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La relazione tra educatrici ed educande nei verbali di alcune ispezioni ministeriali

Nel documento LA RELAZIONE EDUCATIVA NELL’ESPERIENZA (pagine 145-152)

LA RELAZIONE EDUCATIVA NELL’ESPERIENZA E NELLE FONTI SCRITTE

LA RELAZIONE EDUCATIVA EMERGENTE DALLA PRASSI E DA FONTI DOCUMENTARIE E NARRATIVE

3. La relazione tra educatrici ed educande nei verbali di alcune ispezioni ministeriali

Una breve puntualizzazione storica favorirà la comprensione del si-gnificato delle ispezioni alle istituzioni gestite dalle FMA. La legge

Casa-172 Cf i Regolamenti per gli asili (1885), gli oratori (1895), gli educandati (1895), i convitti, le case con scuole pubbliche, gli orfanotrofi, le case annesse a collegi sale-siani.

Cap. III: La relazione educativa emergente dalla prassi… 145 ti del 13 novembre 1859, in materia di rapporti con la scuola privata, in-tegra e sviluppa alcune disposizioni della legge Boncompagni. Recepi-sce, infatti, i contenuti del dibattito parlamentare sulla libertà di inse-gnamento e concede ai cittadini che ne hanno i requisiti di poter aprire e dirigere istituti privati. Attribuisce però allo Stato una sostanziale sor-veglianza sulla scuola privata, attività esercitata da ispettori ed ispettrici ministeriali la cui autorità è codificata in un Regolamento esecutivo che lascia una certa discrezionalità alle autorità amministrative.173

La figura dell’ispettrice governativa è istituita dal Ministero della Pubblica Istruzione il 21 marzo 1875 con la finalità di supervisionare gli educandati femminili.174 A differenza degli ispettori scolastici, le cui re-lazioni vertono solo sull’aspetto didattico, le ispettrici possono e devono indagare su tutto ciò che si riferisce all’andamento globale dei collegi e sui sistemi educativi adottati.175

Nell’Archivio Centrale di Stato si trovano alcune relazioni dell’ispet-trice Giselda Fojanesi Rapisardi che, tra gli altri, visita educandati diretti dalle FMA situati in varie città dell’Italia settentrionale.176 Nella docu-mentazione si nominano direttrici e insegnanti e si rilevano le loro abili-tà pedagogiche, didattiche e comunicative, oppure le loro inadempienze e carenze formative. Questa documentazione fornisce alla ricerca un materiale certamente frammentario, ma interessante per verificare come

173 Cf RAPONI Nicola, Legislazione, politica scolastica e scuola privata cattolica nell’Italia liberale. Il ruolo del Consiglio di Stato, in PAZZAGLIA (a cura di), Cattolici, educazione e trasformazioni socio-culturali in Italia fra Otto e Novecento, Brescia, La Scuola 1999, 341-344.

174 Cf Regolamento per le visite ai convitti femminili aventi scopo educativo, 21 marzo 1889, in LOPARCO, L’attività educativa delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Ita-lia attraverso le ispezioni governative (1884-1902), in Ricerche Storiche Salesiane 21 (2002) 1, 56-58.

175 Nel 1875 sono istituiti quattro posti di ispettrice governativa, ma soltanto nel 1883 è emanato il relativo regolamento, che orienta la modalità di conduzione delle indagini su un territorio sconosciuto, difficile e in larga parte ostile (cf PORCIANI Ila-ria [a cura di], Le donne a scuola. L’educazione femminile nell’Italia dell’Ottocento.

Mostra documentaria e iconografica, Università degli Studi di Siena, Firenze, Tipo-grafia “Il Sedicesimo” 1987, 96).

176 Giselda Foianesi Rapisardi fu nominata ispettrice governativa nel 1893. Le relazioni riguardano le visite da lei effettuate all’Istituto “S. Cuore” di Casale Mon-ferrato il 5-6 febbraio 1895; all’Educandato “Nostra Signora delle Grazie” di Nizza Monferrato il 14 marzo 1886 e il 4-5 dicembre 1894; all’Educandato “S. Teresa” di Chieri il 1° maggio 1894; al Collegio “Maria Immacolata” di Conegliano il 25 feb-braio 1899; al Conservatorio “S. Gaetano” di Lugo, il 21 maggio 1900.

il paradigma relazionale contenuto nei testi normativi dell’Istituto sia concretizzato nelle diverse realtà educative e come venga percepito da osservatrici esterne. Al di là di posizioni dichiaratamente anticlericali, le valutazioni sul metodo educativo salesiano presentano una notevole ri-levanza documentaria.

