9.1. I proventi e i ricavi per progetti commerciali
Si tratta di proventi e ricavi conseguiti al di fuori dallo svolgimento dell’attività istituzionale e possono riguardare la didattica in conto terzi, l’attività di ricerca in conto terzi (tipicamente ricerche commissionate e proventi per il trasferimento tecnologico), consulenze.
Di norma invece non sono gestiti come progetto le prestazioni a pagamento o a tariffario (analisi di laboratorio, tarature, campionamenti, servizi di sequenziamento, prestazioni di assistenza psicologica, prestazioni veterinarie, biglietti di ingresso a mostre o musei ecc.), la vendita di oggetti del merchandising e di prodotti editoriali, sponsorizzazioni di iniziative dell’Ateneo, quote di iscrizione a convegni, seminari e simili, concessione di spazi per eventi, eccetera.
I proventi e i ricavi per l’attività commerciale gestiti a progetto scaturiscono di norma da veri e propri contratti stipulati con clienti.
I proventi e i ricavi attinenti all’attività commerciale possono confluire in Conto Economico tra i Proventi propri o tra gli Altri ricavi e proventi diversi.
In particolare: i proventi per la didattica in conto terzi confluiscono nella voce Proventi per la didattica assieme ai proventi per la didattica istituzionale, per i Proventi per la ricerca in conto terzi e per i Proventi per il trasferimento tecnologico è prevista una apposita voce del Conto Economico, mentre invece tutti gli altri ricavi e proventi dell’attività commerciale sono compresi tra gli Altri ricavi e proventi diversi.
Il momento della rilevazione dei ricavi per attività commerciale è tipicamente l’emissione della fattura.
Con l’emissione della fattura si rileva contestualmente il credito verso il cliente destinatario della prestazione (vendita di beni e/o erogazione di servizi), il ricavo e l’IVA a debito se l’operazione è soggetta ad IVA e non si applica lo split payment (come nel caso di vendita ad altra amministrazione pubblica).
9.2. Finanziamenti e contributi per progetti istituzionali
I contributi dei progetti al pari degli altri contributi sono annuali o pluriennali in funzione dell’arco temporale di riferimento (inferiore o superiore alla durata di dodici mesi) che si desume dalle intenzioni del soggetto erogante (documento di attribuzione del contributo) o dall’arco temporale attribuibile agli oneri che il contributo è volto a coprire (ossia se essi siano riferibili a uno o più esercizi).
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Si parla quindi di progetti, commesse e ricerche in corso annuali se di durata inferiore ai dodici mesi e di progetti, commesse e ricerche in corso pluriennali se le correlate attività o prestazioni si realizzano in un periodo superiore ai dodici mesi.
I contributi sono in questo caso rilevati come proventi nell’esercizio in cui è pervenuta la comunicazione dell’ente finanziatore o provvedimento ufficiale da pubblica amministrazione e sono successivamente riscontati in base al tempo nel caso in cui il contributo sia stato assegnato sulla base di tale riferimento o tenendo conto del costo sostenuto in ciascun esercizio per la finalità oggetto di finanziamento esterno (principio correlazione tra costi e ricavi o proventi).
I contributi per progetti e ricerche in corso sono attribuiti al singolo esercizio in base ai criteri di valutazione per i progetti, commesse e ricerche in corso previsti dall’art. 4, comma 1, lettera g) del D.I. n. 19/2014 sottoposto a revisione dal D. I. 394/2017. Si veda il successivo capitolo 21 che tratta della valutazione dei ratei e risconti per progetti, commesse e ricerche in corso.
I contributi sono esposti tra i Proventi Propri alla voce I 3) Proventi per Ricerche con finanziamenti competitivi e alla voce II Contributi.
Nella voce Proventi per Ricerche con finanziamenti competitivi vanno compresi: i contributi per finanziamenti competitivi da MIUR (PRIN, FIRB, PON) e altri ministeri, contributi per finanziamenti competitivi da Unione Europea e contributi da altri soggetti pubblici e privati.
La voce Contributi si suddivide in funzione della tipologia di finanziatore ed accoglie sia trasferimenti correnti (finalizzati o meno) che contributi per investimenti.
Aspetti rilevanti per tali finanziamenti sono la ridotta rendicontazione o il mancato riconoscimento da parte del finanziatore di parte dei costi rendicontati.
