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spazio temporaneo

Nel documento Il corpo (pagine 115-125)

le vesti possano sempre essere viste, uno spazio dedito alla riedu- cazione, che fornisce la minima misura fruibile da un guardaroba razionale.

L’obiettivo che si vuole conseguire è complesso. Cercare di educa- re l’uomo alla riscoperta del corpo come veicolo che introduce al mondo e fornire al contempo due differenti spazi per il deposi- to delle vesti: uno temporaneo adibito alla riflessione dell’atto di designificazione, ed uno permanente il cui scopo è di ridurre al minimo indispensabile il guardaroba in un’ottica di educazione alla razionalizzazione dei consumi.

to della riflessione il corpo è nel suo ambiente, ed è quindi libero di esprimersi e di guardarsi per quello che è in realtà. Spogliarsi involontariamente davanti ad uno specchio, inoltre, permette la visione non programmata del corpo, visione che, data la casualità con la quale avviene, non ne sottintende una preparazione. Nelle camere da letto lo spazio dedicato al deposito temporaneo dei vestiti è solitamente deciso in maniera casuale. Sono pochi i complementi d’arredo che offrono adeguate superfici sulle quali alloggiare le vesti una volta tolte. Solitamente le parti di mobili che si prestano, seppur in maniera accidentale, a tale funzione sono spalliere di letti, attaccapanni per cappotti e schienali di se- die. Offrire un elemento progettato ad hoc per questa mansione sottintende anche un nuovo posizionamento della zona di vesti- zione limitrofa a tale oggetto. È grazie a questa ridisposizione che si consente la riflessione del corpo.

spazio temporaneo

spazio permanente riflessione

In un’ottica di rieducazione dell’utente ad un consumo più con- sapevole, e visti i risultati della ricerca eseguita nel capitolo sul feticismo dei bisogni nel quale veniva indagato il significato di esigenza veicolata dalla società, si è pensato di offrire un servi- zio all’interno del progetto che potesse istruire l’utente ad un ac- quisto consapevole delle merci. La forma che prende quest’idea è quella di una zona del prodotto dedicata al deposito permanente delle vesti. Questa zona deve offrire una ubicazione fissa per la merce, costringendo contemporaneamente l’utente a disporre i vestiti in uno spazio tarato su un guardaroba razionale. Per guar- daroba razionale non si intende un guardaroba ridotto al mini- mo indispensabile, bensì un guardaroba pensato in maniera che l’utente possa possedere il numero giusto e la tipologia esatta di abiti senza cadere in inutili eccessi.

L’idea di guardaroba razionale deriva da concetto espresso nel libro “Una giornata moderna. Moda e stili nell’Italia fascista”. Nell’illustrazione estratta dal suddetto libro viene mostrato il guardaroba razionale consigliato all’uomo italiano. In questa im- magine è possibile notare come il numero e la tipologia di vestiti

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spazio permanente

non escluda nessuna tipologia di situazioni, ed effettivamente ciò che salta all’occhio è la varietà di possibilità che potevano essere

soddisfatte utilizzando un guardaroba simile.

Attualizzando il procedimento che ha reso possibile la suddetta selezione, si necessita stilare un elenco di attività che vengono eseguite, la loro frequenza e la tipologia di abiti solitamente uti- lizzati. Partendo da attività giornaliere come il lavoro-studio, pas- sando per situazioni più casual sino a pratiche sporadiche come

lo sport, ciò che emerge è che le principali tipologie di vestiti sono tre. Quello che segue l’elenco di vestiti e relativo numero del guar- daroba razionale:

- Cappotto - 1 - Giacca a vento - 1 - Maglioni, giacche - 3 - Felpe, maglioni casual - 2 - Camicie - 2

- T-shirt - 5 - Pantaloni - 3 - Pantaloncini corti - 2 - Scarpe eleganti - 1 - Scarpe casual, sneakers - 2

Come si nota sono state escluse dall’elenco quelle tipologie di ve- stiti che non vengono riposte solitamente all’interno dell’arma- dio. Ciò è dovuto altre che all’ubicazione, anche al fatto che in- dumenti come mutande, calze e pigiama non rappresentano un esempio di segno sul corpo in società.

spazio temporaneo

spazio permanente riflessione

Guardaroba razionale - Mario lupano, Alessandra vaccari - Una giornata moderna. Moda e stili

nell’Italia fascista

Schema rappresentante un esempio di guardaroba razionale per l’uomo.

Data la semplicità con la quale i differenti componenti sono as- semblati (si veda il capitolo successivo nel quale viene descritta la struttura ed i componenti che la costituiscono) e vista l’essenzia- lità della struttura è stato possibile assecondare le necessità dei possibili utenti con la creazione di tre differenti declinazioni del progetto. I tre livelli di prodotto ai quali ci si riferisce sono: N-0, N-1 e N-2.

