Lidia Tricomi - Mauro Zangola
LE I N F O R M A Z I O N I
S U L L ' A T T I V I T À P R O D U T T I V A IN A M B I T O LOCALE
Per valutare l'andamento dell'attività pro-duttiva in aree sub-nazionali, si utilizzano, normalmente, le informazioni reperite tra-mite indagini ad hoc svolte presso gli ope-ratori economici (sovente anche con finali-tà previsive a breve termine) o desunte da indicatori indiretti come i consumi di ener-gia elettrica.
In mancanza di altri indicatori, si può pro-vare a calcolare un indicatore produttivo locale, che derivi direttamente dalle rileva-zioni della produzione industriale svolte dall'ISTAT a livello nazionale. In questo caso, l'influenza delle caratteristiche del si-stema produttivo locale, viene esplicata at-traverso il sistema della ponderazione delle attività produttive.
Secondo questo criterio, sono stati calcola-ti degli indici piemontesi di produzione
in-dustriale. In queste pagine è illustrata la
metodologia seguita per il calcolo dei sud-detti indici e gli andamenti risultanti della produzione industriale piemontese nel pe-riodo 1980-1985.
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LA C O S T R U Z I O N E DEGLI I N D I C I P I E M O N T E S I DELLA
P R O D U Z I O N E I N D U S T R I A L E Il calcolo dell'indicatore della produzione piemontese è stato effettuato utilizzando gli indici ISTAT della produzione nazio-nale per sottoclassi di attività economica ed il paniere di pesi relativo all'incidenza che le diverse attività produttive hanno sul totale dell'industria manifatturiera pie-montese in termini di valore aggiunto. Il sistema di pesi così individuato, si riferi-sce alla struttura del valore aggiunto pro-dotto da imprese con almeno 20 addetti. Le imprese minori hanno, tuttavia, rilievo diverso nelle singole attività produttive: notevole in alcuni settori (ad esempio car-penteria metallica, molitura di cereali, pa-stificazione, produzione di pasticceria e bi-scotti, preparazione del legno, falegname-ria, mobilio); molto contenuto in altri (ad esempio siderurgia, fibre artificiali e sinte-tiche, costruzione di macchine per ufficio ed elaborazione dati, costruzione di auto-veicoli, fili e cavi elettrici, materiale rota-bile).
Per tener conto dell'intera struttura, si è operata una riparametrazione dei pesi set-toriali prima definiti, in modo da ampliare l'incidenza, nel paniere, dei settori in cui le piccolissime imprese sono più diffuse che nella media e ridurre quella dei settori in cui le aziende con meno di venti addetti sono poco rappresentate.
1. ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE MANUFATTURIERA PIEMONTESE< indici in base 1980 r 100)
indici 180 fi r
l i
i i 1111 i 11 ... 11 11 l'i i 111 111 1/81 7/81 1/82 7/82 1/83 7/83 1/84 7/84 1/85 — Indice ASi sono ottenute in questo modo due serie di indici piemontesi della produzione in-dustriale: la prima, indici A, basata sulla composizione settoriale del valore aggiunto prodotto dalle imprese con almeno 20 ad-detti; la seconda, indici B, ottenuta come correzione della prima serie, in relazione al peso delle imprese minori nei diversi settori.
Nelle pagine che seguono si esamina l'anda-mento delle due serie di indici della produ-zione piemontese stimate per il periodo gen-naio 1981-giugno 1985, ponendole a con-fronto con gli indici di produzione italiani; con gli indicatori risultanti dall'indagine congiunturale Federpiemonte e con quelli relativi ai consumi di energia elettrica.
2 . UARIAZIONI VEGLI I N D I C I DELLA PRODUZIONE MANUFATTURI ERA P I E M O N T E S E < v a r irispetto a l l oprecedente) stesso Mese d e l l ' a n n o azioni V.
v a r . V. 0 L ' A N D A M E N T O DELLA P R O D U Z I O N E M A N I F A T T U R I E R A P I E M O N T E S E NEGLI A N N I O T T A N T A
Gli andamenti della produzione manifattu-riera piemontese misurati dalle due serie di indici A e B, sono molto simili (grafico 1): discendenti fino al primo semestre del 1983 e, quindi, crescenti fino alla prima metà del 1985. I tassi tendenziali di ridu-zione e di aumento della produridu-zione sono disegnati nel grafico 2, in cui sono rappre-sentate le variazioni percentuali registrate dai due indici in ciascun mese rispetto al mese corrispondente dell'anno precedente. L'andamento delle variazioni tendenziali appare negativo e in lieve peggioramento nella fase di caduta congiunturale; positi-vo, dopo l'inversione di tendenza registrata nei mesi centrali del 1983, con sintomi di rallentamento a partire dalla fine dello scorso anno.
Con riferimento ai livelli di attività calco-lati dai due indici A e B, si è osservato che la serie delle differenze tra i rispettivi valo-ri assume valovalo-ri stabilmente positivi e non trascurabili in coincidenza con l'inversione di tendenza del ciclo. La riparametrazione operata con l'indice B sul paniere dei pesi settoriali sposta quindi verso il basso il
profilo dell'andamento produttivo piemon-tese, soprattutto nella fase di ripresa.
