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Redistribuzione dei pagamenti diretti: le implicazioni a livello nazionale

Nel documento L'agricoltura del Molise : rapporto 2010 (pagine 165-169)

5. Le politiche future per l’agricoltura

5.6 Gli effetti delle ipotesi distributive della riforma PAC post 2013

5.6.1 Redistribuzione dei pagamenti diretti: le implicazioni a livello nazionale

Limitando l’attenzione ai soli pagamenti diretti, che costituiscono la parte preponderante del I Pilastro (nel 2009 essi rappresentavano all’incirca l’84% del Fondo Europeo Agricolo di Garanzia - FEAGA), le discussioni sul futuro sistema di pagamento prefigurano un sistema di aiuti per ettaro uguale per tutti i Paesi dell’UE (flat rate). Come anticipato nei paragrafi precedenti, sia il Consiglio dei Ministri dell’agricoltura, che il Copa-Cogeca, hanno indicato la necessità di individuare alternative ai periodi storici e di assicurare un pagamento equo a tutti gli agricoltori UE, adottando i dovuti aggiustamenti sulla base di criteri oggettivi. Di fatto verrà superato ogni riferimento storico al volume degli aiuti sinora percepiti.

L’evoluzione verso la scelta di parametrizzare il sostegno al solo fattore superficie condurrebbe a forti travasi finanziari tra gli Stati membri. Infatti, a seconda dei criteri che si individueranno per riallocare le risorse dei pagamenti diretti si potranno verificare ampi scostamenti dalla situazione attuale. I risultati di uno studio svolto da INEA in collaborazione con il Mipaaf indicano che se si rapportano gli attuali massimali dei pagamenti diretti per Paese alla superficie agricola che ha generato i diritti all’aiuto, il valore medio comunitario sarebbe pari a poco meno di 300 euro/ha e l’Italia si collocherebbe al di sopra di tale valore (433,7 euro).

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Figura 5. I pagamenti diretti per superficie ammissibile (scostamento % dal “flat rate”, con UE = 100)

0,0% 50,0% 100,0% 150,0% 200,0% 250,0% O la nda M al ta Be lgi o It al ia D ani m arc a G re ci a Ci pro G erm ani a F ra nc ia S love ni a L us se m burg o Irl anda S pa gna A us tri a U ngh eri a Re gno U ni to Re pub bl ic a Ce ca Bul ga ri a F inl andi a S ve zi a P ol oni a P ort oga ll o S lova cc hi a Rom ani a L it ua ni a E st oni a L et toni a Fonte: INEA

La parametrizzazione del sostegno alla sola superficie beneficiaria, prescindendo dal volume degli aiuti sinora percepiti, rappresenterebbe una prospettiva alquanto penalizzante per la situazione italiana. Le ipotesi avanzate di regionalizzazione dell’aiuto potrebbero condurre ad una riduzione anche del 40% dell’attuale massimale nazionale di 4,37 Meuro, come stabilito dall’art. 40 del Reg. (CE) n. 73/2009. Le stesse simulazioni, infatti, indicano che l’applicazione della regionalizzazione dell’aiuto diretto sulla base di un

flat rate unico europeo, calcolato prendendo come unico parametro di

riferimento le superfici (ammissibili, oppure utilizzate a scopi agricoli – SAU), determinerebbe un forte impatto: gli importi unitari sarebbero praticamente dimezzati, passando dagli attuali 541,13 €/ha2728 a 265,00 €/ha2829.di superficie

ammissibile, oppure a 309,13 €/ha se riferiti all’intera SAU nazionale.

27 Importo calcolato sulla base dei massimali nazionali attribuiti per i pagamenti diretti e delle superfici ammissibili

riferite al 2008 (D.M. 22 ottobre 2007 n. 1535).

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Ragion per cui da parte dell’Italia, come pure degli altri Paesi penalizzati, si ritiene necessario integrare il fattore superficie con altri parametri, ai fini di determinare l’entità di sostegno erogabile nei diversi Stati membri. Nello specifico, si propone di tenere conto non solo della superficie agricola, ma anche di altri valori economici, capaci di caratterizzare più compiutamente l’attività agricola. Per esempio un indicatore ritenuto utile, idoneo a riassumere altri fattori economici dell’attività agricola, potrebbe essere il valore della produzione, su cui confluiscono la specializzazione produttiva, il capitale, il lavoro e la capacità imprenditoriale.

Analisi condotte da INEA indicano che l’Italia contribuisce in modo rilevante alla formazione del valore della produzione agricola europea (12,7%), come pure alla produzione e valorizzazione dei beni pubblici europei, ma l’importo medio degli aiuti per 1.000 euro di produzione vede il nostro Paese molto al di sotto (76,7%) rispetto al dato medio europeo (123 euro).

Ai fini di una distribuzione complessivamente più equilibrata tra le diverse agricolture dell’UE potrebbe essere considerato, come è stato già considerato, anche il coefficiente di potere di acquisto, in grado di apportare i dovuti correttivi all’insufficiente parametro della superficie.

Un altro modo per agire sulla distribuzione delle risorse è rivedere i massimali individuando “criteri oggettivi” che tengano conto della potenzialità di produzione da parte dell’agricoltura di beni pubblici. A titolo esemplificativo, nelle elaborazioni condotte da INEA e Mipaaf, sono stati considerati 4 criteri: Superficie ammissibile; PLV; Popolazione rurale; Aree Natura 2000.

La figura seguente riporta alcuni confronti tra i massimali determinabili utilizzando diversi parametri di calcolo per l’Italia.

Passando ad esaminare la distribuzione degli aiuti tra regioni, gli effetti redistributivi (i guadagni e le perdite di ciascuna regione) dipendono naturalmente dalla posizione relativa di ciascuna regione nell’ambito della chiave di distribuzione considerata e dall’entità del massimale nazionale. Come indicato dalle analisi INEA, va chiarito che non necessariamente un massimale nazionale più elevato dello status quo determina un guadagno per tutte le regioni. I guadagni o le perdite di ciascuna regione sono determinati, infatti, dalla chiave di distribuzione utilizzata al nostro interno per ripartire il

167 massimale nazionale, quali per esempio il peso di ciascuna regione nell’attuale distribuzione dei pagamenti diretti, oppure nella SAU e nella composizione della PLV nazionale. Allo stesso tempo potrebbero essere considerati indici compositi, che tengano conto anche del peso delle zone svantaggiate, delle aree Natura 2000, delle superfici forestali e dell’occupazione.

Figura 5. Il massimale nazionale: alcune opzioni (milioni €)

0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 Massimale all. VIII SAU SAU-PPP PLV PLV-PPP

Fonte Elaborazioni INEA su dati CIRCA ed EUROSTAT

È scontato affermare che i criteri redistributivi dei pagamenti diretti post- 2013 tra le regioni dipenderanno da scelte politiche e saranno di difficile determinazione.

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5.6.2 Redistribuzione dei pagamenti diretti: le implicazioni a livello

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