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Ricerca quantitativa 78

4. METODO DI RICERCA 74

4.3   Ricerca quantitativa 78

Come già anticipato in apertura del presente capitolo, dopo l’utilizzo di metodologie di tipo qualitativo, si è proceduto, in particolare per rispondere ai quesiti relativi alla popolazione dei guest, ad una ricerca di tipo quantitativo, anche sulla base delle informazioni emerse nel corso della prima fase di ricerca.

A tal fine si è proceduto con la costruzione di un questionario, successivamente autosomministrato esclusivamente via Web.

Per l’implementazione del questionario è stata utilizzata la piattaforma open source LimeSurvey, mentre per la sua somministrazione si è proceduto posizionando sui forum di communities dedicate al social eating43 il link per l’auto-compilazione del questionario, sia in lingua italiana44  che inglese45.

Inoltre, per ottenere una maggiore diffusione della survey è stato richiesta la collaborazione agli host intervistati, che hanno contribuito alla diffusione del questionario tra i loro guest.

4.3.1 Il piano di campionamento

Partendo dagli obiettivi definiti in precedenza (si veda Paragrafo 4.1), è stato stabilito che la popolazione di riferimento della survey quantitativa è costituita da coloro che praticano social eating, sia essi stranieri che italiani.

Il campione di riferimento per un’indagine può essere definito probabilistico quando è caratterizzato dal fatto che ciascuna unità della popolazione ha una probabilità nota di essere selezionata e di entrarne a far parte, oppure non probabilistico, quando non è soddisfatta tale condizione poiché la selezione del campione avviene prevalentemente sulla base di criteri soggettivi.

Poiché per questo tipo d’indagine non è stato possibile effettuare un campionamento probabilistico, a causa della mancanza di condizioni idonee, con riferimento alla popolazione dei guest, il piano di campionamento è stato strutturato su base non probabilistica.

4.3.2 Il questionario

A partire dagli obiettivi di ricerca sulla popolazione dei guest, e di quanto emerso nel corso della survey qualitativa effettuata in precedenza, è stato predisposto un questionario strutturato, con una prevalenza di domande a risposta chiusa. Quest’ultime, infatti, risultano particolarmente vantaggiose poiché da una parte facilitano la risposta del soggetto intervistato, e, dall’altra, aiutano il ricercatore nella succesisva fase di                                                                                                                

43 Cooking with foodies, ICuki, Speak and Gnammo, ecc.

44 https://questionario.ec.unipi.it/limesurvey/index.php/927745?lang=it 45 https://questionario.ec.unipi.it/limesurvey/index.php/927745?lang=en  

analisi dei dati. Inoltre è stato previsto l’inserimento di diverse tipologie di scale (Likert e di valutazione) per la misurazione di atteggiamenti e percezioni da parte dei rispondenti.

Il questionario è stato predisposto sia in lingua inglese (si veda Allegato H) che in lingua italiana (si veda Allegato G), date le caratteristiche attese dei potenziali rispondenti (sia italiani che stranieri viaggiatori).

Prima di avviare l’indagine sul campo, è stato necessario effettuare un test preliminare su n.10 soggetti (n.4 italiani e n.6 stranieri), di cui n. 8 praticanti social eating (n. 5 stranieri e n.3 italiani). In fase di test non sono state rilevate grandi criticità, né riguardo al tempo di risposta degli intervistati (circa 5 minuti), né riguardo alla comprensione delle domande e alla loro sequenza logica. In seguito al test, quindi, sono state effettuate solo delle lievi modifiche, con l’ampliamento di alcune opzioni di risposta per le domande a risposta chiusa e la sostituzione di alcuni termini utilizzati con altri più semplici e di più facile comprensione.

Il questionario, quindi, nella sua versione finale, si apre con una domanda filtro: “Lei ha mai praticato social eating?”. Al fine di evitare la raccolta di dati fuorvianti, è stato ritenuto necessario definire cosa si intendesse per social eating, fornendone una breve definizione46.

L’inserimento di questa prima domanda è stato necessario in quanto ha permesso di distinguere preventivamente i rispondenti tra coloro che praticano il social eating e coloro che invece non lo praticano, per indirizzarli successivamente verso due sezioni differenti del questionario: nel primo caso, infatti, è stato previsto un questionario molto più dettagliato, mentre nel secondo è stato somministrato un numero inferiore di domande, di carattere più generale, ma al tempo stesso funzionali alla raccolta di informazioni rilevanti su questa particolare categoria di rispondenti.

