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SOMMARIO GENERALE DEL TESTO Proemio:

Eugippii epistola ad Paschasium. Ante hoc – desistas : § 1 – Intento: Esposizione dei miracoli compiuti per grazia divina dal beato Severino (diuinis – miracula). § 2 - Compilazione di un memoriale composto da diverse testimonianze dirette (commemoratorium – composui). §§ 3-4 Predisposizione del materiale per sottoporlo all’attenzione del diacono Pascasio (pretiosam

materiem – praeparans). §§ 7-10 - Dichiarazione di assenza di dati certi sulle origini del santo,

supposto comunque latino di nascita (Sane patria – documentum / Loquela – Latinum).

Paschasii epistola ad Eugippium. Frater – ampliatur : Incoraggiamento all’autore per la composizione autonoma della vita, con sottolineatura dell’importanza dell’esperienza diretta (siquidem aliter audita – docentium § 3).

Capitoli:

§ I. Tempore - excidium : Morte del re degli Unni (rex Hunnorum), Attila, e seguente periodo di instabilità politica per i territori confinanti con il Danubio. Arrivo dall’Oriente, presso la cittadina (paruum oppidum) di Asturae nella provincia del Noricum Ripense, di un uomo di fede cattolica noto con il nome di Severino. Diffusione della sua fama per le qualità profetiche. Previsione della distruzione di Asturae a opera di popolazioni nemiche. Spostamento di Severino nella vicina città (proximum oppidum) di Comagenae, governata da foederati dei Romani. Testimonianza dell’avvenuto eccidio di Asturae.

§ II. His – caelestibus : Abbandono di Comagenae da parte della popolazione barbarica occupante (habitatores oppidi), in seguito a un terremoto, al terzo giorno di un triduo di preghiera degli abitanti.

§ III. Eodem tempore – aduenisse : Severino è chiamato presso Fauianae, città (ciuitas) danneggiata da una grave carestia. Rimprovero del santo a una nobile donna, avara dei propri possedimenti di grano. Evento prodigioso: scongelamento delle acque del fiume Aenus (Inn) in pieno inverno e conseguente approvvigionamento della città grazie a navi cariche di merci provenienti dalla Raetia.

§ IV. Per idem tempus – honorarent : Saccheggio fuori dalle mura di Fauianae. Richiesta di Severino per l’intervento delle milizie romane governate dal tribuno Mamertino. Cattura degli autori della razzia e loro incontro con il santo, che li libera intimandone il perenne allontanamento. Primo ritiro di Severino in luogo solitario (locus remotus) denominato Ad Vineas e successivo ritorno a Fauianae per la costruzione di un monastero (monasterium). Alternanza di vita anacoretica e cenobitica.

§ V. Rugorum – terminavit : Richiesta del re dei Rugi (Rugorum rex), Flacciteo, a Severino di una profezia riguardo al proprio destino. Contrasti tra Rugi e Goti e preparativi per un’imboscata per l’omicidio del re dei Rugi. Intervento profetico del santo a favore della salvezza del re con esortazione al mantenimento della pace.

§ VI. Post haec – deuerterunt : Guarigione di un uomo incurabile grazie alle preghiere e al digiuno di Severino. Ulteriore incremento della fama del santo e sviluppo di una forte devozione all’interno della popolazione dei Rugi.

§ VII. Inter quos – largiturus : Descrizione dell’aspetto di Odoacre, accorso insieme ad altri bisognosi presso Severino. Incontro tra i due e predizione al primo di un futuro glorioso in Italia. § VIII. Feletheus – obuiare : Narrazione del comportamento del figlio di re Flacciteo, Feleteo, anch’egli devoto a Severino, e della moglie Giso, descritta come crudele e ostile alla fede cattolica. Ordine di cattura da parte di Giso di alcuni Romani da rendere schiavi ed espressione del suo disprezzo in risposta all’intervento di Severino per ottenerne la liberazione. Ribellione di alcuni orafi imprigionati dalla regina, attuata mediante il sequestro del figlio della stessa, Frederico, minacciato di morte. Disperazione di Giso e successivo rilascio degli schiavi e salvezza del figlio. Riconoscimento dunque anche da parte della regina dell’autorevolezza del santo.

§ IX. Magna - restincta : Per rivelazione individuazione di un uomo (homo ignotus) portatore delle reliquie dei santi Gervasio e Protasio, che sono accolte nella basilica del monastero di Fauianae. Severino rifiuta la carica vescovile (episcopatus honos) per predilezione di un modello di vita monastica.

