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Quante Unioni? L’evoluzione quantitativa delle Unioni di Comuni in Toscana

REGIONE TOSCANA

2. Il modello dell’associazionismo nella Regione Toscana

2.1. Quante Unioni? L’evoluzione quantitativa delle Unioni di Comuni in Toscana

Dopo aver osservato dal punto di vista dell’evoluzione normativa statale e regionale il fenomeno delle Unioni di Comuni, è utile soffermare l’attenzione sui dati quantitativi di questo fenomeno. Ad oggi in Italia sono presenti 466 Unioni di Comuni97 e tutte le Regioni hanno almeno una Unione di Comuni all’interno del proprio territorio. Si verifica una forte polarizzazione tra Regioni in cui il numero di Unioni di Comuni è superiore a 30 e Regioni in cui tale valore è inferiore o uguale a 1098. In particolare, si evidenzia, nel primo caso, il dato di Lombardia (79), Piemonte (57) e Sicilia (48), che da sole contribuiscono per poco meno della metà sul totale nazionale. I comuni italiani che partecipano alle Unioni di Comuni sono 2.495, complessivamente il 31,18 % del totale delle amministrazioni comunali99.

97 www.comuniverso.it

98 Ifel, Atlante dei piccoli Comuni, Anci 2015 99 www.comuniverso.it

Possiamo dire che c’è stata una variazione positiva rispetto agli anni precedenti? Confrontando i dati sopra riportati con altri risalenti ad anni precedenti, non possiamo che rispondere affermativamente alla domanda. Nel 2009, ad esempio, le Unioni di Comuni presenti nel territorio italiano erano 291, a cui partecipavano 1.368 Comuni. Fin da subito si sono presentate diversità di natura quantitativa e dimensionale. Infatti, accanto a Regioni con un elevato numero di Unioni di Comuni come la Lombardia (56), il Piemonte (48), il Veneto (29), la Sicilia (26) e la Regione Lazio (25), ne troviamo altre con poche Unioni come il Trentino Alto Adige (2), o con una sola Unione come la Toscana e l’Umbria. Tuttavia, mentre in Toscana l’unica Unione, costituita da 7

Piccoli Comuni e 8 Comuni di maggiori dimensioni, concentrava oltre 119. 000 abitanti, in Umbria, gli 8 Comuni partecipanti all’Unione riuniscono poco più di 38.000 abitanti100. Addirittura, il fenomeno delle

Unioni di Comuni, risultava una realtà aggregativa istituzionale ancora sconosciuta alle Regioni Valle D’Aosta, Basilicata e Liguria.

Nel 2011, le Unioni di Comuni hanno subito un incremento di 46 unità, raggiungendo così il numero di 337 (20,5%), coinvolgendo un numero

di Comuni pari a 8.094101 ed erano distribuite in 17 Regioni. Nonostante quindi la variazione possa risultare complessivamente positiva, al tempo stesso, essa risulta anche essere eterogenea; in alcune Regioni, infatti, rispetto all’anno 2009, il numero delle Unioni di Comuni è cresciuto notevolmente, come nel caso dell’Emilia Romagna (da 20 a 30), della Sicilia (da 26 a 48) e della Sardegna (da 6 a 30); in altre, si è subito il fenomeno contrario, ovvero c’è stata una diminuzione come nel caso del Lazio (da 25 a 22), delle Marche (da 13 a 11), del Molise (da 10 a 8) e della Campania (da 10 a 12).

I dati sulle Unioni di Comuni relativi all’anno 2013, presentano un ulteriore incremento di 33 unità rispetto all’anno 2011: in totale si registrano, infatti, 370 Unioni di Comuni per un totale di 1.881 Comuni102. Nonostante la continua eterogeneità già rilevata, il più rilevante incremento rispetto all’anno 2011 è stato certamente quello relativo alla Regione Toscana (da 1 a 24), seguita da Lombardia (da 56 a 61) e Sardegna (da 30 a 35). Anche la Basilicata e la Liguria introducono nel loro territorio regionale la prima Unione di Comuni. Ancora una volta, però, si è assistito, in alcune Regioni ad una “perdita” di Unioni: è il caso del Piemonte (da 50 a 49), del Friuli Venezia Giulia (da 4 a 3), del Lazio (da 22 a 20) e della Calabria (da 11 a 10).