Per coloro che praticano il social eating, dopo aver indagato, nella Sezione A, alcuni aspetti generali legati al fenomeno, quali piattaforme conosciute, frequenza nella pratica                                                                                                                

46 Ai fini della presente ricerca, per social eating si intende quel fenomeno della sharing economy che

prevede la preparazione di pasti, come pranzi o cene, nel proprio domicilio, a pagamento, e la sua condivisione con persone sconosciute ed incontrate tramite una piattaforma ad hoc online.

del social eating, il questionario prevede una seconda domanda filtro “In quali occasioni ha praticato social eating?”. Tale domanda, infatti, indirizza il rispondente a diverse sezioni del questionario in base alla risposta data, e più in particolare:

• Sezione B – Social eating solo durante un viaggio, per coloro che hanno dichiarato di aver praticato social eating per motivazioni turistiche e quindi durante uno o più viaggi (all’estero e non);

• Sezione C – Social eating solo fuori da un viaggio, per coloro che hanno dichiarato di aver praticato social eating nella propria città, o comunque solo fuori da un’esperienza di viaggio,;

• Sezione D – Social eating durante un viaggio e non, per coloro che hanno dichiarato di aver praticato il social eating sia nella propria città che durante un viaggio (all’estero e non).

In particolare le Sezioni B e C hanno la medesima struttura, fatta eccezione per l’ultima domanda di entrambe le sezioni (B.7 e C.7) che nel primo caso è “Sarebbe interessato a praticare social eating nella sua città, e quindi non per motivazioni turistiche?” e nel secondo “Sarebbe interessato a praticare social eating durante uno dei suoi prossimi viaggi?”. Le sezioni vanno a indagare quali siano le piattaforme utilizzate dagli intervistati, il loro comportamento nelle pratiche di social eating, e, in seguito, attraverso delle scale Likert e di valutazione, come sia percepito il fenomeno oggetto di studio rispetto alla ristorazione tradizionale.

La Sezione D, destinata invece a coloro che hanno avuto esperienze di social eating sia durante un viaggio che non, mira a investigare eventuali differenze di atteggiamento e valutazione dell’esperienza a seconda che questa avvenga durante un viaggio o meno. Per coloro che hanno dichiarato di non praticare social eating, invece, è stata predisposta la Sezione E, in cui si indagano le motivazioni alla base della loro scelta di non praticarlo e l’eventuale propensione a praticarlo in futuro.

Il questionario, infine, si conclude con la Sezione F (sia per i praticanti che per i non praticanti) dedicata alla raccolta di dati personali quali età, sesso, provenienza, titolo di studio dei rispondenti al fine di individuare, in sede di analisi dei dati, al fine di effettuare una profilazione secondo variabili socio-demografiche del social eater guest

tipo, e rilevare, in sede di analisi dei dati, eventuali differenze di comportamento tra categorie diverse di social eaters.

4.3.4 Analisi dei dati

L’analisi dei dati è avvenuta sulle risposte fornite dai 284 rispondenti al questionario autosomministrato online.

In particolare delle 284 riposte, 275 sono risultate complete e 9 incomplete.

Il campione dei rispondenti alla survey online è risultato composto da 142 rispondenti femmine e 133 maschi, di cui 90 italiani e 185 stranieri.

Inoltre, tra gli intervistati 241 hanno dichiarato di praticare o aver praticato social eating (di cui 166 stranieri e 75 italiani e 128 donne e 113 maschi), e solo 34 hanno invece risposto di non averlo mai praticato (di cui 20 italiani e 14 stranieri e 14 femmine e 20 maschi)47.

Per la costruzione del data set, è stata utilizzata la piattaforma LimeSurvey, grazie alla quale è stato possibile esportare automaticamente i dati in formato “xlsx”. Per l’elaborazione del data set sono state invece utilizzate le diverse funzioni presenti nel programma Excel, quali tabelle pivot e grafici, per analizzare i risultati ottenuti e le interazioni tra le diverse variabili d’interesse, nonché utlizzati test statistici come il test T di Student e il test Chi-Quadro. In particolare i dati ottenuti dall’indagine sono stati analizzati suddividendo gli intervistati in base alla/e occasione/i in cui hanno praticato o praticano social eating. In particolare in questo modo è stato possibile analizzare eventuali differenze nel comportamento e nelle esperienze di social eating tra le diverse tipologie di guest individuate, così come evidenziato nel corso del seguente capitolo.