6. LA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE AL DETTAGLIO *
6.2. La situazione regionale
In questa sezione vengono analizzati i dati relativi alla rete distribu-tiva alimentare dell’Emilia-Romagna raccolti dall’Assessorato al Commercio della Regione, dati aggiornati al 31/12/19951. Poiché la struttura distributiva delle provincie emiliane è stata ampiamente illu-strata nelle precedenti edizioni di questo rapporto, ci si limiterà a pre-sentare le novità più rilevanti.
1. Sulla base delle tipologie inserite nella suddetta rilevazione, le categorie da noi considerate corrispondono alle seguenti definizioni:
a) Minimercati/Superette: esercizi con superficie di vendita compresa tra i 150 e i 399 mq, esclusivamente o prevalentemente destinata alla vendita di generi alimentari;
b) Supermercati medi: esercizi con superficie di vendita compresa tra i 400 e i 799 mq, prevalentemente destinata alla vendita di generi alimentari;
c) Supermercati grandi: esercizi con superficie di vendita compresa tra gli 800 e i 2499 m2, destinata alla vendita di generi alimentari e non alimentari;
d) Ipermercati: esercizi con superficie di vendita di almeno 2500 m2, disposta su un unico piano, con un vasto assortimento di prodotti alimentari e non alimentari.
Per i discount non esiste invece un definizione basata sulla dimensione, ma si di-stinguono per essere esercizi piccoli (300-600 m2), caratterizzati da prezzi fortemente scontati e da un basso livello di servizio.
Dal punto di vista dello sviluppo del sistema distributivo alimenta-re, l’Emilia-Romagna si colloca da tempo in posizione di leadership: la superficie dei punti vendita superiori a 400 m2 sfiora ormai i 120 m2 ogni 1000 abitanti (tab. 6.2), con un incremento consistente rispetto all’anno precedente, che ha interessato in misura rilevante tutte le pro-vincie. E’ però interessante notare come in quasi tutte le provincie, e-scluse Bologna e Rimini, si sia verificata una diminuzione della super-ficie media degli esercizi. Questo dato segnala chiaramente come il mercato regionale sia ormai vicino alla saturazione, almeno per quanto riguarda le grandi superfici, per cui le imprese debbono forzatamente orientare il loro sviluppo verso le tipologie medio-piccole (supermer-cati e discount), avendo come obiettivo una copertura più capillare del territorio e una riqualificazione degli esercizi esistenti.
6.2.1. L’articolazione territoriale del sistema distributivo
La dinamica complessiva delle diverse tipologie distributive (tab.
6.3), essendo riferita al 1995, risente ancora dell’enorme crescita dei punti vendita tipo discount, che hanno registrato un incremento della Tab. 6.2 - Densità di superficie e superficie media degli esercizi superiori a 400 m2 in Emilia-Romagna, per provincia
Superficie ogni
1000 abitanti Superficie media degli esercizi
1994 1995 1994 1995
Piacenza 71,6 82,8 711,4 673,2
Parma 88,0 96,4 1015,7 921,2
Reggio Emilia 129,9 130,6 947,4 942,1
Modena 109,8 129,0 900,1 892,4
Bologna 104,1 114,6 1139,8 1222,8
Ferrara 143,1 159,7 933,9 895,1
Ravenna 107,5 126,7 818,9 765,4
Forlì 126,9 133,8 986,0 938,3
Rimini 61,7 78,8 645,9 690,1
Totale 107,0 119,1 938,4 920,0
Fonte: nostre elaborazioni su dati Assessorato al Commercio - Regione Emilia-Romagna.