Di suor Clelia Genghini, direttrice del Collegio “Maria Immacolata”

di Conegliano si dice che «è giovane, intelligente, con belle maniere e molta furberia».177 Suor Adele David, direttrice dell’educandato di Val-lecrosia, viene descritta «attiva, astuta ed energica».178 L’ispettrice Feli-cita Moranti,179 in visita all’Istituto “Maria Immacolata” di Novara, pre-senta suor Cucchietti Luigia, direttrice della scuola, giovane, astuta di molta comunicativa.180

Nella visita all’Istituto “S. Cuore” di Casale Monferrato, l’ispettrice

177 Relazione della visita dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi al Collegio Maria Immacolata nel giorno 25 febbraio 1899, in LOPARCO, L’attività edu-cativa 93.

178 Relazione dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi al Collegio di Vallecrosia il 29 maggio 1891, in ivi 69. Sul collegio di Vallecrosia cf CAVAGLIÀ -NOTO, La scuola “Maria Ausiliatrice” di Vallecrosia. Origine e sviluppo di un’istituzio-ne educativa fondata da Don Bosco (1876-1923), in Rivista di Scienze dell’Educazioun’istituzio-ne 36 (1998) 1, 15-70.

179 Felicita Moranti (1827-1906) nacque a Varese nel 1827, fu educata a Monza e a Milano in collegi per ragazze di condizioni agiate. Dopo la morte del padre, gravi dissesti finanziari colpirono la famiglia per cui fu costretta ad impiegarsi come istitu-trice presso una ricca famiglia di Parma. Nella stessa città ebbe in seguito la direzio-ne della scuola tecnica femminile e del collegio civico di Piacenza, che accoglieva ra-gazze delle famiglie più agiate della città. Nel 1865 le fu affidata la direzione del-l’Orfanotrofio della “Stella” di Milano, ruolo che ricoprì per quasi quindici anni. In-tanto, su incarico del Municipio di Roma, lavorò alla riforma dell’Orfanotrofio femminile di Termini e dell’Ospizio S. Michele fino al 1874. La sua conoscenza della realtà degli istituti femminili di educazione si estese ulteriormente negli anni in cui, in qualità d’ispettrice governativa, ebbe l’incarico di visitare i 460 collegi-convitti compresi nelle 21 province del 1° Circolo della giurisdizione territoriale per gli isti-tuti femminili. Esercitò questo ufficio dal 1879 al 1893. Sulla sua opera si possiedo-no dei racconti dal titolo Memorie di collegio (Libro per le giovanette, Firenze, R.

Bemporad & Figlio 1898), scritti da Giselda Foianesi Rapisardi in segno di ricono-scenza alla sua «guida amorevole ed esempio insigne nei primi passi dell’ardua car-riera» (cf Ritratto di Felicita Moranti [1827-1906], in Enciclopedia biografica e biblio-grafica “italiana”. Serie XXXVIII: Pedagogisti ed educatori, diretta da Ernesto Codi-gnola, Milano, Istituto Editoriale Italiano B. C. Tosi, 1939).

180 Cf Relazione dell’ispettrice governativa Felicita Moranti all’Istituto Maria Im-macolata in Novara l’8 marzo 1893, in LOPARCO, L’attività educativa 83.

Cap. III: La relazione educativa emergente dalla prassi… 147 Rapisardi elogia l’impostazione globale dell’educandato, il quale benché sia «governato da un’associazione religiosa», offre una proposta educa-tiva «assai buona e civile».181 Se da una parte costata la presenza di nor-me che non approva, quale ad esempio quella che vieta alle alunne di la-sciare il collegio durante l’anno scolastico per recarsi in famiglia, d’altro canto l’ispettrice ha modo di verificare che le ragazze non stanno nel collegio per forza, ma anzi, «sufficientemente franche e disinvolte», esse sono affezionate alle suore e contente di stare con loro.

