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Commento traduttologico

1. Pre-translation – Adaption – Spotting 2 Pre-translation – Spotting – Adaption

2.3. L’analisi dei passaggi comic

1.3.2. Una questione di calvizie

La scena vede protagonisti Kuroshima, Kuramochi, Danno, Nambu e il suo manager. Lo staff del Centro per le Scuse di Tokyo sta visionando le prove del discorso di Nam- bu, appena registrate nella sala conferenze: la performance dell’attore è un vero disa- stro, al punto da rasentare il ridicolo. Oltre che per l’imbarazzante mimica facciale e la totale mancanza di plasticità, l’attore viene canzonato per le sue calvizie, un tema su cui pare essere tra l’altro piuttosto sensibile. L’ex moglie, notando che Nambu ha fatto recentemente ricorso all’ennesima operazione di trapianto per cercare di arginare il problema, non esita a farglielo notare, servendosi di un sarcasmo alquanto pungente.

Stringa Timing Versione originale Traduzione letterale Sottotitolo

689 0:41:03.95-

0:41:06.38

やりすぎ!後頭部 がこんもりしちゃ ってるじゃん!

Non sono troppo folti sulla

nuca? Ma se pare che tu abbia una chierica!

690 0:41:06.38-

0:41:08.62

なに古墳?前方後 円墳?

Sembri un tumulo a forma di buco della serratura.

Hai intenzione di prendere i voti, caro?

A detta di Danno, il trapianto pare non aver portato chissà quale giovamento all’aspet- to di Nambu, che si ritrova ora con una “folta” chioma sulla nuca e con una lucida “pelata” sulla sommità della testa. Non soddisfatta, per enfatizzare il concetto appena espresso e dare ulteriore tormento all’ex marito, l’attrice decide di ricorrere ad una metafora, paragonando la testa di Nambu così conciata ad uno zempō-kōen (古墳前方 後円墳). Lo zempō-kōen è una particolare tipologia di Kofun, tumuli sepolcrali adibiti alla sepoltura degli esponenti della classe dirigente dell’epoca e diffusisi nell’omonimo periodo storico, compreso tra il 250 e il 358 d.C. La particolarità degli zempō-kōen sta interamente nella loro forma, cosiddetta “a buco di serratura”: a un tumulo di forma circolare empun (円墳) se ne affianca un secondo, più squadrato l’hōfun (方墳), come chiarisce l’etimologia stessa del termine 古墳前方後円墳 “tumulo prima quadrato poi tondo”.14 L’immagine rievocata dallo zempō-kōen si sposa perfettamente con la

capigliatura del malcapitato Nambu, in cui la rotondità della “pelata” sovrasta l’area quadrangolare della nuca, su cui spuntano orgogliosamente i frutti dell’impianto.

Analizzando la battuta per mezzo delle KR di Attardo, ne deriva quanto segue: SO: normale/anormale, pettinatura a forma di buco della serratura/tumulo a forma di buco della serratura; LM: analogia; TA: Nambu; SI: contesto; NS: dialogo + metafora; LA: nome proprio di cosa. Nel caso l’evidenza non fosse sufficiente, la non immediata traducibilità della battuta per il pubblico italiano è comprovata dalla teoria di Attardo: il traduttore si trova di fronte ad un testo comico che nella cultura emittente si fonda su una SO che, contenendo un ECR, non trova un corrispettivo traducente nella lin- gua di arrivo. È alquanto ragionevole supporre infatti che il pubblico ricevente non abbia familiarità con il concetto di Kofun, essendo questo un elemento culturospe- cifico ma non transculturale; essendogli sconosciuto il secondo termine di paragone dell’analogia su cui si fonda la battuta, egli non vedrà il secondo script, non sarà in grado di riconoscere quei trigger in grado di favorire lo switch da uno script all’altro, e l’effetto perlocutorio del testo sarà perplessità e smarrimento, ma non l’ilarità sperata. Intervenendo sul testo, il traduttore non sarà in grado di mantenere invariata la SO perché la forma a buco di serratura, l’elemento cioè che rende possibile nella cultura giapponese la sovrapposizione degli script “capigliatura” e “tumulo” non ha la medesi- ma proprietà nella cultura ricevente, dove non esiste nemmeno un secondo script che condivida con quello di “capigliatura” la proprietà della “forma a buco di serratura”, che permetta la costruzione di una nuova analogia.

Una traduzione source-oriented sarebbe possibile solamente mediante la specificazione o espansione, ovvero la condivisione con il pubblico dell’insieme di conoscenze ne- cessarie alla comprensione delle implicazioni dell’ECR; cosa che tuttavia, operando il traduttore nel contesto di un prodotto audiovisivo, non sarebbe possibile a causa delle limitazioni imposte dal sottotitolo, e tanto meno auspicabile, considerata la capacità dell’esegesi di attenuare lo stimolo comico.

14 Barnes Gina Lee, State Formation in Japan: Emergence of a 4th-Century Ruling Elite, London, Routledge, 2007, pp. 112-113.

Ecco dunque che l’unica soluzione possibile sembra essere l’adozione di un approccio

target-oriented, da implementarsi mediante l’applicazione della sostituzione: l’elemento

estraneo al pubblico ricevente viene rimosso dal testo e sostituito con un secondo elemento che si caratterizza per il grado di familiarità con la cultura generale del- lo spettatore target. La pettinatura di Nambu infatti, così per com’è esageratamente dipinta dalle parole di Danno, richiama la chierica dei preti: a seguito della tonsura, l’aspirante chierico si ritrovava con la sommità del capo rasata e un folto anello di capelli a incorniciargli nuca e fronte. L’originale “Non sono troppo folti sulla nuca?” viene dunque sostituito in traduzione dall’esclamazione “Ma se pare che tu abbia una chierica!”, costituendo una sorta di sintetico preambolo che consente di contestualiz- zare la stringa successiva, attivando lo script ecclesiastico/clericale. Lo stimolo comico è infine veicolato non più mediante il riferimento all’estraniante e culturospecifico

Kofun, ma attraverso la retorica domanda “Hai intenzione di prendere i voti, caro?”,

che completa e arricchisce ulteriormente lo scenario evocato dal sottotitolo prece- dente. La scelta di sviluppare e approfondire lo script ecclesiastico/clericale mediante l’inserimento di una seconda battuta, laddove il testo originale ne presentava solo una, è dettata dalla volontà di marcare chiaramente l’intento illocutorio del testo originale e di massimizzare l’effetto perlocutorio sullo spettatore.

Così costituito, il target joke presenta la seguente composizione di KR: SO: normale/ anormale, pettinatura da laico/pettinatura da chierico; LM: analogia; TA: Nambu; SI: contesto; NS: dialogo + metafora; LA: nome proprio di cosa + domanda retorica. Si noti che, seppur nell’ambito di una traduzione target-oriented, se analizzate alla luce della teoria di Attardo le due battute risultano pressoché identiche: persino la va- riazione della SO, che seppur minima è pur sempre presente, non solo avviene nel contesto della medesima classe di opposizione normale/anormale, ma si realizza sia nell’originale che nella versione tradotta all’interno del campo semantico del termine pettinatura.