Infine, confrontando i dati riportati, relativi ad inizio anno 2016 sopra riportati, con quelli relativi all’anno 2013, possiamo verificare in termini positivi quali siano stati gli effetti della Legge Delrio (L. n. 56/2014). Il numero delle Unioni è cresciuto, infatti, di quasi 100 unità (da 370 a 466), così come è aumentato il numero dei Comuni facenti parte delle Unioni (da 1.881 a 2.495). Tutte le Regioni hanno adottato almeno una Unione di Comuni e, tra questi, spicca la Valle D’Aosta, che è passata, in due anni, da 0 a 8 Unioni. L’andamento irregolare, che connota l’eterogeneità quantitativa del fenomeno delle Unioni di Comuni, è tutt’ora presente nel territorio italiano. Dati rilevanti (rispetto all’anno

2013) sono quelli relativi all’incremento delle Unioni in Liguria, dove si è passati da una sola Unione a 24 Unioni di Comuni, seguita dal Veneto (da 27 a 42), dalla Lombardia (da 61 a 79), dall’Emilia Romagna (da 31 a 41), dal Piemonte (da 49 a 57), dalla Campania (da 10 a 15), dall’Abruzzo (da 9 a 13), dal Friuli Venezia Giulia (da 3 a 5) e dalla Puglia (da 21 a 23). Solo le Regioni Toscana e Sicilia hanno invece ridotto di una unità le loro Unioni.

In conclusione, sulla base dei dati statistici descritti finora, non possiamo che rispondere in maniera affermativa alla domanda iniziale: l’evoluzione quantitativa delle Unioni di Comuni nel tempo ha subito una variazione positiva.

Prendendo in considerazione la Regione Toscana, possiamo considerare come anche questa realtà territoriale abbia subito, dal punto di vista quantitativo, una variazione positiva del fenomeno delle Unioni di Comuni. La prima Unione di Comuni, l’Unione della Valdera (composta, al momento della sua attuazione, da 13 Comuni), è stata costituita il 30 ottobre del 2008 a cui hanno fatto seguito le altre 23. Come abbiamo visto, la Regione Toscana è stata, tra l’altro, una delle più “attente” nel dotarsi di una normativa che considerasse lo svolgimento delle funzioni in forma associata, sia attraverso l’individuazione di ambiti territoriali adeguati, sia attraverso l’adozione di un piano di riordino territoriale che “mettesse ordine” all’interno del territorio regionale. Tutto ciò ha permesso un progressivo aumento, negli anni successivi, delle Unioni di Comuni. I 33 ambiti territoriali

(così come individuati dalla L.R. 68/2011, poi modificata dalla successiva L.R. 22/2015), fanno quindi da cornice alle attuali 23 Unioni di Comuni presenti attualmente nel territorio toscano: vi sono attualmente 4 Unioni di Comuni nella Provincia di Arezzo e nella Provincia di Firenze, 3 Unioni nelle Province di Grosseto, Lucca, Pisa e Siena ed una sola Unione di Comuni nelle Province di Prato, Pistoia e Massa. Nel corso degli ultimi anni, si sono estinte quattro Unioni di Comuni: L’Unione dei Comuni Arcipelago Toscano (LI–GR), l’Unione dei Comuni di Figline e Incisa Valdarno (FI), l’Unione di Comuni Fiesole – Vaglia (FI) e l’Unione di Comuni di Cavriglia e San Giovanni Valdarno.

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103http://www.regione.toscana.it/entilocaliassociati/unioni-di-comuni/ambiti-

I Comuni toscani sono, in totale, 279, di cui 144 aderiscono ad una Unione di Comuni (il 51,61% del totale regionale) ovvero più della metà dei Comuni esistenti nel territorio toscano104.

2.2 Possibili fattori ostativi al processo aggregativo: il fenomeno del