Un altro rilievo verte sul fatto che «le alunne interne ed esterne pos-sono comunicare colla direttrice ogni qualvolta lo desiderano, eccetto nelle ore di scuola». Si evidenzia quindi che le relazioni tra alunne ed in-segnanti, e specialmente con la superiora, sono serene e spontanee; si pratica il sistema “preventivo” per cui «non si fa uso di castighi, la disci-plina è buona e si mantiene coi voti».182

L’assenza di castighi è pure menzionata nelle relazioni delle ispezioni svolte nell’educandato di Nizza Monferrato del 27 novembre 1890 e del 6 dicembre 1894,183 nel Collegio “S. Teresa” di Chieri del 1° maggio 1894,184 e in quello di Conegliano Veneto.185 È generale la costatazione di un sistema disciplinare non severo, di rapporti familiari tra educatrici e ragazze, della possibilità che queste hanno di dialogare con la superio-ra ogni qualvolta lo desiderino, del clima sereno creato nelle scuole che favorisce legami sinceri e spontanei tra le persone.

I rilievi critici della Rapisardi vertono sull’eccessivo numero delle alunne, sulla scarsa funzionalità degli ambienti che risultano inadeguati

181 Relazione della visita dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi al-l’Istituto Sacro Cuore, o delle Salesiane, in Casale Monferrato, nel giorno 14 marzo 1886, in ivi 90.

182 Dalle istruzioni di madre Emilia Mosca alle maestre FMA di Nizza Monfer-rato si ricava che nelle case salesiane il profitto delle studenti veniva incentivato at-traverso le note di merito e di demerito, classificazioni settimanali e mensili, premia-zioni di fine anno per la condotta e il rendimento scolastico (cf MOSCA, Istruzioni speciali di madre Emilia Mosca, in GENGHINI, Un anno di assistenza 97-111).

183 Cf Relazione della visita dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi all’Educandato di Nizza Monferrato nel giorno 27 novembre 1890 e il 6 dicembre 1894, in LOPARCO, L’attività educativa 58-68.

184 Cf Relazione della visita dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi all’Educatorio S. Teresa in Chieri, 1° maggio 1894, in ivi 76-81.

185 Cf Relazione della visita dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi al Collegio “Maria Immacolata” di Conegliano nel giorno 25 febbraio 1899, in ivi 93-95.

e poco capienti, sulla trascuratezza dell’igiene, sulla preparazione non sempre soddisfacente del personale insegnante e su altri problemi di ti-po disciplinare ed educativo. La continua presenza delle educatrici, in particolare della superiora, tra le ragazze viene da lei interpretata come modalità per “fare proseliti e fabbricare monache”:

«La direttrice è sempre in mezzo alle alunne, quindi sono facili e frequenti le comunicazioni fra loro: pare che le convittrici stien volentieri in collegio, e lo credo, perché la disciplina è molto rilassata, allo studio si dà poca importanza; e si cerca di allettar le alunne con ricreazioni, recite, svaghi. […] Ho domandato di quali misure disciplinari si servivano per le alunne riottose a fare il proprio dovere e non si è saputo indicarmene alcuno, dicendo che non ne avevano mai avuto bisogno. Infatti anche nel Regolamento interno, che del resto ha il visto del R. Provveditore agli studi, non si fa parola delle pene disciplinari».186

Sullo stesso tema la Rapisardi, nella visita all’Educandato “S. Teresa”

di Chieri, annota: «Le comunicazioni delle alunne colla direttrice sono facili e frequenti; credo anzi che essa si mostri loro molto indulgente e molto sollecita, affinché stiano volentieri in collegio e vi si affezioni-no».187