§ X. Quidam – captiuos : Episodio di rapimento dell’ostiario della basilica, da parte di briganti di origine etnica non determinata (barbari). Intervento immediato di Severino, dopo premonizione e rivelazione. Liberazione del prigioniero.

§ XI. Dum – divinitus?: Testimonianza diretta di un futuro presbitero (presbyter) del monastero (Marciano) in merito a riti pagani praticati presso il villaggio (castellum) di Cucullae. Individuazione dei sacrileghi attraverso miracolo di luce e loro confessione.

§ XII. Alio – largitio : Nella stessa località invasione di locuste e richiesta di soccorso al santo da parte dei preti (presbyteri), a protezione dei campi. Esortazione alla preghiera comunitaria, disattesa da un uomo tra i più poveri, di cui nella notte è distrutto il raccolto. Dimostrazione pubblica di pentimento del peccatore e invito di Severino al rispetto di una condizione di umiltà e obbedienza. § XIII. Item – accendit : Ulteriore esempio di prodigio operato mediante l’accensione di un cero presso la città (oppidum) di Iuuauum.

§ XIV. Accidit – exercere : Nel medesimo luogo rinnovata dichiarazione di umiltà del santo e guarigione di una donna morente. Richiamo alle usanze del lavoro agricolo nella provincia.

§ XV. Quintanis - excederet : Presso il municipio (municipium) della Raetia II denominato

Quintanae frequenti inondazioni di un piccolo affluente del Danubio con progressivo

deterioramento della pavimentazione lignea della chiesa locale (ecclesia), costruita sospesa sul fiume. Capacità di Severino di controllo sui fenomeni naturali. Esposizione dettagliata dei gesti rituali compiuti dal santo a protezione dell’edificio.

§ XVI. Accidit – noscuntur : Veglia funebre in onore di un prete (presbyter) di Quintanae. Il defunto è richiamato in vita e interrogato sulla sua condizione. Rifiuto della resurrezione per giusta concessione del riposo eterno.

§ XVII. Talibus – obtulerunt : In molte città della provincia (oppida uel castella) elargizione ai poveri delle decime dei raccolti. Severino come esempio di vita rigorosa e caritatevole. Previsione della defezione alla contribuzione promessa dalla città (oppidum) di Tiburnia, successivamente occupata dai Goti.

§ XVIII. Cives –incommoda : Ruggine devastatrice delle messi come punizione per il ritardo nella contribuzione nella località (oppidum) di Lauriacum. Pentimento degli abitanti, perdono e richiesta di Severino di una loro professione di fede.

§ XIX. Batauis – reuocauit : Fondazione presso Bataua di un piccolo monastero (cellula). Incontro tra Severino e Gibuldo, re degli Alamanni, fuori dalla città (oppidum). Esposizione del timore riverenziale del sovrano di fronte al santo e della conseguente ritirata dal luogo. Invio, per decisione di Severino, di un diacono (diaconus) per la stipula di un patto di alleanza con gli Alamanni. A un primo tentativo di accordo fallito segue una trattativa positiva, dopo apparizione miracolosa.

§ XX. Per idem tempus – delata : Enfasi sulle difficili condizioni economiche delle milizie di frontiera. Partenza di un contingente da Bataua verso l’Italia per il recupero del soldo. Sterminio dei soldati lungo il percorso. Rivelazione a Severino dell’evento.

§ XXI. Paulinus – principatum : Annuncio di Severino al prete (presbyter) Paolino, in visita presso il santo, dell’imminente elezione a vescovo (dignitas episcopatus) della città di Tiburnia, contro volontà del religioso, ma per desiderio della comunità.

§ XXII. Basilicae – excesserat : Costruzione di un ridotto nucleo monastico (cellula paucis

monachis) in località Boiotro presso Bataua. Riflessione sull’attività di mercato del luogo,

controllata dai Rugi e predizione del futuro abbandono di tutti i villaggi posti in altura (superiora

castella). Reazione ostile del clero locale e ritorno di Severino a Fauianae.

§ XXIII. Igitur – sacerdotum : Consegna delle reliquie di san Giovanni Battista al monastero di

Fauianae, secondo vaticinio del santo.

§ XXIV. Ad habitatores – curasse : Profezia inascoltata di invasione e saccheggio della città (oppidum) di Iouiacum ad opera degli Eruli.

§ XXV. Deinde – armauerat : Menzione di un’incursione di Alamanni. Incolumità dei villaggi (castella) per obbedienza alle indicazioni del santo.

§ XXVI. Post haec – absolutus : Guarigione di un lebbroso giunto da Milano, ospite poi del monastero fino alla morte.

