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Il rapimento di personale occidentale: il decennio degli ostaggi

CAPITOLO II FONDAMENTI IDEOLOGICI E

2.5 Martirio e resistenza

2.5.5 Il rapimento di personale occidentale: il decennio degli ostaggi

Tra il 1982 e il 1992 alcuni gruppi sconosciuti251 che presumibilmente lavoravano dietro

il Partito di Dio252 portarono avanti una campagna di sequestri di cittadini occidentali e

di dirottamenti aerei come ulteriore forma di lotta.

Buona parte degli attentati, dei sequestri e dirottamenti aerei, come quello del volo TWA 847 del 1984 o del volo KU 422 del 1988253, furono rivendicati

dall'organizzazione chiamata Jihād Islamico: «the Islamic Jihad claimed responsibility for kidnapping dozen of Americans, British, and French in March 1984»254.

Hizbullāh, a differenza degli attentati suicidi, denuncia da subito come estranee queste nuove forme di terrorismo.

Hasan Nasrallah sostiene che: «The truth of the matter is that there was something other

250 Ivi, pp. 49-50

251 Kepel J., op. cit., pag. 144; Ranstorp M., op. cit., pag. 60; Jaber H., op. cit., pag. 99

252 In realtà il Partito di Dio ha sempre negato un suo coinvolgimento in tali pratiche. Cfr ad esempio Norton A. R., Hezbollah. A short history, op. cit., pag. 74; Ranstorp M., op. cit., pag. 60; Jaber H., op.

cit., pag. 99 e pag. 128; Nick B. Williams Jr., Hezbollah Chief Denies He Spoke on Hostage Talks, Los

Angeles Time, August 22, 1989, reperibile al seguente link: http://articles.latimes.com/1989-08- 22/news/mn-925_1_hostage-crisis

253 Ranstorp M., op. cit., pp. 95-96 254 Hamzeh A. N., op. cit., pag. 85

than Hizbullah, called the Islamic Jihad, who kidnapped the hostages. There exist videocassettes, communiqués that bear the signature of the Islamic Jihad. It is indipendent from the party. It is absolutely incorrect that the Islamic Jihad is a cover name for Hizbullah»255.

Durante il cosiddetto “decennio degli ostaggi”, circa 87 stranieri tra i quali 17 americani, 14 inglesi, 15 francesi, 7 svizzeri e 7 tedeschi, furono oggetto di rapimenti256.

Un totale di 17 differenti gruppi fantasma, alcuni dei quali collegati con il Jihad Islamico, rivendicarono la responsabilità dei sequestri257.

Secondo diversi autori258 e secondo l'opinione pubblica, sebbene i rapimenti e i

dirottamenti aerei vennero utilizzati per ottenere il rilascio di detenuti libanesi incarcerati nelle prigioni israeliane, il Partito di Dio in realtà era la longa manus dell'Iran che utilizzò l'arma dei sequestri per fare pressione sull'Occidente in modo tale da contrastare l'appoggio occidentale all'Iraq durante la guerra scatenata da Saddam Hussein nel settembre del 1980. È in questo contesto che, nel 1985, il Presidente americano Reagan avviò delle trattative segrete con Teheran allo scopo di liberare ostaggi americani in Libano in cambio dell'invio di armi all'Iran. Tali trattative vennero però interrotte in seguito alla diffusione della notizia da parte di una fazione iraniana avversa.

Le principali vittime dei sequestri furono membri dell'American University of Beirut, un'istituzione considerata da diversi membri del Partito di Dio «bastion of corrupting influence»259, oltre che personale delle ambasciate e giornalisti stranieri, considerati spie

sotto copertura.

Come le operazioni di martirio, la tecnica dei rapimenti è considerata una forma di terrore che «ultimately attacks men's mind by convincing the people that the revolutionary or militant movement is powerful and the state is weak»260.

255 Ivi, pag. 86

256 Jaber H., op. cit., pag. 113

257 Secondo Hala Jaber tali gruppi inclusero: Organisation of the Islamic Dawn, Islamic Jihad for the Liberation of Palestine, The Revolutionary Justice Organisation, Holy Warriors for Freedom, Khaibar Brigade, Organisation of the Oppressed on Earth, Revolutionary Cells.

Durante il “decennio degli ostaggi”, alcuni di essi furono liberati, molti furono barattati con altre organizzazioni in cambio di armi o somme di denaro, mentre alcuni morirono durante la prigionia a causa di malattie o in seguito alle torture subite.

258 Cfr. per esempio Kepel J., op. cit., pag. 143; Ranstorp M., op. cit., pag. 92; Azani E., op. cit., pag. 71; Kramer M., op. cit., pag. 149; Corm G., Il mondo arabo in conflitto, op. cit., pag. 106; Norton A. R., Hizballah of Lebanon. Extremist Ideals vs. Mundane Politics (A Paper for the Muslim Politics Project), in Council in Foreign Relations, reperibile al seguente link: http://www.cfr.org/religion-and- politics/hizballah-lebanon-extremist-ideals-vs-mundane-politics-paper-muslim-politics-project/p8612

259 Kramer M., op. cit., pag. 153 260 Hamzeh A. N., op. cit., pag. 85

Poichè il rapimento di ostaggi civili e disarmati fu una pratica molto diffusa tra le milizie rivali durante la guerra civile libanese261, inizialmente gli stranieri si ritennero al

sicuro ma «the growth of Islamic republicanism among Lebanon's Shi'ite ended the idyll»262.

In particolare dopo il sequestro di David Dodge263 avvenuto il 19 giugno del 1982, i

cittadini americani e francesi furono soggetti ad una sistematica campagna intimidatoria di “presa di ostaggi” rivendicata in parte dal Jihād Islamico264.