Nell’ispezione svolta a Nizza il 6 dicembre 1894, si rileva l’imposta-zione educativa del collegio e si sottolinea che «molte educande, vi ri-mangono, o vi tornano per sempre; e in genere ci stanno volentieri, per-ché sono tenute e trattate molto bene; si cerca ogni mezzo per affezio-narsele; anche la disciplina è mite e si mantiene con le semplici classifi-cazioni».188 La relazione tra FMA ed educande, secondo l’ispettrice, è familiare, scevra di severa disciplina. Il profitto delle alunne è stimola-to con la fiducia, la premiazione delle meritevoli, la valorizzazione del rendimento scolastico. In tal modo l’obiettivo si raggiunge forse con

186 Relazione della visita dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi al-l’educandato di Nizza Monferrato, in ivi 62. L’annotazione, che proviene da un’os-servatrice estranea all’ambiente, conferma l’applicazione effettiva del “sistema pre-ventivo”, che non prevede l’uso del castigo se non in via eccezionale. Dell’impor-tanza di ottenere dalle alunne il rendimento scolastico attraverso la persuasione, la bontà, la fiducia si è parlato presentando le fonti e la normativa offerta dalla Consi-gliera scolastica generale Emilia Mosca e da Maddalena Morano.

187 Relazione della visita dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi al-l’Educatorio S. Teresa in Chieri, 1° maggio 1894, in LOPARCO, L’attività educativa 79.

188 Relazione della visita dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi al-l’educandato di Nizza Monferrato nel giorno 6 dicembre 1894, in ivi 66. Ci si riferisce con molta probabilità ai voti di condotta che venivano letti in pubblico al termine di ogni settimana (cf GENGHINI, Un anno di assistenza 28-29).

Cap. III: La relazione educativa emergente dalla prassi… 149 più lentezza, e non da tutte nello stesso momento, ma con maggior effi-cacia.

Nella relazione sul “Conservatorio di “San Gaetano” di Lugo189 l’i-spettrice nota:

«La disciplina è ben mantenuta; forse potrebbe apparire, a prima vista, un po’ rilasciata, perché le alunne, interne ed esterne, sono molto pronte, senza l’ombra della timidezza; rispondono da sé, e non aspettano l’imbeccata delle maestre o della direttrice quando sono interrogate, ma io preferisco questo al trovare delle bambine alle quali è stata tolta ogni spontaneità, ogni sincerità e gaiezza giovanili».190

Quanto è rilevato dalla Rapisardi credo si possa trasferire, pur con le debite proporzioni, ad altre istituzioni educative dirette dalle FMA per-ché le linee orientative codificate nei Regolamenti e nelle Deliberazioni dei Capitoli generali erano le stesse. È perciò evidente che uno degli elementi che caratterizza gli educandati delle FMA è lo stile di relazioni che le suore intessono con le alunne. Una conferma, questa volta prove-niente da un’ispettrice meno severa e maggiormente bendisposta nei confronti delle FMA, è quella di Sofia Breglia Flores. Visitando nel 1899 il Collegio “Maria Ausiliatrice” di Alì Marina (Messina), fiorente centro di opere educative con la scuola normale parificata, ella descrive come

“materna” l’attitudine delle educatrici. Dimostrano, infatti, una singola-re capacità di porsi al livello delle educande, condividendo i loro inte-ressi e partecipando alle varie esperienze della giornata:

«Le suore hanno per le educande cure veramente materne, sono sempre in loro compagnia, prendono parte ai loro divertimenti, le trattano con dolcezza e nell’istruirle hanno una pazienza veramente instancabile. E di pazienza se ne ri-chiede molta con quelle bambine che vengono al Collegio del tutto ignoranti e anche con una certa selvatichezza assai difficile da vincere».191

189 L’Istituto “San Gaetano”, aperto il 29 febbraio 1890, era un orfanotrofio voluto dalla Marchesa Spreti ved. Borea.

190 Relazione dell’ispettrice governativa Giselda Fojanesi Rapisardi al Conservato-rio di S. Gaetano in Lugo, il 21 maggio 1900, inLOPARCO, L’attività educativa 88.

Questa costatazione conferma l’impostazione familiare della scuola salesiana che, se da un lato perseguiva la serietà nello studio, dall’altro favoriva un clima sereno,

«non stecchito, ma gradito alla vista, all’udito, al cuore» (MOSCA, La scuola secondo la pratica dell’Istituto, in GENGHINI, Un anno di assistenza 124).