§ XXVII. Eodem tempore - contemptui : Frequenti assalti degli Alamanni e migrazione degli abitanti di Quintanae sempre più a est, prima presso Bataua e su invito di Severino in seguito a

Lauriacum. Massacro di coloro che sono incuranti degli avvertimenti, per aggressione dei Turingi.

§ XXVIII. Igitur – oleum : Miracolosa distribuzione di olio a Lauriacum.

§ XXIX. Per idem tempus – prouenerat : Traversata difficoltosa attraverso le più alte vette delle Alpi di uomini devoti a Severino dediti al sostegno dei bisognosi. Visione provvidenziale del santo. Intervento per ordine divino di un orso come guida fino a luoghi abitati. Severino per rivelazione riconosce chi li ha condotti.

§ XXX. Ciues – assidua : Descrizione dell’assedio della città (oppidum) di Lauriacum. Veglia di quattro giorni e scampato assalto di una popolazione nemica (hostes), incapace di provvedere ai rifornimenti.

§ XXXI. Feletheus –incommodo : Incontro tra Severino e Feleteo a venti miglia da Fauianae. Intervento militare del re dei Rugi per la deportazione della popolazione di Lauriacum, minacciata da Alamanni e Turingi, nelle città a lui tributarie (tributaria oppida). Opposizione del santo, favorevole alla conservazione di una condizione di pacifica alleanza, sotto il suo controllo. Predizione conclusiva di una collettiva emigrazione verso altra provincia del territorio romano. § XXXII. Isdem temporibus – probaturus : Scambio epistolare tra Odoacre e Severino. Il sovrano concede il ritorno a un esiliato, come richiesto dal santo. Severino prevede una durata di tredici, quattordici anni al regno di Odoacre.

§ XXXIII. Ab oppidaneis – sospitate : Guarigione di un ragazzo morente per preghiera di Severino presso Comagenae.

§ XXXIV. Elefantiosus – denuntians : Un altro lebbroso venuto da lontano è guarito dal santo. § XXXV. Bonosus - transiuit : Severino insegna a un monaco (monachus) del proprio monastero la sopportazione della debolezza visiva, con esortazione alla meditazione.

§ XXXVI. In loco – optinuit : Peccato di superbia di tre monaci di Boiotro. Castigo con la consegna degli stessi al diavolo e citazione di fatti simili descritti da Padri predecessori. Esorcismo attuato infine dal santo, con incremento del rispetto riverenziale della comunità.

§ XXXVII. Marcianum – approbarunt : Attestazione dell’esattezza di una profezia di pericolo rivolta al presbitero (presbyter) del monastero di Favianae, in missione attraverso la regione e sfuggito ai barbari.

§ XXXVIII. Item - sanabat : Esempio di preveggenza e cura per mezzo di rivelazione e ausilio divino, ancora nei confronti di un monaco del proprio monastero (unus ex fratribus).

§ XXXIX. A discipulorum – temperabat : Esposizione dettagliata dello stile di vita di Severino, dedito a preghiera e digiuni.

§ XL. Deinde – permaneret : Il santo, prossimo alla morte, convoca il re dei Rugi e sua moglie. Invito ad amministrare il regno equamente, anche in assenza della protezione divina. Annuncio della necessaria migrazione dell’intera comunità verso l’Italia, a causa della crescente oppressione straniera. Ordine del trasferimento anche della propria salma e augurio di coesione della congregazione costituita.

§ XLI. Diem – praeteriet : Indicazione di riferimenti cronologici riguardanti il decesso di Severino, rivelato quasi due anni prima e avvenuto poco dopo la celebrazione della solennità dell’Epifania. § XLII. Praeterea – denegabit : Avvertimento a Ferderuco, nuovo regnante dei Rugi presso

Fauianae, a non derubare la comunità e a non profanare il luogo sacro istituito. Rinnovato invito del

santo alla preservazione della concordia tra i suoi discepoli.

§ XLIII. Nonis - complerent : Esatto riferimento alla data iniziale dell’agonia di Severino. Descrizione del suo lungo discorso a tutti i monaci riuniti, con richiamo al rispetto della Regola e

alla coerenza allo stile di vita monastico. Commiato siglato con indicazione puntuale del giorno di morte: otto gennaio. Inizio dei preparativi per la migrazione, in osservanza a quanto predetto.

