4 SALUTE E SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO IN EUROPA
4.2 Strategia comunitaria per la sicurezza e la salute sul lavoro 2007-2012
Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali hanno un prezzo elevato, tanto umano quanto economico. Ecco perché la Commissione europea nel febbraio del 2007 ha proposto una strategia comunitaria, al fine di ridurre del 25 % la percentuale totale degli infortuni sul lavoro entro il 2012. Questo piano europeo per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro fa seguito a quello per il periodo 2002-2006, che ha ridotto nettamente il numero degli infortuni e si propone di proseguire ed intensificare gli sforzi della precedente strategia. L’obiettivo è quello di ridurre gli incidenti sul lavoro, in maniera omogenea e costante, in tutti i 27 paesi dell’UE. E per raggiungere questo traguardo la Commissione europea ha definito una serie di interventi a livello comunitario e nazionale:
- migliorare e semplificare la legislazione vigente, adattandola sempre di più all’evoluzione del mondo del lavoro;
- rafforzare la sua concreta applicazione mediante strumenti non vincolanti (scambi di buone pratiche, campagne di sensibilizzazione, informazione e formazione);
- definire ed attuare strategie nazionali adattate alla situazione specifica di ciascun Stato membro, rivolte ai settori ed alle imprese più direttamente coinvolti, e finalizzate ad obiettivi nazionali di riduzione degli infortuni e delle malattie professionali;
- promuovere un mutamento dei comportamenti dei lavoratori, nonché approcci orientati alla salute presso i datori di lavoro;
- integrare le tematiche relative alla salute e sicurezza sul lavoro nelle altre politiche europee (istruzione, sanità pubblica) promuovendo nuove sinergie;
- mettere a punto metodi per l’individuazione e la valutazione di nuovi rischi potenziali mediante il rafforzamento della ricerca, dello scambio di conoscenze, l’applicazione pratica di risultati.
La nuova strategia per il periodo 2007-2012 si presenta più ambiziosa della precedente, tanto che come già detto prima, stabilisce l'obiettivo principale di ridurre del 25% la percentuale degli incidenti sul lavoro. Per far ciò la Commissione ha stabilito i seguenti sei obiettivi intermedi:
attuazione di un quadro legislativo moderno ed efficace;
favorire lo sviluppo e l'attuazione delle strategie nazionali;
incentivare i cambiamenti di comportamento;
far fronte a rischi nuovi e sempre più importanti;
migliorare il controllo dei progressi compiuti;
promuovere la sicurezza e la salute a livello internazionale.
Attuazione di un quadro legislativo moderno ed efficace: l’attuale normativa europea in
questa strategia è assicurarsi che le direttive siano oggetto di una reale trasposizione. Inoltre ricorda agli Stati membri che, non solo hanno il dovere di dare attuazione alla legislazione comunitaria, ma che dispongono di vari metodi come la formazione, l'informazione e il ricorso ad ispettori del lavoro. In aggiunta a questo possono avvalersi anche di misure che prevedono incentivi economici. La legislazione comunitaria deve non soltanto essere maggiormente applicata, ma deve anche essere messa in pratica in maniera equivalente in tutti gli Stati membri, affinché tutti i lavoratori europei risultino tutelati allo stesso modo. A livello comunitario, il CARIL (Comitato degli alti responsabili dell'ispettorato del lavoro, il cui compito è quello di vigilare sull’effettiva applicazione della legislazione sociale comunitaria) si impegnerà per sviluppare strumenti che consentano di trovare soluzioni comuni ai problemi che incontrano i vari Stati membri. Tale Comitato avrà il compito di facilitare la cooperazione fra i diversi ispettorati del lavoro, al fine di proteggere il lavoratore, e per garantire che il quadro giuridico sia stato adattato all'evoluzione del mondo del lavoro e agli ultimi progressi tecnici, il che significa renderlo maggiormente efficace e semplificarlo, senza però ridurre i livelli di protezione attuali.
Favorire lo sviluppo e l'attuazione delle strategie nazionali: è un invito agli Stati membri
per definire e adottare strategie nazionali collegate alla strategia comunitaria, nonché a stabilire in tale ambito obiettivi quantitativi da raggiungere. La Commissione propone agli Stati membri di riservare una particolare attenzione a quattro settori d'intervento:
- la prevenzione e la sorveglianza della salute; - la riabilitazione e la reintegrazione dei lavoratori;
- le risposte ai cambiamenti sociali e demografici, come l’invecchiamento della popolazione ed il lavoro dei giovani;
- il coordinamento delle politiche sanitarie e di sicurezza sul lavoro, nonché il coordinamento fra le politiche di sanità pubblica, sviluppo regionale e coesione sociale, appalti pubblici, occupazione e ristrutturazioni.
Incentivare i cambiamenti di comportamento: per avviare una concreta trasformazione
dovrebbero essere incoraggiati atteggiamenti rivolti alla cultura della sicurezza tanto a scuola quanto nelle imprese. Al fine di integrare salute e sicurezza nei programmi d'istruzione e di formazione, la Commissione invita gli Stati membri a utilizzare maggiormente il potenziale offerto dal Fondo sociale europeo e da altri fondi comunitari. La sensibilizzazione all'interno dell'impresa può essere favorita anche grazie a misure e ad incentivi economici di tipo diretto o indiretto, come ad esempio tramite riduzioni di contributi sociali o di premi assicurativi oppure attraverso aiuti economici.
Far fronte a rischi nuovi e sempre più importanti: è essenziale potenziare la ricerca
scientifica al fine di anticipare, individuare e fronteggiare i rischi nuovi in materia di salute e di sicurezza sul luogo di lavoro. Questa ricerca a livello comunitario è sostenuta tramite il 7° programma quadro per la ricerca e lo sviluppo, mentre a livello nazionale la Commissione incoraggia la corrispondenza dei programmi di ricerca degli Stati membri. Fra i problemi di salute, che rischiano di divenire sempre più importanti e di determinare una definitiva incapacità al lavoro, figura la depressione. Quindi diventa necessario favorire la salute mentale sul luogo di lavoro, al fine di combattere la depressione e lo stress.
Migliorare il controllo dei progressi compiuti: la Commissione raccoglierà dati statistici e
informazioni sulle strategie nazionali. Inoltre svilupperà indicatori qualitativi, che consentano di valutare meglio i progressi compiuti in materia di salute e di sicurezza sul luogo di lavoro.
Promuovere la sicurezza e la salute a livello internazionale: al fine di migliorare le norme
cooperazione con i paesi terzi, nonché con le organizzazioni internazionali, quali l'OIT (Organizzazione internazionale del lavoro) e l'OMS (Organizzazione mondiale della sanità). Ad esempio si cercherà di promuovere l'applicazione della strategia globale in materia di sicurezza e di salute sul lavoro adottata dall'OIL nel 2003, di ratificare la convenzione sul quadro promozionale per la sicurezza e la salute sul lavoro adottata nel 2006, nonché le misure che vietano l'utilizzazione dell'amianto.