi principali da quelli secondari;

- la raccolta dei dati secondo il punto di vista dell’assistente sociale con attenzione agli aspetti riflessivi;

- i sentimenti e le percezioni dell’assistente sociale rispetto alla si-tuazione problema;

- la descrizione (da parte del ricercatore) di una situazione proble-matica ove cause o concause non fossero chiaramente delineate e la gravità del problema non del tutto determinata.

Le modifiche alla tecnica Flanagan sono state:

- la definizione a priori previa “taratura”, delle situazioni critiche professionali. In tal modo si è superato l’effetto recency24 della memoria qualora tale incidente critico fosse stato creato o richiesto direttamente all’assistente sociale stesso sulla base della sua espe-rienza professionale. Con la somministrazione delle vignettes rap-presentanti alcuni incidenti critici “standardizzati” si sono mante-nute “costanti” le rilevanze delle variabili problematiche (e non derivabili dall’esperienza diretta dei partecipanti). L’intervista sull’incidente problematico, a differenza della tecnica di Flanagan (che è fatta direttamente sul problema espresso dall’intervistato) avviene in un momento successivo alla somministrazione delle vi-gnettes;

- la richiesta dell’espressione di un giudizio professionale sulla si-tuazione problema presentata (assessment);

- non è avvenuta un’interazione di gruppo tra i soggetti partecipanti alla ricerca. L’interazione è avvenuta tra ricercatore e partecipante e sostanzialmente solo durante l’intervista (secondo compito, fase 3).

Questo era quindi il primo compito (fase 2 della ricerca) svolto da ogni singolo assistente sociale del gruppo di ricerca che terminava con la pro-duzione di materiale testuale scritto (sulle due vignettes somministrate). Questo materiale ha costituito una parte dei dati per l’analisi25.

La seconda situazione (fase 3, tab. 4) di raccolta del materiale di ricer-ca è avvenuta attraverso l’intervista non direttiva fatta dopo qualche set-timana dall’esecuzione del primo compito.

L’intervista era svolta alla presenza dell’intervistatore (ricercatore). L’intervista registrata (su consenso) è stata trascritta per la produzione dell’altra parte del materiale d’analisi26.

Il trascritto dell’intervista prodotto dal ricercatore (secondo compito, fase 3, tab. 4) e lo scritto degli assistenti sociali sullo svolgimento del primo compito di ricerca (fase 2, tab. 3), hanno così costituito nel loro in-sieme i materiali testuali di ricerca.

Con i due compiti di ricerca (fase 2 e fase 3; tab. 3 e 4) si sono voluti raggiungere i seguenti obbiettivi metodologici :

- creare un contesto di raccolta dati affinché l’assistente sociale po-tesse autonomamente scrivere la propria analisi riflessiva sulle due situazioni critiche dei brevi testi scritti;

- presentare una duplice situazione di storie descrittive problemati-che (fase 2, tab. 3) per avere una sufficiente produzione di

mate-riale scritto direttamente da parte dell’assistente sociale (avere maggior materiale testuale per ricercare “costanti” e “differenze” semantiche ai fini dell’elaborazione concettuale);

- avere una sufficiente “gamma” proposizionale di materiale scritto da sottoporre ad analisi qualitativa con software.

- creare un contesto relazionale di ricerca attraverso la situazione dell’intervista non strutturata (fase 3, tab. 4) per indagare e far e-mergere ulteriori processi di pensiero ed emozioni sulla base di quanto espresso attraverso il compito autonomamente scritto delle due vignettes (fase 2, tab. 3).