Tab. 6.3 - Numero e superficie dei punti vendita a prevalente destinazione alimentare in Emilia-Romagna, per provincia e per tipologia distributiva (1995)
Minimercati/
Superette
Supermercati medi
Supermercati grandi
Ipermercati Discount Totale
Pv Sup. Var. % Pv Sup. Var. % Pv Sup. Var. % Pv Sup. Var. % Pv Sup. Var. % Pv Sup. Var. % n. m2 (95/94) n. m2 (95/94) n. m2 (95/94) n. m2 (95/94) n. m2 (95/94) n. m2 (95/94)
Piacenza 59 15.822 6,4 23 12.538 15,2 6 7.207 0,0 0 0 - 6 3.016 98,8 94 38.583 11,9 Parma 71 17.783 -2,3 21 12.115 19,1 9 10.282 -13,0 3 10.872 0,0 15 6.762 140,0 119 57.814 7,3 Reggio E. 93 26.351 -3,9 25 13.969 -11,3 17 23.263 8,5 2 10.300 0,0 36 14.508 11,7 173 88.391 0,6 Modena 116 27.741 -2,1 45 23.915 18,2 15 19.646 -1,2 5 22.354 33,5 45 19.308 29,2 226 112.964 12,8 Bologna 91 23.920 0,0 44 23.051 1,5 26 31.702 2,9 7 44.981 21,6 17 6.922 3,7 185 130.576 7,8 Ferrara 73 18.649 -1,3 26 13.538 13,0 18 23.902 6,7 2 10.000 0,0 29 13.628 31,8 148 79.717 8,3 Ravenna 74 18.446 1,7 23 13.236 15,3 15 19.584 0,0 0 0 - 26 13.910 70,9 138 65.176 13,7 Forlì 56 14.379 -2,6 24 13.742 -0,2 10 11.453 -0,4 2 14.417 0,0 24 10.491 64,8 116 64.482 6,0
Rimini 37 9.711 4,2 16 7.968 0,0 8 8.746 23,3 0 0 - 12 6.177 113,2 73 32.602 19,5
Totale 670 172.802 -0,6 247 134.072 7,3 124 155.785 2,7 21 112.924 13,7 210 94.722 42,0 1272 670.305 8,7
Fonte: nostre elaborazioni su dati Assessorato al Commercio - Regione Emilia-Romagna.
superficie superiore al 40%. Questo dato, insieme alla crescita dei su-permercati di medie dimensioni (400-800 m2), è sicuramente alla base della riduzione della superficie media degli esercizi cui si è accennato in precedenza; per quanto riguarda invece gli ipermercati, nel 1995 si è registrata una sola nuova apertura nell’area bolognese e diverse opera-zioni di ampliamento in provincia di Modena. I dati provvisori relativi al 1996, di fonte Nielsen, segnalano un fortissimo rallentamento della crescita dei discount, mentre il settore dei supermercati si mostra deci-samente in espansione, a dimostrazione di come lo sviluppo della rete emiliano-romagnola sia sempre meno dipendente dalle grandi superfi-ci.
A livello di singole provincie, la novità più importante per la rete distributiva di Piacenza è l’approvazione della variante anticipatrice del nuovo Piano Regolatore che ha dato il via all’iter per la costruzio-ne del nuovo Ipercoop del capoluogo, struttura che entrerà in concor-renza con l’ipermercato Auchan, costruito in Lombardia, ma a soli 2 km dalla città; sempre in città, si prevede l’ampliamento di altre due strutture presenti da tempo, rispettivamente ad insegna Esselunga e Pam. In provincia, invece, lo sviluppo della rete moderna si basa e-sclusivamente su superfici medio-piccole, grazie soprattutto alle inizia-tive di Coop, Vegè, Despar e all’apertura di un nuovo discount Lidl (tab. 6.4).
La provincia di Parma ha registrato una crescita particolarmente marcata nel settore dei discount e in quello dei supermercati di medie dimensioni, settori in cui si sono distinte in modo particolare imprese come Conad, A&O Selex e Crai. La provincia di Reggio Emilia, inve-ce, dopo una fase di grande sviluppo, sta attualmente vivendo un pe-riodo di stasi: al calo registrato nel segmento delle superette, ha fatto riscontro una crescita significativa nella tipologia dei grandi supermer-cati, grazie soprattutto all’apertura di un nuovo supermercato Conad, l’impresa che, insieme a Coop e a Vegè, domina da sempre il mercato distributivo provinciale.
