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Studi accademici digitali: sperimentazioni di annotazione in corso

La pratica del testo annotato in forma digitale sta acquisendo in diverse sedi progettuali crescente considerazione e sperimentazione. A fare la differenza tra i lavori attualmente già fruibili e altri in fase di testaggio, due elementi. Da una parte, permangono le necessità dettate dalla tipologia di testo che si vuole annotare e quindi il “taglio” che la mano annotante, individuale o in collaborazione, imprime: la pura digitalizzazione di un testo antico, affiancata dalla trascrizione a opera di uno studioso, con semplici indici di parole (taggatura) richiede l’adozione di moduli tutto sommato semplici. Al contrario, nel momento in cui si intende realizzare un’edizione filologica di un’opera letteraria con apparato di note, e soprattutto con commenti e annotazioni che accompagnano il testo, forniscono bibliografie, aggiungono iconografia, permettono collegamenti a cataloghi, repertori, siti, oppure a saggi di letteratura disciplinare digitalizzata, si impone la necessità di individuare innanzi tutto tecnicamente dei moduli informatici capaci di consentire la chiarezza nell’organizzazione dei contenuti e dunque la facilità di fruizione da parte dell’utente; nel contempo occorre garantire l’identificazione dei destinatari del lavoro di annotazione (studenti, e di quale ordine e grado? grande pubblico? specialisti?), tanto quanto del profilo (cioè le competenze) di chi annota, consentendo quell’infinita possibilità di espansione condivisa che è la caratterizzante del puntozero. Il progetto del Candide 2.0 si profila forse oggi una delle sperimentazioni più efficaci e riuscite nel panorama degli studi letterari coltivati in ambiente digitale: un lavoro critico e filologico sul testo è stato associato, nel progetto, alla costruzione di un’annotazione che sia anche collaborativa e partecipata, con una stratificazione di commenti a più livelli e di più mani e provenienze: certamente un progetto capace di coinvolgere studiosi e lettori stimolando l’intervento personale, pur se sempre scientificamente verificato.

Assurge a postulato una forma informatica adeguata: un PDF annotabile, o un file in Word cui si è abituati per la correzione di bozze e per la divulgazione veloce di lavori tra addetti, se concettualmente e materialmente è un testo annotato, all’atto pratico si rivela un ur-testo digitale limitante, elementare e statico.

Spigolando nel web le prime esperienze in questa direzione dei lavori accademici, nell’ambito dell’italianistica la «galassia Ariosto» è indagata secondo un approccio puntozero nell’ampio progetto del Centro di Elaborazione Informatica di Testi e Immagini nella Tradizione Letteraria di Pisa (http://www.ctl.sns.it): http://www.ctl.sns.it/progetto _ERC_galassia_ariosto.html. Le risorse del web consentono in questo progetto di costruire una storia della letteratura in prima analisi «visiva», che punta sull’iconografia che accompagna le edizioni susseguitesi nel tempo, creando una «Visual History of Italian Literature» inclusiva di una mappatura di luoghi e paesaggi (http://www.furioso16.it/

paesaggio/), oltre a trailer e sintesi di un percorso espositivo, Viaggio attraverso le immagini dell’Orlando Furioso (http://www.ctl.sns.it/mostrafurioso/ index.html) organizzato all’interno della ricerca.

In zona francese, presso la Sorbonne è attivo HyperApollinaire (http://obvil.paris- sorbonne.fr/projets/hyperapollinaire), che intende raccordare l’opera letteraria del poeta con tutta la documentazione possibile sulla e attorno alla sua attività, unendo una costellazione di materiali apollinairiani e inerenti le Avanguardie: «L’HyperApollinaire offre aussi au lecteur, la plus large des annotations, afin de donner une dimension nouvelle à la contextualisation à la fois interne et externe des œuvres». Accanto ai testi in versi e in prosa, si vuole mettere a disposizione del fruitore il catalogo della biblioteca di Guillaume Apollinaire, la digitalizzazione dei periodici cui ha collaborato e delle riviste da lui fondate, un corpus di testi critici che attesti la recezione delle sue opere da parte dei contemporanei: il tutto trascritto, o collegato e raccordato, grazie alle ramificazioni testuali rese possibile dall’ambiente digitale.

