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SPeSa agricola

Nel documento L'agricoltura nella Calabria in cifre. 2012 (pagine 114-119)

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di coda è la provincia di Vibo Valentia con il 7% del totale.

L’analisi della distribuzione degli aiuti met- te in evidenza come la maggior parte delle aziende (il 21,6% del totale regionale) rice- ve tra 500 e 1.000 euro annui, pari al 6,2% del pagamento unico regionale. Mediamen- te, ciascuna azienda di questa classe riceve

709 euro all’anno. Un altro 15,6% di azien- de riceve tra 1.000 e 2.000 euro annui, pari al 9% circa degli aiuti totali. In complesso, poco più del 90% delle aziende riceve il 34% degli aiuti, con un aiuto medio annuo di meno di 1.000 euro; all’estremo opposto, le aziende che ricevono più di 100.000 euro annui rappresentano appena lo 0,2% del to-

la Pac in calabria i PilaStro

La riforma della politica agricola comuni- taria (PAC) del 2003, ulteriormente raffor- zata nel 2009 con l’Health Check, ha radi- calmente mutato il quadro di riferimento del regime dei pagamenti diretti. Da aiuti direttamente o indirettamente collegati alla produzione, si è passati, tramite l’istituzio- ne del regime di pagamento unico, a paga- menti finalizzati al sostegno del reddito dei produttori, totalmente disaccoppiati dalla produzione.

Secondo i dati forniti da ARCEA, il valore dei titoli (sia ordinari che speciali) per i qua- li è stato erogato il pagamento in Calabria nel 2010 è stato di 302,3 milioni di euro, il 7% circa del totale nazionale, ricevuto da 120.172 aziende, l’87% delle aziende censi- te dall’ISTAT nel 2010 in Calabria. La distribuzione territoriale di questi impor- ti vede primeggiare la provincia di Reggio Calabria, che riceve poco meno di 1/3 de- gli aiuti, seguita dalla provincia di Cosenza con il 26%. Catanzaro e Crotone ricevono, complessivamente, un altro 30%. Fanalino

Regime di pagamento unico, 2010

Aziende Valore titoli RPU Valore medio aziendale SAU abbinata ai titoli Valore medio ad ettaro

n. euro euro/azienda ha euro/ha

Cosenza 36.062 79.038.238 2.192 126.476 625 Catanzaro 21.182 55.288.690 2.610 57.560 961 Reggio Calabria 33.380 96.621.934 2.895 72.227 1.338 Crotone 12.950 33.719.726 2.604 61.196 551 Vibo Valentia 13.495 21.189.073 1.570 24.913 851 Non attribuibile 3.103 16.506.045 15.112 Totale 120.172 302.363.705 2.516 357.484 846

tale, ma ricevono il 15% degli aiuti totali, con un aiuto medio annuo di poco meno di 200.000 euro. La maggior parte del soste- gno (il 55% del totale) si concentra nelle classi di aiuto comprese tra 2.000 e 50.000 euro, nelle quali ricade il 20% delle aziende. L’aiuto medio aziendale non si discosta molto tra le province, oscillando tra i 2.200 euro della provincia di Cosenza e i 2.900 euro di Reggio Calabria. Solo Vibo Valentia fa segnare un aiuto medio aziendale inferio- re e pari a 1.500 euro. Diversa è la situazio- ne se si guarda all’aiuto medio ad ettaro (si parla qui degli ettari abbinati agli aiuti). In questo caso, infatti, l’aiuto medio varia tra i 550 euro della provincia di Crotone e i qua- si 1.400 euro/ha della provincia di Reggio Calabria. Questi valori sono direttamente correlati agli aiuti storicamente ricevuti da ciascuna azienda, a loro volta fortemente influenzati dalla diffusa presenza dell’olivo e degli agrumi negli ordinamenti colturali delle aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, due tra le produzioni maggior-

Aziende con titoli di pagamento unico (numero) e valore dei titoli (euro), per classe di aiuto, 2010

0 5 10 15 20 25

Aziende Valori titoli RPU uguale a 0 100-200 200-300 300-400 400-500 0-100 500-1000 1000-2000 2000-5000 5000-10000 10000-20000 20000-50000 50000-100000 100000-150000 150000-200000 200000-250000 250000-300000 oltre 300000

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mente sostenute nel passato, assieme a ta- bacco, pomodori da industria, riso. Si tratta, in ogni caso, di importi notevol- mente superiori al dato medio nazionale, che pongono la Calabria, assieme alla Lom- bardia, tra le regioni con il più elevato aiuto ad ettaro.

I pagamenti disaccoppiati del regime di pagamento unico rappresentano, in Cala- bria, oltre il 90% del sostegno fornito dal I pilastro della PAC alla regione. Tra gli al- tri aiuti diretti, si distinguono i pagamenti a titolo dell’art. 68 del regolamento (CE) n. 73/2009. Nel 2011 l’ARCEA ha riconosciuto pagamenti per 4,9 milioni di euro, dei quali il 78% è attinente al miglioramento della qua- lità dell’olio d’oliva. Per questa misura sono state presentate 456 domande, il 5% del to- tale nazionale, per un quantitativo di quasi 11.000 tonnellate (il 72% del totale nazio- nale richiesto a titolo dell’art. 68). Il 98% dei quantitativi a domanda riguarda l’olio biologico e solo il 2% l’olio DOP. L’importo erogato è stato pari a 3,8 milioni di euro. Se-

gue, per importanza, la misura di migliora- mento della qualità della carne bovina (13% del totale regionale, pari a 648.100 euro), quasi esclusivamente legata al premio per i vitelli nati da vacche nutrici e a duplice attitudine iscritte nei registri anagrafici. Il 4% delle risorse (214.600 euro) è dato dall’avvicendamento biennale, il 3% dal mi- glioramento della qualità del latte (145.500 euro) e il 2% dall’allevamento estensivo de- gli ovicaprini (85.830 euro).

