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Lo sviluppo delle Special Economic Zones (SEZ) e il ruolo delle

Le zone economiche speciali sono zone di sperimentazione, dove l’imprenditoria privata si sviluppa nella sua fase embrionale favorita dalla promozione del governo e da agevolazioni fiscali per poi diffondersi in una fase successiva a livello nazionale.

Uno dei principali obiettivi della Repubblica Popolare Cinese è attrarre sul proprio territorio investimenti stranieri e nuova tecnologia attraverso l’istituzione di joint-venture, al fine di promuovere l’iniezione nelle imprese di nuovi capitali, ottimizzando sia le risorse cinesi, che quelle importate e creando nuovi posti di lavoro.

                                                                                                                52 vedi: www.ciccps.org ;

Le SEZ sono zone economiche sviluppatesi in vari paesi dell’Asia a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, per quanto riguarda la Cina sono il tassello principale per lo sviluppo della strategia “exported-oriented”. Il governo cinese al fine di attrarre il maggior numero di capitale estero sul territorio ha concesso particolari incentivi destinati alle imprese che vi si istallano: manodopera a basso costo, agevolazioni in termini di usufrutto del suolo, particolare protezione della proprietà privata difficilmente riscontrabile al di fuori delle SEZ, nonché agevolazioni fiscali applicando

riduzioni alle corporate income tax rate53 (World Bank, 2009).

L’istituzione delle Zone Economiche speciali in Cina risale ai primi anni ottanta. La selezione di queste quattro zone preliminari istituite in prossimità di Hong Kong (Shenzhen), Macao (Zhuhai), Taiwan (Shantou e Xiamen) gioca in Cina il ruolo importante di “ponte commerciale” aperto verso lo sviluppo economico e l’integrazione con l’economia globale.

Nel 1984, il modello delle SEZ risulta vincente per cui si decise di diffonderlo su buona parte del territorio cinese, ben 14 città di porto costiere da Dalian a Beihai vennero trasformate in SEZ secondo le direttive governative. L’anno successivo il fenomeno SEZ si diffonde dal Delta del Yangtze, al Delta del Pearl River e nel Delta del Min River (Xiamen-Zhangzhou-Quanzhou Triangle). All’interno di queste aree si sviluppano distretti industriali destinati a diventare fra i gruppi manifatturieri industriali più sviluppati al mondo. Infine verso la fine degli anni ottanta le SEZ si espandono nella provincia di Hainan conquistando sei porti delle rive del Yangtze e 11 città limitrofe. Accompagnato a tale fenomeno di diffusione della nuova strategia commerciale “exported- oriented” si assiste allo spostamento del baricentro commerciale dalle zone interne a

quelle costiere dando inizio al fenomeno della popolazione fluttuante54. Le opportunità di sviluppo

per il mercato straniero e le moderne infrastrutture portuali, venute a svilupparsi in prossimità dei centri portuali affacciati sulla costa, diventano i punti più dinamici delle SEZ.

                                                                                                               

53 La Corporate income tax rate è una tassa imposta a livello federale a tutte quelle entità domestiche o straniere che operano all’interno di una giurisdizione. Questa quota è basata al netto delle entrate tassabili come definito dalla legge federale o di Stato.

54 Per popolazione fluttuante s’intende quell’insieme di soggetti che pur non essendo residenti nel territorio del Comune interessato, incidono sulla misura della domanda di pubblici esercizi in quanto trovandosi in quel luogo per motivi di lavoro, di transito, usufruiscono dell’offerta presente su quel territorio.

La popolazione fluttuante costituisce quindi una variabile spesso rilevante nella determinazione dei parametri numerici. In Cina è un fenomeno molto diffuso che spesso ha accompagnato le varie ondate di

Fra il 1984 e il 1988 il Consiglio di Stato approva la formazione di un gruppo di 14 Zone di Sviluppo Economico e Tecnologico Nazionale (NETDZ). Con l’istituzione di questo gruppo di sviluppo economico sperimentale, lo Stato si pone il problema di espandere e promuovere la nuova strategia di apertura, ottimizzando l’utilizzo dei Foreign Direct Investment (FDI) e introducendo

nuove tecnologie atte a incrementare la competitività dei prodotti cinesi nel mondo. Le 14 città55

che divennero trampolino di lancio per lo sviluppo della nuova strategia attuata dal governo, accolsero l’introduzione di tecnologie avanzate nella produzione ed accompagnarono lo sviluppo di nuove forme proprietarie industriali: Sino-foreign equity joint-ventures; Sino foreign contractual

Joint-venture; Solely foreign invested enterprises; Sino foreign contractual resaerch istitutes.