Nonostante uno sviluppo già molto accentuato, la provincia di Mo-dena continua a registrare tassi di crescita ragguardevoli della superfi-cie moderna, soprattutto nel settore dei grandi supermercati e in quello degli ipermercati. Con un trend che si pone in controtendenza rispetto al resto della regione, è soprattutto nelle grandi superfici che si
regi-Tab. 6.4 - Numero e superficie dei punti vendita a prevalente destinazione alimentare in Emilia-Romagna, per catena e per provincia (1995)
Piacenza Parma Reggio E. Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì Rimini Pv Sup Pv Sup Pv Sup Pv Sup Pv Sup Pv Sup Pv Sup Pv Sup Pv Sup n. m2 n. m2 n. m2 n. m2 n. m2 n. m2 n. m2 n. m2 n. m2 Coop Italia 19 8.502 10 11.816 23 26.187 26 33.080 44 53.308 15 20.556 18 13.475 7 7.430 4 3.613 Conad 7 2.081 18 7.335 29 13.735 62 28.843 35 20.835 10 3.625 18 8.603 29 12.072 23 9.243 Euromadis 15 5.788 16 7.922 32 17.333 27 11.940 14 10.482 8 4.865 25 13.032 23 13.660 13 6.736 - Vege' 15 5.788 12 5.815 27 15.459 15 5.626 11 7.593 5 1.975 17 7.977 15 9.007 9 3.355 - A&O Selex 0 0 4 2.107 5 1.874 12 6.314 3 2.889 3 2.890 8 5.055 8 4.653 4 3.381 Intermedia 1 795 4 5.477 7 4.179 7 3.316 10 7.990 12 5.895 8 5.017 9 4.130 1 599 -Pam 1 795 2 4.397 0 0 2 722 8 5.064 4 1.748 1 540 6 2.476 0 0 - Lombardini 0 0 0 0 6 2.988 5 2.594 1 600 5 2.416 3 2.150 2 1.055 0 0 - Superal 0 0 2 1.080 1 1.191 0 0 1 2.326 3 1.731 4 2.327 1 599 1 599 Sigma 11 3.746 9 3.262 33 10.669 13 4.651 5 2.000 1 162 4 1.998 10 3.117 5 1.242 Mecades 6 1.550 4 1.597 12 3.714 26 7.704 13 4.009 17 9.688 6 1.499 4 883 1 161 - Despar 5 1.155 3 1.007 12 3.714 23 6.514 13 4.009 16 9.088 6 1.499 4 883 1 161 - Carrefour 1 395 1 590 0 0 3 1.190 0 0 1 600 0 0 0 0 0 0 Supercentrale 1 1.483 2 950 0 0 1 734 3 12.908 0 0 0 0 0 0 0 0 - Gs/Euromercato 1 1.483 0 0 0 0 0 0 3 12.908 0 0 0 0 0 0 0 0 - Standa 0 0 2 950 0 0 1 734 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Lidl 3 2.041 1 600 8 3.813 4 2.250 1 395 5 2.406 4 2.174 1 599 1 380
Accordo '96 2 1.454 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 11.817 0 0
- Finiper 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 11.817 0 0
- Rinascente/Sma 2 1.454 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Mdo 2 373 2 401 1 295 6 2.306 2 712 9 3.056 0 0 2 999 0 0 - Italmec 0 0 0 0 0 0 2 1.214 1 392 5 1.831 0 0 2 999 0 0 - Gea 0 0 2 401 0 0 3 912 0 0 4 1.225 0 0 0 0 0 0 - Gigad 2 373 0 0 1 295 1 180 1 320 0 0 0 0 0 0 0 0 Crai 2 879 10 2.157 1 391 1 268 3 719 2 1.434 5 1.631 0 0 0 0 Esselunga 1 1.100 1 1.450 0 0 1 1.190 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
strano le novità più rilevanti: dopo gli ampliamenti del 1995, nel 1996, alle porte della città, ha aperto il centro commerciale GrandEmilia, uno dei più grandi della regione. Protagonista assoluta di questi cam-biamenti è stata Coop, che ha tra l’altro in vista nuove aperture anche a Carpi e a Mirandola, mentre il nuovo ipermercato di Sassuolo sarà ad insegna Pam.
