Compliance e Antiriciclaggio: il Caso BCC di Fornacette
1.2 Situazione economica, patrimoniale e finanziaria
I dati relativi all’ultimo bilancio pubblicato dalla Banca, concernente l’esercizio chiuso al 31.12.2010, presentano una realtà solida dal punto di vista patrimoniale e che ha concluso l’esercizio positivamente a livello economico.
La BCC di Fornacette opera come banca di tipo tradizionale incentrando la propria gestione sia sulla raccolta di denaro proveniente in gran parte dai
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risparmi dei pensionati, delle famiglie e delle aziende, sia sull’impiego, rappresentato dalla concessione di finanziamenti ai privati (mutui ad esempio) e prestiti alle aziende (in particolar modo tramite la concessione di fidi).
Gli schemi di bilancio idonei a rappresentare al meglio la situazione della Banca sono i seguenti:
Attività
Come è possibile osservare, le voci che costituiscono la maggior parte dell’attivo sono i crediti verso la clientela e verso altre banche che, nel complesso, rappresentano circa l’80% del totale dell’attivo; le restanti voci possono essere considerate quasi alla stregua di “marginali” e, ad ogni modo, non presentano variazioni di rilievo tra un anno e l’altro.
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In questo caso invece le voci più importanti da segnalare sono:
- la raccolta (debiti verso la clientela e debiti verso banche), rappresentanti circa il 60% del totale;
- il Patrimonio, composto principalmente dal capitale e dalle riserve costituite con gli utili nel tempo accumulati.
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in considerazione è quella riferibile agli interessi, sia quelli pagati a chi apporta denaro sia quelli incassati da chi lo richiede. Il margine di interesse rappresenta dunque senza dubbio una delle voci più importanti del conto economico e, come è possibile notare, ha visto un incremento positivo di quasi 2 milioni di euro dal 2009 al 2010. Altre voci importanti per la banca sono rappresentate da:
- commissioni (denaro percepito su determinate tipologie di operazioni), anch’esse notevolmente incrementate da un esercizio all’altro;
- rettifiche per deterioramento di crediti: la difficile situazione economica sia a livello nazionale quanto internazionale ha comportato un incremento per quanto riguarda il valore dei crediti che non sono solvibili (da 3.099.774€ nel 2009 a 3.523.687€ nel 2010). Essi rappresentano il risultato dell’analisi del portafoglio crediti svolta dalla Banca che, laddove non vi siano le condizioni per recuperarli, iscrive in C.E. le c.d. “perdite su crediti”;
- spese di funzionamento e per il personale, le quali assorbono una bella parte del margine di intermediazione ma che sono necessarie al fine della corretta gestione della banca.
Essendo le banche, sia quotate che non quotate, obbligate a redigere il bilancio di esercizio secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS, risulta interessante osservare la variazione della voce dell’attivo n. 210, che ha contribuito alla creazione della notevole differenza di utile tra l’esercizio 2009 e l’esercizio 2010: tale variazione è stata provocata nel 2009 da una forte rivalutazione della partecipazione nel gruppo informatico CABEL, gruppo che fornisce il software per la gestione della Banca, il quale ha visto incrementare notevolmente il valore di avviamento nel suo attivo; per conseguenza la Banca ha adeguato il valore della partecipazione in CABEL e ciò ha fatto si che il valore della voce riferibile
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alle partecipazioni sia cresciuto. Una simile rivalutazione rappresenta tuttavia un evento del tutto eccezionale.
Parallelo allo stato patrimoniale e al conto economico, un altro importante elemento di analisi è rappresentato dall’indice di patrimonialità, costituito dai c.d.
Tier1 e Tier2, la cui soglia minima è attualmente fissata all’8%; ciò significa che
vi deve essere almeno un rapporto dell’8% tra le attività di rischio ponderate della Banca ed il suo Patrimonio150.
Il valore globale del patrimonio aziendale (lettera P) ha complessivamente registrato un incremento di oltre 10.000.000 di euro, dovuto tanto all’aumento del patrimonio di base (da 89 a 99 milioni circa), quanto all’incremento del patrimonio supplementare.
Il valore totale delle attività di rischio ponderate è invece desumibile dalla tabella successiva:
150 Nel caso della BCC di Fornacette il Tier1 (o patrimonio di base) è costituito da elementi quali il
capitale versato (compreso il sovrapprezzo), le riserve al netto delle immobilizzazioni immateriali, la quota di utile dell’esercizio che verrà destinata a riserve. Il Tier2, o patrimonio supplementare, è invece costituito, tra l’altro, da riserve di rivalutazione e passività subordinate.
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Detto valore è pari ad oltre 636 milioni di euro per cui il total capital ratio è pari al 19,08%, percentuale di molto eccedente la soglia dell’8% fissata dal Comitato di Basilea, a testimonianza della solidità patrimoniale della banca.
L’unica segnalazione negativa che è possibile osservare in questo frangente è rappresentata dalla flessione di oltre 2 punti percentuali occorsa sull’indice dall’esercizio 2009 al 2010: ciò è dovuto all’aumento della rischiosità ponderata dei crediti verso clienti, causata soprattutto dalle attuali condizioni del sistema economico, incrementata da circa 598 milioni di euro a circa 790.
In ultima analisi è possibile valutare brevemente la situazione finanziaria, interpretabile attraverso lo studio del rendiconto finanziario redatto secondo il metodo indiretto che, è bene ricordare, rappresenta un documento obbligatorio del bilancio redatto secondo i principi IAS/IFRS151.
151 Al riguardo, Azzali S., Allegrini M., Gaetano A., Pizzo M., Quagli A. (a cura di) - “Principi
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Rendiconto Finanziario (Metodo Indiretto)
Il dato che maggiormente rileva al fine dell’analisi è rappresentato dal generale assorbimento della liquidità sofferto durante l’esercizio 2010, di 293.920€, in gran parte dovuto al risultato negativo in termini di liquidità assorbita dall’attività
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(134.291.952€).
In ultimo merita ricordare che da più di dieci anni la Banca, di propria iniziativa, ha dato incarico ad una società di revisione di procedere alla certificazione del bilancio, nonostante tale adempimento sia obbligatorio solo per le banche quotate in borsa; la certificazione risulta essere un buon “biglietto da visita” da spendere nei confronti delle altre banche, dei clienti importanti e di tutti i soci in generale.