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Capitolo 3 – Analisi narratologica

3. Marvel’s Daredevil: un quadro generale

3.1 In mezzo alle stagioni

3.1.2 Seconda stagione

Per quanto riguarda la seconda stagione (rilasciata su Netflix il 18 marzo 2016, vede come showrunner Doug Petrie128 e Marco Ramirez129, in collaborazione con Drew Goddard),

alcune parti dello schema attanziale di Greimas che abbiamo visto per la prima andranno a cambiare, mentre alcune rimarranno pressoché invariate nel corso di tutte le stagioni. Nella prima parte di questo arco narrativo, il Destinatore che troviamo potrebbe essere duplice: da una parte, abbiamo Elektra che chiede aiuto a Matt, quindi compie un atto di comunicazione in cui, in un certo senso, incarica l’eroe di fare qualcosa. Dall’altra parte, l’altro Destinatore che incontriamo è un Destinatore astratto, che fa riferimento a dei valori; Matt continua ad essere un vigilante per combattere il crimine e, in un primo momento, per combattere anche The Punisher. Il Destinatario di entrambi i Destinatori resta sempre Matt, così come sempre lo stesso Daredevil continua ad essere il Soggetto. L’Oggetto Valore diventa, quindi, da una parte sconfiggere la Yakuza, dall’altra catturare The Punisher. Come Aiutanti troviamo sempre i fedelissimi Karen e Foggy, oltre che al sergente Brett Mahoney, che si prenderà il merito, su suggerimento di Daredevil, della cattura di Frank Castle. Gli Antagonisti, in un primo momento, sono quindi la Yakuza e The Punisher. Soltanto inizialmente, però. Ad un certo punto, le carte in tavola cambiano e la situazione si ribalta completamente. Frank Castle, presentato appunto sotto la veste di una sorta di antagonista (si batte contro Matt, lo lega sopra un tetto, uccide le persone),

128 Sceneggiatore, regista e produttore americano. 129 Sceneggiatore e produttore.

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si scoprirà invece, a poco a poco, essere vittima di un caso dell’FBI andato male ed insabbiato. Frank vuole punire tutti coloro che hanno partecipato al massacro della sua famiglia, dove anche lui stesso si è preso una pallottola in testa, sopravvivendo quasi per miracolo. Sarà proprio Karen che indagherà a fondo sulla sua storia e farà di tutto per aiutarlo, non credendo al fatto che sia un semplice assassino psicopatico: in effetti, Frank segue un proprio codice morale, in cui si ripromette di non uccidere nessun innocente, ma solo criminali. È questo, secondo lui, quello che fa di Daredevil un debole. “Con te si rialzano, con me rimangono a terra”130, sottintendendo che il sistema giudiziario non

funziona ed è per questo che la città necessità di qualcuno che può prendere decisioni difficili e uccidere chi non si merita nemmeno di finire in prigione (cosa che si vedrà, appunto, nella terza stagione con Fisk).

Da antagonista, The Punisher passa alla categoria degli aiutanti, soprattutto alla fine della stagione, quando decide di aiutare Daredevil che è circondato dai ninja della Mano. In realtà, volendo fare un’analisi ancora più approfondita, si potrebbe addirittura costruire un modello attanziale su Frank Castle, in quanto la sua storyline diviene quasi una parte a sé stante del racconto originale. In questo caso, come Destinatore troviamo la vendetta e la giustizia che spingono l’ex marine ad agire, ricoprendo così il ruolo di Destinatario e di Soggetto. L’Oggetto Valore diviene quindi l’eliminazione dei fautori dell’omicidio. L’Aiutante di Frank diventa Karen che prende a cuore la sua storia e vuole fare di tutto per aiutarlo a fare giustizia, anche se lei vorrebbe consegnare il colpevole alla polizia e non farlo uccidere da Frank. L’Antagonista è Blacksmith, il signore della droga che si scopre essere colui che l’FBI aspettava il giorno della morte della famiglia Castle al parco. L’arco narrativo di Frank non si concluderà con la fine della stagione, ma proseguirà nello

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spin-off, dove nuovi e sconvolgenti dettagli sull’omicidio della famiglia Castle verranno a galla.

Ritornando allo schema attanziale principale, come accennato poco fa, nella seconda parte della stagione alcuni degli attanti cambiano. Questo succede quando Matt ed Elektra scoprono l’esistenza della Mano, un’antica organizzazione di ninja che ha la capacità di portare in vita i morti e che vede nella ragazza greca Black Sky, un’arma mitologica da loro agognata. Considerando questa storyline, il Destinatore è Stick che dà l’annuncio ai due ragazzi dell’esistenza della Mano, dove i Destinatari e i Soggetti divengono quindi Matt ed Elektra. L’Oggetto Valore è quello di voler sconfiggere la Mano, che sono i nuovi Antagonisti. Come Aiutanti possiamo segnalare Stick, anche se rimane un personaggio un po’ particolare – sia Matt che Elektra hanno un rapporto di amore-odio con lui, in quanto il primo si è sentito abbandonato dall’uomo perché, quando era solo un ragazzo, Stick decide di allontanarlo quando comprese che Matt vedesse in lui una sorta di figura paterna mentre Elektra, dapprima sua fedele discepola, tenterà di ucciderlo quando la ragazza sarà attaccata da uno degli uomini di Stick che voleva eliminarla in quanto aveva deciso di non fare più parte dei Casti – e Frank Castle, come già accennato sopra.

Per quanto riguarda la trama, in questa seconda stagione quella che sembra meglio avvicinarsi a descrivere gli eventi narrati è una trama di degenerazione, che fa capo alle trame di personaggi. La trama di degenerazione, infatti, vede tutte le iniziative dell’eroe che si arenano una dopo l’altra e, in seguito a queste situazioni deludenti, lui stesso decide di rinunciare ai suoi ideali. È in effetti quello che succede a Matt in questa seconda stagione. Ogni mossa che compie gli si ritorce contro: in un primo momento con il processo “Lo Stato contro Frank Castle”, in cui si dimostra perennemente impreparato in

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quanto passa il resto del tempo ad aiutare Elektra e a non concentrarsi sul caso, cosa che alimenterà lo scontento di Foggy, il quale deciderà poi di chiudere lo studio con Matt, ma anche quello di Karen, con cui stava allacciando una relazione amorosa, che muore sul nascere quando la ragazza trova Elektra a casa dell’avvocato. Come se non bastasse, tutti i suoi sforzi sono vani dal momento che Elektra verrà uccisa dalla Mano, cosa che distruggerà il supereroe tanto che, come si vede all’inizio di The Defenders, aveva deciso di non essere più un vigilante.

La tipologia di eroe continua sempre ad essere la stessa: Matt è un eroe superiore agli altri uomini per forza, capacità e valori ma, in questa stagione più che mai, vediamo come egli stesso sia schiacciato dagli eventi che lo circondano fino a diventare oggetto della ironia del racconto.