Come è già stato sottolineato, la provincia di Bologna è stata l’unica, insieme a Rimini, a registrare una crescita della superficie me-dia degli esercizi. Il contributo più rilevante a questo dato è venuto ov-viamente dall’apertura, nel 1995, del nuovo Ipercoop di Villanova di Castenaso; la rete Coop si è poi ulteriormente arricchita, nel 1996, con l’apertura del nuovo centro commerciale CentroLame, anch’esso situa-to nell’area del capoluogo. La provincia di Ferrara, invece, ha regi-strato tassi di crescita rilevanti soprattutto nel canale discount, grazie ad imprese come Vegè, A&O Selex, Pam e Lombardini. Entro il 1997 è inoltre prevista l’apertura di un nuovo ipermercato gestito da Conad.
La provincia di Ravenna, che insieme a Piacenza ha sempre rappre-sentato la “cenerentola” del panorama distributivo regionale, sembra aver ripreso a crescere in misura rilevante, grazie soprattutto alle aper-ture di supermercati medi e di discount ad opera di Coop, Conad, A&O Selex e Lidl. Continua comunque a mancare un progetto signifi-cativo per l’apertura del primo ipermercato provinciale.
Nel 1995, la rete distributiva della provincia di Forlì è cresciuta quasi esclusivamente nel canale discount, grazie alle aperture di Vegè, A&O Selex, Pam e Lombardini. Il mercato sembra invece essere ormai saturo per quanto riguarda le altre tipologie. La provincia di Rimini, infine, continua a confermare la sua vocazione di area distributiva strutturata principalmente sui punti vendita medio-piccoli, che meglio si adattano alla fortissima densità urbanistica della riviera. Lo dimostra anche la particolare vitalità delle superette e dei discount, dove, in quest’area, continuano ad operare anche i colossi Coop e Conad.
6.2.2. Le maggiori imprese operanti in regione
Nelle precedenti edizioni di questo rapporto, sono state analizzate in modo approfondito le imprese operanti in Emilia-Romagna e
l’evoluzione delle loro strategie. Negli anni 1995 e 1996 non si sono registrati ingressi significativi di nuove imprese, e questo è un ulteriore segnale di come il mercato si stia avviando verso una progressiva satu-razione. Del resto, per effetto del dominio incontrastato dei due colossi della cooperazione, Coop e Conad, anche negli anni scorsi le rete di-stributiva regionale ha subito modificazioni rilevanti soltanto con lo sviluppo dei discount, che hanno consentito la crescita della presenza di Vegè e di Pam e l’arrivo di imprese come Lombardini e la tedesca Lidl, e con il timido ingresso di alcune imprese succursalistiche nel settore dei supermercati (Esselunga) e degli ipermercati (Euromercato e Finiper). Forse, la vera svolta nei rapporti di forza tra le diverse ca-tene potrebbe venire dall’affermazione definitiva dei gruppi che si so-no costituiti attraverso le supercentrali (tab. 6.5), ma si tratta di un fe-nomeno che necessita sicuramente di un periodo piuttosto lungo.
