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PARTE I – Profilo storico, apparato teorico e strumenti di analisi

Capitolo 2. La struttura argomentale, la valenza e l’allineamento

2.1. La ridefinizione categoriale nella codifica degli argomenti

2.1.2. Fattori “esterni” nella ridefinizione delle categorie grammaticali coinvolte nella

2.1.2.2. I principali schemi di allineamento

2.1.2.2.2. Il sistema ergativo

Le lingue con elementi morfosintattici ergativi sono molto frequenti, rappresentando il secondo sistema per numero di attestazioni. Occorrono infatti in circa un terzo (32 casi) delle 92 lingue che

87 Si vedrà al paragrafo successivo che nelle lingue ergative la forma di citazione corrisponde con il caso non marcato,

ovvero l’assolutivo.

S

A

P

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nel WALS presentano casi sui nomi. La proporzione dei sistemi ergativi tuttavia diminuisce nei casi pronominali (20 lingue ergative su 90) e soprattutto nella marcatura verbale dell’allineamento per la quale solo 19 lingue su 296 impiegano uno schema ergativo.

Nelle lingue ergative il soggetto intransitivo (S) e l’oggetto transitivo (P) ricevono il medesimo trattamento morfosintattico, mentre l’agente transitivo (A) viene marcato in maniera autonoma88.

(Tabella 6)

Un esempio di lingua ergativa è fornito dal dyirbal (lingua dell’Australia nordorientale): (15) Dyirbal (Pama-Nyungan, Dixon 1994: 10)

rjuma banaga-nyu

father.ABS return-NONFUT

‘father returned’

(16) Dyirbal (Pama-Nyungan, Dixon 1994: 10)

rjuma yabu-rjgu bura-n

father.ABS mother-ERG see-NONFUT

‘mother saw father’

(17) Dyirlbal (Pama-Nyungan, Dixon 1994: 10)

yabu rjuma-rjgu bura-n

mother.ABS father-ERG see-NONFUT

‘father saw mother’

Nelle lingue ergative il caso non marcato è generalmente l’assolutivo. Negli esempi riportati sopra l’assolutivo non presenta infatti alcuna marca esplicita, mentre l’ergativo viene marcato dal caso -

rjgu. L’allineamento ergativo, marcando esplicitamente l’attante agentivo, codifica

morfosintatticamente l’opposizione tra verbi intransitivi e transitivi (Givón 2001:208):

88 Per una ricognizione recente delle caratteristiche strutturali associate all’ergatività si rimanda a Authier & Haude

(2011).

S

A

P

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“The ergative-absolutive system […] is, first and foremost, a system where case-marking does the syntactic distinction between transitive and intransitive clauses.”

Benché il caso ergativo possa essere riservato alla marcatura dell’agente, esistono molte lingue in cui questo caso viene esteso alla codifica di altri valori, ad esempio lo strumentale89.

Nelle lingue ergative, inoltre, non è soltanto la morfologia casuale ad allinearsi allo schema ergativo. Anche il comportamento sintattico può infatti presentare evidenti tratti di ergatività (Cfr. Comrie 2013). Si considerino i seguenti esempi dal dyirbal:

(18) Dyirbal (Pama-Nyungan, Dixon 1994: 12)

rjuma banaga-nyu yabu-rjgu bura-n

father.ABS return-NONFUT mother-ERG see-NONFUT

‘father returned and mother saw him’

(19) Dyirbal (Pama-Nyungan, Dixon 1994: 12)

juma yabu-rjgu bura-n banaga-nyu

father.ABS mother-ERG see-NONFUT return-NONFUT

‘mother saw father and he returned’

Tanto quando una frase intransitiva viene coordinata con una transitiva, quanto nel caso inverso, l’elemento sintattico omesso viene sempre identificato con il sintagma che nella prima frase occorre all’assolutivo. Questa regolarità sintattica, che è speculare rispetto a ciò che avviene nelle lingue accusative, dimostra che l’ergatività non rappresenta un mero fenomeno morfologico, ma ha importanti ripercussioni sull’organizzazione sintattica delle lingue.