Per i progetti soggetti a rendicontazione per i quali l’ateneo rendiconta un ammontare inferiore al contributo concesso dal finanziatore è necessario idealmente stornare il ricavo per contributi e il relativo credito. Se però, come normalmente accade, la rendicontazione avviene in esercizi successivi a quello di iscrizione del ricavo per contributi, il credito va stornato a fronte dell’iscrizione di una sopravvenienza passiva, a meno che non siano presenti ricavi differiti (ovvero risconti passivi) correlabili a quel specifico contributo. In quest’ultimo caso vanno prima stornati i risconti passivi (o i ricavi riportati ad inizio esercizio a seguito della chiusura dei risconti passivi iniziali a conto economico) e poi se questi non risultano capienti procedere a rilevare la sopravvenienza passiva in conto economico.
Inoltre, se il credito è stato integralmente incassato o il credito residuo non è sufficiente a coprire la riduzione dell’importo rendicontato, sorge per la parte non coperta dallo storno dei crediti non ancora incassati un debito nei confronti del finanziatore che va estinto con una restituzione di denaro.
Un caso analogo alla ridotta rendicontazione è, per certi versi, quello del mancato riconoscimento da parte del finanziatore di parte dei costi rendicontati.
Per quanto riguarda ulteriori approfondimenti e le scritture contabili esemplificative vedasi il Capitolo 10 – Contributi annuali e pluriennali in conto esercizio (compresi i finanziamenti in attività istituzionale).
138 9.3. I costi dei progetti
I costi dei progetti, necessari per realizzare l’attività oggetto di finanziamento/contributo o per lo svolgimento dell’attività commissionata, possono spaziare dall’acquisto di materiali di consumo alle attrezzature ed altre immobilizzazioni, all’acquisto di servizi da ditte ma anche da professionisti, ai costi per missioni, alle attività di disseminazione della ricerca ecc.
I costi dei progetti seguono le consuete procedure del ciclo passivo già esposte a cui si rinvia per ulteriori approfondimenti e per le scritture contabili esemplificative.
Per poter identificare i costi riconducibili ai singoli progetti, commesse o ricerche in corso l’Ateneo si è dotato di un sistema di contabilità analitica. In questo modo i costi riferiti a progetti di ricerca sono imputati, oltre che alla voce del piano dei conti identificante la natura della spesa, anche alla coordinata analitica censita sul sistema per identificare lo specifico progetto o commessa.
Ciascuna Struttura verifica in autonomia che i fondi del progetto prevedano l’ammissibilità dei costi che vi imputa.
Come suesposto, i costi da considerare o che possono essere considerati per ogni singolo, progetto, commessa e ricerca in corso sono:
- costo dei beni e servizi acquistati e costo del personale “esterno”;
- costo del personale interno;
- ammortamento delle immobilizzazioni materiali e immateriali acquistate ed utilizzate;
- costi indiretti.
Per quanto riguarda i costi di ammortamento, si evidenzia che in caso di finanziamenti esterni finalizzati alle attività di ricerca, le aliquote di ammortamento per attrezzature scientifiche ed informatiche ad elevato tasso di obsolescenza possono essere modificate con motivata delibera dell’Organo collegiale della Struttura anche in accordo con le regole contabili e di rendicontazione definite dal finanziatore.
I costi di esercizio relativi ai progetti di ricerca sono iscritti in base alla loro natura mentre i costi pluriennali sono registrati in base alla tipologia di immobilizzazione e/o investimento.
Per progetti di durata pluriennale, con l’applicazione del criterio della commessa completata i ricavi di competenza di ogni esercizio di vita del progetto vengono pareggiati ai costi sostenuti nello stesso con eccezione dell’ultimo esercizio in cui risultano di competenza tutti i ricavi residui e si determina così il risultato dei progetti, commesse e ricerche in corso.
9.4. I progetti di edilizia
L’Ateneo gestisce con lo strumento del progetto anche i lavori a valere sul piano triennale degli investimenti edilizi.
Dato il loro carattere pluriennale, tale strumento permette di tenere traccia dei costi sostenuti fino a completamento dell’opera, momento in cui tali costi verranno iscritti fra le immobilizzazioni, a seconda della categoria di appartenenza.
Fino a che i lavori non vengono terminati i costi sostenuti vengono contabilizzati nelle voci
"Immobilizzazioni materiali in corso" o "Immobilizzazioni immateriali in corso" a seconda se,
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rispettivamente l'immobile presso cui si interviene è di proprietà oppure di terzi (demanio, concessione, locazione).