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Richiami sulle leggi nanziarie

Nel documento Calcolo Stocastico e Mercati Finanziari (pagine 24-31)

In primo luogo osserviamo che in ambito nanziario si assume un'ipotesi di fondo:

L'impiego di denaro per un certo periodo di tempo o equivalentemente lo spo-stamento nel tempo di denaro ha un prezzo o valore.

Le operazioni nanziarie comportano l'impiego di capitale. Denotiamo con C il capitale nell'unità monetaria.

Supponiamo che un operatore economico E disponga al tempo t di un dato capitale C.

Denizione 1.4. Il tempo t al quale il capitale C è disponibile è detto valuta e la coppia ordinata (C, t) viene chiamata situazione nanziaria.

Siano ora dati due operatori economici E1 e E2 ed assumiamo che E1, che ha a disposizione il capitale C1 al tempo t1, trovi equo adare il suo capitale a E2

che al tempo t2 > t1 si impegna a restituire il capitale C2. Allora diremo che le coppie (C1, t1), (C2, t2) sono indierenti. Forniamo dunque la seguente Denizione 1.5. Le coppie (C1, t1), (C2, t2), dove C1, C2 sono capitali dispo-nibili al tempo t1, t2 rispettivamente, si dicono indierenti e si scrive:

(C1, t1) ≈ (C2, t2)

se si è disposti a scambiarle ossia se possono essere scambiate alla pari.

Denizione 1.6. Prese due coppie indierenti (C0, t0), (Ct, t), si denisce legge

nanziaria la funzione L(C0, t, t0) tale che Ct= L(C0, t, t0).

Se ci limitiamo a considerare leggi omogenee di grado 1 nel capitale, abbiamo:

Ct = L(C0, t, t0) = C0L(1, t, t0).

1.4. RICHIAMI SULLE LEGGI FINANZIARIE. 19

Se t > t0 L(1, t, t0) =: m(t, t0)è detta legge di capitalizzazione Se t = t0 L(1, t, t0) = 1

Se t < t0 L(1, t, t0) =: v(t, t0) è detta legge di sconto o di attualiz-zazione.

Nel caso in cui t > t0

Ct= C0m(t, t0)

è detto montante. Dunque il montante è il valore del capitale ad un tempo posteriore rispetto a quello in cui è a disposizione.

In tal caso la dierenza

Ct− C0

è detta interesse.

Se un capitale viene dato in prestito per un certo periodo, alla scadenza la quan-tità restituita è il montante, cioè il capitale iniziale più l'interesse.

Nel caso in cui t < t0

Ct= C0v(t, t0)

è detto valore scontato o valore attuale. Dunque il valore scontato o valore attuale è il valore di un capitale ad un tempo anteriore rispetto a quello in cui è a disposizione.

In tal caso la dierenza

C0− Ct è detta sconto.

Assegnata una legge di capitalizzazione, è facile determinare la corrispondente legge di sconto.

Infatti, se t0 < t, avremo:

Ct0 = Ctv(t0, t), ma d'altra parte:

Ct= Ct0m(t, t0) = Ctv(t0, t) m(t, t0) da cui

v(t0, t) = 1 m(t, t0).

Perciò se t < t0, in corrispondenza della legge di capitalizzazione m, si ha la seguente legge di sconto:

v(t, t0) = 1

m(t0, t). (1.4.1)

Nei contratti nanziari, come ad esempio l'apertura di un conto corrente, devono essere ssate alcune condizioni:

1) r = tasso unitario di interesse, cioè l'interesse prodotto nell'unità di tempo da un'unità di capitale, espresso in percentuale;

2) periodo di impiego del capitale, cioè la durata del contratto;

3) periodo di capitalizzazione (degli interessi), cioè il tempo dopo il quale l'interesse diventa disponibile, ossia diventa capitale;

4) regime di capitalizzazione, cioè le norme che regolano l'operazione.

In genere il periodo di capitalizzazione è minore o uguale al periodo d'impiego del capitale.

Vediamo alcuni regimi di capitalizzazione.

Regime di capitalizzazione semplice

Si assume che il periodo di capitalizzazione coincida con il periodo di impie-go del capitale.

L'interesse maturato dal tempo t0 al tempo t (t > t0) è dato da

C0r (t − t0), (1.4.2)

ossia l'interesse è proporzionale al capitale C0 ed all'intervallo di tempo t − t0

con costante di proporzionalità il tasso di interesse r.

La corrispondente legge di capitalizzazione risulta m(t, t0) = 1 + r (t − t0) e il montante è

Ct= C0[1 + r (t − t0)] . (1.4.3) Si può inoltre determinare la relativa legge di sconto; tenendo presente la (3.2), per t < t0 si ha

v(t, t0) = 1

m(t0, t) = 1 1 + r(t0− t),

1.4. RICHIAMI SULLE LEGGI FINANZIARIE. 21

da cui il capitale scontato ossia il valore attuale di C0 risulta Ct = C0

1 + r(t0− t). Regime di capitalizzazione composta

Si assume:

Pi Pc = n con

Pi = periodo di impiego del capitale, Pc = periodo di capitalizzazione, n = numero naturale.

Ovviamente se n = 1 abbiamo Pc = Pi e quindi si rientra in un regime di capitalizzazione semplice. Se n > 1 abbiamo Pc< Pi.

Posto Pc= 1, risulta Pi = n.

Indichiamo con Cn il capitale dopo il periodo di impiego pari a n.

Supponiamo dapprima n = 1, per cui rientriamo nel regime di capitalizzazione semplice e per quanto visto prima otteniamo

C1 = C0(1 + r), essendo t − t0 = 1.