Una riprova della natura sintattica dell’ergatività si ricava anche dalla possibilità d’impiegare in questi contesti sintattici l’antipassivo90 per promuovere un argomento che nella corrispondente frase attiva

non potrebbe aver pieno accesso al recupero anaforico interfrasale in caso di omissione di uno dei costituenti.

(20) Dyirbal (Pama-Nyungan, Dixon 1994: 13)

rjuma banaga-nyu bural-rja-nyu yabu-gu

father.ABS return-NONFUT see-ANTIPASS-NONFUT mother-DAT

89 (Dixon 1994: 44): “Ergative is sometimes confined to marking A function (e.g. Basque, a number of Australian

languages, including Yidiny, and a number of North-east Caucasian languages, including Ingush) but in many languages this case form has a number of further functions - instrumental in Dyirbal and many other Australian languages, in North- east Caucasian languages such as Avar and Andi, in Chukotko-Kamchatkan, in a number of Papuan languages”.

90 Come si intuirà dagli esempi dal dyirbal l’antipassivo è un processo di modulazione della diatesi che consente la

promozione dell’argomento ergativo al caso assolutivo accompagnata dalla demozione dell’assolutivo a un caso obliquo o alla sua soppressione.

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‘father returned and he saw mother’ (21) Dyirbal (Pama-Nyungan, Dixon 1994: 13)

rjuma bural-rja-nyu yabu-gu banaga-nyu

father.ABS see-ANTIPASS-NONFUT mother-DAT return-NONFUT

‘father saw mother and he returned’

In (20) l’argomento all’assolutivo per essere ripreso anaforicamente nel ruolo di agente del secondo verbo transitivo deve essere promosso al caso assolutivo, determinando il morfema di antipassivo sul secondo verbo. In (21), parallelamente, l’agente del primo verbo per essere ripreso anaforicamente con l’omissione nel secondo predicato intransitivo deve essere anticipatamente promosso all’assolutivo e anche in questo caso il verbo presenta la marca antipassiva.

Così come la passivizzazione nei sistemi accusativi è interlinguisticamente uno dei criteri più stabili per definire la caratterizzazione formale del soggetto (Keenan 1976, Keenan & Dryer 2007), l’accessibilità all’antipassivizzazione rappresenta nelle lingue ergative un correlato funzionale fondamentale dell’assolutivo. La specularità dei processi di passivizzazione e di antipassivizzazione e la loro riconducibilità a motivazioni funzionali simili sono state ribadite esplicitamente da Givón (1994: 9). Egli nota che, mentre nel passivo il paziente è più topicale dell’agente e può essere, pertanto, promosso, nell’antipassivo l’agente costituisce l’elemento più topicale e il paziente viene invece rimosso:

“Passive: The patient is more topical than the agent, and the agent is extremely non-topical ('suppressed', 'demoted'). Antipassive: The agent is more topical than the patient, and the patient is extremely non-topical ('suppressed', 'demoted').”

Bisogna inoltre precisare che molte lingue ad allineamento prevalentemente ergativo presentano fenomeni di scissione dell’ergatività91 non riconducibili a delle mere variazioni di diatesi, in quanto,

mentre le seconde determinano una inversione dei rapporti tra agente e paziente, le prime non implicano alcun cambiamento nelle relazioni reciproche degli attanti transitivi (DeLancey 1981: 627): “There are reasons for distinguishing voice from SE [Split Ergativity] alternations […]; the distinction most relevant to my argument here is that voice alternations typically reverse the order of the agent and patient NP's, while SE alternations do not.”

