• Non ci sono risultati.

Ritratto d’autore

Nel documento Le carte del primo Lavorare stanca (pagine 134-138)

Lavorare Stanca nell’ “Archivio Cesare Pavese”

40. Ritratto d’autore

La minuta è costituita da tre fogli di carta ingiallita lievemente ruvida scritti a matita, contenuti all’interno del fascicolo FE 5I.45. Le carte sono state numerate dall’autore a matita nell’angolo superiore sinistro e recanonell’angolo inferiore sinistro la segnatura d’archivio.

La prima carta FE 5I.45.1 presenta marcati segni di piegatura centrale sia verticali sia orizzontali, in corrispondenza dei quali figurano piccole lacerazioni. È l’unica ad essere vergata anche su verso.

Il recto (FE 5I.45 003628 00 F) si presenta tormentato ed è stato in gran parte cassato con una gran croce. Riporta la numerazione d’autore nell’angolo in alto a sinistra (C 1) e una prima ipotesi di titolo che compare alla prima riga a sinistra sottolineata: Due vagabondi. È costituito da quarantaquattro righe per diciotto versi, di cui gli unici a non essere stati espunti sono i primi quattro che, rimaneggiati, andranno a comporre la prima lassa, mentre i versi eliminati sono relativi alla seconda strofa.

Anche il verso (FE 5I.45003629 00 F) presenta cancellature e soppressioni di interi versi. È infatti costituito da trentaquattro righe che compongono diciotto versi. Rappresenta la seconda stesura della seconda strofa.

La seconda carta, FE 5I.45.2 (FE 5I.45 003630 00 G), mostra la numerazione d’autore nell’angolo in alto a sinistra (C 2) e un doppio segno di piegatura orizzontale. Reca trentasei righe per diciannove versi corrispondenti alla terza strofa.

La terza carta, FE 5I.45.3 (FE 5I.45 003631 00 G), presenta, come le precedenti, la numerazione d’autore nell’angolo superiore sinistro (C 3). Riporta tutta la lirica con grafia abbastanza curata, ma nel complesso appare poco “pulita”: abbondano infatti le cancellature e i rimandi alle varianti, anche piuttosto consistenti, segnate sul margine destro; sono presenti segni di rinvio apportati con la matita rossa. La prima riga è occupata dal titolo, centrato e sottolineato, e poco più in basso all’altezza del primo verso figura tra parentesi una variante del titolo: L’azzurro d’estate.

Il dattiloscritto che ci è pervenuto relativo a Ritratto d’autore è conservato nel fascicolo FE 5II.6. È un foglio di carta lievemente ruvida ormai ingiallita e sporca, dai margini logori, soprattutto il margine inferiore. Il documento è stato vergato con inchiostro nero solo su recto e marcato nell’angolo inferiore sinistro. Riporta il titolo,

120

centrato e in lettere maiuscole, e i trentatre versi della lirica. Sono presenti interventi a penna dell’autore: al v. 3 viene espunto un carattere in più dopo il sostantivo nuvola; al v. 5 è stato cancellato il participio disteso, riferito al collega, in favore di seduto; al v. 9 il pronome lo è stato sovrapposto alla negazione non; al v. 19 è stata corretta l’iniziale del pronome personale mi dopo il punto; alla fine del v. 28 sonoricalcati i due punti e al termine del verso successivo i due punti sono cancellati e sostituiti con la virgola; infine all’ultimo verso viene corretta la prima vocale della parola silenzio.

Nel fascicolo che raccoglie le prove di stampa della prima edizione della raccolta, AP III.3, Ritratto d’autore occupa due carte: la sessantanovesima e la settantesima; tutte segnate dagli archivisti nell’angolo inferiore destro a matita (AP III.3.69, AP III.3.70) e stampate solo su recto. Non riportano annotazioni o interventi a penna, sono sostanzialmente in buono stato, anche se ingiallite.

La prima delle due (AP III.3 000744 00 G) è costituita dal titolo centrato e in lettere maiuscole, la dedica (a Leone), e da diciotto versi, la seconda (AP III.3 000745 00 G) da quindici.

