• Non ci sono risultati.

Come si è visto finora, la ricerca del meraviglioso metropolitano di Julio Cortázar spesso non si discosta da quella propriamente surrealista Notevoli sono infatti le

JULIO CORTÁZAR: LA MERAVIGLIA TRA INCONTRI E DISINCONTR

5. Come si è visto finora, la ricerca del meraviglioso metropolitano di Julio Cortázar spesso non si discosta da quella propriamente surrealista Notevoli sono infatti le

similitudini nellřuso dello spazio urbano, ma soprattutto nella ricorrenza di certi topos. Ma allo stesso tempo, nellřopera dello scrittore argentino ricorre con insistenza uno spazio urbano prettamente moderno: il metrò. Ciò non sembra mettere in discussione quanto detto finora sugli spazi incantati cortazariani. Infatti il metrò non appare mai nella sua funzionalità, al contrario lo scrittore argentino ne resta affascinato per tuttřaltre ragioni: i sotterranei della metropolitana appaiono un Ŗaltroveŗ carico di suggestioni. La discesa nel metrò fa entrare, per chi riesce a rendersene conto, in una percezione del tempo differente da quella esistente in superficie. Ma soprattutto, nel metrò è possibile immaginare incontri casuali. Certo va ribadito nuovamente che in Cortázar la percezione della meraviglia è individuale; così come in Rayuela la sensazione dřincanto data da alcuni luoghi parigini viene colta soltanto dai due protagonisti, ugualmente nei racconti cortazariani ambientati nel metrò il resto dei passeggeri non sembra rendersi conto di stare in un luogo Ŗaltroŗ rispetto a quello in superficie. Al contrario chi si trova nei suoi sotterranei o nei suoi vagoni lo fa per ragioni esclusivamente funzionali.

È Johnny Carter, protagonista del racconto ŖEl perseguidorŗ104

, a rendersi conto di come lo stato di coscienza possa mutare semplicemente scendendo le scale del metrò. Johnny Carter, personaggio ispirato al jazzista Charlie Parker, un poř come la Maga, è

crede, che fabbrica per non sentire lřacqua nelle scarpe, la casa vuota o quel vecchio immondo dai capelli bianchiŗ, p. 114.

Alessandro Pilo, Il meraviglioso metropolitano e gli spazi-tempi incantati della città, Tesi di Dottorato in

uno di quei personaggi ricorrenti nei mondi cortazariani: individui dalla cultura limitata ma dalle enormi capacità intuitive; capacità che gli permettono di cogliere o avvertire la realtà in modo differente dalla gente comune:

El metrò es un gran invento, Bruno. Un día empecé a sentir algo en el metrò, después me olvidé…Y entonces se repitió, dos o tre días después. Y al final me di cuenta. Es fácil de explicar, sabes, pero es fácil porque en realidad no es la verdadera explicación. La verdadera explicación sencillamente no se puede explicar. Tendrías que tomar el metrò y esperar a que te ocurra, aunque me parece que eso solamente me ocurre a mí105.

Johnny si trova spesso in uno stato confusionale. Ma tra i suoi vaneggiamenti il musicista riesce a cogliere delle realtà più profonde che il giornalista Bruno, amico del jazzista, sente irraggiungibili per chi come lui vive in maniera razionale ed equilibrata. In un passaggio del racconto il sassofonista racconta di essersi lasciato andare nel metró a interminabili fantasie, quasi dimenticandosi del mondo circostante, per rendersi poi conto di aver percorso nel frattempo solo una stazione di un minuto e mezzo. Che nel metrò si verifichi questa dilatazione del tempo per Johnny non è casuale: quello della metropolitana è uno spazio in cui la temporalità e la razionalità diventano più elastiche. Ma lřingresso in questa realtà alternativa, questo è il cruccio del jazzista, è possibile appunto solo nel metrò. Raggiungere quello stato coscientemente e nella vita quotidiana in superficie, rivoluzionerebbe infatti la vita di ogni essere umano:

Bruno, si yo pudiera solamente vivir como en esos momentos, o como cuando estoy tocando y también el tiempo cambia... Te das cuenta de lo que podría pasar en un minuto y medio... Entonces un hombre, no solamente yo sino ésa y tú y todos los muchachos, podrían vivir cientos de años, si encontráramos la manera podríamos vivir mil veces más de lo que estamos viviendo por culpa de los relojes, de esa manía de minutos y de pasado mañana...106