Nel frattempo, il panorama distributivo emiliano-romagnolo conti-nuerà ad essere dominato da Coop e Conad, per cui può essere interes-sante analizzare le principali novità nelle strategie che i due gruppi stanno predisponendo. Nel 1996, il gruppo Coop, secondo i primi dati provvisori, ha superato i 13.000 miliardi di fatturato, confermandosi nella sua posizione di leader nazionale. In Emilia-Romagna, le coope-rative appartenenti al gruppo sono ormai presenti con oltre 160 punti vendita, con una leadership che si esprime un po’ in tutto le tipologie, ma che diventa particolarmente rilevante nel canale degli ipermercati.
Del resto, come è stato illustrato in dettaglio nel paragrafo precedente, Coop sta lavorando intensamente per completare il proprio piano di sviluppo in questo canale, che prevede la presenza di almeno un Iper-coop in tutti i maggiori centri della regione. Questo piano è l’espressione di una strategia nazionale del gruppo, che punta appunto a rafforzare le grandi superfici, a riposizionare i supermercati, soprat-tutto in un ottica di servizio di vicinato, e a sviluppare, seppure con una certa prudenza, il nuovo canale discount.
Coop sta inoltre attuando il progetto, avviato ormai da qualche an-no, di riorganizzazione interna e di integrazione fra le diverse coopera-tive, tanto che oggi può permettersi di rivolgersi all’industria con una politica commerciale che, pur distinguendo il canale supermercati da-gli ipermercati, garantisce che i prodotti vengano venduti nelle
Tab. 6.5 - Numero e superficie dei punti vendita a prevalente destinazione alimentare in Emilia-Romagna, per catena e per tipologia distributiva (1995)
Minimercati/Superette Supermercati medi Supermercati grandi Ipermercati Discount Totale Pv Sup Var. % Pv Sup Var. % Pv Sup Var. % Pv Sup Var. % Pv Sup Var. % Pv Sup Var. % n. m2 (95/94) n. m2 (95/94) n. m2 (95/94) n. m2 (95/94) n. m2 (95/94) n. m2 (95/94) Coop Italia 61 19.039 5,0 39 21.390 4,7 52 69.932 -1,3 14 67.606 23,9 0 0 - 166 177.967 8,5 Conad 137 37.939 -2,2 73 39.671 10,1 14 14.893 23,5 2 11.773 5,3 5 2.096 107,7 231 106.372 7,4 Euromadis 48 12.656 -8,5 42 22.603 20,2 19 23.216 20,6 2 6.300 0,0 62 26.983 27,0 173 91.758 15,5 - Vege' 34 9.058 -15,1 33 17.428 15,9 11 12.331 20,9 2 6.300 0,0 46 17.478 12,2 126 62.595 8,3 - A&O Selex 14 3.598 13,4 9 5.175 37,1 8 10.885 20,1 0 0 - 16 9.505 68,0 47 29.163 34,6 Intermedia 7 2.318 0,2 4 2.110 73,7 5 6.934 0,0 1 3.847 0,0 42 22.189 101,6 59 37.398 47,7 -Pam 6 1.925 0,0 2 1.215 0,0 3 3.417 0,0 1 3.847 0,0 12 5.338 294,8 24 15.742 33,9 - Lombardini 1 393 n.c. 2 895 n.c. 0 0 - 0 0 - 19 10.515 24,3 22 11.803 39,5 - Superal 0 0 -100,0 0 0 - 2 3.517 0,0 0 0 - 11 6.336 428,9 13 9.853 93,1 Sigma 68 17.564 -0,4 12 6.657 -0,7 4 4.009 0,0 0 0 - 7 2.617 64,2 91 30.847 3,0 Mecades 61 14.428 -5,6 10 4.963 -13,8 4 5.636 -17,9 0 0 - 14 5.778 74,9 89 30.805 -1,3 - Despar 61 14.428 -5,6 10 4.963 -13,8 4 5.636 -17,9 0 0 - 8 3.003 41,7 83 28.030 -6,6 - Carrefour 0 0 - 0 0 - 0 0 - 0 0 - 6 2.775 134,2 6 2.775 134,2 