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Capitolo 5. LE COMPETENZE DEGLI INSEGNANTI IL CASO ITALIANO

3. Ipotesi, limiti e prospettive

3.1. Il referenziale per i neoassunti come opportunità di sviluppo di un

Il referenziale proposto per il bilancio iniziale delle competenze nel percorso per gli insegnanti neoassunti – costruito a partire da un interessante lavoro scientifico da parte del gruppo di ricerca dell’Università di Macerata – risponde prioritariamente alla necessità di dotarsi di strumenti adeguati per un processo assolutamente nuovo e specifico: la valutazione e l’accompagnamento degli insegnanti neoassunti in una prospettiva chiaramente formativa. L’interrogativo che ci possiamo porre è quanto, e con quali modifiche, esso possa costituire la base per un sistema di competenze per la professionalità degli insegnanti della scuola secondaria italiana, durante tutta la loro carriera professionale. Ciò implicherebbe la progettazione di un sistema di competenze da poter articolare in modo differenziato e utile a rispondere ai diversi momenti della carriera docente:

- la formazione iniziale (insegnante in formazione), in questo caso appare già particolarmente sviluppato il percorso che l’insegnante secondario deve compiere per accedere alla professione (sulla base delle indicazioni de Dlgs 59/2017), e da cui si potrebbe partire per sviluppare un sistema di competenze;

- l’inserimento nella professione (insegnante neoassunto), in questo caso, come si è detto, il referenziale per le competenze per i neoassunti (DM 850/2015) costituisce già un punto di riferimento importante;

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- l’esercizio professionale e la formazione continua (insegnante esperto), in questo ultimo step va rimarcato che nessun referenziale di competenze formalizzato esiste nel contesto della scuola italiana.

In merito a possibili sviluppi dell’attuale referenziale delle competenze per neoassunti, potrebbe innanzitutto essere interessante ampliare il respiro culturale del referenziale di competenze includendo o precisando alcuni indicatori e descrittori e rafforzando quelli specificamente inerenti il profilo di insegnante riflessivo e ricercatore. Come esempio, sono interessanti alcuni indicatori formulati dagli scozzesi nelle due direzioni indicate. Gli scozzesi, in generale, sottendono allo sviluppo professionale dell’insegnante un processo continuo di apprendimento professionale (professional learning) e, nello specifico, la riflessività e l’approccio investigativo emergono con forza proprio nell’area Sustaining and developing professional learning degli Standard for Career-Long Professional Learning, nella quale sono richieste elevate capacità di riflessione, di autovalutazione sia per un’auto analisi delle proprie pratiche, sia per una valutazione di esse in collaborazione con altri colleghi e con gli studenti. In particolare sono molto rilevanti i seguenti indicatori:

develop skills of rigorous and critical self-evaluation, reflection and enquiry including how to investigate and evidence impact on learners and professional practice;

lead and contribute to the professional learning of all colleagues, including students and probationers.» (GTCS, 2012b, p.10).

Un altro aspetto che andrebbe affrontato per promuovere l’attuale referenziale di competenze come sistema più ampio è relativo alla dimensione valoriale dell’essere insegnante: come rendere più esplicita e – per quanto possibile – più operativa tale dimensione? Occorre rimarcare che, nella terza area del referenziale per i neoassunti, quella della professionalità (all’interno dell’ambito: Affrontare i doveri e i problemi etici della professione), sono già delineati alcuni elementi valoriali: rispetto di regole e ruoli nell’esercizio professionale, principi di lealtà, collaborazione e rispetto, contributo al superamento di pregiudizi e

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discriminazioni di diversa natura, rispetto per la privacy. Questi indicatori risultano tuttavia ancora troppo generali e non sufficientemente descrittivi per permetterne un’interpretazione sufficientemente condivisa, prima di tutto tra gli insegnanti, ma anche tra i vari stakeholders 54 . Anche in questo caso, sempre con fini esemplificativi, può essere di riferimento l’esempio scozzese relativo lla declinazione dei valori professionali e dell’impegno personale; per ciascuna della quattro componenti – Social justice, Integrity, Trust and respect e Professional commitment – sono stati definiti specifici indicatori, tra due e cinque per ogni componente (si veda la figura 4.5), in modo tale da rendere possibile la successiva definizione di possibili descrittori per ciascun indicatore.