191 Relazione dell’ispettrice governativa Sofia Breglia Flores al Collegio di Maria Ausiliatrice in Alì, Messina, 18 marzo 1899, in LOPARCO, L’attività educativa 98.

Tale atteggiamento si rivela tanto più necessario quanto più le desti-natarie sono affettivamente e culturalmente carenti. La loro situazione, a volte colma di sofferta rassegnazione, attiva nelle educatrici quella pa-zienza e dolcezza che conquista le ragazze, le affeziona alle maestre e quindi le predispone ad impegnarsi nel processo di maturazione.

L’ispettrice Marietta Guarini, in visita alla scuola materna gestita dal-le FMA a Roma, Via Marghera, nel suo rapporto menziona in particola-re la capacità particola-relazionale della superiora. Attraverso l’analisi delle fonti si è già avuto modo di mettere in evidenza l’importanza del ruolo educa-tivo conferito alla direttrice e della conseguente necessità che possegga abilità comunicative. L’ispezione viene a confermare quanto era racco-mandato nei Regolamenti e negli orientamenti delle superiore:

«Le suore italiane di Maria Ausiliatrice abitano un villino di Via Marghera e vi hanno aperto un Giardino d’infanzia a pagamento frequentato da circa 60 bambini tra maschi e femmine. La direttrice delle suore è anche la direttrice di questo Giardino d’infanzia ed ha veramente l’arte di trattenere i bimbi, inse-gnando loro ciò che conviene alla loro età, dilettandoli e senza menomamente affaticarli».192

Dalle relazioni esaminate si ricavano elementi interessanti che con-fermano come nelle incipienti istituzioni delle FMA, pur tra notevoli difficoltà e limiti, le educatrici si sforzassero di mantenersi coerenti con le esigenze metodologiche del “sistema preventivo”. Singolare è il fatto che le critiche mosse dalle ispettrici vertano su aspetti organizzativi, strutturali o didattici, mentre i rilievi positivi riguardino prevalentemen-te il clima relazionale dell’ambienprevalentemen-te del collegio o della scuola. Anche nelle ispettrici mosse da tendenze anticlericali si nota la stessa posizione, benché a volte esse non comprendano il valore educativo di alcune scel-te. La disciplina “familiare” viene da loro interpretata eccessivamente

“blanda”, il tratto accogliente della superiora verso le ragazze strategia

192 Relazione dell’ispettrice governativa Marietta Guarini all’Istituto privato delle Suore di Maria Ausiliatrice in Roma, Via Marghera, il 31 luglio 1900, in ivi 104. La relazione si riferisce a suor Luigina Cucchietti (1865-1924) che era allora direttrice della comunità religiosa e della scuola. Diplomatasi in Lettere all’Università di Ge-nova era pure dotata di brillanti qualità comunicative. Con la sua parola ricca di fa-scino sapeva avvicinare le persone con interventi puntuali e saggi. Nel 1898 fu no-minata visitatrice delle case aperte dall’Istituto delle FMA nel Lazio e in Toscana (cf [SECCO], Suor Cucchietti Luigina, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1924, Roma, Istituto FMA 1986, 87-100. D’ora in poi abbrevierò Fac-ciamo memoria seguito dall’anno).

Cap. III: La relazione educativa emergente dalla prassi… 151 accattivante per il reclutamento delle candidate all’Istituto, la spontanei-tà delle alunne rischiosa esuberanza.

La lettura attenta delle fonti che seguono permetterà di verificare ul-teriormente come le consuetudini dei rapporti tra FMA ed alunne, pur mantenendosi nell’alveo delle intuizioni pedagogiche dei Fondatori, si esplicitano, evolvono, si approfondiscono anche in risposta agli appelli della storia. Particolare attenzione sarà rivolta al Manuale elaborato nel 1908 che, per la significatività dei contenuti e la modalità dell’elabora-zione, ha il valore di sintesi spirituale e pedagogica di un cammino per-corso e indicazione prospettica di nuovi traguardi.

4. La prima sintesi ufficiale della tradizione educativa delle

Nel documento LA RELAZIONE EDUCATIVA NELL’ESPERIENZA (pagine 145-152)