Tra le misure attinenti all’OCM unica di un certo rilievo sono quelle che riguardano il Piano di sostegno per il settore vitivinicolo. Nel 2011 sono stati assegnati alla Calabria 3,8 milioni di euro, l’1,6% della dotazione nazionale pari a 236,2 milioni di euro (al netto della quota nazionale destinata alla sola misura di promozione sui mercati este- ri). Di questo importo, il 42% è stato desti- nato alla distillazione di crisi, una misura in phasing-out, cioè destinata a scomparire dal Piano di sostegno, in quanto disegnata per accompagnare il passaggio dal vecchio

al nuovo regime entrato in vigore nel 2008. Si tratta di una misura che ha il compito di sostenere i prezzi delle produzioni in caso di crisi di mercato, come è accaduto con la DOP Cirò per la quale questa misura è stata attivata nel 2011. Un altro 38% dei fondi regionali è stato destinato alla misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti che, assieme a quella sugli investimenti, è considerata una misura strategica per re- alizzare gli obiettivi della riforma: redditi soddisfacenti, miglior sviluppo della filiera, consolidamento del livello qualitativo della produzione e miglioramento della competiti- vità del settore, sostegno alla viticoltura in aree sensibili e tutela del valore culturale e tradizionale dalla produzione. L’altra misu- ra più importante è quella della promozione sui mercati terzi, che ha ricevuto 509.472 euro, pari al 14% della dotazione regionale. Per il 2012, la dotazione nazionale passerà a 341,2 milioni di euro (+17%), quella per la Calabria a 2,7 milioni di euro, facendo re- gistrare una diminuzione, rispetto al 2011,

Sostegno specifico previsto dall’art. 68 del regolamento (CE) 73/2009, 2011

Calabria Italia Calabria/Italia

euro % euro % %

Miglioramento della qualità

bovini 648.179 13,1 53.208.117 21,5 1,2 ovicaprini 85.830 1,7 6.643.770 2,7 1,3 olio d'oliva 3.845.985 77,9 9.344.233 3,8 41,2 latte 145.553 2,9 41.533.363 16,8 0,4 tabacco 22.322.129 9,0 barbabietola da zucchero 13.328.724 5,4 danae racemosa 1.557.674 0,6 Avvicendamento 214.635 4,3 98.995.264 40,1 0,2 Totale art. 681 4.940.182 100,0 246.933.274 100,0 2,0

1 Escluso il contributo ai premi di assicurazione.

Fonte: elaborazioni su dati AGEA

del 28%. La scomparsa della misura per la distillazione di crisi non è stata compensata da un aumento di pari entità del finanzia- mento previsto per le altre misure, sebbe- ne la dotazione per la ristrutturazione e riconversione risulti più che raddoppiata raggiungendo 3,3 milioni di euro (il 92% del totale regionale).

Tra le altre misure dell’OCM unica una

qualche importanza riveste, soprattutto per la concentrazione territoriale della produzione, anche la gestione del regime delle quote latte. Nel contesto di una pro- duzione nazionale che si è mantenuta al di sotto del quantitativo di riferimento, la produzione della Calabria si è attestata su 56.536 tonnellate nella campagna 2010/11 e su 55.997 tonnellate nella campagna

2011/12, pari a meno dell’1% della produ- zione nazionale. Il 64% della produzione regionale viene realizzata nella provincia di Cosenza.

Infine, occorre sottolineare l’importanza delle risorse provenienti dal regime di sostegno per il settore ortofrutticolo che, mediamente, raggiungono in Calabria un importo di circa 11 milioni di euro all’anno.

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Il programma di sviluppo rurale cofinan- ziato dall’Unione Europea con il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) è l’unico strumento che consente di finanziare interventi nel settore agrico- lo e dello sviluppo rurale. Il programma, approvato dalla Commissione europea nel novembre 2007, ed in ultimo il 25 gennaio 2013, si articola su 3 assi (competitività, ambiente, miglioramento della qualità della vita) ai quali si aggiunge l’asse 4 relativo all’approccio Leader, per un importo com- plessivo di euro 1.089.905.000 anche a seguito della revisione della PAC (Health Check) del 2009. La maggior parte delle risorse riguardano l’asse I e l’asse II (81% del totale). Il beneficiario diretto di queste risorse è l’azienda agricola che usufruisce del 73% delle risorse dell’asse I, del 76% di quelle dell’asse II e del 41% dell’asse III. Le misure su cui la regione Calabria ha puntato per migliorare la competitività dell’agricoltura e delle aree rurali sono gli investimenti nelle aziende (Misura 121;

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