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Profilo del guest 84

5. RISULTATI DELLA RICERCA 84

5.1   Il guest 84

5.1.1   Profilo del guest 84

Dai dati raccolti dalla survey innanzitutto emerge come tra coloro che hanno dichiarato di praticare, o aver praticato, social eating, il 68,88% sia di nazionalità straniera, e in particolare provenga dall’Europa (53,53%)48, dall’Asia (23,65%) e del Nord America (18,26%).

                                                                                                                48 di cui il 59,69% italiani.

Quanto appena detto riguardo alla prevalenza di social eaters stranieri, è stato confermato anche nel corso delle interviste in profondità, in cui la maggior parte degli host ha dichiarato di avere in prevalenza ospiti stranieri.

I 3 : “solo stranieri, mai avuto italiani a eventi di social eating!”

I 4: “La maggior parte dei miei guest è straniera, con un rapporto penso di 99 a 1.”

Cittadinanza dei praticanti social eating

Grafico 1: cittadinanza dei praticanti social eating Fonte: elaborazione personale su dati della survey

Per quanto riguarda il genere dei guest, dai dati della survey emerge una lieve maggioranza di donne (53,11%): tale dato è, però, in parziale disaccordo con quanto emerso precedentemente nel corso delle interviste in profondità, dalle quali invece sembrava esservi una sostanziale differenza di genere tra i guest, a favore del genere femminile.

I 4: “In proporzione sono decisamente di più le donne! A parte le donne che viaggiavano da sole che sono soprattutto americane o australiane, anche quando

68,88% 31,12%

Stranieri Italiani

abbiamo avuto famiglie o coppie, ad esempio, era l’uomo che era stavo coinvolto dalla compagna…”

Tale differenza potrebbe essere ricondotta al fatto che spesso siano le donne sì ad effettuare la prenotazione anche per il partner o per amici, e che quindi ricopre spesso un ruolo di decision maker nella scelta di praticare social eating, ma che poi effettivamente alla cena vi partecipino in modo pressoché uguale sia uomini che donne. I 2 : “[…]e la maggior parte delle prenotazioni arrivano da donne!”

Per quanto riguarda l’età media dei rispondenti che praticano social eating, invece, essa è risultata pari a 39 anni49.

Infine, un ulteriore aspetto che si è deciso di analizzare riguardo al profilo del guest è quello relativo al titolo di studio, per verificarne se in la teoria di Schor (2014) riguardo l’abilità delle pratiche di consumo collaborativo a coinvolgere persone con un capitale culturale elevato, analizzata nel corso del Paragrafo 2.4, sia applicabile anche al caso del social eating.

Titolo di studio

Grafico 2: titolo di studio dei praticanti e non praticanti social eating Fonte: elaborazione personale su dati della survey

                                                                                                               

49 Media anno di nascita dei praticanti social eating µ=1980; σ=7,48.

5,88% 58,82% 5,88% 23,53% 5,88% Licenza di scuola media inferiore Licenzia di scuola media superiore Laurea di 1° livello Laurea di 2° livello Dottorato o altro titolo post laurea

Non praticanti social eating

12,86%

28,22%

41,91% 17,01%

In riferimento al titolo di studio è emerso come, tra i rispondenti che praticano social eating, il 28,22% di essi sia in possesso di una laurea di 1° livello, il 41,91% di una laurea di 2° livello, e il 17,01% di un titolo post laurea (master, dottorato, corso di perfezionamento). La teoria di Schor sembra dunque poter esser confermata anche nel caso del social eating: infatti, sebbene il titolo di studi in se non risolva da solo il significato insito nel concetto di elevato capitale culturale, può esserne considerato quantomeno un buon presupposto.

Quanto rilevato con l’indagine quantitativa condotta, anche in questo caso, ha confermato da ciò che è emerso in precedenza nel corso delle interviste in profondità. I 2: “Sia gli italiani che stranieri che sono stati miei ospiti sono persone di un certo livello, non voglio essere fraintesa in senso negativo però. Di un certo livello nel senso che sono persona parte, che hanno viaggiato, molti di questi hanno studiato e sono in cerca di qualcosa di diverso da quello che offre il mercato, di un’esperienza diversa, cercano di allargare i loro orizzonti, sedendosi a tavola con sconosciuti, stranieri, cercano di confrontarsi, comunicare…”.

Informazioni significative, infine, derivano anche dal confronto del profilo emerso dalle risposte di coloro che hanno dichiarato di praticare social eating e di coloro che invece hanno dichiarato di non praticarlo.

In particolare se si confrontano i risultati riguardo alle variabili socio-demografiche appena analizzate per il campione dei praticanti social eating, è interessante innanzitutto osservare come l’età media nel caso di coloro che non lo praticano salga a 48 anni50. Per quanto concerne il genere, se tra i rispondenti praticanti il social eating vi era una lieve maggioranza di donne, nel caso di coloro che hanno dichiarato di non praticarlo la situazione è inversa, con una leggera maggioranza a favore del genere maschile (58,82% uomini, 41,18 % donne51).

Infine, anche riguardo al titolo di studio si evidenzia una differenza tra il collettivo dei praticanti social eating e quello dei non praticanti: infatti, se nel primo caso più dell’80% dei rispondenti è risultato essere in possesso di una laurea di 1° livello o un                                                                                                                

50 Media anno di nascita dei non praticanti social eating µ=1972; σ=6,08.  

51 Valori calcolati sul totale delle risposte fornite dai rispondenti non praticanti social eating, pari a 34

titolo di studio superiore, nel caso dei non praticanti il 58,82% ha dichiarato di essere in possesso della licenza di scuola media superiore, e solo il 35,29% di essere in possesso almeno di una laurea di 1° livello52.

I risultati riguardo al profilo del guest presentati nel presente paragrafo, come già evidenziato nel capitolo precedente, non sono però estendibili all’intera popolazione dei guest date le caratteristiche del piano di campionamento utilizzato, ma possono comunque rappresentare un dato utile ai fini della ricerca.