91 La definizione “scissione dell’ergatività” di Dixon (1994) è stata criticata da Haig (2008: 9) il quale nota che non è

l’ergatività a scindersi ma lo schema di allineamento: “It is not ergativity that is split, but alignment: Accusative alignment is found in one part of the grammar, non-accusative alignment in another.” In questo lavoro si preferisce tuttavia mantenere l’etichetta tradizionale poiché ormai consolidata nella letteratura sull’allineamento.

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La scissione dell’ergatività tende a manifestarsi in ambiti morfosintattici e semantici ben precisi. Ad esempio se una lingua presenta una scissione nello schema di allineamento connessa alla natura del sintagma nominale, si avranno tendenzialmente schemi accusativi nei pronomi (soprattutto di prima e seconda persona) ed ergativi nei nomi (soprattutto se inanimati). Il dyirbal manifesta questa tendenza, come è possibile vedere dal confronto tra i casi che occorrono sui pronomi di prima e seconda persona e quelli marcati sui pronomi di terza persona e sui nomi (Dixon 1994: 86):

(Tabella 7)

Per rappresentare questo ed altri fenomeni in cui la codifica delle opposizioni grammaticali si dimostra sensibile alla natura dell’elemento nominale, Silverstein (1976) ha proposto la gerarchia di animatezza. Questo costrutto teorico permette di fare previsioni in merito alla distribuzione delle forme grammaticali (quali il sistema di allineamento o la presenza di morfemi per il plurale) in relazione alla loro occorrenza in un punto della gerarchia. Viene presentato di seguito lo schema della gerarchia nella rielaborazione fatta da Croft (2003: 310):

“Person: first, second < third

Referentiality: pronoun < proper name < common noun Animacy: human < animate < inanimate”

Croft disgiunge infatti i vari elementi coinvolti nella gerarchia di animatezza, mostrando la sua natura multifattoriale. Silverstein aveva invece ricondotto al solo dominio dell’animatezza fattori che potevano essere collocati su piani diversi (quali l’indessicalità o la referenzialità)92. La posizione reciproca dei pronomi di prima e seconda persona è a volte problematica. Mentre alcuni, basandosi

92 (Croft 2003: 131-132): “The extended animacy hierarchy, and its component person, referentiality and animacy

hierachies, play a role in other grammatical phenomena than coding of nominal number and indexation of number. The person hierarchy plays an important role in the expression of subject and object in many languages.”

Dyirbal

A -ø -ɳgu -ɳgu -ɳgu

S -ø -ø -ø -ø

O -na -ø -ø -ø

1st & 2nd 3rd proper common

person person names nouns

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su dati ricavati da molte lingue australiane e amazzoniche (un inventario di questi sistemi linguistici è offerto da Dixon 1994: 88-90), asseriscono che esiste una chiara preminenza della prima persona sulla seconda, altri protendono per non supporre alcuna preminenza tra le persone coinvolte nell’atto linguistico (DeLancey 1981 e Wierzbicka 1981). La gerarchia prediche che, se un elemento presenta allineamento accusativo, tutti gli elementi alla sua sinistra mostreranno lo schema accusativo. Prima di passare ai fenomeni di scissione determinati da altri fattori, bisogna precisare che la gerarchia, essendo una generalizzazione, non restituisce la reale complessità dei fenomeni di scissione legati alla natura del costituente (Filimonova 2005). Le lingue del mondo possono infatti presentare casi molto intricati di stratificazione negli schemi di allineamento, come rivela il caso del kalaw lagaw ya, lingua della Nuona Guinea (Dixon 1994: 93):

(Tabella 8)

In kalaw lagaw ya il singolare dei pronomi presenta allineamento tripartito, mentre nel duale e nel plurale vengono neutralizzate le opposizioni di caso sui pronomi. Lo schema diviene più complesso nei nomi. Sui nomi propri si ha infatti un allineamento accusativo al singolare e duale, e neutralizzazione al plurale, mentre sui nomi comuni si ha allineamento ergativo al singolare e al duale e neutralizzazione al plurale.