1/82 7 / 8 2 1 / 8 3 7 / 8 3 1 / 8 4 7 / 8 4 1 / 8 5
nesi
2 . DIFFERENZE TRA I N D I C E A E I N D I C E B DELLA PRODUZIONE MANUFATTURIERA PIEMONTESE
4 . ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE MANUFATTURI ERA PIEMONTESE E INDUSTRIALE ITALIANA ( i n a i c i i n
b a s e 1 9 8 8 = 1 0 0 )
— P i e m o n t e A — P i e m o n t e B — I t a l i a
5 . ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE E DEI COtgUMI DI ENERGIA ELETTRICA ENEL NELL'. INDUSTRIA MANUFATTURI ERA PIEMONTESE ( i n d i c i i n fcase
1 9 8 0 = 1 0 0 )
Ricordando che l'indice B vuol tener conto dei livelli produttivi delle imprese con meno di 20 addetti, l'andamento meno
soddisfacente di questo indice induce a ri-tenere che le piccolissime imprese abbiano subito più pesantemente della media gli ef-fetti della crisi.
A partire dal 1982 i risultati produttivi conseguiti dall'industria piemontese ap-paiono meno positivi se misurati con la se-rie degli indici B. In base agli indici A, l'in-dustria manifatturiera piemontese registra-va, infatti, cadute produttive del 3,6% nel
1981 e nel 1982, stagnazione (+0,1%) nel 1983, aumenti del 3,6% nel 1984 e del 3,7% nel primo semestre del 1985, mentre, secondo gli indici B, i risultati annuali sono stati: +3,4% nel 1981; +3,9% nel 1982; +0,8% nel 1983; +3,5% nel 1984 e + 3,3% nei primi sei mesi del 1985.
Confrontando gli andamenti trimestrali della produzione piemontese e nazionale, si osserva (grafico 4) che con l'uscita dalla
fase più grave della crisi i livelli di attività del Piemonte appaiono più elevati di quelli italiani'. Si è accennato in precedenza alle
informazioni sull'andamento produttivo fornite dalle indagini congiunturali svolte tra le imprese e dai consumi di energia elettrica.
Nel grafico 5 sono messi a confronto gli in-dici di produzione piemontesi con l'indice dei consumi di energia elettrica ENEL del-l'industria manifatturiera della regione. I coefficienti di correlazione semplice tra i due indici di produzione e l'indice dei con-sumi ENEL2 sono elevati: 0,942 per l'indi-ce A e 0,945 per l'indil'indi-ce B con probabilità superiore al 99,9%.
Nello stesso grafico 6 è disegnato l'indica-tore congiunturale derivato dai risultati dell'indagine congiunturale Federpiemonte relativo alle previsioni delle aziende asso-ciate sui livelli produttivi. Tale indicatore è stato calcolato come differenza tra il sal-do ottimisti/pessimisti registrato per cia-scun trimestre ed il saldo rilevato per il tri-mestre corrispondente dell'anno preceden-te'.
Le correlazioni delle tendenze trimestrali dei due indici stimati A e B della produzio-ne manifatturiera con quella dei consumi di energia elettrica e dei saldi ottimisti/pes-simisti sono risultate soddisfacenti, con coefficienti di correlazione e significatività elevate. — P i e m o n t e A — P i e m o n t e B C o n s u m i ENEL 8 0 • ' 1 / 8 1 7 / 8 1 1 / 8 2 7 / 8 2 1 / 8 3 7 / 8 3 1 / 8 4 7 / B 4 1 / 8 5 t r i m e s t r i 100 9 0
v a r i a z i o n i 1 0
6 . VARIAZIONI DEGLI I N D I C I DELLA PRODUZIONE E DEI CONSUMI E L E T T R I C I E D E I SALDI O T T I M I S T I - P E S S I M I S T I PER L' INDUSTRIA MANUFATTURIERA PIEMONTESE < v a r i a z i o n i r i s p e t t o a l l o s t e s s o p e r i o d o d e l l ' a n n o , p r e c e d e n t e ) — I n d i c e A<z> — I n d i c e B ( X ) " C o n s u m i EMELCX) S a l d i F e d e r p i e H o n t e Consumi Saldi E N E L Federpiemonte Indice A 0,803 0,607 (0,001) (0,02) Indice B 0,822 0,663 (0,001) (0,001)
3 L'indagine Federpiemonte pone quesiti qualitativi alle aziende associate che esprimono aspettative di au-mento, stabilità o riduzione dei livelli dell'attività pro-duttiva per il trimestre di previsione rispetto al trime-stre appena trascorso. L'indicatore congiunturale di base, il saldo ottimisti/pessimisti pari alla differenza tra le percentuali di giudizi di aumento e di giudizi di ridu-zione sul totale delle risposte, non è risultato correlato agli indici di produzione piemontesi.
L'indice B sembra manifestare con entram-be le serie di confronto, consumi di energia elettrica e saldi ottimisti/pessimisti sui li-velli produttivi, un legame più stretto che l'indice A.
Ad esso, appare, quindi, necessario fare ri-ferimento per la stima dell'andamento del-la produzione industriale piemontese nei prossimi mesi.
N O T E
1 Gli insiemi delle attività economiche di riferimento sono però diversi: gli indici piemontesi si riferiscono alla sola industria manifatturiera mentre l'indice italia-no è relativo all'industria in senso stretto.
2 I dati relativi ai consumi di energia elettrica sono for-niti su base trimestrale fino al 1982 e bimestrale a par-tire dal 1983. Per rendere trimestrali questi ultimi dati, i consumi relativi ai bimestri centrali dei semestri del-l'anno sono stati ripartiti nei bimestri di confine in base alla stagionalità mensile dei consumi di energia elettrica ENEL per usi non domestici in Italia nel pe-riodo 1979-aprile 1985.