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Lo spread: chi sale e chi scende

Nel documento Rapporto 2009 (.pdf 2.0mb) (pagine 46-50)

2. Il bilancio consuntivo 2009 del turismo in Emilia-

2.2. L’andamento balneare 2009 in Italia

2.2.1. Estate 2009 del turismo italiano: la perfo-

2.2.1.1. Lo spread: chi sale e chi scende

Tutte le aree balneari italiane perdono punti (meno arrivi e presen-ze). Chi è riuscito ad ottenere dati ufficiali positivi, lo deve prevalen-temente al maggior numero di registrazioni effettuate per rientrare negli studi di settore.

Alcune aree turistiche subiscono flessioni leggere (-3/5%), altre perdono il 6/7%. Diverse famose destinazioni scivolano oltre il meno 10%. È la prima volta che accade dopo la crisi del 1989-1990. Tutto questo senza che gli italiani abbiano rinunciato alle vacanze. La per-dita di pernottamenti e di fatturato emergerà chiaramente quando il grosso degli operatori (il cui modello operativo si basa sui risultati di cassa) avrà esaminato il bilancio economico definitivo.

I dati raccolti a fine settembre e l’ottimismo di un congruo numero di operatori balneari che sono riusciti ad aumentare i prezzi, hanno prodotto consuntivi tranquillizzanti che però dovranno essere

aggior-nati quando saranno superate le valutazioni di cassa e arriveranno i consuntivi di spesa.

L’Osservatorio turistico balneare rileva che quando nella stessa località emergono forti divaricazioni da albergo ad albergo, il dato indicato dall’operatore (positivo-neutro-negativo) spesso dipende non da comparazioni delle presenze 2009 con quelle dell’anno preceden-te, ma da risultati di cassa lievitati per l’aumento dei prezzi. Questo fenomeno (l’aumento dei prezzi e dei fatturati ufficiali) può essere attribuito all’invito delle organizzazioni sindacali a tutti gli associati affinché il giro d’affari si allinei maggiormente agli studi di settore. Il sistema turistico balneare è notoriamente formato da piccole aziende a gestione familiare che hanno come riferimento immediato l’an-damento contabile anziché i numeri delle presenze registrate (e non registrate) rispetto all’anno precedente.

Abbiamo verificato che le nostre stime nazionali, prodotto di numeri e cifre riservate di parte imprenditoriale (coperti per legge dalla riservatezza), risultano storicamente e largamente superiori alle cifre ufficiali pubblicate da Istat e misurano la performance del turismo italiano utilizzando dati che corrispondono a meno del 70%

del movimento turistico reale e presenze (bed nights) corrispondenti alle sole ricevute fiscali emesse dagli alberghi. L’Osservatorio, dopo un quarto di secolo di rapporti riservati e di segreto statistico, riesce ad ottenere non i dati della quadratura fiscale, ma i risultati delle perfor-mance gestionali liberati dai vincoli amministrativi.

Questo per dire che una flessione del 10% delle presenze su consuntivi stagionali sottostimati di almeno il 30% sono fuorvianti per gli operatori stessi. In questo senso, sarebbe auspicabile una verifica sulle cifre generosamente prodotte da sondaggisti, istituti di ricerca, politici e rappresentanti di categorie coinvolte nel sistema turistico.

Un ulteriore elemento di distinzione riguarda i ricercatori occasio-nali “una tantum” e gli istituti di ricerca che possiedono banche dati ventennali: agli operatori del turismo servono non solo i più e i meno, ma anche i numeri assoluti del movimento di arrivi e presenze. Numeri assoluti affidabili, che comprendano anche le cifre cancellate da mano-vre elusive ed evasive.

Se verrà superato questo gap strutturale e se si riuscirà ad avere numeri assoluti condivisi che comprendono i volumi di traffico elusi ed evasi, conosceremmo meglio il sistema turistico italiano. Qualcuno afferma che è impossibile ottenere l’univocità e la condivisione del risultato statistico e che contare i turisti non è proprio possibile. Oggi non lo è! Si possono però contare gli arrivi negli alberghi: è questo in

fondo il dato su cui si formano le cifre e si discute di turismo, turisti ed escursionisti.

Stringendo l’obiettivo sulla performance turistica italiana del 2009, il panel nazionale degli operatori alberghieri ed extralberghieri, ha permesso di consolidare il bilancio complessivo stagionale e l’an-damento della domanda turistica nel Paese.