Secondo Martin Kramer, la presa degli ostaggi e i dirottamenti aerei furono utili alla causa della Resistenza islamica265: tale pratica garantiva il rilascio di combattenti della

rivoluzione islamica presi a loro volta in ostaggio; gli ostaggi potevano essere scambiati per ottenere concessioni politiche ed economiche da parte dei governi nemici; la sistematica presa di ostaggi poteva portare alla espulsione degli stranieri che temevano per la loro sicurezza; coloro che detenevano gli ostaggi potevano godere di immunità da attacchi o rappresaglie finché gli ostaggi si trovavano nelle loro mani; infine, la tecnica dei rapimenti sollevava il morale all'interno del movimento rivoluzionario poichè poteva catturare l'attenzione del pubblico verso forme di ingiustizia che altrimenti non sarebbero state notate.

Secondo l'autore, similmente agli atti di martirio, anche per i sequestri e le minacce nei confronti degli occidentali fu necessario per il Partito trovare una “logica morale” che li giustificasse. Infatti, sebbene i rapimenti di ostaggi innocenti furono considerati dei meri “means to an end”, coloro che professavano un'assoluta fedeltà alla legge islamica si trovavano di fronte ad un difficile dilemma dovuto al fatto che tali atti venivano compiuti in nome della causa islamica e ciò poteva infangare i principi di tolleranza e giustizia che stanno alla base dell'islam. La giustificazione venne data dal fatto che gli stranieri presi in ostaggio erano colpevoli di aver compiuto delle trasgressioni nei confronti dei musulmani, nello specifico di essere delle spie266 anche «in the absence of

any concrete evidence to prove such a supposition»267.

Sebbene lo shaykh Subhi al-Tufayli268 sostenesse l'estraneità del Partito di Dio, tuttavia

261 Sull'argomento cfr. Corm G., Il Libano contemporaneo.Storia e società, op. cit., pp. 222-241 262 Kramer M., The moral logic of Hizballah, op. cit., pag. 149

263 Cfr. Fox M., “David Dodge, an Early Lebanon Hostage, Dies at 86”, in The New York Times, reperibile al seguente link: http://www.nytimes.com/2009/01/31/world/middleeast/31dodge.html?_r=1

264 Kramer M., op. cit., pag. 149 265 Ivi, pp. 149-150

266 Ibidem.

267 Saad-Ghorayeb A., op. cit., pag. 98

in una sua dichiarazione affermò: «l'imperialismo ha agenti e spie in tutto il mondo. È un nostro diritto e un diritto di tutte le persone del mondo seguire gli spostamenti di tali agenti e arrestare coloro che sono stati accusati»269.

Mentre il Partito non approvava tale pratica in quanto mezzo non degno d'onore, «it is not willing to condemn the pratice either»270.

La pratica dei sequestri fu considerata una prassi proibita, ma alla quale tuttavia bisognava far ricorso in determinate e particolari circostanze: «accordingly, Hizbu'llah does not believe that the kidnappings should be viewed in abstraction but in their proper context, with an eye toward the ʻcausesʼ which provoked them rather than the ʻconsequencesʼ they generated»271.

Le cause principali furono erano come al solito considerate l'oppressiva presenza militare occidentale ed in particolare americana e il rapimento e la sparizione di centinaia di militanti Libanesi tra il 1982 e il 1983.

Il rapimento di ostaggi occidentali divenne perciò un mezzo per fare pressione in modo tale da raggiungere determinati obiettivi.

Fadlallah definiva i rapimenti azioni “disumane e irreligiose” e “metodi non islamici”272. Inoltre, secondo il sayyid, esse danneggiavano l'immagine dell'islam poichè

ne contraddicevano gli insegnamenti, oltre che minare inesorabilmente la sua campagna a favore dell'instaurazione di un sistema islamico in Libano273. Fadlallah non solo negò

ogni coinvolgimento personale con tali atti, ma dichiarò «I would no have any self- respect if I had anything to do with them»274. Infatti, l'autorizzazione che Fadlallah

aveva concesso per le operazioni di martirio venne negata dallo stesso per «the kidnapper and hijacker of innocent»275.

Sebbene tali atti furono considerati dei mezzi straordinari di pressione, le dichiarazioni di Fadlallah provocarono un dilemma morale in seno al Partito di Dio e mostrarono la necessità di riformulare le proprie posizioni al riguardo, soprattutto perché «no good had come of these ill-conceived operations, and muslim were now widely regarded as kidnappers»276.

Inoltre portarono, da parte degli occidentali, alla considerazione di Hizbullāh come di

269 Intervista rilasciata il 4 dicembre del 1986 a Kramer M., op. cit.,pag. 150 270 Saad-Ghorayeb A., op.cit., pag. 97

271 Ivi, pp. 98-99

272 Kramer M., op. cit.,pag. 154 273 Ivi, pag. 153

274 Ivi, pag. 154 275 Ivi, pag. 152 276 Ivi, pag. 155

un gruppo religioso fanatico, incline al martirio «and engaged in the random abduction of foreigners, under the assumed strict control and direction of Iran's clerical establishment»277.

Sebbene il Partito di Dio ottenne diversi benefici dall'uso di tali tecniche, in particolare il rilascio di 77 membri imprigionati in Israele in cambio della fornitura di informazioni sul destino di alcuni soldati israeliani, il cambiamento nella politica iraniana, la crescente pressione siriana verso il Partito e l'entrata in politica di Ḥizbullāh posero fine alla messa in pratica di tali operazioni.

2.6 Logica della resistenza e società della resistenza: obbligo morale,