Nel racconto ŖEl perseguidorŗ, come in Rayuela, si verifica il confronto tra personaggi capaci di una razionalità differente dal normale e personaggi che, pur sentendo tutto il fascino di una logica meno stringente, non riescono a rompere completamente con una quotidianità e una razionalità sentita come asfissiante. Nei

105

J. Cortázar, Las armas secretas, Buenos Aires, Editorial sudamericana, 1996, p. 6: «Il metro è una grande invenzione, Bruno. Un giorno ho cominciato a sentir qualcosa nel metro, poi me ne sono dimenticato...E allora si è ripetuta, due o tre giorni dopo. E alla fine me ne sono reso conto. Spiegarlo è facile, sai, ma è facile perché in fondo non è la spiegazione vera. La vera spiegazione non si può spiegare, semplicemente. Dovresti prendere il metro e aspettare che ti succeda, anche che mi sembra che una cosa del genere succede solamente a me», I racconti, Torino, Einaudi-Gallimard, 1994, p. 295.

106 Ibid, p. 43: «Ŕ Bruno, se io potessi solo vivere come in quei momenti, o come quando sto suonando e

anche il tempo cambia…Ti rendi conto di quello che potrebbe succedere in un minuto e mezzo…Allora un uomo, non solo io ma anche quella lì, e tu, e tutti i ragazzi, potrebbero vivere centinaia dřanni, se trovassimo il modo potremmo vivere mille volte di più di quel che viviamo adesso per colpa degli orologi, di quella mania dei minuti e di dopodomani…» Ibid, p. 298.

Alessandro Pilo, Il meraviglioso metropolitano e gli spazi-tempi incantati della città, Tesi di Dottorato in

discorsi di Johnny, pur se cosparsi di vaneggiamenti, il giornalista Bruno sente una recondita ragionevolezza:

Sonrío lo mejor que puedo, comprendiendo vagamente que tiene razón, pero que lo que él sospecha y lo que yo presiento de su sospecha se va a borrar como siempre apenas esté en la calle y me meta en mi vida de todos los días. En ese momento estoy seguro de que Johnny dice algo que no nace solamente de que está medio loco, de que la realidad se le escapa y le deja en cambio una especie de parodia que él convierte en una esperanza. Todo lo que Johnny me dice en momentos así (y hace más de cinco años que Johnny me dice y les dice a todos cosas parecidas) no se puede escuchar prometiéndose volver a pensarlo más tarde. Apenas se está en la calle, apenas es el recuerdo y no Johnny quien repite las palabras, todo se vuelve un fantaseo de la marihuana, un manotear monótono (por que hay otros que dicen cosas parecidas, a cada rato se sabe de testimonios parecidos) y después de la maravilla nace la irritación, y a mí por lo menos me pasa que siento como si Johnny me hubiera estado tomando el pelo. Pero esto ocurre siempre al otro día, no cuando Johnny me lo está diciendo, porque entonces siento que hay algo que quiere ceder en alguna parte, una luz que busca encenderse, o más bien como si fuera necesario quebrar alguna cosa, quebrarla de arriba abajo como un tronco metiéndole una cuña y martillando hasta el final. Y Johnny ya no tiene fuerzas para martillar nada, y yo ni siquiera sé qué martillo haría falta para meter una cuña que tampoco me imagino107.

Bruno sa che ha di fronte una persona a cui la realtà scappa di mano. I discorsi di Johnny sono ascoltati con lřindulgenza di chi ha ben chiara quale sia la differenza tra razionalità e irragionevolezza. Ma allo stesso tempo, in Bruno si verifica una ingente formazione di compromesso: davanti a quei discorsi, una parte di Bruno vorrebbe cedere, lasciarsi andare a una vita meno controllata. Nelle parole di Johnny, Bruno avverte la ricerca di unřaffascinante quanto pericolosa libertà dalle restrizioni logico- funzionali imposte dalla vita moderna. Ma come nota il giornalista in modo disincantato, quella ricerca sřinfrange nel momento in cui si passa dalle intenzioni alle esigenze della vita reale.

6. Nel racconto ŖTexto en una libretaŗ108 il metrò diventa lřambientazione ideale per

Outline

Documenti correlati