Un altro comune fenomeno di scissione dell’ergatività è connesso alle restrizioni temporali e aspettuali. Nelle lingue che presentano una variazione dello schema di allineamento riconducibile al tempo o all’aspetto si ritrova in genere allineamento accusativo con il presente, mentre si ha l’ergativo con i tempi storici (Dixon 1994: 99):

“If absolutive-ergative marking is found in one part of the system, we would expect it to be in past tense or in perfective aspect, where a series of completed events could be related to O and S as pivots. In non-past tense or in imperfective aspect, nominative-accusative marking would be expected.”

Questo fenomeno ricorre in alcune lingue indoarie, come è possibile vedere dagli esempi tratti dal baluchi del sud:

(22) Baluchi del sud (Indoeuropea, Haig 2008: 12) singular A, S, O all different

S = A, O different S= O, A different dual

A = S = O

plural A = S = O A = S = O

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jınık-a bəcık ja

girl-ERG boy.ABS hit.PAST.3SG

‘The girl hit the boy.’

(23) Baluchi del sud (Indoeuropea, Haig 2008: 12)

bəcık jınık-a jə-ã

boy.NOM girl-ACC hit.PRES-3PL

‘The boys hit the girl.’

Nella prima frase la forma verbale che designa un’azione al preterito si associa ad un tipico schema di allineamento ergativo, in cui l’argomento agentivo presenta una marca esplicita mentre il paziente non è marcato. Nella seconda frase il verbo al presente seleziona uno schema casuale accusativo. Gli argomenti verbali presentano infatti una distribuzione dei casi riconducibile allo schema accusativo, in cui l’agente non è marcato mentre il paziente è provvisto di una marcatura esplicita.

L’ultimo tipo di scissione che sarà preso in esame in questo paragrafo ha a che fare con la stratificazioni di frasi principali e subordinate. In alcune lingue è stato infatti messo in evidenza che questo fattore può determinare chiari casi di scissione del sistema di allineamento. Si considerino i seguenti esempi:

(24) Jacalteco (Mayan, Craig 1977: 335)

ch-on̈ tzotel-i

ASP-1PL.ABS talk-IV

ʻWe talk.ʼ

(25) Jacalteco (Mayan, Craig 1977: 116)

x-Ø-w-il [ha-can̈al-w-i]

ASP-3SG.ABS-1SG.ERG-see 2SG.ERG-dance-INTR-IV

ʻI saw you dance.ʼ

In entrambi gli esempi vi è un verbo intransitivo, nel secondo caso (25) nella subordinata. Tuttavia, mentre nella prima frase si ha uno schema pienamente ergativo, in quanto l’unico argomento intransitivo seleziona la marca assolutiva sul predicato, nella seconda frase il verbo intransitivo subordinato presenta la marca di ergativo93. L’estensione dell’ergativo all’unico argomento

intransitivo determina nella frase subordinata determina quindi una frattura nell’unitarietà dell’allineamento in jacalteco.

Prima di passare all’allineamento semantico, bisogna precisare che le lingue ergative, pur mantenendo i tratti morfologici tipici dell’allineamento, possono mostrare una distribuzione degli

93 Una spiegazione più precisa dei meccanismi in atto nella scissione dell’ergativina nelle lingue maya sarà presentata in

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elementi all’interno della frase propria dello schema accusativo. Questa tendenza è particolarmente significativa se si considera la seguente implicazione tipologica: se si verifica una organizzazione sintattica degli elementi frastici non conforme al sistema casuale, questa concernerà sempre la presenza di schemi configurazionali accusativi in lingue morfologicamente ergative (Dixon 1994: 172):

“Only a small proportion of these also show syntactic ergativity, in terms of an S/O pivot. (No language is known that is ergative at the syntactic but not at the morphological level.) […]. And there are a considerable number which show an S/A pivot.”