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Il battistero è già stato rilevato più volte, mai, in tempi recenti, si è però tentato un rilievo “da zero”, comples- sivo di tutto il monumento.

La forma, le dimensioni e la grande complessità dei decori devono aver dato non poche preoccupazioni a tutti coloro che si sono accinti ad affrontare la misurazione di questa preesistenza isolata, facile da cogliere con una sola occhiata, ma difficile da scomporre nelle sue parti.

I problemi maggiori derivano dalle dimensioni e dalla morfologia delle componenti, che nella quasi totalità dei casi non sono semplici elementi retti disposti secondo la forma circo- lare della pianta, ma sono in tutto e per tutto adeguati a quella forma, con forme originali, innesti e combinazioni molto complesse, inoltre la costruzione fortemente stratificata crea delle situa- zioni dove l’intervento di misurazione, dovendo essere applicato a soluzioni inattese e inconsuete deve essere con- dotto con progetti di rilievo specifici. Inoltre con una conformazione gene- rale di questo genere, con un esterno spesso difficilmente accessibile e con un interno ugualmente impegnativo, con le due gallerie molto alte e il si- stema delle volte con soluzioni mai ripetute, specie nella galleria del piano

terreno ed il sistema della volte della cupola con ambienti privi di superfici di riferimento piane. Tutto questo, contestualmente con l’utilizzo delle strumentazioni classiche del rilievo diretto si presentava indubbiamente poneva delle grandi difficoltà. Ciò non sembra aver molto inquietato due studiosi stranieri, gli inglesi Edward Cresy e G.L. Taylor, il cui rilievo del- l’intero complesso monumentale della piazza dei Miracoli, eseguito a partire dal 1817 e pubblicato per la prima vol- ta nel volume a cura dello stesso Cresy,

Architecture edito a Londra nel 1829,

viene presentato con delle belle tavole illustranti piante, prospetti e sezioni

eseguite da James Carter1.

Il rilievo eseguito da Cresy e Taylor è stato da subito la base per lo svilup- po di numerose rappresentazioni del battistero, il rilievo viene ripreso e rappresentato in maniera più stilizza- ta e meno carica di espedienti grafici da Ladislaus Rupp, con una serie di illustrazioni realizzate per essere pub- blicate in Chiese principali, a Milano,

sempre nel 18292.

Le tavole originali in cui i rilievi otto- centeschi vengono restituiti non sono mai grandi, le tavole di Rupp misurano meno di mezzo metro in altezza e poco più di trenta centimetri in larghezza e rispetto a queste quelle di Carter hanno dimensioni quasi dimezzate.

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Fig. 1 - Il fronte Est del battistero nell'illustrazione di James Carter. Il titolo originale della tavola è: Baptistery at Pisa. Elevation. / Measures & Delineated by Edward Cresy & G.L. Taylor, Engraved by Ja.s Carter. La matrice originale della stampa, in acciaio, misura 265 per 205millimetri.

In quello stesso periodo, in forma dichiarata, cosa che invece non è per Rupp, Grassi Ranieri riprende il rilievo di Cresy e Taylor e lo pubblica a Pisa in

Le Fabbriche3, adottando scelte grafi-

che simili a quelle degli inglesi, ma con un risultato qualitativo sensibilmente inferiore.

I due studiosi inglesi, saranno succes- sivamente ricordati per essere stati i primi a misurare la pendenza esatta

della torre campanaria, la famosissima torre pendente, per l’appunto. Non erano invece i primi a misurare e a rappresentare scientificamente il battistero e gli altri monumenti, mi- surazioni e disegni di pianta e in alzato ne erano stati eseguiti alcuni, tra questi, sono piuttosto interessanti quelli rac- colti in eatrum Basilicae Pisanae, ad opera di J. Martini, un volume edito a Roma nel 1705.

Fig. 2 - Il fronte Est del battistero nell'illustrazione di Ladislaus Rupp. Fig. 3 - Pianta del battistero, eseguita da J. Martini, 1705.

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Inoltre esistono numerose rappresen- tazioni della pianta o della planimetria del complesso monumentale, prece- denti al rilievo inglese, ma si tratta di un insieme di rappresentazioni som- marie per quel che riguarda l’aspetto architettonico del battistero, del camposanto monumentale e della cattedrale e della torre.

Il ruolo determinante di Cresy, Taylor e Carter sta nel produrre elaborati

dettagliati, accurati, ricchi di dettagli minuti, che raffigurano i monumenti come mai prima.

Coloro che riprendono come base la loro rappresentazione lo fanno per restituire in forme grafiche diverse le stampe ricche di chiaroscuri della pubblicazione originale.

Chi opera altre misurazioni comples- sive è il francese Georges Rohault De Fleury, che esegue le sue ricerche a Pisa

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Fig. 4 - Pianta del complesso monumentale della piazza eseguita dall'Opera Primaziale, 1837.

Fig. 5 - Il fronte Est del battistero, nella reinterpretazione del rilievo di Cresy & Taylor eseguita da Ranieri Grassi, 1831.

intorno nella seconda metà del XIX

secolo4, che esegue anche delle rappre-

sentazioni con ipotesi circa l’aspetto che potrebbero avere i monumenti della piazza se non si fossero mani- festati eventi imprevisti (i cedimenti della torre) o trasformazioni formali

e stratificazioni di interventi (la lunga vicenda del cantiere del battistero). Da allora, l’eccellenza del lavoro con- dotto dagli studiosi inglesi e francesi, e la mancanza di trasformazioni signi- ficative del monumento, eccezion fatta per la soppressione di una delle due

scale di collegamento tra il primo pia- no e gli spazi interstiziali delle volte di copertura, e alcune modifiche operate sia sulle sculture esterne che su quelle interne e sulle lapidi poste nella pavi- mentazione, ha posto le condizioni per non far sentire la necessità di eseguire nuovi rilievi complessivi, di certo non di quella portata comunque; fino ai giorni nostri, tutte le operazioni di rilievo sono state parziali o si sono tenute ad un livello di dettaglio molto inferiore rispetto alla ricchezza degli elaborati del XIX secolo.

Studi, esami, ricerche, tesi di laurea hanno analizzato e replicato le mi- surazioni, ma la base di riferimento è rimasta sempre il rilievo inglese, usato negli studi, rielaborato e semplificato numerosissime volte, intergrato di nuove parti, ma si tratta sempre di in- tegrazioni, aggiornamenti di un rilievo di eccezionale fattura, ma vecchio di un secolo e mezzo.

Note

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1 Laura Zampieri, Pisa nell’Ottocento,

testimonianze iconografiche a stampa del mutamento di una città, Bandec-

chi & Vivaldi Editori, Pontedera, 1994 p. 105.

2 L. Zampieri, Op. Cit.p. 98.

3 L. Zampieri, Op. Cit.p. 121.

4 L’insieme dei suoi rilievi e dei suoi

studi a Pisa, Edifices de Pise, relevés,

dessinés et décrits viene pubblicato a

Parigi nel 1962.

Fig. 6 - Estratto da una Tesi di Laurea del prof. Paolo Brandinelli: restituzione di un rilievo stereofotogrammetrico con restitutore ottico di una porzione del battistero, il prospetto viene presentato come “svolto” ovvero con tutti gli elementi privati della loro reale curvatura.