Il sistema di collegamenti verticali presente nel battistero è impostato secondo un sistema molto semplice, quello di due lunghe e ininterrotte rampe che partendo dal piano terreno raggiungono gli spazi interstiziali tra l’intradosso della cupola e l’estradosso della volta piramidale. Al piano terra, all’interno, lungo tutta la superficie libera della muratura perimetrale, si sviluppano tre gradoni che seguono lo stesso andamento delle pareti, da que- sti gradini, in due soli punti, si trova l’accesso alle due scale di collegamento con i piani superiori.
Le scale si sviluppano entro la mu- ratura dell’edificio, e ne seguono lo stesso andamento, presentando, solo nel tratto che dal piano terreno porta alla prima galleria, alcuni pianerottoli quando la rampa incontra le aperture delle finestre, per il resto la scala è un unico e ininterrotto susseguirsi di gradini, eseguita in blocchi marmorei di un sol pezzo, che incontra aperture piccole e grandi, passa davanti a fine- stre, e offre affacci sia sull’esterno che sull’interno.
La prima rampa, doppia, conduce dal piano terreno alla galleria, mentre la seconda, originariamente doppia, ma successivamente murata perché ritenuta pericolante, prosegue verso
gli spazi della copertura solo a par- tire dalla rampa che si imbocca dal lato sud. Il secondo tratto di rampa si restringe progressivamente verso la propria conclusione e al progressivo restringimento corrisponde anche un degradarsi della qualità d’esecuzione del manufatto, che è via via sempre più irregolare e meno curato nelle soluzioni e nella pezzatura degli elementi. Un vano così angusto e un andamento così complesso, con numerose situa- zioni complesse avrebbe richiesto un numero molto elevato di scansioni se rilevato tramite scanner laser, inoltre sussisteva una problematica aggiuntiva molto difficile da aggirare, ovvero, il transito giornaliero di decine e decine di visitatori che utilizzavano la rampa con imbocco da sud per accedere alla prima galleria e al piano superiore e la scala con uscita a nord per tornare al piano terreno a partire dalla prima galleria. Una frequentazione continua che non tanto poneva il problema della misurazione con strumenta- zioni ingombranti, quanto quello di garantire la possibilità di preservare i target di raccordo delle scansioni dalla curiosità di qualche turista di passag- gio. Intervenendo con lo scanner si sarebbero dovute eseguire alcune doz- zine di scansioni secondo postazioni di stazione continuamente diverse e posizionare un numero molto grande
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Fig. 1 - Uno degli eidotipi realizzati durante il rilievo del sistema si collegamenti verticali del battistero.
di target di riferimento, che successiva- mente avrebbero dovuto essere presenti per poter essere rilevati con la stazione topografica. Un’operazione complessi- vamente fattibile, ma piuttosto onerosa dal punto di vista dei tempi e molto impegnativa dal punto di vista della continua movimentazione delle ap- parecchiature, soprattutto soggetta a complicazioni non irrilevanti nel caso della rimozione accidentale delle mire di raccordo.
In queste condizioni operative, la scelta adottata per il rilievo è stata alquanto immediata, e si è preferito ricorrere al
rilievo diretto per documentare questa parte dell’edificio.
Il problema del continuo flusso di visitatori non veniva però risolto e per aggirare il problema si decise di ese- guire le misurazioni durante l’orario di chiusura del battistero, dalle 20.00, la sera, alle 8.00 del mattino.
Il rilievo in notturna non poteva co- munque essere attuato pazientemente e per parti modeste in un numero indefinito di notti di lavoro, per cui si è preferito organizzare una serie di
squadre di lavoro di due persone1, che
intervenendo a turno, nell’arco di
due notti, rilevassero l’intera doppia scalinata. Questa struttura di lavoro, permetteva inoltre di continuare le operazioni di scansione di altre parti contemporaneamente al rilievo della scala, permettendo quindi di sfruttare le due giornate di lavoro notturno per eseguire tutte le scansioni da postazioni difficili da tenere durante l’orario di
apertura del battistero.
Il rilievo diretto è svolto sotto la su- pervisione del prof. Stefano Bertocci e dell’arch. Paola Puma, e operato da una dozzina di squadre di rilievo, che hanno proceduto alla trilaterazione dei singoli gradini, alla presa di misure di inquadramento di alzato della parti maggiormente significative. Durante
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Fig. 2 - Schermata di lavoro di Autocad con una delle restituzioni in corso di completamento.
Fig. 3 - Uno degli eidotipi realizzati durante il rilievo del sistema si collegamenti verticali del battistero.
la prima notte di lavoro si è proce- duto a rilevare una prima parte della rampa sud, nonché ad eseguire le ri- prese fotografiche e video a supporto delle operazioni di restituzione del rilievo; nella seconda notte di lavoro si è provveduto a concludere le misu- razioni della rampa sud e quelle della rampa nord.