Queste città diventano basi internazionali di commercio, all’interno delle quali sono approvati ed esaminati i nuovi progetti di investimento estero. Esse aprono la strada alla riforma e all’apertura del commercio oltremare grazie a diversi fattori distintivi quali una collocazione geografica strategica, livelli tecnologici avanzati, nuove tecniche di management importate dall’estero, nonché solide base economiche sulle quali investire. Queste aree costiere fungono da veri e propri catalizzatori di capitale estero, oltre che promotori di un moderno meccanismo di sviluppo

industriale (www.fdi.gov.cn, 2011).

Lo sviluppo di queste aree di sperimentazione economica e tecnologica cresce nell’arco di vent’anni e può essere diviso in tre fasi principali. Una prima fase, che si estende dal 1984 al 1991, è intesa come fase primitiva di esplorazione nella quale l’ambiente di sviluppo industriale è molto povero e relegato in zone remote prive di solide basi industriali e carenti di solide condizioni produttive. Gli investimenti, che sono concessi con lo scopo di accrescere queste zone in via di sviluppano, sono irrisori; in termini d’indicatori economici l’output industriale dei 14 siti industriali si attesta a 14.59 miliardi di yuan; il gettito fiscale ammonta a 790 milioni di yuan e l’acquisizione di capitali

stranieri si avvicina ai 1.38 miliardi di dollari (www.fdi.gov.cn, 2011 ). In questa fase si procede

una vera propria accumulazione di capitale straniero, base fondante dello sviluppo delle NEDTZ. Le linee guida, sulle quali si focalizza lo sviluppo dei siti industriali in oggetto, sono appunto la crescita industriale e l’utilizzo dei FDI accompagnato alla strategia exported-oriented; fattori che aprono vere e propri ponti di collegamento verso il know-how tecnologico, il management e la politica di apertura verso l’estero.

In un secondo periodo (1992-1996) Deng Xiaoping compie il suo viaggio nel Sud della Cina, diffondendo un nuovo spirito di apertura e di riforma. Fu un periodo di grande sviluppo per queste                                                                                                                

55 Le città in oggetto: Tianjin; Shanghai; Dalian; Qinhuangdao; Yantai; Qingdao; Lianyungang; Nantong; Ningbo; Wenzhou; Fuzhou; Guangzhou; Zhanjiang; Beihai.  

zone economiche: sia l’ammontare degli investimenti esteri, che i nuovi progetti di sviluppo subiscono una crescita esponenziale. Le piccole e medie imprese private sono state largamente rimpiazzate da vere e proprie Corporazioni Multinazionali (MNC) che investono sul territorio con cifre che si aggirano fra uno e dieci miliardi di dollari. Visto il successo di queste zone di sviluppo tecnologico, il numero di NETDZ aumenta passando da 14 a 32 città industriali situate per la maggior parte nell’area costiera meridionale. Nella terza e ultima fase (1997-oggi) le NETDZ attraversano un periodo di crescita pressoché costante, nonostante le politiche fiscali adottate dal Consiglio di Stato, il quale istituì nel 1999 un sistema di tassazione completo e uniforme sul territorio. Durante questo periodo di fitta interazione fra le zone economiche speciali e le città circostanti crescono differenti meccanismi di contraddizione creati da questa interazione, per cui fu necessario procedere alla regolazione e alla definizione di un sistema innovativo di produzione. In tal senso, Il Consiglio di Stato promosse l’adozione di un nuovo requisito: lo sviluppo della tecnologia avanzata applicata ai meccanismi di produzione conferendo alle NEDTZ il compito di valorizzare il grado in interrelazione fra le industrie, processo che portò alla formazione di distretti industriali saldamente correlati fra loro. Infine le NEDTZ si diffusero ulteriormente divenendo 49; ne entrarono a far parte i parchi industriali di Suzhou, Shanghai Jinqiao, Xiamen Haicang, Ningbo Daxie e Hainan Yangpu.

Tabella  2.4  Divisione  Amministrativa  delle  regioni;  rappresentazione  delle  prime  quattro  Zone   Economiche  Speciali  cinesi;