Il racconto delle Fondazioni lirico-sinfoniche: dall’Archivio Storico al Museo Teatrale
del 29 luglio 2014 con modificazioni;
1.3 Il Museo:“vetrina” del patrimonio artistico e culturale
1.3.1 Il prodotto museale
I musei, tra gli edifici pubblici a destinazione culturale, si distinguono per essere contenitori di oggetti scelti per le loro caratteristiche di fattura, originalità, bellezza e assemblati per favorire la conoscenza attraverso attività di ricerca e di studio. Perché un oggetto diventi un “pezzo da museo” ed entri a far parte della collezione, di esso bisogna prima valutare l‟autenticità, la provenienza, l‟integrità e l‟interesse economico, artistico e scientifico. Successivamente questo viene certificato ed inserito nella collezione. Da questo momento in poi l‟oggetto in questione diviene inalienabile: non può essere venduto o estromesso dal nucleo museale in quanto ormai avulso dal circuito di scambio dei beni206. È importante sottolineare come l‟oggetto museale ha una duplice natura: una tangibile (materia e forma) ed una
204 Ivi, pp. 78-79.
Sul concetto di economicità e di aziendalizzazione di un istituto culturale si è già detto in merito alle Fondazioni lirico-sinfoniche.
205 Pieremilio Ferrarese, Modelli di rendicontazione dell’attività museale, Libreria Editrice Cafoscarina,
Venezia, 2017, p. 17 – 22.
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intangibile (i significati che trasmette). Sono già stati presi in esame, nelle Premesse al presente lavoro, il concetto di bene culturale e la sua evoluzione legislativa. Sì è visto come grazie alla Convenzione mondiale per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata dall‟UNESCO nel 2003, viene ufficialmente introdotta sotto l‟accezione di patrimonio culturale anche la categoria di patrimonio culturale intangibile. Si reputa ora opportuno valutare l‟oggetto museale in un‟ottica aziendale. In tale contesto, esso rappresenta un prodotto: il prodotto museale. Esso, così inteso, costituisce il cardine processuale di valorizzazione dell'attività museale. Tra l‟altro, occorre sottolineare che la definizione delle caratteristiche del prodotto museale si basa sugli elementi distintivi del patrimonio culturale. Caratteri che devono ritenersi rilevanti dal punto di vista economico-gestionale e che ne influenzano l‟utilizzo. Essi sono:207
- accessibilità: intesa come la facilità di accesso in senso pratico, è fondamentale per garantire l‟operatività e la rilevanza del patrimonio culturale a beneficio degli utenti. Riguarda anche i servizi di accoglienza, garantiti dai servizi aggiuntivi208. Tale concetto può anche essere esteso alla possibilità di fornire informazioni sull‟oggetto culturale, quanto più esplicative possibili, anche agli utenti che non sono in possesso di una preparazione idonea alla visita;
- contenuto economico: nel contesto museale – pur rispettando i vincoli di conservazione e inalienabilità in quanto bene – il prodotto museale rappresenta un fattore che genera ricavi (si fa riferimento a quelli ottenuti ad esempio dalla biglietteria, dai punti vendita attraverso la vendita di libri e guide o dalla caffetterie). In senso lato si può pensare ad un‟opera d‟arte conservata in un museo come una risorsa
207 Per un approfondimento si rimanda a Maurizio Rispoli, Strumenti e concetti per l’analisi
economico-gestionale dell’industria culturale: un’introduzione, in Giorgio Brunetti, Maurizio Rispoli, Economia e management delle aziende di produzione culturale, Il Mulino, Bologna, 2009, pp. 22-26.
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Ci si riferisce ai servizi che il museo offre al proprio pubblico: servizi di informazione e di accoglienza del pubblico; servizi di biglietteria, anche on line; servizi di guida, assistenza didattica, centri di incontro; organizzazione di mostre, manifestazioni culturali e iniziative promozionali; servizio editoriale, negozi museali, vendita in e-commerce; servizi di caffetteria e ristorazione.
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economica la cui fruizione viene offerta, ad un certo prezzo, al pubblico;
- degradabilità o anche distruzione: da evitare con ogni mezzo disponibile. Si deve ricorrere necessariamente all‟attuazione di attività di tutela del bene compromesso o a rischio. Ciò sempre nel rispetto, da un lato degli aspetti di critica d‟arte e storia e dall‟altro, di quelli che riguardano la gestione dell‟azienda museo;
- durata: generalmente molto lunga per il patrimonio tangibile e infinita per quello intangibile – o almeno così ci si auspica – in quanto trasmissibile di generazione in generazione;
- illimitatezza in riferimento al contesto favorevole all‟affermazione di nuove forme di produzione culturale che integrino quelle già esistenti; - insostituibilità del prodotto museale scaturisce dalla sua unicità, dal suo valore non sostituibile con una copia;
- irriproducibilità: sottolinea l‟originalità dei prodotti museali sia nel loro complesso di collezione museale che presi singolarmente come elementi costitutivi;
- irrilevanza della rivalità tra fruitori: il godimento dell‟esperienza, scaturita dal prodotto museale, può avvenire contemporaneamente per utenti diversi senza che l‟uno limiti l‟altro;
- non escludibilità di alcuna categoria di utente – salvo casi di sovraffollamento e quindi di necessaria gestione momentanea dei flussi – alla fruizione del patrimonio museale;
- unicità in riferimento all‟inesistenza per definizione di due beni o patrimoni culturali uguali;
- varietà, nel senso di non omogeneità sia del prodotti museali, sia del modo in cui questi vengono utilizzati;
- fruizione come l‟atto collettivo tipico dei beni culturali. Tuttavia questa viene esperita in un modo del tutto personale dai diversi utenti. Ogni prodotto culturale – in tal caso quello museale – risente in maniera differente di queste caratteristiche. Gli operatori museali, nel programmare i piani e le attività del museo, dunque, non possono prescindere da questi209. In questo contesto, è assolutamente
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condivisibile la definizione che Andrea Moretti fornisce di prodotto museale inteso come «un‟esperienza cognitiva di beni culturali, guidata da una proposta di senso, resa possibile da determinate condizioni e servizi di accessibilità»210. A questo punto, si reputa opportuno sviluppare una riflessione. Si è parlato delle caratteristiche del patrimonio culturale “musealizzato”; a queste va aggiunto il fatto che esso non costituisce l‟output, quanto l‟input fondamentale di un museo per la progettazione del servizio. Il processo di produzione museale parte dunque da uno stock costituito dal patrimonio culturale, e dunque dai beni materiali e immateriali, per subire un processo di trasformazione che produce il prodotto finale: il servizio museale. Questo servizio va inteso, più che come riguardante i servizi aggiuntivi, più strettamente connesso alle attività primarie svolte dal museo, di cui si parlerà più avanti. Si vedrà inoltre come, nell‟espletare questo servizio ai cittadini, la conservazione – una delle finalità del museo – assuma piuttosto una funzionalità per l‟uso pubblico del patrimonio. Binomio indissolubile, lo si è più volte evidenziato quello di valorizzare e conservare. Un‟efficace e strategico impiego della prima è garanzia per assicurare la seconda211.