Il barometro delle coste italiane (Movimento alberghiero + extralberghiero)

Litorale

Presenze 2009 vs 2008 2009 vs 2007

2007 2008 2009 Var

%

ponente 16.419.500 14.991.000 13.297.000 -11,3 -1.694.000 -19,0 -3.122.500 Riviera ligure di

levante 6.084.700 6.157.700 5.806.700 -5,7 -351.000 -4,6 -278.000 Lidi veneti e friulani 58.364.400 56.463.800 54.657.000 -3,2 -1.806.800 -6,4 -3.707.400 Riviera dell’Emilia

Romagna 45.049.700 44.063.400 42.873.700 -2,7 -1.189.700 -4,8 -2.176.000 Versilia 5.097.300 4.745.600 4.441.900 -6,4 -303.700 -12,9 -655.400 Altre coste e isole

toscane 30.601.200 29.132.300 27.617.400 -5,2 -1.514.900 -9,8 -2.983.800 Litorale delle Marche 18.306.000 17.610.400 16.935.500 -3,8 -674.900 -7,5 -1.370.500 Litorale e isole del

Lazio 10.094.000 9.649.900 9.290.800 -3,7 -359.100 -8,0 -803.200 Costa abruzzese 7.850.600 7.622.900 7.173.100 -5,9 -449.800 -8,6 -677.500 Mare sud Adriatico 14.333.900 13.692.000 12.418.600 -9,3 -1.273.400 -13,4 -1.915.300 Mare sud Tirreno 31.528.300 27.199.800 24.860.600 -8,6 -2.339.200 -21,1 -6.667.700 Mare Ionio 8.184.800 6.837.800 5.962.600 -12,8 -875.200 -27,2 -2.222.200 Mare Sicilia 15.101.800 12.968.500 11.204.800 -13,6 -1.763.700 -25,8 -3.897.000 Mare Sardegna 17.586.200 16.872.800 14.881.800 -11,8 -1.991.000 -15,4 -2.704.400 Totale Balneare

Italia 284.602.400 268.007.900 251.421.500 -6,2 -16.586.400 -11,7 -33.180.900 Fonte: Osservatorio turistico balneare, Trademark Italia

La tavola presenta la dimensione del fenomeno turistico balneare (1 maggio- 30 settembre) e le risultanze numeriche riferite alle pre-senze (bed nights) scaturite dal sondaggio di 1.506 operatori effettua-to nelle aree omogenee di cui seffettua-toricamente Trademark Italia ottiene i dati per valutare la distribuzione del turismo balneare italiano.

La capacità dell’Osservatorio di accedere al labirinto delle regi-strazioni e di comprenderle è determinata dai rapporti fiduciari, dalla militanza dei sondaggisti nel settore accademico, dall’abilità di operatori che forniscono puntualmente i risultati da 25 anni, e infine dalla posizione “indipendente” di Trademark Italia, che assicura agli

operatori turistici l’elaborazione di dati medi aggregati nel rispet-to della privacy.

Nel 2009 numerosi operatori delle singole destinazioni, a parità di dotazioni, location, accessibilità e categoria, rispondono al sondaggio segnalando performance troppo diversificate per non essere indagate.

Si scopre così un forte differenziale dinamico tra aziende ricettive simili e di pari categoria; ci si trova ad evidenziare differenze che spesso non dipendono dalla domanda, ma dal management. Se si stu-diano i numeri della tavola precedente si può meglio capire la dinami-ca interna ai singoli territori. E semmai intervenire per non ripetere le azioni che nel 2009 non hanno consentito di ottenere performance migliori. Segnaliamo le destinazioni italiane più note, mettendole in ordine crescente di andamento stagionale:

Taormina, Cefalù, Alghero, Olbia (Costa Smeralda), Isola di Capo Rizzuto (Calabria), Ostuni, Gallipoli, Vieste, Vasto, Termoli, Giulianova Lido, Bibione, Garda Veneto e Bresciano, Sanremo, Alassio, Portofino/Santa Margherita, Viareggio, Forte dei Marmi, Isola d’Elba, Punta Ala, Ostia, Fregene, Ponza, San Felice Circeo, Ischia, Capri, Costiera Amalfitana, Tropea

sensibile flessione degli arrivi e delle presenze

Lido di Jesolo, Venezia Lido, Lidi di Comacchio, Cese-natico, Pesaro, Senigallia, Porto San Giorgio, San Bene-detto del Tronto, Sabaudia, Gaeta

leggera flessione degli arrivi e delle presenze

Grado, Lignano Sabbiadoro, Caorle, Bellaria, Rimini, Cattolica, Cervia-Milano Marittima, Riccione, Gabicce Mare, Sestri Levante, Terracina, Sperlonga, Positano

leggera crescita degli arrivi, leggera flessione

delle presenze Fonte: Osservatorio turistico balneare, Trademark Italia

Il terremoto “recessione” colpisce le “grandi signore” del turismo nazionale (Costa Smeralda, Riviera ligure di Ponente, Versilia, Ischia, Capri e Taormina). Gli operatori turistici di queste località dichiarano una decisa contrazione di arrivi e presenze.

Previsioni di matrice imprenditoriale: se il 2008 era stato bollato come “anno difficile” e l’estate 2009 è stata definita “molto negativa”, per il 2010 gli intervistati non prevedono la riconquista dei primati del 2000 e del 2005. Il 66% degli intervistati ritiene che, senza importanti interventi strutturali, nel 2010 si andrà verso un’ulteriore flessione della domanda.

Nel documento Rapporto 2009 (.pdf 2.0mb) (pagine 46-50)