In sede torinese, e in un’ottica didattica di formazione degli studenti in lingue e letterature straniere a un impiego virtuoso delle risorse e dei canali comunicativi della Rete, è stato organizzato un esperimento di annotazione de Le Petit Prince di Antoine de Saint-Exupéry nell’ambito di una dissertazione di laurea triennale in Scienze della Mediazione linguistica impostata sulla comparazione fra diverse traduzioni italiane del racconto14. L’esperimento condotto dalla studentessa sfrutta la piattaforma Hypothes (https://via.hypothes.is/http://www.saintexupery-domainepublic.be/?p=62), dove la digitalizzazione dell’originale del racconto, entrato di recente in pubblico dominio e corredata dall’iconografia di disegni dell’autore, è oggetto di un processo di annotazione che permette di discutere e raffrontare soluzioni traduttive talora molto diverse rilevate in tre versioni italiane, contestualizzandole nel loro tempo. L’annotazione di argomento prettamente linguistico sui processi traduttivi e sulle soluzioni adottate nel 1949 (edizione Bompiani), nel 2014 (edizione Bompiani) e nel 2016 (edizioni Blonk) sarà, nell’ottica di un lavoro in progress e partecipativo, successivamente affiancata da un lavoro di analisi testuale che mira a fornire al fruitore una guida di lettura al testo che tenga in conto delle chiavi interpretative date dalla critica nei decenni, con i dovuti richiami alla letteratura scientifica e, quando possibile, attraverso collegamenti ipertestuali ad articoli su riviste on line o digitalizzate, a cataloghi di biblioteche e a siti dedicati all’autore e a Il Piccolo Principe. Il progetto, sviluppato nel contesto della didattica della lingua e della letteratura francese, si delinea in un’ottica di riordino e di raccordo, oltre che di condivisione, di materiali, aggiornamento progressivo e partecipativo, rivolto alla discussione aperta, e in direzione degli sviluppi che va assumendo la pratica dell’annotazione su testi digitali di

14Federica Pogliano, Il Piccolo Principe: pubblico dominio e nuove traduzioni, dissertazione di

Laurea triennale in Scienze della Mediazione Linguistica, Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne, a.a. 2015-2016 [disciplina: Lingua e traduzione – Lingua francese; primo relatore Marita Mattioda, secondo relatore Cristina Trinchero].

opere letterarie. Una dimensione in progress e destinata a crescere, come attesta anche la letteratura scientifica sulla questione del testo annotato, collegata alla linguistica computazionale e all’informatica, con l’elaborazione di proposte, ad esempio quella del c-book (collaborative book)15.

Infine, il gruppo di ricerca Open Literature dell’Università degli Studi di Torino (http://www.openliterature.unito.it) sta oggi permettendo l’avvio di un processo di annotazione e arricchimento di corpus di scritti letterari (prosa, teatro, poesia) attraverso prove di applicazione di Hypothes e wiki a un corpus di testi digitalizzati, fra i quali i documenti fruibili su www.omeka.unito.it, appartenenti a nuclei specifici di fondi bibliotecari dell’Università di Torino, riuniti dal collante tematico della letteratura, della prosa e del teatro al tempo delle Avanguardie, con sguardo anche sulla traduzione di testi stranieri in lingua italiana. Nell’ottica di far tesoro delle buone pratiche riscontrate in esperienze straniere nell’ambito dell’annotazione digitale, le prove di annotazione e commento saranno realizzate a più mani, da esperti a più livelli di competenze (laureandi, giovani studiosi, ricercatori e docenti, con bibliotecari a supporto per l’approfondimento delle risorse elettroniche). Le prove di annotazione saranno prossimamente rese disponibili in una sezione dedicata del sito www.openliterature.unito.it.

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CRISTINA TRINCHERO is Associate Professor of French Literature at the University of

Turin, Department of Foreign Languages, Literatures and Modern Cultures. Her research activity concerns: authors’ archives and press as sources to reconstruct and study cultural relations between France and Italy in the 18th, 19th(at the time of Risorgimento) and early

20thcentury; 18th-century French novel; French drama in the early 20thcentury; digital

humanities.