§ XLIV. Ferderuchus – apportatum est : Secondo quanto profetizzato, dopo la morte del santo, ordine di Ferderuco di saccheggiare il monastero. Uccisione di Ferderuco a opera del nipote Frederico e conversione a vita eremitica del soldato incaricato del furto degli oggetti sacri. Inizio della guerra tra Odoacre e i Rugi. Frederico messo in fuga dal nipote di Odoacre, Onoulf, e insediato presso Nouae in Moesia presso gli Ostrogoti di re Teoderico. Emanato l’editto per cui tutti i Romani sono costretti ad abbandonare le sponde del Danubio per migrare in Italia. Al sesto anno dalla morte del santo inizio dell’esodo. Corpo di Severino inizialmente accolto presso Monteferetro. § XLV. Per idem tempus - actionem : Miracolo di un muto che ottiene la facoltà di parola trovandosi presso la salma del santo.

§ XLVI. Igitur – fructuosum : Processione ed esequie di Severino a Lucullanum, località (castellum) nei pressi di Napoli dove viene deposto in un mausoleo per volontà di una nobile donna di nome Barbaria. Descrizione di altre guarigioni e menzione della costruzione anche in quel luogo di un monastero in sua memoria.

SOMMARIO TEMATICO

§§ I-IV : Arrivo di Severino nel Norico.

Le città di Asturae (I), Comagenae (I/II) e Fauianae (III/IV) sono minacciate da popolazioni straniere e in difficili condizioni economiche. Il santo, per ispirazione divina, esorta ad opere di carità, digiuni e preghiere comunitarie (ieiunio – armari: I. 4). Si stabilisce infine presso Fauianae, dove fonda un monastero (dei tamen – construeret: IV. 6).

§§ V-IX : Riconoscimento della fama del santo.

Rapporti del santo con i sovrani e sviluppo di forme di devozione: a) nella popolazione dei Rugi (V/ VIII),

b) con Odoacre, futuro dominatore in Italia (“uade”, inquit, ad Italiam – largiturus: VII). c) nella comunità monastica da lui fondata, con rivelazione del latore delle reliquie dei santi

Gervasio e Protasio che sono accolte e custodite nel monastero. (IX). §§ X-XXXIX : Operato di Severino.

Tra le popolazioni locali:

a) miracoli (In castellum quoque, cui erat Cucullis - subito est accensa diuinitus: XI. 2/3 / Item

iuxta oppidum, quod Iuuao appellabatur - accensus est: XIII. 1/2/ sequensque - augeri materiem: XXVIII. 3);

b) controllo dei fenomeni naturali (locustarum – oratio: XII. 4 / Quintanis - excedere: XV/

Ciues quoque ex oppido Lauriaco – incomoda: XVIII);

c) guarigioni e resurrezioni (muliere protinus assurgente: XIV. 3/ at ubi oculus defunctus

aperuit: XVI. 5/ mundatus est: XXVI. 1);

d) profezie a protezione dalle incursioni di popolazioni barbariche (Alamannorum incursus: XIX. 1/ HEruli insperate protinus irruentes: XXIV. 3/ Alamannorum – uastauit: XXV. 3/

creberrimis Alamannorum incursionibus […] Thoringis irruentibus: XXVII. 3/ inimicorum feralis excursus: XXX. 1);

e) attenzione per le milizie di frontiera (nuntiatum est – delata: XX. 2); f) promozione della venerazione di san Giovanni Battista (XXIII);

Tra gli stranieri (sovrani di popolazioni barbariche, aristocratici e uomini provenienti da altre province romane):

a) accordi di alleanza con i sovrani (Feletheus – promissorem: XXXI. 1-5); b) predizioni (Odouacar – significans: XXXII. 2);

c) guarigioni (unus ex optimatibus Felethei regis – sospitate: XXXIII/ de longinquis

regionibus – mundari: XXXIV. 1).

Tra il clero locale e i suoi monaci:

a) profezia di assegnazione di un episcopato (presbyter - dignitas episcopatus ornabit: XXI); b) eventi relativi alla vita dei monaci, sia nel monastero di Fauianae (XXXV/XXXVII -

XXXIX) sia nel piccolo nucleo di Boiotro (Bataua) (XXXVI). §§ XL-XLVI : Ultima predicazione, morte del santo ed eventi postumi.

a) annuncio della morte ai Rugi ed esortazione ai sovrani germanici per una corretta amministrazione del regno (XL / XLII);

b) commiato e ultimi insegnamenti davanti ai suoi monaci (XLI/XLIII); c) morte e traslazione del corpo in Italia (XLIV);

d) miracoli postumi presso le spoglie accolte a Lucullanum (Napoli) (XLV/XLVI), consacrazione del culto con sentita partecipazione popolare e fondazione di monastero in sua memoria (in castello Lucullanum – constructum: XLVI).