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declinazioni

N-0 costituisce il punto di partenza del progetto. Esso risponde in maniera essenziale alla necessità di una riflessione della signifi-

cazione del corpo, output focale della ricerca. Nefesh0 è utile qua- lora l’utente possegga già un sistema di deposito permanente dei vestiti, portando nell’ambiente una zona per la svestizione dotata di deposito temporaneo. La semplicità strutturale e l’appoggio su tre punti sono state progettate in modo da conferire stabilità alla struttura con il minor numero di componenti e lavorazioni.

N-1 introduce in aggiunta al deposito temporaneo un zona di deposito permanente. Questa zona che misura 850 mm è tarata sulla base del guardaroba razionale. La struttura che si aggiunge a N-0 è progettata in modo da sostituire solamente i tubolari che costituivano il terzo punto d’appoggio con l’intero telaio di N-1.

N-2 permette, in aggiunta ai servizi di N-1, di disporre l’intero og- getto longitudinalmente lungo il perimetro di una stanza, ciò per- mette in coppia con N-1 di decidere la conformazione ottimale ad ogni stanza. Per poter permettere alla superficie riflettente l’ap- poggio sulla barra si è dovuta aumentare la lunghezza della barra appendiabiti e delle strutture orizzontali che, a differenza di N-1, misurano 40 cm in più.

I materiali utilizzati, come gli elementi e le giunzioni che costitu- iscono il prodotto sono state scelte in base all’economicità della materia (sono infatti tutti semilavorati industriali) e dei sistemi produttivi per la loro realizzazione. Composta interamente in tu- bolare e lamiera, la struttura presenta dei costi contenuti ed un peso ridotto pur essendo di ferro. Si è deciso di creare un prodotto che permettesse ad un qualsiasi utente di montare agevolmente la struttura senza l’ausilio di attrezzi. Ciò è reso possibile princi- palmente grazie all’utilizzo di viti a galletto che permettono un assemblaggio semplice e veloce delle diverse parti.

Gli elementi costituenti la struttura possono essere divisi in due insiemi principali in base al semilavorato di provenienza: tubolari e lamiere. Le due tipologie distinguono anche le differenti desti- nazioni dei componenti, infatti si è sfruttata la lunghezza dei tu- bolari per creare il telaio del prodotto, mentre con la lamiera ade- guatamente piegata si sono costituite le giunzioni ed i piani di appoggio. La forza di questo prodotto e delle sue tre declinazioni sta nella standardizzazione dei componenti dalla loro produzione sino alla loro trasformazione in manufatti. Come si può effetti-

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struttura

vamente notare sia le misure che i componenti, le giunzioni e gli elementi strutturali sono sempre i medesimi.

Di seguito viene stilato un elenco degli elementi ed una loro de- scrizione:

- Struttura verticale: elemento che consente lo sviluppo verticale del prodotto ed un sostegno per la lamiera specchiata.

- Struttura orizzontale: declinata in due differenti versioni in base alla versione di destinazione è l’elemento che consente al prodot- to lo sviluppo orizzontale.

- Deposito temporaneo: costituito da due tubolari piegati in ma- niera specchiata l’uno con l’altro, esso è il vero valore aggiunto alla riflessione, dato che è questo elemento che consente la riflessione della designificazione.

- Supporto Nefesh0: questi due tubolari piegati in maniera oppo- sta tra loro conferiscono alla prima declinazione del prodotto la stabilità necessaria per stare in equilibrio.

- Barra appendiabiti: pur presentando due lunghezze differenti a seconda della versione in esame questo elemento offre sempre uno spazio utile per il deposito permanente tarato sul guardaro- ba razionale di 850 mm.

- Specchio: la superficie riflettente, costituita da lamiera in accia- io specchiato, è tagliata e piegata in modo tale da bloccarsi una volta posta sul suo supporto ed inseriti i tubolari del deposito temporaneo.

- Piano laterale ad un livello: questo componente, come il suo si- mile a due livelli permettono di controventare le strutture vertica- li in modo da non permetterne l’inclinazione lungo la profondità del prodotto.

- Piano laterale a due livelli: Se il piano ad un livello permette il deposito di vestiti, questo doppio piano consente il deposito di piccoli oggetti come guanti ed occhiali. Le linguette laterali sono state pensate in modo da permetterne la fruizione da ambedue i lati di accesso.

- Piano centrale: questo piano consente sia il deposito di grandi oggetti come le borse, sia una controventatura laterale del pro- dotto unendo in un’unica struttura le strutture orizzontali.

- Giunzione Struttura verticale - Struttura orizzontale: questi componenti permettono di bloccare le due strutture impedendo- ne un movimento divergente generato dal peso dei vestiti.

- Giunzione Struttura verticale - Barra appendiabiti: questa giun- zione permette di collegare l’elemento verticale alla barra appen- diabiti, fornendo un sostegno a quest’ultima.

- Giunzione Barra appendiabiti - Struttura verticale: questo com- ponente permette la connessione tra l’elemento verticale posto a struttura della superficie riflettente laterale e la barra appendia- biti che ne consente l’appoggio.

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Nel documento Il corpo (pagine 115-125)