Infine, va evidenziato che il modello del transformative teacher è quello meno evidente nel referenziale di competenze per i neoassunti. Indubbiamente si tratta del modello più problematico in quanto ha delle implicazioni dirette non solo sulle prestazioni professionali, ma anche sul livello di autorevolezza e decisionalità che l’insegnante dovrebbe avere nel più ampio contesto sociale. Si propone, in questo modello, il profilo di un insegnante intellettuale che, in quanto tale, ha la capacità di intervenire ed esercitare una profonda influenza sull’ambito sociale che gli è più prossimo: quello dell’educazione e della scuola. Sempre con propositi esemplificativi, è coerente con questa visione una competenza come quella definita negli standard scozzesi: «actively consider and critically question the development(s) of policy in education» (GTCS, 2012b, p. 10).

Queste osservazioni sugli aspetti che potrebbero essere considerati per allargare il sistema di competenze dei neoassunti verso un sistema di competenze per l’insegnante esperto possono ulteriormente trarre beneficio dall’analisi delle funzioni del tutor che accompagna e orienta il percorso formativo dei neoassunti (come da DM 850/2015). Tale figura professionale racchiude due aspetti rilevanti

54 Con il termine stakeholders, in questo contesto, si intende indicare tutti i diversi attori che “sono

portatori di interessi” in merito alla professione docente. In particolare, ne fanno parte, tra gli altri: gli studenti, le famiglie, altre figure professionali che agiscono all’interno o in collaborazione con la scuola, i dirigenti scolastici, i dirigenti regionali e territoriali degli Uffici Scolastici e del Ministero e i decisori politici.

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che dovrebbero certamente essere assunti nella prospettiva di un sistema di competenze più generale:

 in primo luogo, il tutor sintetizza la funzione formativa del processo. La dimensione formativa non deve essere limitata all’insegnante neoassunto, ma deve essere una caratteristica fondamentale dell’esercizio professionale; valida, quindi, anche per l’insegnante esperto in una prospettiva di formazione continua, nella quale si coniughino istanze di apprendimento in corsi tradizionali (master, corsi di alta formazione, ecc.), in modalità autogestita individuale e/o collegiale all’interno della scuola o delle reti professionali;

 in secondo luogo, nel percorso realizzato è emersa la necessità di definire quali sono le competenze su cui deve contare il tutor per poter svolgere la propria funzione (Magnoler, 2017); questo apre alla definizione di competenze nuove (a mio giudizio, riconducibili a quelle proprie dell’insegnante riflessivo e ricercatore) ma, ancora di più, mette in evidenza un ruolo potenzialmente molto rilevante per il rafforzamento della professione docente: il possesso di una professionalità esperta utile e necessaria per far accedere i novizi alla professione stessa. In questo senso, emerge l’ipotesi che sia proprio all’interno della stessa professione che dovrebbero essere riscontrabili le competenze per contribuire alla formazione iniziale e in servizio e a garantire la qualità dell’insegnamento nella scuola.

Da qui l’importanza di due aspetti connessi alla professionalità docente: la formazione come dimensione costitutiva della professione docente (il professional learning di scozzesi e neozelandesi) e la possibilità di stabilire delle modalità di garanzia della qualità professionale che siano validate e gestite con una forte partecipazione della comunità professionale. Si tratta di due aspetti che emergono dall’esperienza del percorso dei neoassunti e che dovrebbero essere rafforzati nella prospettiva di un sistema di competenze professionali di riferimento per gli insegnanti italiani.

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