Se poi supponiamo che il periodo di impiego sia 2 ed esprimiamo C2 in termini dapprima di C1 e poi di C0, otteniamo:

C2 = C1(1 + r) = C0(1 + r)2. Al periodo n ci sarà un capitale

Cn = C0(1 + r)n. Se l'intervallo temporale è t − t0 , si ha

Ct = C0(1 + r)t−t0, (1.4.4) per cui la legge di capitalizzazione risulta

m(t, t0) = (1 + r)t−t0. L'interesse al tempo t > t0 è dato da

Ct− C0 = C0(1 + r)t−t0 − 1 .

Per la relativa legge di sconto si trova per t < t0

v(t, t0) = (1 + r)−(t0−t) e il valore scontato o valore attuale di C0 è dato da

Ct = C0(1 + r)−(t0−t).

La legge di capitalizzazione composta è anche detta legge di capitalizzazione esponenziale.

Vediamo alcuni esempi di applicazione dei due regimi di capitalizzazione con-siderati sopra.

Esempio 1.1.

1) Un capitale di 1.700 euro è investito in regime di capitalizzazione semplice al tasso annuo di interesse del 4% per 1 anno e 3 mesi. Calcolare l'interesse.

Utilizziamo la (1.4.2) ponendo per semplicità t0 = 0 e tenendo presente che un mese è 1

12 di anno. Dunque l'interesse è dato da C0rt = 1.700 · 0, 04 · 5

4 = 85 euro.

2) Al tasso annuo di interesse del 6% quanto tempo è necessario per quadrupli-care un capitale investito in regime di capitalizzazione semplice?

Applicando la (1.4.3), dove poniamo t0 = 0 e denotando con t gli anni in cui il capitale si quadruplica, abbiamo:

4 = 1 + 6 100t da cui:

1 = t

50 =⇒ t = 50.

Dunque per quadruplicare il capitale occorrono cinquant'anni.

Esempio 1.2.

Un capitale di 149 euro, impiegato in regime di capitalizzazione composta, do-po 5 anni ha dato un montante pari a 190 euro. Determinare il tasso annuo di interesse.

1.4. RICHIAMI SULLE LEGGI FINANZIARIE. 23

Applichiamo la (1.4.4), ponendo t0 = 0 e t = 5:

190 = 149 (1 + r)5, da cui

r = 190 149

15

− 1 =⇒ r ≈ 1, 05 − 1 = 0, 05.

Dunque il tasso annuo di interesse è circa del 5%.

Esempio 1.3. La regola del sette-dieci

Vericare che nel regime di capitalizzazione composta un capitale impiegato al 7% annuo raddoppia in circa 10 anni e che viceversa un capitale impiegato al 10% annuo raddoppia in circa 7 anni.

Consideriamo il primo caso.

Posto t0 = 0 e indicati con t gli anni in cui avviene il raddoppio, dalla (1.4.4) si ha:

C0(1 + 0, 07)t = 2 C0 =⇒ (1, 07)t = 2.

Dunque

t = log 2

log 1, 07 ≈ 10, 24 ≈ 10.

Consideriamo ora il secondo caso.

Analogamente a prima otteniamo:

C0(1 + 0, 1)t = 2 C0 =⇒ (1, 1)t = 2.

Dunque

t = log 2

log 1, 1 ≈ 7, 27 ≈ 7.

Per motivi concreti, è utile confrontare diversi periodi di capitalizzazione nel medesimo regime. Il caso tipico è il confronto, in regime di capitalizzazione composta, fra capitalizzazioni annuali e capitalizzazioni in frazioni di anno. Se supponiamo che il periodo di capitalizzazione sia pari alla frazione 1

k di anno, si introducono:

• il tasso d'interesse convertibile, cioè il tasso d'interesse relativo alla frazione 1

k di anno, che indichiamo con rk;

• il tasso d'interesse annuo nominale convertibile, denotato con erk, che è denito nel modo seguente:

erk = k rk;

• il tasso d'interesse annuo eettivo, denotato con re, cioè l'interes-se relativo ad un'unità di capitale in un anno e disponibile a ne anno, equivalente al tasso erk.

Per le denizioni di rk eerk, si ha che il montante di un capitale unitario alla ne di un anno è dato da:



1 + rkk

= 

1 + rek k

k

.

Inoltre i due tassi annui erk e re risultano equivalenti se, riferendoci allo stesso capitale iniziale, producono alla ne di un anno uguali montanti, ossia se



1 + erk k

k

= 1 + re, da cui

re = 

1 + rek

k

k

− 1. (1.4.5)

Si può provare che se erk > 0, allora re > erk per k = 2, 3, ...

Esempio 1.4.

1) Determinare il montante di un capitale pari a 14.000 euro impiegato per 3 anni al tasso annuo nominale convertibile er3 = 6%.

Tenendo presente che r3 = er3

3 = 0, 02, otteniamo che il montante è dato da 14.000 (1 + 0, 02)3 · 3 = 16.731, 296 euro.

2) Supponendo che in una data operazione nanziaria gli interessi vengano pagati trimestralmente con un tasso annuo nominale convertibileer4 = 8%, determinare il tasso annuo eettivo.

Per la (1.4.5), abbiamo:

re = 

1 + 0, 08 4

4

− 1 ≈ 1, 0824 − 1 = 0, 0824.

Dunque il tasso annuo eettivo è dato da re ≈ 8, 24%.

Regime di capitalizzazione istantanea o regime di capitalizzazione in tempo continuo

Consideriamo un intervallo di tempo [t0, t] che supponiamo di dividere in k intervalli di uguale ampiezza ∆ t per cui ∆ t = t − t0

k .

Nel documento Calcolo Stocastico e Mercati Finanziari (pagine 24-31)