Supercentrale 1 390 0,0 3 1.694 0,0 2 2.410 0,0 1 11.581 0,0 0 0 -100,0 7 16.075 -3,4 -Gs/Euromercato 0 0 - 1 400 0,0 2 2.410 0,0 1 11.581 n.c. 0 0 - 4 14.391 412,1 - Standa 1 390 0,0 2 1.294 0,0 0 0 - 0 0 -100,0 0 0 -100,0 3 1.684 -87,8 Lidl 0 0 - 0 0 - 0 0 - 0 0 - 28 14.658 11,5 28 14.658 11,5 Accordo '96 0 0 - 1 615 0,0 1 839 0,0 1 11.817 0,0 0 0 - 3 13.271 0,0 - Finiper 0 0 - 0 0 - 0 0 - 1 11.817 0,0 0 0 - 1 11.817 0,0 -Rinascente/Sma 0 0 - 1 615 0,0 1 839 0,0 0 0 - 0 0 - 2 1.454 0,0 Mdo 14 3.236 -7,1 2 914 -37,1 0 0 - 0 0 - 8 3.992 -12,6 24 8.142 -14,3 - Italmec 3 820 -35,6 1 464 -53,7 0 0 - 0 0 - 6 3.152 -15,5 10 4.436 -26,1 - Gea 6 1.248 0,0 1 450 0,0 0 0 - 0 0 - 2 840 0,0 9 2538 0,0 - Gigad 5 1.168 21,5 0 0 - 0 0 - 0 0 - 0 0 - 5 1168 21,5 Crai 18 3.942 -17,8 2 879 -31,3 2 1.999 0,0 0 0 - 2 659 n.c. 24 7.479 -7,4 Esselunga 0 0 - 0 0 - 3 3.740 0,0 0 0 - 0 0 - 3 3.740 0,0
stesse condizioni (prezzo e posizionamento sugli scaffali) in tutta Ita-lia. Continua intanto la politica di sviluppo delle private label, che per Coop hanno sempre rappresentato un punto di forza, tanto che oggi si contano oltre 700 referenze; i piani di sviluppo prevedono, per i pros-simi mesi, l’ingresso in settori delicati, quali il latte, i formaggi, i piatti pronti, le acque minerali e le merendine, con uno sforzo che si propone di garantire un livello di qualità comparabile coi leader di mercato.
Il gruppo Conad prosegue invece la sua strategia tradizionale cen-trata sui negozi di prossimità, attraverso i canali Margherita (superette) e Conad (supermercati). Nel settore delle superfici medio-piccole, il consorzio è infatti leader incontrastato in regione, grazie soprattutto al-la sua diffusione nei centri minori. Nonostante il core business del consorzio resti centrato su questi canali, Conad non rinuncia allo svi-luppo del canale Pianeta (ipermercati), che prevede tra l’altro una nuova apertura nel 1997 a Ferrara. Sul versante organizzativo, anche Conad ha in corso da tempo un progetto di aggregazione delle coope-rative, cui si accompagna un percorso di razionalizzazione dell’organizzazione interna, per cui è stata scelta, ad esempio, la strada di affidare alcuni servizi, riguardanti soprattutto la logistica e le fun-zioni commerciali, a società autonome, che lavorano per tutte le coo-perative del gruppo. Particolarmente interessante è il progetto logistico denominato Alto Adriatico, che coinvolge tutte le cooperative operanti in Emilia-Romagna. Infine, anche per il gruppo Conad lo sviluppo del-le private label ha sempre rappresentato un fattore strategico, tanto da garantirgli la leadership nazionale in termini di numero di referenze, che hanno ormai abbondantemente superato quota 1000; tra i prodotti a marchio, il gruppo ha investito fortemente nel settore dei freschi (carni e ortofrutta in particolare), puntando fortemente sulla qualità, proprio per rafforzare la strategia di fidelizzazione del consumatore le-gata ai negozi di vicinato.
6.3. Le ipotesi di modifica della legislazione sul commercio