121

41. Mediterranea

La minuta della lirica consta di tre carte conservate nel fascicolo FE 5I.36. I documenti sono costituiti da carta lievemente ruvida ormai ingiallita e vergata solo su recto con inchiostro nero e sono marcate con la segnatura d’archivio nell’angolo inferiore sinistro. Sono state numerate dall’autore a matita nell’angolo superiore sinistro.

La prima carta, FE 5I.36.1 (FE 5I.36 003589 00 G), mostra i margini laterali irregolari e il margine superiore e inferiore logori e lacerati in più punti. Reca la numerazione d’autore nell’angolo superore sinistro: C 1. Riporta tutta la lirica con grafia curata. Il titolo sottolineato occupa la prima riga ed è allineato sulla destra. Figurano alcune varianti ai margini laterali (al v. 4, al v. 25 e al v. 33), ed altre sovra o sottoscritte (ai vv. 30, 32 e 34), di cui alcune scritte a matita.

La seconda carta, FE 5I.36.2 (FE 5I.36 003590 00 G), si presenta molto logora, strappata lungo le piegature a croce e molto tormentata. È stata numerata dall’autore a matita nell’angolo superiore sinistro (C 2). È costituita da cinquantanove righe per soli venticinque versi, ricche di cancellature e in gran parte costituite da varianti. La pagina riporta la prima stesura delle prime due strofe e nella fascia alta del foglio, delimitata da una riga, diverse ipotesi di titolazioni tutte cancellate: Torre lontana, Non ci si capisce sottolineata, e Razza mediterranea in cui l’autore ha cancellato il sostantivo (razza) e lasciato solo l’aggettivo, riscrivendone l’iniziale maiuscola.

La terza carta, FE 5I.36.3 (FE 5I.36 003591 00 G), è lacerata in corrispondenza delle piegature centrali, sia orizzontale sia verticale. Reca la numerazione d’autore a matita nell’angolo in alto a sinistra (C 3). È composto da quarantadue righe che costituiscono ventuno versi relativi alle ultime due lasse.

Il dattiloscritto relativo a Mediterranea è contenuto all’interno del fascicolo FE 5II.25. È costituito da un solo foglio di carta ingiallita liscia, dattiloscritta solo su recto con inchiostro nero e marcata con la segnatura d’archivio a matita nell’angolo inferiore sinistro. Il documento mostra un forte segno di piegatura centrale orizzontale e in sua corrispondenza una piccola lacerazione sul margine destro. Riporta il titolo, centrato e in lettere maiuscole, e i trentadue versi della lirica che presentano modifiche apportate dall’autore a penna e a matita. Al v. 3 l’autore corregge l’errore di battitura all’ultima

122

vocale del pronome personale noi. Al v. 19 elimina un carattere in più dopo l’infinito girare. Al v. 25 cancella l’aggettivo fosche in favore di nere per poi tornare alla precedente scelta. Ma i versi più problematici sono gli ultimi due completamente cassati e che presentano diverse varianti a loro volta cancellate o modificate.

Sul documento non figura la dedica a Leone che sarà poi presente alla pubblicazione.

All’interno di AP III.3, il fascicolo che raccoglie le bozze d’archivio per la prima edizione di Lavorare stanca, le carte relative a Mediterranea sono due: la settantunesima e la settantaduesima. Sono stampate con inchiostro nero solo su recto, non presentano modifiche o variazioni e sono rilegate nel plico che un tempo le raccoglieva insieme a tutte le altre prove di stampa. Riportano la segnatura d’archivio a matita nell’angolo inferiore destro.

La prima delle due carte, AP III.3.71 (AP III.3 000746 00 G), è composta dal titolo, centrato e in lettere maiuscole, e i primi diciotto versi. La seconda, AP III.3.72 (AP III.3 000747 00 G), è costituta dai restanti tredici versi della lirica.

123

Nel documento Le carte del primo Lavorare stanca (pagine 134-138)