All’intervento delle squadre è stato necessario premettere un breve incon- tro di pianificazione, necessario per uniformare le caratteristiche di nota- zione e della grafica degli eidotipi che si sarebbero dovuti redare, soprattutto in ragione del fatto che le operazioni di restituzione sarebbero state svolte da uno, al massimo due operatori e
comunque non necessariamente ap- partenenti alle squadre di rilievo. In questa maniera si è proceduto asse- gnando una numerazione complessiva ai gradini, eseguendo per ognuno di questi la misurazione della pedata, secondo i lati e secondo le diagonali, e dell’alzata, con misurazioni prese verso la parete esterna e verso quella interna. Per ogni gradino si è provveduto ad eseguire la misurazione dell’altezza della copertura, che difficilmente non è direttamente raggiungibile, visto che supera i due metri di altezza solo in corrispondenza di pianerottoli e all’in-
contro con alcune finestrature. Gli strumenti prevalentemente uti- lizzati sono stati il classico metro da muratore ed il metro metallico a nastro, mentre per le misurazioni con altezze fuori portata si è utilizzato un distanziometro laser.
Ogni finestra, ogni porta e ogni difformità, lungo l’andamento della rampa sono state oggetto di misu- razioni aggiuntive, tutte consolidate dalle necessarie trilaterazioni e ade- guatamente documentate se non da una specifica presa fotografica, almeno dalla panoramica video complessiva.
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Fig. 4 - Uno degli eidotipi realizzati durante il rilievo del sistema si collegamenti verticali del battistero.
Fig. 5 - Schermata di lavoro di Autocad con una delle restituzioni in corso di completamento.
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Figg. 6/29 - Sequenza di fotogrammi tratti dal rilievo video dei sistemi di collegamento verticale del battistero.
Questa procedura, tuttavia, presenta un margine di errore significativo, in quanto, in definitiva, si basa su misure parziali piuttosto piccole rispetto alla misura complessiva dell’oggetto rile- vato, tuttavia, la grande affidabilità del rilievo delle pareti entro cui la scala si sviluppa e i vincoli sicuri in corrispondenza degli accessi alla scala, permettevano di compiere l’operazione secondo questa procedura con la cer- tezza che le operazioni di ricostruzione sarebbero avvenute sulla base di una serie di punti chiave, provenienti dal
rilievo con scanner laser, che avrebbero limitato la possibilità di errore derivan- te da questa procedura di rilievo. Di conseguenza non si è ritenuto neces- sario procedere alla creazione di piani di livellamento e al loro ricollegamento al rilievo complessivo, cosa che sarebbe comunque risultata alquanto difficol- tosa visto l’andamento curvilineo delle rampe.
Le operazioni di rilievo diretto si sono quindi concluse secondo questa strut- tura operativa e per quanto riguarda il sistema dei collegamenti verticali
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Fig. 30 - Successivamente alla restituzione bidimensionale del rilievo, si è proceduto al suo sviluppo in un modello tridimensionale.
nell’arco delle due notti previste dal progetto di intervento. Tuttavia, ben più tardi, quando le operazioni di ricomposizione del modello digitale tridimensionale erano ormai molto avanzate, si è reso necessario integrare il lavoro già eseguito con alcune mi- surazioni aggiuntive. Queste hanno riguardato non una parte in particolare del battistero, ma una serie di dettagli variamene distribuiti, prevalentemen- te sezioni di modanature e profili di elementi secondari che non risulta- vano del tutto chiari, o non erano
Note
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1 I gruppi di lavoro sono stati composti
da studenti dei corsi di Rilievo dell’Ar- chitettura e da dottorandi di Rilievo e Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente. Hanno partecipato all’esecuzione del rilievo: Nicoletta Brunori, Michele Cornieti, Simona De Cristofano, Elena De Lisio, Lorenzo Dini, Martha Aida Donoso Alburquer- que, Gian Paolo Germani, Paolo Gian- nelli, Federico Gigetti, Bruno Grasso, Luciana Pochinu Carta, Gianni Sani, Cristhian Soverini, Duccio Troiano, Massimo Zucconi.
2 Assieme all’arch. Francesco Tioli, ab-
biamo definito il piano dei rilevamenti integrativi, che si sono eseguiti, alla fine di marzo 2003.
stati sufficientemente coperti, o che erano rimasti compresi in uno spazio di occlusione da parte del rilievo con scanner laser. Le misurazioni integra- tive, hanno richiesto all’incirca una giornata di lavoro da parte di due ope-
ratori2, in virtù della natura di quanto
rilevato le misure sono state quasi tutte eseguite tramite dima, con restituzione in scala 1:1, digitalizzazione del pro- filo e conversione dell’immagine in disegno vettoriale bidimensionale con procedura manuale.
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Figg. 31/32 - Eidotipi dei rilievi integrativi eseguiti nell'aprile del 2003 per completare i dettagli del modello tridimensionale digitale complessivo.