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Capitolo 3 – Analisi narratologica

3. Marvel’s Daredevil: un quadro generale

3.1 In mezzo alle stagioni

3.1.3 Terza stagione

Nella terza e ultima stagione di Marvel’s Daredevil (rilasciata su Netflix il 19 ottobre 2018, con Erik Oleson come showrunner con la collaborazione di Drew Goddard), lo scontro tra Matt Murdock nei panni del Diavolo di Hell’s Kitchen e Wilson Fisk, ormai Kingpin a tutti gli effetti, si fa sempre più potente.

L’atto di comunicazione, in questo caso, è rappresentato dalla notizia della scarcerazione di Fisk (o meglio, il suo trasferimento dalla prigione a un luogo sicuro controllato dall’FBI dopo che Kingpin ha stretto un accordo con loro per proteggere la promessa sposa Vanessa). Il Destinatore, anche in questo caso, più che essere una persona fisica è un valore, la Giustizia: rispedire Fisk al posto in cui appartiene, ovvero il carcere. I Destinatari di tale atto comunicativo diventano quindi non solo Matt, ma anche Foggy e Karen che, appresa la notizia, tentano di tutto per risbatterlo in cella.

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L’Oggetto Valore, ovviamente, diventa la volontà di sconfiggere Wilson Fisk, di cui soprattutto Matt si carica, diventando il Soggetto dell’azione, ma appoggiato come sempre dai fedelissimi aiutanti Karen e Foggy che, sebbene inizialmente molto titubanti, sia perché i rapporti con Matt sono ancora in bilico, sia perché Matthew stesso non vorrebbe coinvolgerli per non rischiare che siano presi di mira da Fisk, alla fine lavorano tutti insieme per il bene comune. Tra gli Aiutanti, troviamo anche suor Maggie, una delle suore del convento che cura Matt dopo lo scontro con la Mano ed Elektra e il successivo crollo dell’edificio della Midland Circles, e che si scoprirà essere la madre del protagonista che se n’era andata anni prima dal tetto coniugale perché, dopo aver sofferto di una depressione post-partum, non si sentiva in grado di crescere il bambino e sentiva il richiamo verso Dio. Questo non le ha impedito, però, di continuare a vegliare su Matt che, una volta morto il padre, viene cresciuto proprio dalle suore di quel convento e da suor Maggie, ignaro che fosse sua madre. Tra gli Aiutanti, inoltre, annoveriamo anche padre Lantom, che perderà la vita per mano di Bullseye cercando di salvare Karen. Proprio Bullseye, insieme a Kingpin, sono i due antagonisti principali di questa stagione: Ben Pointdexter viene in qualche modo “reclutato” da Fisk che riesce a vedere in lui una fragilità tale da poterlo manipolare. Dall’altra parte, Pointdexter passa da provare un odio smisurato per Fisk a trovare in lui una sorta di figura da compiacere e soprattutto qualcuno che può capire e comprendere i suoi squilibri mentali.

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Ben Pointdexter “Bullseye” è il personaggio rivelazione di questa stagione, forse uno dei migliori non solo del mondo Daredevil, ma dell’intero universo Marvel. Nell’elaborato, per praticità, lo abbiamo chiamato Bullseye anche se, all’interno della stagione, non viene mai appellato con il nome del suo alter ego, proprio perché questo arco narrativo vede l’origine e la maturazione di questo personaggio che, con molta probabilità, avrebbe visto la sua fioritura finale nella quarta stagione, se fosse stata realizzata. Proprio come la prima stagione per Wilson Fisk è stata una sorta di

percorso di formazione tramite la sua ascesa verso il potere, fino ad accaparrarsi il ruolo di “Kingpin”, così vediamo lo stesso procedimento per l’ex agente dell’FBI. Fin da piccolo caratterizzato da disturbi mentali, ha cercato di reprimere la sua natura “malvagia”, che lo spingeva a far del male agli esseri viventi (come si evince dai

flashback e dalle registrazioni che Ben conserva delle sue sedute dalla psicologa), trova finalmente nel lavorare per Fisk la sua completa realizzazione. Non deve più tenere a bada gli impulsi: adesso può assecondarli.

Dal momento che Poindexter non è ancora Bullseye, nella serie televisiva non indossa costume caratteristico che vediamo nella controparte fumettistica. Gli autori fanno di meglio: fanno indossare a Ben lo stesso costume che indossa Matt. L’idea è di Fisk che vuole portare onta sul ruolo di giustiziere che ricopre Daredevil e farlo così incriminare, portando l’opinione pubblica contro di lui. Il fatto che uno degli antagonisti principali porti lo stesso costume del protagonista (mentre Matt non lo indossa ma è tornato agli abiti neri della prima stagione, quasi una sorta di regressione) ha anche un significato più Figura 7: sulla sinistra Bullseye nei fumetti; sulla destra, Ben Pointdexter nella serie televisiva, mentre indossa lo stesso costume di Daredevil

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profondo: all’inizio della stagione vediamo un Matthew Murdock distrutto, sia emotivamente che fisicamente. Il crollo dell’edificio lo ha stremato, e gli ha compromesso l’udito. Non vuole tornare a fare l’avvocato perché sente che quella parte di lui se n’è andata per sempre, ma non può nemmeno più essere il Diavolo di Hell’s Kitchen, fino a che non riacquista le forze. Una volta tornato in sesto, decide che c’è spazio solo per Daredevil e nient’altro, e sente di dover attraversare quella linea che si era sempre imposto come limite da non oltrepassare: uccidere. La notizia della nuova libertà di Fisk lo fa vacillare, tanto da arrivare a pensare che ormai l’unico modo per fermare questo villan sia quello di mettere da parte i valori a cui sempre Matt ha risposto, per mettere fine alla tirannia di Kingpin. E Ben Pointdexter raffigura quello che Daredevil potrebbe essere: una macchina assassina. Rappresenta la parte più repressa di Matt e forse, tutta quella violenza alberga anche in lui. Il fatto che porti la stessa veste è significativo: è come se Matt combattesse contro se stesso per non far prevalere la parte più infida e malvagia di lui. Tutto questo si risolverà nello scontro finale tra Daredevil, Pointdexter e Fisk, dove Matt, sul punto di uccidere Kingpin spezzandoli il collo a mani nude, riesce a fermarsi e a non oltrepassare la soglia.

Per quanto riguarda questa terza stagione, tra le varie trame che sono state elencate, quella che più si avvicina a rappresentare questo arco narrativo sembrerebbe essere una trama di prova (trama di personaggi). Questo tipo di trama prevede un personaggio “simpatico” che viene messo alla prova in circostanze alquanto difficili, tanto che non sappiamo se riuscirà a resistere o se, invece, dovrà abbandonare i propri ideali (ma solitamente è il primo caso a realizzarsi). Ed in effetti questo tipo di descrizione sembra cadere a pennello con quanto è stato analizzato poco sopra, con Matt che lotta tutto il tempo sia con gli eventi che lo circondano, sia con se stesso, tanto che arriva a dubitare di riuscire a rimanere saldo ai propri principi, cosa che però, alla fine della fiera, riesce a fare.

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Come per le altre stagioni, anche qua troviamo, ancora una volta, un eroe superiore agli altri ma non al suo ambiente, e mai forse come in questo arco narrativo troviamo Matt lottare con i denti per non finire alla deriva.